Meglio fare un po' d'ordine.
Sarò breve, tranquilli.
Fidatevi.
Fantasma. Libro. Topo. Poltrona. Bottiglia.
Fantascatti, il capolavoro di Jacques Zeimet, non si chiama più così. I diritti della versione italiana, infatti, finora appannaggio della
Giochi Uniti, sono passati alla
Simba, che però non può usare il glorioso nome con cui il gioco è noto qua da noialtri provincialoni. Da qui la decisione, peraltro in linea con la Germania, dove il gioco è noto come
Geistesblitz, e con i Paesi anglofoni e il loro
Ghost Blizt, di ribattezzarlo
Fantablitz.
Bello o brutto, tant'è.
Fantablitz è un gioco irresistibile per gli adolescenti e adulti - cosa che non scopro certo io - ma che si fa apprezzare anche dai bambini perché, alla fine, ha due regole in croce e una delle due (quella delle carte perse in caso di errore) è pure eliminabile all'occorrenza.
Fermo restando che la risposta è sì perché ci facciamo un botto di soldi, la domanda è: serviva davvero una versione per bambini?
Fantasma. Uccello. Rana. Maiale.
Geistesblitz Junior è facile, facilissimo - ancora più del genitore. Ad ogni turno viene mostrata una carta del mazzo, la cui illustrazione contiene tre dei quattro protagonisti del gioco, che il regolamento ci dice essere Raimondo la rana, Ponzio il pollo, Poldo il porcello e, capitano, Fausto il fantasma. Uno o più dei personaggi sono rappresentati nel colore corretto: sono quelli che i giocatori devono afferrare, ottenendo una carta dal mazzo per ogni presa corretta - questo fino a quando il mazzo finisce; una presa sbagliata vanifica una corretta.
A fine mazzo vince chi ha più carte; in caso di pareggio tutti vincono e possono fare un'altra partita. Scherzo, vorranno vedere youtube.
Il regolamento, come potrete capire estremamente breve, prevede poi due varianti per esperti (consigliate dai sei anni); la prima riguarda le carte con raffigurato un fantasma nero: quando escono non si deve afferrare alcunché: in tal caso, la ricompensa spetta a chi giustamente non afferra nulla. La seconda , mutuata dal glorioso Fantacoso, prevede invece di perdere una carta per ogni presa errata - ivi comprese quelle eventuali in caso di fantasma nero.
Sul gioco in sé, poco da dire: funziona. Funziona bene, come del resto funziona bene - benissimo - Fantablitz. Suggerisco di inserire entrambe le varianti, per dare un po' di pepe al gioco che, altrimenti, si risolve in bracciate che afferrino prima degli altri tutto quello che c'è sul tavolo - bicchieri compresi - ché tanto qualcosa di giusto c'è senz'altro.
Urti. Schiacciamenti. Unghiate.
Quanto a scalabilità, il gioco parla di due-sei giocatori: qui credo entrino in gioco altri fattori che io, non avendo figli, magari non posso giudicare bene; ma, se un bambino accetta di poter rimanere a mani vuote in un turno, penso non ci siano problemi a far giocare gruppi numerosi. In ogni caso funziona egregiamente fino a quattro giocatori e regge bene anche in due.
Rimane la domanda iniziale: a chi si rivolge il gioco? La scatola di Fantablitz parla di otto anni come limite d'età (8+, per la precisione, con quel più che vuol dire che anche giocatori esperti, scafatissimi e più vicini alla pensione ché non alla scuola materna ci si divertono come bambini), limite che tuttavia è stato abbassato a cinque da parecchi votanti su bgg - anche qui, mi mancano le controprove, ma non stento a crederlo. La numerosità dei voti per questo nuovo titolo è, viceversa, troppo bassa (un singolo voto nel momento in cui scrivo), quindi meglio affidarsi alla scatola, che dice quattro. 4-8, aggiunge BGG. Personalmente abbasserei i due limiti di uno, forse anche due anni; chiaro, poi, dipende sempre dai casi: io per esempio sapevo leggere all'asilo, mentre a trentaquattro anni non ho ancora imparato a parlare.
Divertente è divertente, e Geistesblitz Junior può essere un gioco fenomenale per un bambino in età da asilo; ma poi arriva il fratello grande - e non bisogna nemmeno spiegargli come.