Bridges of Shangri-La, The

Giochi collegati: 
The Bridges of Shangri-La
Voto recensore:
7,4
Graficamente appagante. Il tabellone un poco monotono nei colori è molto intelligibile. Il colpo d’occhio alla fine del gioco è davvero emozionante. I ponti di legno danno un tocco decisamente accattivante. Forse un materiale diverso dal fustellato (magari della plastica 3d) sarebbe stato un sogno ad occhi aperti. Materiale comunque resistente e funzionale.

Il gioco si sviluppa in turni che si susseguono finché undici città non trovano la pace, ossia undici città non si trovano totalmente isolate le une dalle altre. L’ambientazione molto accattivante prevede l’espansione di una filosofia di arti marziali (il giocatore) nelle sue più varie e disparate discipline (ossia i 7 simboli sui tasselli). I tasselli divisi semplicemente per disciplina ossia per simbolo possono diventare a seconda di come sono posizionati sul tabellone o maestri o discepoli. Se si trovano direttamente sul tabellone sono maestri, se invece si trovano sopra altri tasselli sono discepoli.

Ad ogni turno un giocatore può (in seguito a un posizionamento iniziale che può essere o prestabilito o libero) o aggiungere in una città (purché sia già presente un proprio maestro) un altro tassello maestro, ovviamente di un’altra disciplina. Oppure può aggiungere 2 discepoli, mettendo due tasselli (anche di discipline diverse) sopra due maestri presenti sul tabellone (massimo un discepolo per maestro). Oppure far migrare i discepoli da una città all’altra. Una volta che si è deciso l’arrivo della migrazione (vi prenderanno parte tutti i discepoli che si trovano nella città di partenza anche quelli degli avversari) prima di tutto si fa crollare il ponte che collegava le due città (ogni città ha una sola via quindi ponte che porti ad un’altra città, quindi crollato il ponte quella migrazione non sarà possibile) poi si valutano le forze in campo. Si contano i tasselli (maestri e discepoli) della città di partenza e della città di arrivo. Se ce ne sono di più nella città di partenza allora tutti i discepoli che si spostano e che trovano uno spazio libero della loro disciplina nella nuova città ci si insediano tranquillamente diventando maestri di quella disciplina, se invece trovano lo spazio della loro disciplina occupato (anche da maestro + discepolo) eliminano gli occupanti e ne prendono il posto, anche in questo caso diventando un maestro.

I tasselli così eliminati tornano nelle riserve dei singoli proprietari. Se invece la città di arrivo ha più tasselli totali (o uguali) i discepoli che si spostano e che trovano uno spazio libero della loro disciplina nella nuova città ci si insediano tranquillamente diventando maestri di quella disciplina, se invece trovano lo spazio della loro disciplina occupato vengono eliminati dal gioco e tornano nelle riserve dei singoli proprietari. Il gioco non ha altre regole. Quando i ponti di undici città sono stati distrutti il gioco finisce e si contano i singoli spazi nelle singole città occupati dai tasselli dei giocatori (uno spazio con un maestro + discepolo vale sempre 1 punto, visto che lo spazio è sempre uno anche se occupato da due tasselli).
Pro:
Semplice, ma diabolico.
Celebrale e profondo può non piacere a chi cerca un sollievo o una dolce litania.
Complicatico parco di possibilità strategiche e tattiche.
Contro:
Difficoltà a progettare fin da subito le mosse per un piano strategico nel tempo e poi la relativa impossibilità di prevedere un mossa avversaria più lontana di quella immediata.
Manca anche un segnapunti dove registrare il punteggio finale.
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale