Secondo me questo gioco è un solitario da usare a fine serata per rilassarsi. In tal senso è fantastico.
Fari del Nord è un gioco astratto, collaborativo creato da Torben Ratzlaff, per 1-4 partecipanti, della durata tra i 20 e i 30 minuti, basato sul piazzamento tessere per esplorare il mare del Nord. Edito in italia da Ghenos nel 2024 per giocatori di almeno 8 anni di età, è disponibile attualmente solo in versione demo sulla piattaforma Steam.
Come si gioca
Il setup del gioco varia lievemente in base al numero dei giocatori (come da immagine), ma sostanzialmente consiste nel distribuire 3 tessere a giocatore e un numero variabile di segnalini movimento.

- Piazzare una tessera: per questa azione è necessario che la propria nave si possa spostare con un movimento gratuito via mare sopra la tessera che intendiamo piazzare e questa meccanica riflette l’idea di esplorare il mare con la propria barca. Le tessere vanno piazzate ortogonalmente rispetto alla nave e devono ovviamente combaciare con i lati delle tessere già presenti in campo (mare con mare, terra con terra) e, in caso si stia giocando in 4 giocatori, si possono piazzare al massimo 2 tessere a turno.
- Muovere la propria nave: si utilizza uno dei propri gettoni movimento per muovere la propria nave, sempre ortogonalmente e sempre via mare (non è possibile attraversare ad esempio un’isola). I segnalini movimento verranno ripristinati alla fine del turno del giocatore.
- Scambiare una tessera: è possibile scambiare una propria tessera con una qualsiasi di un altro giocatore al tavolo.
Le azioni possibili sono decisamente semplici, ma a rendere più complesso e frizzante il gioco ci pensano le ultime 2 regole che riguardano piazzamento e punteggio.
Per prima cosa, non è possibile in alcun modo variare l’orientamento delle tessere: è presente in alto a destra una freccia che indica il nord e che dovrà essere costante per tutte le tessere piazzate. In secondo luogo, le tessere faranno punto solo se tutti i 4 lati saranno collegati ad altrettante tessere: ogni tessera circondata in questo modo farà guadagnare un punto, ma se sulla tessera è presente una boa o un faro, il punteggio sarà rispettivamente di due o tre punti. Per concludere, tutte le tessere non giocate durante il proprio turno saranno rimosse dal gioco e quindi non potremo mai programmare sul lungo termine la nostra partita.
Lo scopo da raggiungere è quello di fare il maggior numero di punti collaborando con gli altri al tavolo per riuscire a piazzare le tessere nel modo migliore possibile. La partita termina quando tutte le tessere sono state giocate o scartate.
Materiali
La scatola è proporzionata per il materiale al suo interno (in fondo parliamo di una sessantina circa di tessere quadrate formato Carcassonne, 4 navi di legno, 9 token rotondi e 4 carte riepilogo). I disegni sulle tessere sono rilassanti e lo stile minimal in toni di bianco e azzurro risulta assolutamente gradevole.

Ambientazione
Ci troviamo chiaramente davanti ad un puzzle game e l’ambientazione è solamente un pretesto, però ammetto che meccaniche di gioco e grafica sono ben amalgamati al contesto e a fine partita il colpo d’occhio sul mare creato è interessante, anche se non ci si sente chiaramente a capo di una nave che sta esplorando le coste.
Considerazioni
Se avete letto altre mie recensioni sapete già che il piazzamento tessere è la mia meccanica preferita, quindi ho voluto provare anche questo titolo che con poche regole riesce a creare un puzzle variabile difficile da risolvere (se si punta a punteggi alti) e che tiene serenamente al tavolo fino a 4 giocatori per una mezz’oretta circa.
Purtroppo però, a mio avviso le note positive si fermano qui, in quanto il gioco è chiaramente prono ad un eventuale alpha player che, con le sue azioni e suggerimenti, può pilotare l’intero tavolo, rendendo l’esperienza a volte frustrante.
Le due mini espansioni presenti nella scatola base aumentano la longevità e la variabilità del titolo che però resta sempre molto rilassato.
Riprendendo quindi l’incipt della recensione: finché la barca va, meglio lasciarla andare calma e rilassata. Il gioco non è chiaramente pensato per giocatori belligeranti, ma va anzi vissuto con una buona dose di calma e pace “zen”, magari accompagnato da un the caldo e quattro chiacchiere in compagnia di chi è al tavolo.
Se siete quel tipo di giocatore allora potete alzare il voto di questa recensione di un punto pieno, altrimenti se come me soffrite di sindrome da alpha allora o giocate in solitario oppure armatevi di tanta, tanta, tanta calma…

Conclusione, ossia le mie figlie dicono cose
A casa gioco principalmente con le mie figlie di sei e otto anni, eccovi quindi qualche esempio di come si svolgono le partite…
Figlia (otto): “Papà dammi la tua tessera, quella con il mare aperto, e io ti do questa brutta con la terra…”
Io: “Sì, ok... Maaa ti ricordi che dobbiamo collaborare per vincere insieme e non devi andare da sola verso il mare aperto lasciandoci con sole tessere che non possiamo usare?”
Figlia (otto): “Io intanto esploro…”
Altro esempio…
Figlia (sei): “Adesso metto questa tessera qui così chiudo l’isola! Papà, quanti punti abbiamo fatto?”
Io: “Nessuno tesoro, devi cercare di mettere le tessere sopra, sotto, destra, sinistra rispetto a quella che avevi prima…”
Figlia (sei): “Ma è complicato! Adesso giro questa così ci sta bene lì vicino…”
Io: “Nuoooooo…….”
Forse vi ricorderete di lui perché ha iniziato a giocare a scacchi alle superiori arrivando alla classificazione nazionale, oppure per gli anni di tornei di Magic.
Dopo oltre 10 anni di gioco si definisce un giocatore onnivoro con una lieve predilezione per i giochi euro.
Negli ultimi anni è impegnato ad insegnare alle figlie a giocare da tavolo, un passetto alla volta…