se non sbaglio, in questa nuova edizione sono stati tolti i fiumi o le strade (non ricordo quale dei 2 e cmq credo le strade, dato che vedo dei fiumi nelle foto): è così? come ha inciso la cosa?
Nel lontano 2010, in una scatola verde senza alcuna velleità, anonimi meeple si contendevano la leadership della produzione di whisky, girando intorno a una rondella dai colori spenti. Nonostante i materiali spartani e l’appeal estetico discutibile, già quel Glen More spiccava per originalità e freschezza grazie a un paio di dinamiche di gioco molto interessanti. Per questo, una riproposizione, modernizzata e arricchita, era proprio quello che ci voleva.
Glen More II Chronicles finanziato da Funtails su kickstarter nel 2019, non è il sempre più frequente caso di riedizione con sovrapproduzione a cui ci stiamo (ahinoi!) abituando negli ultimi tempi.
Il gioco si presenta subito in grande stile, con una scatola bella fuori e super ordinata dentro. Grazie alla divisione in scompartimenti, ma soprattutto al coperchio in plastica trasparente, nulla migrerà dal suo posto, qualunque sia la posizione che occuperà nella vostra Billy.
Squadra che vince non si cambia.
Il flusso di gioco resta sostanzialmente il medesimo. Così come restano immutate quelle dinamiche che, a mio avviso, lo hanno reso vincente e in grado di staccarsi dalla media dei giochi del suo genere. In primis, l’assenza di un ordine di turno prestabilito: il giocatore con il suo scozzese (questa volta un delizioso meeple sagomato in gonnella) sull'ultima posizione della rondella sarà il primo a svolgere il turno.
Segue, il mercato delle merci (non più generici cubetti) che simula, seppur in maniera semplificata, una reale dinamica economica per quale il costo di ogni unità di bene varia a seconda della sua quantità.
Per ultima, ma non la peggiore, la modalità di calcolo dei punti, di fine round e di fine partita, che sono dati dalla differenza tra il risultato di ogni singolo giocatore con quello del giocatore con il risultato inferiore (declinato ovviamente in ogni categoria di punteggio).
Le novità
Allora, al di là della mega scatola super organizzata, e dagli adesivi che conferiscono un cuore e un’anima ai nostri meeple scozzesi, quali buone nuove giungono con questa riedizione?
Salta immediatamente all'occhio l’aggiunta di una plancia con un tracciato che parte da una valle (la regione centrale) e collegata a essa una serie di stendardi, rappresentanti i territori dei vari clan. Per stringere alleanza con ognuno di loro sarà necessario scegliere sulla rondella le tessere personaggio introdotte insieme alle tessere territorio.
A differenza di queste ultime optare per uno tra i personaggi che ha reso lustro alla storia della Scozia (dall’audace William Wallace a Sir Arthur Conan Doyle) non vi aiuterà ad allargare il vostro villaggio ma servirà appunto a posizionare un segnalino alleanza su uno degli stendardi, pagando il relativo costo segnalato dal percorso effettuato (dalla valle o da un altro stendardo già occupato) e usufruendo così, in maniera esclusiva, di un bonus immediato o permanente (per esempio la possibilità di effettuare conteggi di punti extra).
Già questa aggiunta di per sé aggiunge varietà strategica al gioco; si può scegliere un personaggio non solo per godere del rispettivo bonus, ma anche per decidere di non allargare troppo il proprio villaggio visto che a fine partita ogni tessera in più rispetto a quella del giocatore con il villaggio più piccolo, costerà 3 punti vittoria.
Altra aggiunta, come suggerisce il titolo stesso del gioco, sono le Chronicles, disposte in otto contenitori a forma di libro, tanto belli quanto funzionali. Non mi soffermerò sulla descrizione delle regole di ognuna di esse, anche perché il regolamento è chiaro e ben illustrato. Preferisco fornirvi alcune considerazioni generali e alcune preferenze che possano darvi un’idea della loro capacità di integrarsi con il flusso base del gioco.
Innanzitutto, non tutte le cronache hanno lo stesso peso e la stessa incisività. A mio avviso, la II, con la montagna dell'Highlander, o la IV con la pedina dell’inglese, sono del tutto trascurabili. Altre, come la I della regata e la III con l’invecchiamento del single malt, possono ridefinire le scelte strategiche dei giocatori pur non stravolgendo l’essenza del gioco. Quel pizzico di alea resta, come nel base, ma non è decisiva.
Al momento, non ho ancora effettuato una partita con tutte e 8 le Chronicles, e forse lo farò giusto come esperimento, perché non tutte mi piacciono allo stesso modo. Ne ho integrate massimo 4 e la meccanica non perde di fluidità.
La preferita dal mio gruppo di gioco e senza dubbio la I, La regata delle navi Dragone, nella quale a partire dal turno B sarà possibile pescare la tessera che darà il via alla competizione. Una volta superata sarà possibile utilizzare i propri punti movimento degli scozzesi per far muovere sul fiume la propria nave, che dovrà effettuare in senso orario un giro completo del fiume, passando per i castelli degli altri giocatori. L’ordine di arrivo per ogni castello darà la possibilità di scegliere segretamente una ricompensa, l’ordine di arrivo finale, invece, stabilirà una classifica e rispettivo premio. Non concludere affatto la regata implica una penalità: le monete non saranno conteggiate come punti vittoria a fine partita.
Ritengo che nel complesso l’aggiunta delle cronache non abbia interferito con i punti di forza della vecchia edizione e abbia invece donato maggiore variabilità e longevità a un gameplay che era già vincente. La complessità del gioco non è data dalla sovrapposizione di mille regole con altrettante eccezioni, bensì dall'intreccio di poche dinamiche ben strutturate, in grado di conferire spessore pur mantenendo un certo grado di leggerezza.