
Grazie per avermi chiarito come fosse questo gioco che si trova sempre nelle super-offerte.
Un gioco unico nel suo genere, che non ha convinto quasi nessuno. Troppo brutto, troppo strano o forse troppo futuristico per gli standard dei giocatori odierni?
MegaCity Oceania è un gioco da 1-4 giocatori, della durata circa di 40/60 minuti, destinato a un pubblico family, edito dalla Hub games e in italia grazie ad Asmodee Italia.
Il gioco si presenta come "il futuro dei City Building" e ancora "una combinazione di destrezza, creatività e leggera strategia". Nonostante rimanga un gioco family, mischia tantissime meccaniche differenti: city building, piazzamento tessere, destrezza, maggioranze, collezione set e mappa variabile. Il tutto giocando quasi in contemporanea, senza veri e propri turni.
Si possono svolgere due azioni Standard e alcune azioni aggiuntive facoltative.
Per consegnare il nostro edificio andranno rispettate le richieste delle carte quali altezza minima, numero di pezzi minimo e particolari richieste di posizionamento. Una volta che i giocatori avranno controllato la correttezza dell’edificio, il giocatore potrà farlo scorrere fino al parco centrale o accanto a un altra tessera già piazzata, entro tre esagoni dal parco centrale.
Se l’edificio crolla il giocatore deve passare il turno e ricominciare a costruire. Forse dovete studiare ancora un po’ le leggi della fisica e dell’ingegneria. Non volete mica avere dei meeple sulla coscienza?!
Il gioco termina quando tutte le carte progetto standard sono state completate. Qui si potrà terminare la partita o, per chi è molto audace, tentare di consegnare un contratto speciale!
Si contano i punti prestigio e i punti dati dagli obiettivi che avremmo raggiunto.
Il gioco contiene anche una versione semplificata per i più piccoli o per chi non vuole troppe regole e competizione.
Cubetti trasparenti colorati, carte di buona fattura e tessere di cartone belle spesse formano un ottimo comparto.
C’è anche un righello in cartone per misurare l’altezza dei nostri edifici. Ricordate che l’edificio più alto fa guadagnare punti. Quindi è essenziale in ogni fase della partita. Veramente comodo.
Potrebbe essere ambientato ovunque e nulla vi farà sentire in Oceania, anzi. Ma vi sentirete dei piccoli ingegneri. Quando costruiremo il nostro edificio ci verrà voglia di dargli una collocazione e una destinazione. Un ufficio? Una panetteria? Un negozio di giochi da tavolo? Scegliete voi in base a cosa è venuto fuori. Le forme ci aiuteranno molto a scegliere a cosa sarà destinato il nostro edificio.
Assente. Unico testo sul regolamento. Ogni carta è corredata da immagini e simboli esplicativi. Il regolamento però è necessario in lingua italiana, in quanto presenta molte spiegazioni dettagliate che troverete difficili da capire se non siete padroni del testo.
Di sicuro è un gioco unico, ambizioso ma di difficile paragone. Secondo la mia conoscenza ludica il gioco che più gli somiglia è Tokyo Highway, in quanto si collabora per creare una struttura 3D senza farla crollare.
Quindi se lo devo descrivere le parole degli autori sono azzeccate: Megacity è un gioco creativo.
Avete presente quando avete/avevate dei lego buttati in un cestone? Tanti pezzi di avanzo che buttati così sembrano pattumiera. Poi vi mettete li e iniziate a costruire qualcosa. E magari vi riesce pure bene.
Ecco, il feeling è il medesimo. Il gioco è mettersi lì a incastrare tutti i pezzi per fare venire fuori qualcosa che ti soddisfi. Poi se nel mezzo fai punti e anche meglio…
Ma ti dimentichi pure che ci siano dei punti. Quando hai fatto la tua piccola struttura di due cose ti importerà: averlo più lungo (il palazzo...) e non farlo crollare. Tutto il resto passerà in secondo piano. Per "il resto" intendo il gioco vero e proprio. Perché ovviamente non è esente da difetti.
Il gioco è un competitivo puro. Si è vero: il gioco dice che collaboreremo a creare la Megacity, ma vincerà chi farà più punti. Dice che bisogna essere "buoni" e concedere qualche secondo in più a chi ne ha bisogno, ma anche che si lotta per svariati obbiettivi comuni. E allora deciditi! Devo giocarlo tranquillo o con la bolla fra i denti?! (Si la bolla quella che si usa per vedere se il piano è dritto).
Meglio costruire tanto in basso o poco in altezza? Probabilmente la prima pagherà di più in termini di meri punti prestigio. Ma la seconda è per veri temerari, per quelli che non si accontentano, che lo vogliono più alto e più alto ancora e che vogliono diventare l'architetto futuristico per eccellenza!
Essendo un amante dei giochi underdog di autore polacco morto suicida(cit.) non ho potuto dire di no. Mia moglie si è divertita un sacco, soprattutto quando vedeva crollare i miei edifici e le mie speranze (per lei è un bel voto 8!). Io sto ancora piangendo per la tragedia che ha colpito la mia costruzione a Sesame street numero 0.
Se i giochi di destrezza non vi spaventano, siete dei creativi e amate impilare cose (si, c’è chi lo fa compulsivamente con qualsiasi cosa) date una chance a questo gioco. Deve piacere il genere.
I muratori con le mani enormi potrebbero trovare molto difficile, se non impossibile, maneggiare i pezzi.
Il regolamento è forse un po’ troppo pieno. Si fanno punti in tanti modi e sarete così concentrati a costruire che spesso non vi ricorderete del parco, delle maggioranze e delle adiacenze. La versione semplificata aiuta a snellire un po’ il gioco in caso foste in compagnia di bambini e persone poco avvezze. Il gioco si presta bene alle vostre idee e ai vostri adattamenti, quindi usateli!
Deve essere preso con lo spirito giusto: quello di tornare a giocare come una volta; quando, da bambini, il punteggio non importava a nessuno.
Grazie per avermi chiarito come fosse questo gioco che si trova sempre nelle super-offerte.
Grazie per la recensione, ci voleva!
Possiedo questo gioco da due anni, e lo trovo davvero indovinato (probabilmente sono il suo target, adorando anche Tokyo Highway). Divertente, sfidante, diverso. Non adatto ai german musoni ;)
Bella recensione.
Ho avuto la fortuna di prenderlo al Lucca Comics a 10€!!
Ci gioco spesso con la famiglia e ci è piaciuto.
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