A Play è stato presentato da dv Giochi Bananagrams, party game per 1-8 giocatori creato nel 2006 da Rena Nathanson e suo padre Abe Nathanson. Il gioco arriva finalmente anche in Italia con, all'interno dell'astuccio banana, il pool di lettere necessarie per giocare nell'italico idioma.
Il gioco
Si apre l'astuccio banana e si rovesciano le tessere al centro del tavolo, avendo però cura di voltarle tutte a faccia in giù. Ciascun giocatore ne prende alcune (il numero varia in base al numero di giocatori) e al via si può iniziare la partita, voltando tutte le proprie tessere e iniziando ad utilizzarle per creare delle parole, che andranno intersecate come in uno schema di parole crociate.
Si gioca tutti contemporaneamente cercando di finire le proprie tessere prima degli altri giocatori. Se un giocatore resta senza lettere di fronte a sé, esclama "lettera", prendendone una nuova dal centro. Tutti i giocatori sono chiamati a fare altrettanto anche se hanno ancora lettere di fronte a sé. I giocatori, se lo desiderano, possono dichiarare uno "scambio" restituendo una delle proprie lettere a faccia in giù, nella riserva comune, e prendendone in cambio tre.
Il primo giocatore che completa il proprio schema, nel momento in cui al centro del tavolo, nella riserva di tessere, ci sono lettere pari al numero di giocatori meno uno, ed esclama "banana", se non ha commesso errori, viene incoronato gran banana.
I giocatori possono accordarsi prima dell'inizio della partita su quali parole sono valide e quali no; il regolamento suggerisce di non utilizzare nomi propri, nomi di luoghi, sigle e abbreviazioni.
Considerazioni
Provato a Play e immediatamente preso, Bananagrams ha il pregio di mettere attorno al tavolo un gran numero di persone, le quali saranno sempre tutte in partita e giocheranno senza tempi morti. Proprio a Modena il barbuto si è inserito in una partita già iniziata senza grossi problemi e riuscendo anche a difendersi bene. Capite da voi che Bananagrams è perlopiù un gioco solitario: giocherete con le vostre lettere ed il vostro schema, venendo chiamati in causa dagli avversari solo quando esclameranno "lettera!".
Non crediate però che questo non crei pressione: spesso e volentieri chi ha uno schema completo, specie se con un paio di parole abbastanza lunghe, esclamerà "lettera" molte volte consecutive riuscendo a comporre vari monosillabi sul proprio schema, fino a quando non avrà più spazio e dovrà iniziare a riorganizzare il proprio schema con qualche scambio. Ci è capitato di leggere su internet paragoni tra questo e lo Scarabeo; ma, oltre alla tessere simili e la necessità di creare parole, troviamo Bananagrams molto più fresco e divertente, senza momenti di silenzio stancanti e senza paralisi da analisi.
La fortuna si fa sentire appena un pizzico, quel tanto che basta a rendere le partite imprevedibili e sempre diverse. La scalabilità è molto buona, ma abbiamo preferito le partite fatte in almeno tre-quattro persone rispetto a quelle fatte in due, perché creano una maggiore tensione attorno al tavolo e sono più frenetiche.