Im Schatten des Drachen

Voto recensore:
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Im Schatten des Drachen si inserisce nella serie Phantastische Abenteuer, filone inventato da Lutz Stepponat con il fortunato Rückkehr der Helden, con la doppia faccia di gioco a sé stante per due soli giocatori, e come espansione del gioco base che consente ora di arrivare fino a sei giocatori. Che lo si veda come gioco a sé o come espansione, questo titolo si integra perfettamente con il predecessore sotto tutti gli aspetti, sia quelli puramente stilistici e grafici, sia quelli relativi alle meccaniche, per i quali si rimanda dunque ind dettaglio alla recensione di Rückkehr der Helden.

Ritroviamo quindi il concetto di base, costituito da un manipolo di eroi che devono fronteggiare un oscuro nemico, avendo a disposizione una propria capacità di movimento, una dotazione di denaro iniziale ed una specifica abilità speciale, oltre a tre abilità numeriche (magia, tiro a distanza, mischia) con le quali si effettuano tutte le prove del gioco, lanciando due dadi e cercando di ottenere meno del valore posseduto. Resta in particolare immutato l'interessantissimo sistema di evoluzione degli eroi che, nel corso del gioco, possono aumentare il valore delle tre abilità, oppure il numero di dadi da lanciare in una prova (fra cui si scelgono sempre due risultati), mano a mano che si ragigungono determinati livelli con i cubetti esperienza guadagnati nel corso delle avventure. Come già nel gioco base, infatti, anche qui troviamo una serie di avventure che dovranno essere affrontate dagli eroi, allo scopo di migliorare le proprie capacità, attraverso il completamento di missioni, lo svolgimento di incontri, l'acquisto o il reperimento di oggetti particolari e, ovviamente, il combattimento con pericolosi avversari.

Fra le innovazioni introdotte da questo titolo, vi sono le nove nuove tessere territorio, alcune delle quali hanno regole proprie assai interessanti che aggiungono nuovo spessore e opportunità nel caso Im Schatten des Drachen sia usato come espansione. Ad esempio, troviamo il Deserto nel quale gli eroi perdono un punto vita per ogni turno di sosta, a meno che non sia in due posizioni specifiche (l'oasi e il caravanserraglio). Oppure la Città dei Maghi, sospesa a mezz'aria su un baratro invalicabile senza l'aiuto di appositi teletrasporti, presso la quale è possibile acquisire o trovare per caso oggetti di grande potere e utilità. E ancora il Labirinto di difficile accesso, o l'Isola sul Lago e altre ancora. Particolarmente interessante infine, è ora la presenza di una fucina presso la quale gli eroi possono riparare armature e scudi che altrimenti nel gioco base sarebbe stato necessario scartare.

Ma la differenza più sostanziale in Im Schatten des Drachen è il nemico finale che gli eroi devono affrontare, non più un'oscura e indefinita presenza come nel caso del Senza Nome, ma un nemico reale che semina il terrore nel reame con una serie di eventi speciali: il Drago. Come nel gioco base, anche qui l'esatto tipo di drago verrà definito all'inizio del gioco scegliendo segretamente e a caso una tessera che ne stabilisce le caratteristiche fra i quattro possibili, anche se la varietà di risultati è in questo caso meno marcata. Il drago è affrontabile nella propria tana (dove si puà arrivare in due modi, affrondando il suo servitore oppure calandosi con l'aiuto di una corda se si segue una specifica missione secondaria), solo da parte di eroi che siano in possesso di una delle tre armi magiche senza le quali sarebbero destinati a morte certa. Il reperimento di queste armi nel corso del gioco è una missione primaria degli eroi, che funziona allo stesso modo delle missioni personali di Rückkehr der Helden, seguendo una serie di passi che richiede l'interazione con altri specifici incontri e/o avversari.

Come espansione di Rückkehr der Helden, questo nuovo titolo permette ora di giocare partite in cinque e sei giocatori, aggiungendo anche le nuove tessere, le nuove pedine (avversari, incontri, missioni secondarie, oggetti, etc...), i nuovi personaggi e una nuova disposizione iniziale soprattutto per quanto riguarda le case di famiglia degli eroi. In questo caso, ora, gli eroi non partono più con una missione personale, ma potranno riceverne una alla reggia, mentre potranno anche ottenere le missioni per recuperare le armi magiche che occorrono per sconfiggere il drago. Nel gioco come espansione, infatti, entrambi il Senza Nome ed il Drago infestano il reame, ed il vincitore sarà il primo eroe che riuscirà a sconfiggere uno dei due.
Pro:
Di base, i pregi sono gli stessi del gioco base, almeno per quanto riguarda il sistema decisamente valido e piacevole nelle meccaniche, nella grafica e nella struttura d'insieme, peraltro sufficientemente semplice e adatto anche ai non esperti. Nessun giocatore è mai tagliato fuori definitivamente e difficilmente possono verificarsi situazioni di stallo o noiose, grazie anche alla sempre diversa disposizione delle tessere e delle missioni che possono venir fuori durante il gioco.

Come espansione di Rückkehr der Helden, Im Schatten des Drachen supera un limite del gioco base che era il numero dei giocatori, aggiungendo tante opportunità, tanta varietà e tanto divertimento in più che le partite risulteranno ancora più coinvolgenti e appassionanti, al punto che difficilmente si vorrà giocare ancora senza l'espansione. In sostanza, se l'intenzione di Lutz Stepponat era quella di creare il nuovo Talisman, le basi e la sostanza ci sono tutte, poiché a mio parere nonostante i difetti che possa avere, il tutto è già ora molto più giocabile.

Come gioco a sé stante per due giocatori, esce certamente dallo schema tipico del genere (normalmente più improntato agli astratti), fornendo una sfida a mio parere più coinvolgente e divertente, anche se di durata ovviamente maggiore. Tuttavia mi riesce difficile giustificarne l'acquisto come solo gioco da due, per chi non dovesse avere già il gioco base.
Contro:
Anche per quanto riguarda i difetti, data l'assoluta integrazione di questo titolo con il gioco base, sono in gran parte gli stessi di Rückkehr der Helden. In particolare, ciò vale per l'indubbio peso del fattore fortuna, per il fatto che gli eroi non siano particolarmente bilanciati fra loro e per la durata che in cinque e sei giocatori ovviamente si allunga, anche se non a dismisura.

Va poi detto che continua a mancare una forma di interazione diretta fra gli Eroi (per la quale bisogna attendere la seconda espansione "Helden in der Unterwelt"). Considerato che questo filone si pone un po' come l'erede naturale del vecchio Talisman, la mancanza di interazioni dirette impedisce ad esempio di bilanciare le cose quando un eroe riesce a ottenere una combo particolarmente vantaggiosa (ma questo di sicuro va a vantaggio di una minor durata).

L'elevata quantità di testo riportato sulle pedine rende necessario il continuo ricorso al regolamento o a un quick reference. La nota dolente anche in questo caso è un regolamento scritto in maniera disorganica, confusa, a tratti carente e comunque poco intellegibile, al punto che mi viene spontaneo chiedermi se gli stessi giocatori tedeschi siano in grado di imparare a giocare senza chiedere aiuto. Fortunatamente, come già per il gioco base anche in questo caso è già in linea la traduzione del regolamento completamente riorganizzata, nella sezione dei download.
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