Galileo Project: giochiamoci le lune al casinò

boxart galileo project
sorry we are french, boardgamegeek

Presentato allo Spiel del 2022, la Sorry we are french, dopo Demeter, Varuna e Ganymede, ci riporta nello spazio con un nuovo capitolo della sua saga spaziale.

Giochi collegati: 
Galileo Project
Voto recensore:
7,8

Anni dopo la terraformazione della Luna e di Marte, quest’ultimo e la Terra decidono di lanciarsi in un ambizioso progetto: la terraformazione di quattro lune di Giove. Vestendo i panni di una corporazione, dovremo procurarci risorse e conoscenza sia dalla Terra che da Marte, che, sfortunatamente, hanno economie e valute incompatibili. L’unica moneta comune sono i Megacrediti, che si scambiano al casinò creato da Tarak Freeman su una delle lune minori di Giove.

Un tema forse un po’ tirato per i capelli (economie planetarie che scambiano influenza e capitali in un casinò), ma integrato nell’universo narrativo degli altri giochi a tema spaziale della Sorry We Are French.

Contenuto

Come molte produzioni francesi, la scatola e i suoi componenti si presentano in modo molto curato.

Le fustelle sono di cartone relativamente spesso e la qualità di stampa e taglio è buona. Le plance dei giocatori e la plancia principale sono stampate su entrambi i lati, anche se non esiste un utilizzo per il secondo lato, e anche l'interno della scatola è abbellito da una stampa.

Le illustrazioni sono a cura di David Fuiton, lo stesso illustratore della nuova edizione di IKI, dove ho apprezzato maggiormente la sua opera, ma anche qui, secondo me, le illustrazioni sono buone ed efficaci.

A corredo del gioco ci sono anche una serie di segnalini in legno per i vari tracciati dei giocatori, altri segnalini vari e una scatola contenetene chips in ceramica (i megacrediti), di un certo peso, che danno una bella sensazione al tatto.

A chiudere troviamo i regolamenti in inglese e francese di un gioco completamente indipendente dalla lingua.

Come si gioca

carte personaggio
carte personaggio
La partita si svolge in modo abbastanza lineare. Ogni giocatore, quando é il suo turno, svolge una tra le tre azioni disponibili:
  • assoldare un personaggio;
  • acquistare un robot e assegnarlo a una delle lune;
  • sviluppare una tecnologia.

Dopo aver svolto la propria azione, sarà possibile reclamare un obiettivo tra i quattro disponibili.

I turni si succederanno in questo modo, fino a quando un giocatore avrà assegnato dieci droidi alle lune o verrà rivelata l’ultima carta personaggio.

Vediamo un po’ più in dettaglio le varie azioni:

Assoldare un personaggio

I personaggi forniscono punti influenza, che è una delle valute del gioco. Questa verrà poi spesa per acquistare i robot.

Il "tracciato influenza" rappresenta, come suggerisce il nome, l'influenza che abbiamo presso i due pianeti in un determinato momento ed è, di fatto, costituito da due tracciati: quello blu, per la Terra, e quello rosso, per Marte. All’inizio del turno, pagando crediti (le fiches), è possibile spostare il proprio indicatore d'influenza dal valore raggiunto sul tracciato blu allo stesso valore su quello rosso e viceversa.

Ma a che scopo cambiare? I personaggi possono fornire un bonus immediato, descritto nella parte superiore della carta, oppure un obiettivo di punteggio a fine partita, riportato nella parte bassa. Noi potremo utilizzare solo il bonus del colore del tracciato influenza su cui abbiamo in quel momento il nostro indicatore. Questo, specie nelle fasi iniziali della partita, costringe il giocatore a fare scelte oculate.

Acquistare un robot e assegnarlo a una luna

plancia giocatore
plancia giocatore
I robot sono disposti nella parte superiore della plancia e vengono pagati in punti influenza terrestri o marziani (i cinturiani li lasciamo a un altro gioco), come riportato in alto a sinistra sulla carta. Quindi li assegneremo alla luna di riferimento, come descritto nella parte inferiore della carta. Ed è qui che iniziano a scattare le combo.

Ogni robot, infatti, scatena due effetti.

Il primo è determinato dall'icona al centro della carta (guadagnare soldi, aumentare la produzione dei robot, assoldare carte personaggio, prendere un bonus del tracciato delle comunicazioni satellitari) e la forza di questo effetto aumenta in base al numero di robot con lo stesso effetto già assegnati sulle nostre lune.

Il secondo è l’aumento del valore di produzione sui tracciati delle lune. Questi non solo forniscono punti vittoria a fine partita in base al valore di produzione, ma, al passaggio (in avanti e indietro) di alcune soglie, forniscono bonus o segnalini i aggiuntivi:

  • Io permette di pagare soldi per avere uno sconto sul pagamento in influenza per l’acquisto dei robot;
  • Europa fornisce segnalini energia;
  • Callisto fornisce pezzi per i progetti robotici;
  • Ganimede influenza le carte personaggio e il numero di personaggi che possiamo assoldare per i bonus di fine partita.

Va da sé, quindi, che, inanellando una sequenza di carte, magari potremo assegnare un robot, che ci permette di assoldare un personaggio, che poi ci fa spostare un altro robot, che ci fa passare un’altra soglia, per guadagnare un altro pezzo di progetto robotico e potenzialmente assegnarlo a una luna per acquisire altri bonus.

Questo, ovviamente, avviene nelle fasi leggermente più avanzate della partita, ma si scatenano alcune sequenze di eventi decisamente interessanti, anche se soggette a paralisi da analisi.

Sviluppare una tecnologia

Le tecnologie rappresentano dei bonus continui o una tantum e si acquistano con i megacrediti e con i gettoni energia. In ogni partita ci sono quattro differenti tecnologie da sviluppare, scelte casualmente tra le otto disponibili nella scatola.

I bonus possono trasformare il valore di un robot, farcene pescare uno o migliorare le nostre azioni, come, ad esempio, guadagnare influenza quando cambiamo tracciato.

Il giocatore che sviluppa la tecnologia ne prende il corrispondente token in cartone e lo piazza sulla parte superiore della sua plancia personale. Con l’eccezione delle partite a due giocatori, i token non sono sufficienti per tutti i giocatori, per cui bisogna fare attenzione a non rimanere col cerino in mano perché altri sono stati più veloci di noi.

Finita la fase azioni si passa a quella degli obiettivi: se ne possediamo i requisiti, sarà possibile mettere la nostra coccarda in uno dei tre spazi disponibili e l’ordine in cui sono stati reclamati determina anche l’ammontare di punti vittoria che verranno ottenuti a fine partita. Come per le tecnologie, non c’è spazio per tutti, per cui bisogna tenere d’occhio cosa stanno facendo gli altri. Anche in questo caso abbiamo a disposizione otto obiettivi da cui ne sceglieremo quattro, casualmente, a inizio partita.

Se alcuni obiettivi dovessero risultare troppo ostici, allora potremo investire in ricerca: infatti ogni segnalino energia speso in questo modo farà abbassare di uno il valore numerico riportato sulla carta obiettivo.

Si passa, quindi, alla fase di pulizia, in cui andremo a far slittare a sinistra le file di carte robot e personaggio per riempire gli spazi lasciati vuoti e pescare dai relativi mazzi le carte per occupare gli spazi rimasti.

Il giocatore successivo inizia, quindi, il proprio turno, come descritto sopra.

Fine Partita

Quando un giocatore ha piazzato almeno dieci robot o l’ultima carta del mazzo dei personaggi é stata piazzata, allora scattano le condizioni di fine partita. Ogni giocatore completa il suo turno, fino a quando tutti ne hanno giocato lo stesso numero.

Si calcolano quindi i punti vittoria dati da:

  • sviluppo delle lune;
  • tecnologie;
  • obiettivi;
  • carte personaggio (utilizzate per l’abilità del lato inferiore della carta).

Per sfruttare i bonus di fine partita dei personaggi dobbiamo pagare un Megacredito per ogni carta che vogliamo conteggiare, attenzione quindi a non rimanere senza soldi.

Ovviamente chi alla fine ha più punti ha vinto la partita.

Impressioni

plancia di gioco a inizio partita
plancia di gioco a inizio partita
Tralasciando il fatto che avere in mano un gioco della Sorry We Are French è sempre una bella sensazione per la cura dei particolari e dei materiali, ho trovato il gioco abbastanza solido e divertente, anche se ammetto che spiegarlo può non risultare immediato e i primi turni avremo la sensazione di non aver capito un tubo o di non combinare nulla, almeno fino a quando non vedremo ingranare le prime sequenze di azioni, per cui potremo dire addio all’alternarsi delle azioni di reclutamento personaggi e di acquisto robot che all’inizio risultano quasi forzate.

L’interazione non è altissima, ma a volte tireremo qualche moccolo, perché capiterà che ci soffieranno da sotto il naso la carta su cui avevamo appena messo gli occhi, cosa che potrebbe rallentare la nostra strategia. Non possiamo, però, neanche coltivare il nostro orticello senza guardare fuori dalla finestra, perché gli altri giocatori potrebbero imporre al gioco un ritmo diverso e chiudere la partita prima di permetterci di sviluppare il nostro piccolo motore o potremmo vederci soffiare una tecnologia o un obiettivo.

La scalabilità é buona, il mazzo di carte personaggio si compone in base al numero di giocatori, per cui sia la potenza delle carte che la durata della partita sono aggiustate di conseguenza.

L'ambientazione non é molto sentita e, nonostante l'artwork, non avremo mai la sensazione di costruire robot o di sviluppare un pianeta; alla fine sembra il solito tema del colonialismo e dello sfruttamento delle risorse in salsa fantascientifica.

Nel complesso lo trovo un gioco piacevole e dalla durata contenuta per quello che restituisce.

Se devo fare una critica, forse il prezzo non bassissimo potrebbe far dirottare la scelta dell’acquisto su un classico consolidato; non saprei dire se abbassare il prezzo dando Megacrediti in cartone anzichè in ceramica avrebbe potuto aiutare, anche se le fiches, vista l’ambientazione (il casinò Freeman), sono decisamente tematiche.

Pro:
  • durata contenuta rispetto all'esperienza;
  • buona sensazione di crescita durante il gioco;
  • indipendente dalla lingua.
Contro:
  • inizio partita non immediato alle prime partite;
  • costo;
  • un po' più di interazione non guasterebbe.
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale

Commenti

All'epoca lo provai in fiera ad Essen e mi parve un buon prodotto. Non lo presi perché aveva un prezzo davvero alto e preferii attendere una eventuale localizzazione con relativi sconti. Però il gioco era valido e interessante.

A mio parere uno dei giochi migliori che ho provato a Essen 2022 (e con una speigazione in franco-inglese non devastante...).

L' ho poi giocato un paio di volte con Phalanx e mi è sempre piaciuto. Buon gioco di combo dove devi tenere comunque d'occhio i tracciati avversari: più per non farsi imporre il ritmo di gioco, dato che l'interazione è bassa.

Confermo lo spaesamento iniziale che può prendere nei primi due turni: all'inziui sembar impossibile fare qualsiasi cosa su pianeti e tracciati, ma non appena entrano un paio di combinazioni tutto si incastra.

 

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare