I tre migliori giochi da tavolo di... Matthias Cramer

Un autore tedesco che fa giochi tedeschi

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La biografia apocrifa del signor Darcy

Glen More.

È partita benissimo, la carriera di Matthias Cramer, da non confondersi con Wolfgang Kramer, di cui abbiamo già parlato. Talmente bene da essere considerato l'astro nascente del game design tedesco.

Il suo primo gioco è infatti quel Glen More (2010) che inserisce il tracciato tempo come sistema per l'ordine di turno, una trovata geniale e originale che poi sarà ripresa da altri giochi e altri autori, tra cui citiamo ad esempio il Patchwork di Uwe Rosenberg
Non è solo questo, però, Glen More, perché ha anche un originale sistema di punteggio proporzionale e una meccanica di piazzamento e attivazione tessere che ne fanno subito un piccolo cult, un perfetto peso medio per gamers.
Nove anni dopo viene riproposto in una versione sotto steroidi tramite Kickstarter, con l'aggiunta di di diversi moduli e materiali di lusso. Purtroppo, tra tutti i moduli presenti, manca proprio la possibilità di giocare al Glen More originale.

Scommetto che nessuno si ricorda di Mieses Karma, uscito l'anno dopo, che è un gioco per famiglie, una specie di Domino in cui una formica deve reincarnarsi in un essere umano accumulando sufficiente karma positivo. Probabilmente perché quello stesso anno (2011), escono ben altri due giochi di Cramer: 
Uno è Helvetia, che è un buon gestionale con una particolarità: si mandano i lavoratori ai villaggi dei giocatori vicini per farli sposare e fare nuovi bambini/lavoratori. In questo modo la forza lavoro aumenterà progressivamente e saremo in grado di costruire nuovi edifici e produrre ulteriori merci da spedire al mercato e incassare così i punti vittoria necessari per vincere.
L'altro è Lancaster (da con confondere con War of the Roses. Lancaster VS York, dell'anno precedente), un piazzamento lavoratori in cui ci si può scalzare continuamente dagli slot conquistati e in cui si votano nuove leggi che cambiano le regole del gioco. Nel 2015 esce una big box che contiene al suo interno anche le espansioni.

Nel 2013 Cramer fa uscire un altro gioco che ha un buon successo e che beneficia poi nel 2020 di una deluxe edition: Rococò. È un gestionale in cui il motore sono le carte personaggio che, giocate, fanno azioni più o meno potenti in determinati ambiti del gioco. È possibile acquisire nuovi personaggi per essere sempre più performanti. 

Kraftwagen, nel 2015, ha un discreto successo iniziale, ma viene rapidamente dimenticato. Usa il tracciato tempo di Glen More per stabilire chi è di turno, per il resto è un gestionale in cui si sviluppa un'industria automobilistica e si compete poi per intercettare la domanda di mercato.

Fight for Olympus (2016) è un buon gioco di carte e di combo, uno contro uno, in cui ci si scontra contro la fazione avversaria per far prevalere i propri dei. Si vince distruggendo i punti vita dell'altro giocatore o riuscendo a riempire tutti e sei i propri slot di gioco. Non è male, ma si va a scontrare con la concorrenza dei tantissimi altri titoli di questo tipo, più ampi, più vari, più supportati.

Dello stesso anno è Dynasties, un gestionale con forti elementi di negoziazione e in cui ricompare la meccanica del matrimonio, simile a quanto visto in Helvetia. Come Fight for Olympus, anche questo è presto dimenticato e dimenticabile.

Watergate, nel 2019, segna il ritorno di Cramer a un game design finalmente degno di nota. È uno scontro per due, stavolta con forte base storica (lo scandalo che coinvolse la presidenza Nixon), con una bella asimmetria e un ottimo arco narrativo che si esprime in un'oretta scarsa di gioco tra le parti in causa. Una sorta di piccola guerra condensata con obiettivi differenti, tesa e sofferta.

I giochi successivi sono una riedizione (Rococò) e uno spin-off (Glen More II Chronicles), ma per il 2021 il nostro ha in programma ben tre uscite e speriamo che almeno una sia quella giusta.

Per sintetizzare: Glen More esce come una bomba e si fa strada tra le preferenza dei gamers nonostante i materiali spartani e la grafica non certo esemplare. Nel 2010 però, se c'era la sostanza, a queste cose si faceva decisamente meno caso e difatti Cramer viene lanciato come astro nascente del game design eurocentrico
Cramer concentra tutte le sue migliori idee (e sono tante) in un unico grande gioco, poi, però, si perde per strada. 
Helvetia è un buon gestionale, ma non all'altezza del predecessore. Lancaster ancora meno e bene o male tutto ciò che viene dopo fa la stessa fine: raccoglie un po' di consenso all'uscita, per poi cadere nel dimenticatoio. Anche lo stesso Rococò è più spinto dall'appeal estetico che non dalla bontà o originalità delle meccaniche.
Insomma Cramer, dopo l'ottima idea iniziale, che farà scuola anche ad altri game designer, non riesce a replicare il successo e sforna solo gestionali come tanti altri.
Gli ultimi anni lo vedono in ripresa, in parte per l'aver rinverdito la sua vecchia gloria, in parte grazie a Watergate. Forse un po' poco, ma chissà.
Glen More: tabellone
tabellone di gioco

Glen More

Ci sono quattro cose notevoli in Glen More:

  1. Il tracciato tempo. Le pedine dei giocatori si muovono su un cerchio che viene costantemente rifornito di nuove tessere. Il turno appartiene sempre al giocatore con la pedina più indietro sul tracciato. Più ti spingi in avanti a selezionare una tessera, più tardi ritoccherà a te. Occorre quindi sempre bilanciare avanzamento e ritmo, tenendo anche conto del fatto (altro twist) che a fine partita c'è una penalità per chi ha preso più tessere rispetto a chi ne ha di meno.
  2. Il mercato, che si basa su domanda e offerta ed è regolato dai giocatori stessi, con un meccanismo veramente semplicissimo ed efficacissimo. Ne abbiamo parlato anche in una puntata di La mia Meccanica Preferita.
  3. La costruzione del villaggio, che ha vincoli precisi ma al contempo consente di ottimizzare la propria produzione, dato che si attivano sempre e solo tutte le tessere attorno all'ultima piazzata.
  4. Il sistema di punteggio, che non è fisso, ma premia proporzionalmente la differenza rispetto a chi ha meno elementi del parametro considerato.

Ancora non vi basta? Sappiate anche che lo trovate a un prezzo quasi ridicolo, specie per gli standard odierni. Il contrappasso da pagare è che i materiali sono, in una parola, brutti.
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Perché dovreste provarlo

Perché quando pensate a un peso medio che possa dare  molta soddisfazione anche agli esperti, Glen More, Race for the Galaxy, The King is Dead e Heaven & Ale sono i primi titoli che vengono in mente. Anche a undici anni di distanza. Perché è un piccolo concentrato di genialità ludica.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Prima di tutto se siete attenti all'estetica. O all'ergonomia. O alla grafica. Insomma se un gioco deve stimolarvi in prima istanza sensorialmente. Poi se davvero credete di trovare nella scatola l'aroma del malto per fare il wiskey: anche no, è un freddo german

Watergate

L'entourage di Nixon contro i giornalisti che hanno indagato sullo scandalo Watergate. Il gioco fornisce uno spaccato di storia americana, usando note e personaggi realmente coinvolti, con un artwork assolutamente azzeccato a una meccanica di tira-e-molla ansiogena e coinvolgente.
Si assiste a un continuo ribaltamento del fronte e soprattutto a un uso delle carte e della memoria che non vi lasceranno tregua.
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Perché dovreste provarlo

Anche se non conoscete la vicenda, Watergate prende il meglio da tutti quei giochi che in parte si rifanno a Twilight Struggle e alle sue meccaniche card-driven, cercando di condensare l'esperienza in poco meno di un'ora di gioco. Watergate è forse quello che ci riesce meglio.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Potrebbe prima di tutto non piacervi il sistema del tracciato, dato che fondamentalmente il gioco si basa tutto sul tirare dalla propria parte dei segnalini, per conquistarli. Questa è però solo la lettura superficiale: dovete avere la pazienza di andare più a fondo, imparare le carte e soprattutto imparare a valutare bene ogni volta cosa prendere e cosa lasciare.

Glen More II Chronicles

Per questo terzo posto ero molto indeciso, perché in realtà dopo il secondo di Watergate ci si poteva tranquillamente fermare. Avrei potuto mettere Helvetia, ma davvero non è che non ci siano altri cento gestionali migliori in giro. Stessa cosa per Lancaster, pur avendo quell'originalità nello scalzare gli altri lavoratori. O per Rococò, che a parte il tema insolito, è però un gioco assolutamente nella media. Così alla fine ho pensato che la cosa migliore fosse mettere la versione sotto steroidi del suo gioco migliore. Se lo avete già, il vecchio Glen More, questo nuovo onestamente vi serve solo se impazzite per il primo e volete variare. Se non ne avete nessuno dei due, io sono sempre per consigliare il vecchio, che nella categoria pesi medi è ancora tra i primi nomi della lista e costa molto meno. Se avete questo nuovo, vi direi comunque di recuperare pure il vecchio.

Perché dovreste provarlo

Glen More II cerca di portare il vecchio Glen More a un livello di complessità superiore. In parte ci riesce, ma forse in quella fascia, ci sono giochi più validi, laddove l'originale, tra i pesi medi, rimane un top-game. Soprattutto il pregio di Glen More II è quello di offrire una serie di moduli intercambiabili che aumentano molto la rigiocabilità e garantiscono la possibilità di personalizzare il gioco secondo i propri gusti. E ha materiali decisamente di prima fascia, così come il costo.
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Perché potrebbe non fare al caso vostro

Parliamo comunque di un german vero e proprio e di un gioco che potrebbe rivelare una debolezza proprio nel suo punto di forza: i tanti moduli e le tante configurazioni rischiano di non farvene mai approfondire veramente nessuna.

Giochi principali:

2010 Glen More 
2011 Mieses Karma
2011 Lancaster 
2011 Helvetia 
2013 Der Millionen-Coup
2013 Rokoko (con Stefan & Louis Malz)
2015 Kraftwagen 
2015 Pi mal Pflaumen 
2016 Fight for Olympus
2016 Dynasties 
2018 Castle Rampage
2019 Watergate
2019 Glen More II Chronicles 
2020 Rococo - Deluxe Edition 
2021 Poor Man's Best Country
2021 Weimar - The Fight for Democracy 
2021 Swindler 

Commenti

Come sempre bell'articolo. 

Io però considero Lancaster il suo capolavoro. Un gioiellino perfetto. Da giocare senza l'espansione Enrico IV che lo appesantisce, mente si possono mixare le altre due mini EXP (leggi e gettoni).

Poi logicamente apprezzo il vecchio Glen More che è una gemma grezza.

Helvetia e Rococo li trovo gradevoli ma non al livello dei miei due preferiti.

Pi Mal Pfaumen e Fhigt for Olympus sono giochiniiniini carini ma anche molto light.

Anche io trovo che l'autore sia partito con il botto ma non si sia del tutto confermato, ma da quanto ho letto è il caso che recuperi Watergate

Di quelli che ho giocato i migliori secondo me sono Lancaster e Dynasties (sottovalutatissimo), carino Rokoko, trascurabile Watergate, e non mi ha particolarmente emozionato Glen More. I suoi giochi hanno meccaniche centrali molto solide e sempre con elementi di personalità, l'unico difetto che gli imputerei è il fatto che ti piovano punti da un po' troppe parti.

Anche per me Lancaster meritava molto, molto di più... c'è senso di crescita, c'è la collaborazione (sempre tesa per il rischio di restare da soli e venire imprigionati) nelle guerre ai francesi, c'è tanta interazione sulle votazioni per le leggi... e l'uscita delle nuove influenza il turno successivo, dando ulteriore spessore alle scelte da prendere...

100 volte meglio Lancaster della riedizione ingrassata del piccolo capolavoro iniziale...

Comunque il tracciato del tempo non l'ha inventato Glen More, era già presente in Thebes😅

Comunque biografia epica

Difficile per me fare una top-3 dei giochi di Cramer visto che ne ho provati solo 5, tra l'altro non è un autore che mi fa impazzire, trovo i suoi giochi validi ma non metterei quasi nulla in cima alle mie preferenze.

Probabilmente quello che apprezzo di più è Dynasties: Heirate & Herrsche, un gioco di maggioranze con elementi molto originali.

Lancaster merita di essere menzionato, per chi ama i giochi ad alta interazione (scontri per gli spazi azioni, votazioni,...) e le bastardate rimane un must e non solo un gioco tra tanti. Personalmente, non incontra i miei gusti, ma ha ottimi elementi di game design.

Come ultimo metterei Glen More, è vero che l'ho venduto senza rimpianti, ma tutto sommato non reputo perso il tempo che gli ho dedicato, purtroppo i giochi di questo peso non hanno vita facile nel mio gruppo. Di tanto in tanto mi viene l'idea di riprendere la nuova edizione con le cronache, ma con i prezzi che girano non c'è il rischio di cascarci.

Watergate lo lascerei fuori perché l'unica partita fatta non mi ha convinto fino in fondo, vorrei provarlo con qualcuno che lo giochi in modo meno casuale della mia compagna, però al momento sono un po' deluso, mi è sembrato veramente che le opzioni fossero limitate, nel senso che la mano di carte si giocasse da sola.

Rococò invece l'ho trovato appena sufficiente, la gestione della mano di carte e il sistema d'utilizzo delle stesse è geniale, tutto il resto è trascurabile: dal modo di fare i vestiti, le maggioranze,...

Lancaster come terzo poteva starci. Ha il pregio di implementare efficacemente la sempre difficile meccanica di voting, in un german.

Ma anche Rokoko che ha un twist interessante sul deckbuilding. E non per niente ha avuto una riedizione deluxe nel 2020.

Tra i sottovalutati Dynasties che tra le altre cose usa, come meccanica secondaria, la poco usata "io decido tu scegli".

Anche Kraftwagen è un sottovalutato da provare.

Cramer, che apprezzo molto, ha un po' questa vena di lavorare su meccaniche poco usate.

Grande Agzaroth, attendevo questo articolo. 

Plauso alla biografia!

In un podio non avrei mai messo due volte lo stesso gioco, non si dona il giusto merito alla varietà di un autore.

In ogni caso Lancaster tutta la vita.

Anche io considero Lancaster una piccola perla e nei tre ci stava tutto.

Bastava il primo Glen More sul podio per lasciare spazio a Rokoko o al limite a Lancaster...

Mi unisco su Lancaster. 

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