Attenzione: l’espansione è comparsa nella lista dei tbd di Asmodee.
Avere una fidanzata appassionata quanto me di giochi da tavolo ha dei lati belli e altri un po’ meno: se da una parte condividiamo insieme una bella passione e abbiamo sempre qualcuno pronto per una partita, dall’altro lato si hanno molti meno freni negli acquisti e riempire la casa di scatole è un attimo. Servirebbe una stanza solo per loro.
Ecco: una stanza dei giochi - la metto di fianco alla cucina: non si sa mai che venisse fame a metà partita. Se poi ci fosse anche un bagno con annessa sauna, ancora meglio. Sì, ma quanto varrebbe? quattro punti vittoria solo il bagno con la sauna, però si che sarebbe una casa dei sogni.
Ambientazione
"Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate."
Dracula di Bram Stocker
Nel La casa dei sogni ci troveremo davanti al felice compito di dover arredare da zero la nostra casa che, in perfetto stile periferia americana da telefilm, è composta da un garage e, ovviamente, due piani.
La cosa più bella di questo gioco è che non dovremo avere a che fare con problemi di soldi, permessi del comune, lavori in ritardo o frasi come «purtroppo non rientriamo nel preventivo», lasciandoci solo il gusto di scegliere se vogliamo una bella cucina, o magari uno studio con annessa biblioteca. Insomma: potremo davvero arredare la nostra casa in un modo ideale e in una situazione da sogno. Riusciremo a creare la casa più bella del tavolo?
Il gioco
"La mia casa è talmente piccola che appena entrati si è già usciti."
Boris Makaresko
Aperta la scatola troviamo tutto il materiale comodamente riposto nel divisorio di plastica: le quattro plance giocatore a forma di casa con gli spazi vuoti dove alloggiare le stanze che prenderemo; il segnalino primo giocatore, anch’esso a forma di casa; le carte e la plancia comune; una manciata di segnalini di cartone e una scheda per i giocatori che illustra i bonus di fine partita. Tutto di ottima qualità. Ma veniamo al gioco.
La partita dura esattamente dodici round, alla fine dei quali vince il giocatore che ha totalizzato più punti vittoria. Sulla plancia centrale si piazzano cinque carte stanza, e sopra di esse quattro carte speciali.
Le carte stanza sono di diverso tipo, ma funzionano tutte allo stesso modo: nella parte bassa hanno riportato i punti che la stanza darà a fine partita, a seconda delle dimensioni. Per esempio, una cucina composta da una sola carta vale un solo punto, ma se ne creo una più grande mettendo due carte cucina adiacenti ne collezionerò sei.
Le carte speciali invece sono di vario tipo: ci sono i tetti, che vengono conservati fino a fine partita coperti; aiutanti e attrezzi, che forniscono bonus o azioni speciali; pezzi d’arredamento, che danno uno o due punti ma vanno messe in una stanza specifica (non vorrete mica mettere la macchina per il gelato in bagno, vero?)
Al termine del dodicesimo round si contano i punti delle stanze e degli arredamenti e si ottengono dei punti bonus se si è completato il tetto con almeno quattro carte, più dei bonus chiamati di “funzionalità” (ovvero se si ha almeno un bagno, una camera da letto e una cucina), più un altro bonus se si ha un il bagno sia al primo che al secondo piano.
Considerazioni
Cento uomini possono creare un accampamento, ma serve una donna per fare una casa.
Proverbio cinese
La saggezza popolare della Cina mi viene in contro per spiegarmi perché perdo sempre a questo gioco non solo contro la mia ragazza, ma anche contro sua sorella, che - per dire - gioca saltuariamente e solo su invito formale scritto e presentato con trenta giorni d’anticipo.
Avevo già giocato il gioco in passato, anche nella versione inglese, ma dopo che la mia ragazza lo ha provato lo ha voluto in tutti i modi. Effettivamente ci sta piacendo, soprattutto perché ha due caratteristiche valide: è veloce e il tema, i materiali e la grafica si prestano bene a tentare anche i non giocatori - sua mamma e sua sorella hanno prenotato una partita appena vista la scatola. I disegni di Bartłomiej Kordowski sono davvero belli e il gioco colpisce l’occhio anche da apparecchiato, con la plancia a forma di casa e tutte le stanze che la compongono (forse se le carte stanza fossero state leggermente più grandi si sarebbero apprezzati i disegni ancora di più).
La scalabilità è ottima, anche perché se non si gioca con il numero massimo di partecipanti si aggiunge solo una regola, ovvero che il primo giocatore scarta una coppia di carte (una stanza più una speciale) dal tabellone prima di fare la sua scelta e passare la mano, aumentando la possibilità di cattiverie deliberate. Ed è questa regola che mi fa andare contro corrente (o almeno rispetto a quelli che hanno votato su BoardGameGeek) facendomelo preferire in due e tre giocatori, invece che in quattro.
La durata della scatola è rispettata solo alla prima partita con la spiegazione, poi la partita scorre via anche in meno dei trenta minuti previsti.
Nell’arco di una partita le carte - sia quelle stanza che quelle speciali - escono sempre tutte, cosa che permette a chi lo volesse di approcciare il gioco in maniera un poco più riflessiva (ma perché dovreste?). Una delle parti del gioco che ho trovato più simpatiche non esiste nel regolamento, ma succede quasi alla fine di ogni partita, ovvero il commento alla casa costruita, perché si è preferito una biblioteca piuttosto che la stanza dei bambini e raccontandoci che stile di vita ha chi la occupa; non fa parte del gioco, però è il gioco a istigarti a farlo.
Nota di merito poi per lo spareggio, una vera chicca: infatti, in caso di pareggio vince il giocatore che riesce a trovare più bambini nascosti nelle sue stanza, chi ne ha di più vince - non certo uno spareggio meritocratico ma leggero, simpatico e coerente con il gioco.
Se gli si vuole trovare delle note negative si può dire che presta il fianco ad una certa ripetitività, visto che ad ogni partita si utilizzano sempre tutte le carte, e che una volta che uno ha trovato quella che gli sembra la strategia più fruttuosa è abbastanza facile ripetersi - cosa che però dovrebbe essere ovviata dalle combinazione sempre diversa di carte stanza e carte speciali, ma anche dall’espansione, anche se purtroppo sul sito di Asmodée Italia non compare in programma per le uscite future.
Chiudo invitando sicuramente ad una partita a La casa dei sogni tutti quelli che sono in cerca di un titolo semplice da giocare in famiglia, ma capace di togliere qualche piccola soddisfazione anche a giocatori abituali.