MESOS - Un'altra recensione dall'età della pietra

Dura era la vita per un capo tribale del Mesolitico

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MESOS
Voto recensore:
6,5

Dura era la vita per un capo tribale del Mesolitico, tra il cibo scarseggiante e la necessità di organizzare un villaggio armonioso, in cerca di prosperità e prestigio per la propria tribù.

È in questa ambientazione preistorica, che ricalca quella di best seller come Stone Age o il più recente Paleo, che nasce MESOS, un gioco per 2-5 giocatori basato su meccaniche di open drafting e collezione set, sviluppato da Gravitix Games e che porta le firme del promettente Yaniv Kahana e del nostrano Simone Luciani, coppia che già aveva collaborato insieme nell’apprezzato Sea Dragons.

Uscito senza troppi squilli di tromba, il gioco riesce ad attirare comunque una certa attenzione anche in Italia, grazie all’evocativa immagine e all’importante nome di Luciani sulla scatola, e soprattutto grazie alla localizzazione a cura di Cranio Creations.

Setup

Setup per quattro giocatori
Si inizia posizionando al centro dell’area di gioco una fila di tessere, denominata tracciato delle offerte, formata da una tessera ordine di turno, su cui si posizioneranno i totem dei giocatori in ordine casuale, seguita dalle tessere offerta, da quattro a sette in base al numero di giocatori.

Dopo aver preparato il mazzo con le carte tribù e con le carte evento secondo le indicazioni del regolamento si formano due file di carte, una sopra il tracciato delle offerte e una sotto. Si selezionano poi casualmente alcune carte edificio divise per era, rimettendo le rimanenti nella scatola, e si posizionano scoperte quelle di era I affiancate alla fila superiore di carte. Gli edifici di era II e III si mettono coperti sul lato dell’area di gioco nella versione standard, oppure già scoperti giocando la variante esperti.

Infine si distribuiscono da due a quattro segnalini cibo ai giocatori in base all’ordine di turno.

Come si gioca

Una partita di Mesos si svolge in dieci round, ognuno dei quali sarà composto da queste due fasi:

  • piazzare i totem sul tracciato delle offerte: seguendo l’ordine dei totem sulla tessera ordine di turno, ogni giocatore sposta il proprio totem su una tessera offerta;
  • risolvere le azioni: partendo dalla tessera offerta più a sinistra, ogni giocatore risolve l’azione della tessera e riporta il proprio totem sulla tessera ordine di turno nello spazio libero più in alto.

Le tessere offerta indicano quante carte personaggio o edificio il giocatore può prelevare e da quale delle due file può farlo: le prime tessere forniscono solo una carta da selezionare, ma garantiscono priorità nella scelta, mentre le ultime concedono fino a tre carte ma fanno scegliere dopo gli altri.

Le carte personaggio non hanno costi immediati mentre gli edifici vanno pagati con del cibo al momento del prelievo.

Alla fine del round si risolvono le carte evento della fila inferiore (queste carte non sono acquistabili), si scartano i personaggi non selezionati nella fila inferiore, si spostano le carte rimaste dalla fila superiore a quella inferiore, si ripristina dal mazzo la fila superiore.

Le carte personaggio sono di sei tipi:

  • inventori: forniscono punti prestigio (d’ora in poi PP) a fine partita moltiplicando il loro numero totale per il numero di Icone Invenzione differenti collezionate;
  • raccoglitori: ognuno garantisce uno sconto di tre cibi durante l’evento sostentamento, durante il quale sarà necessario pagare un cibo per ogni personaggio, pena la perdita di PP;
  • sciamani: possono mostrare da una a tre stelle; durante l’evento tituale sciamanico il giocatore con il maggior numero di stelle nella propria tribù riceverà PP, mentre quello che ne ha meno ne perderà;
  • costruttori: forniscono sconti in cibo per l’acquisto di edifici e qualche PP di fine partita;
  • artisti: fanno ottenere o perdere PP durante l’evento pitture rupestri in base al numero di artisti nella tribù, oltre a dieci PP a fine partita per ogni coppia posseduta;
  • cacciatori: procacciano immediatamente gettoni cibo pari al numero di cacciatori nella tribù quando hanno l’icona specifica, oltre a cibo e PP durante l’evento caccia

Ognuno dei quattro eventi descritti sopra si attiva tre volte durante la partita e sarà mano a mano più profittevole o punitivo.

Gli edifici, che entrano in gioco a gruppi in tre momenti differenti,  garantiscono effetti passivi (es. cinque segnalini cibo ogni volta che si completa un set di personaggi differenti), oppure PP (es. tre PP a fine partita per ogni cacciatore nella tribù).

Al termine del decimo round si sommano i PP accumulati in partita ai PP dei costruttori, degli inventori, degli artisti e degli edifici: il giocatore che ha totalizzato il maggior numero di PP vince la partita

Estetica, ambientazione e materiali

Mesos è un prodotto editorialmente ben fatto e che si inserisce con astuzia nel suo segmento di mercato grazie a due caratteristiche che lo rendono particolarmente appetibile: il prezzo competitivo (circa 25€) e le dimensioni della scatola, adeguata per ospitare comodamente tutto il materiale, ma sufficientemente contenuta da non intasare oltremodo gli scaffali stracolmi dei giocatori.

I materiali sono nella norma, ma le carte piuttosto leggerine chiedono a gran voce di essere imbustate.

Le illustrazioni a cura di Kerri Aitken, che personalmente ho gradito molto, sono evocative e con un tratto particolare a metà tra il fumettistico e l’effetto allucinogeno di erbe sciamaniche, di cui pare effettivamente facessero largo uso gli uomini primitivi.

Due cose, però, possono far storcere il naso: un solo disegno per ogni tipologia di personaggio e per ogni epoca di edifici e il fatto che la differenziazione tra uomini e donne sia fornita semplicemente aggiungendo la barba alle figure, scelte che da un lato aiutano a leggere velocemente la situazione delle carte sul tavolo ma che hanno scontentato alcuni utenti abituati oramai alle produzioni curatissime del mercato odierno, soprattutto quello di scuola francese.

I personaggi e i loro effetti tentano di vestire con un po’ ambientazione un gioco che di per se è piuttosto astratto, anche se il  ridurre praticamente il tutto ad una collezione di punti non aiuta troppo a calarsi nell’atmosfera: per fare un paragone direi che sull’astrattometro siamo dalle parti di Saint Petersburg

Dinamiche e meccaniche

Mesos riesce con poche regole a generare una certa “tensione” ludica e grazie al discreto livello di interazione indiretta cattura l’attenzione di tutti sulla mossa in corso. L’arco della partita però, non è costante, se infatti le scelte da metà partita in poi diventano significative e interessanti, nei primi turni risultano invece piuttosto casuali, soprattutto nella versione standard con gli edifici del mazzo II e III coperti; giocando la versione esperti si riesce già a impostare qualche scelta più strategica a inizio partita, pur nei limiti di un gioco tendenzialmente tattico.

Meccanicamente il gioco si appoggia a schemi e dinamiche solide ma già battute in precedenza: la selezione della tessera offerta, motore centrale del titolo, ricorda molto da vicino quella di Kingdomino in cui posizionarsi su una tessera meno profittevole regala però una posizione migliore di scelta nel turno successivo, e viceversa. In Mesos si aggiunge, però, un ulteriore elemento di rischio posizionando il proprio totem nelle tessere più avanzate, dato che il premio che in questo caso è un certo numero di carte, non è sempre pienamente garantito; una delle due file potrebbe infatti essere stata prosciugata dei giocatori precedenti.

Il sistema dei punteggi richiama quello di tanti altri giochi di set collection, il primo che viene in mente è sicuramente Ra. Seppur con qualche piccola differenza, è impossibile non notare diverse affinità tra il funzionamento degli sciamani, degli artisti, dei cacciatori e degli inventori di Mesos con rispettivamenete le tessere faraone, civiltà, Nilo e monumenti del titolo di Knizia.
Anche la struttura a triplo step di punteggio lo ricorda, qui proposta però in maniera asincrona dato che i vari scoring possono innescarsi anche in round differenti tra loro.

Semplice ed efficace è il sistema di gestione del cibo, che richiede un certo equilibrio nella quantità di personaggi da inserire nella tribù per evitare di trovarsi a corto durante gli eventi di sostentamento e quando appaiono i molto remunerativi edifici della terza era.

Una cosa che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca nelle partite giocate riguarda una certa necessità di dover verticalizzare le strategie per vincere: la maggior parte delle volte ho visto finire con il punteggio più alto chi si è focalizzato su un paio di aspetti specifici, massimizzando ad esempio strategie basate sui soli inventori, sugli sciamani o sugli artisti (supportati magari da qualche raccoglitore), così come quelle dei costruttori o dei cacciatori in accoppiata con gli edifici.
La problematica che questa caratteristica si porta dietro è che spesso a spuntarla è chi, a volte un po’ per caso, si trova a competere da solo su una specifico aspetto: chi ad esempio sprecherebbe una preziosissima scelta negli ultimi due/tre turni per fare un solo PP con un inventore solo per toglierlo a un altro giocatore che li colleziona in solitaria? O chi spenderebbe tutto il proprio cibo solo per rubare un edificio anche se sostanzialmente inutile a se stesso?

Altri giochi nella stessa categoria risolvono la problematica con metodi ingegnosi. Prendiamo ad esempio i due titoli citati sopra: nel titolo di Cathala ogni tessera pescata ha due territori distinti abbinati casualmente il che rende l’hate drafting (scegliere una tessera solo per toglierla a un altro giocatore) spesso meno penalizzante, potendo sfruttare anche la seconda metà della tessera; nel titolo di Knizia invece la cosa è efficacemente risolta con il sistema delle aste multilotto e con le tessere disastro. Un altro esempio valido da citare è quello di 7 Wonders, che dà la possibilità di “bruciare” una carta all’avversario, utilizzandola per costruire una fase della meraviglia o scartandola in cambio di monete.

Mesos, purtroppo, non prevede meccanismi compensativi di questo tipo, che probabilmente avrebbero anche reso meno guidate alcune scelte sul finale.

Scalabilità e rigiocabilità

La scalabilità è garantita da un numero differente di tessere offerta e di carte personaggio/edifici in gioco, per gusto personale però il numero in cui brilla maggiormente il gioco è quattro, dove le scelte sono più interessanti e interattive rispetto ad un minor numero di giocatori, ma il tempo di gioco rimane accettabile.
Non è raro, infatti, a tavolo pieno e con qualche pensatore, arrivare all’ora abbondante di gioco, probabilmente un po’ troppo per la soddisfazione restituita dal titolo.

La rigiocabilità è nella media del genere, delegata alle situazioni tattiche che si creano in partita e ai differenti edifici che vengono pescati durante il setup, ma una certa ripetitività nelle dinamiche si avverte già dopo qualche partita.

Considerazioni finali

Mesos è dunque un gioco piacevole e ben realizzato al netto di qualche imperfezione, di quelli che quando proposti si giocano volentieri, peccato gli manchi quel tocco di freschezza o quel piccolo colpo di genio che lo faccia realmente emergere nell’affollatissimo universo dei titoli leggeri.
In definitiva un gioco discreto, ma non memorabile.

Esempio di punteggio finale

In questo esempio il giocatore conteggia: 5 PP per i costruttori, 35 PP per gli inventori (7 carte per 5 simboli differenti), 10 PP per la coppia di artisti, 24 PP per gli edifici e 29 gettoni PP raccolti durante la partita, per un totale di 103 PP.


Sono un giocatore molto fortunato, caotico e all'occorrenza amabile (?) trash talker.
Prediligo le meccaniche eleganti e fresche e le dinamiche emergenti, oltre ad altre cose sbagliate come l'interazione, l'incertezza e il bilanciamento delegato ai giocatori.
Mal sopporto i pensatori paralizzati e i permalosi, il determinismo puro e soprattutto il dover usare un lavoratore per scambiare tre legni e due pietre con un edificio da sei punti.
Al tavolo e nella vita la mia guida spirituale è Steven Bradbury, the last man standing, che omaggio con il mio avatar

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