Devo provarlo al più presto!
Mythic Battles Pantheon è un gioco per due-quattro giocatori di Eric Bourlett e Benoit Vogt edito da Mythic Games e da Monolith: i primi hanno seguito la parte di marketing e di game design, mentre i secondi hanno gestito spedizione, produzione e gli elementi più tecnici: dalla campagna Kickstarter alla consegna del gioco.
Vale la pena spendere due parole proprio sulla campagna Kickstarter perché è decisamente il nuovo punto di riferimento per le prossime a venire: c’è stata una comunicazione mai vista prima, una corrispondenza continua tra i loro portavoce e la community e tantissimi live stream - insomma davvero una campagna memorabile. Va aggiunto che il titolo è stato consegnato (a qualcuno) in anticipo rispetto alla tabella di marcia e, per un progetto di queste dimensioni, è davvero cosa non da poco.
Il titolo è un wargame skirmish con poteri variabili, gestione mano, movimento ad area e tiro di dadi, che si presenta di facile apprendimento, ma dotato di una profondità davvero inaspettata.
Regolamento
All’inizio del regolamento viene fatta una premessa: “in questo manuale non perderemo tempo in ciance o in lore [note di ambientazione e sulla provenienza dei personaggi, il cosiddetto background, NdR], ma vi diremo come si gioca” - ed è esattamente quello che fanno.
Le regole sono (relativamente per la tipologia di titolo) poche, concise e ben espresse e, una volta assimilate, basta fare riferimento ad una dei due fogli di riepilogo che vengono forniti per non avere dubbi.
Materiali
Si potrebbe scrivere un papiro sui materiali, ma fondamentalmente in questa recensione preferisco parlare delle meccaniche e delle sensazioni che trasmette il titolo; vi basti sapere che i materiali sono ottimi, per non dire superlativi: miniature eccezionali, scatole con disegni in rilievo, comparto artistico meraviglioso, dadi incisi. Insomma guardatevi un paio di immagini per slogarvi la mascella.
Preparazione iniziale
In Mythic Battle: Pantheon esistono due modalità di gioco. La modalità scenario permette di vivere avventure ambientate nell’antica Grecia, alcune di esse collegate tra loro, con squadre spesso prestabilite e obiettivi differenti che possono andare dal raggiungere una determinata area di gioco, all’addomesticare il temibile Cerbero, all’uccidere la divinità avversaria. Ci sono più di settanta scenari disponibili, grazie alle varie espansioni.Ogni unità ha una propria scheda che riporta le statistiche (le quali andranno scemando man mano che si subiscono danni), il numero di carte attivazione che porta all’interno del mazzo del controllore, il numero di carte arte della guerra (ne parleremo a breve), il costo in punti dell’unità, i talenti (sono abilità speciali ed in tutto ne esistono una decina) e, infine, i poteri che sono esclusivi dell’unità stessa.
Nella modalità schermaglia, in base al numero di giocatori si ottengono dei punti da spendere. Il primo giocatore sceglie la propria divinità, mentre il secondo ha diritto a una divinità, più un altro pezzo; poi nuovamente il primo può scegliere due pezzi - e così via, fino all’esaurimento dei punti a disposizione. Questo draft iniziale, oltre a essere molto divertente, rende possibile una contromossa per le scelte avversarie e fa immergere immediatamente nello spirito del gioco, perché in Mythic Battle: Pantheon è da tenere sempre a mente che ogni scelta è pesante.
In Mythic Battle: Pantheon esistono quattro tipi di unità:
- divinità/titani: sono i primi ad essere scelti e ogni giocatore può averne uno solo e questo rappresenta il fulcro della sua strategia, nonché il pezzo più importante - poiché la sua morte decreta la sconfitta;
- eroi: sono unità con poteri spesso di supporto (anche se non mancano anche qui dei veri e propri ossi duri) e spesso forniscono le preziosissime carte arte della guerra;
- mostri: sono solitamente i pezzi con statistiche e punti vita più alti, che infliggono molti danni ai nemici, ma - a meno di pochissimi casi - non garantiscono carte arte della guerra;
- truppe: costano un solo punto e possono utilizzare i propri talenti solo se al completo. Sono dotate di una scheda che ne mostra talenti, abilità, numero carte attivazione e numero di modelli, che ne costituiscono anche i punti vita. Sono il tipo di unità meno forte del gioco, ma possono essere riportate in vita e molti eroi - nonché alcune divinità stesse - ne potenziano le statistiche rendendole una scelta molto interessante.
Come si gioca in breve
in Mythic Battle: Pantheon esistono due tipi di carte. Le carte attivazione sono le carte che dobbiamo giocare per poter attivare una determinata unità, mentre le più volte citate carte arte della guerra permettono di compiere delle “manovre” e servono per mitigare l’alea, utilizzare poteri e poter gestire in modo strategico il proprio mazzo.
Nel proprio turno, un giocatore pesca una carta e decide se passare (in questo caso ne pesca una seconda) o se attivare qualcosa.
Giocando una carta attivazione ha diritto a due azioni veloci (attaccare, camminare o raccogliere una pietra), oppure a una azione lunga (correre, assorbire un’omphalos - solo divinità - o posizionare un'unità sul tabellone).
Successivamente il giocatore attivare una seconda unità solo se, insieme alla sua carta attivazione, decide di giocare anche una carta arte della guerra. Non si possono mai attivare più di due unità, a meno di poteri particolari (tipo quello di Atena).
Giocare un'arte della guerra permette di utilizzare una delle seguenti manovre, tenendo conto che in un turno è possibile compierle tutte (ma mai più di una volta):
- effettuare una seconda attivazione;
- pescare due carte dal proprio mazzo;
- scegliere una carta dal proprio mazzo ed aggiungerla alla propria mano;
- richiamare una truppa (anche morta) nell’area della nostra divinità;
- attivare poteri di alcune unità;
- se si è un'unità voltante, schivare un attacco a portata zero.
Il combattimento avviene tramite dadi speciali a sei facce che presentano numeri da 1 a 5 e una faccia vuota.
Una volta stabilito il numero di dadi da lanciare (pari al proprio attacco più modificatori dettati da talenti, poteri, terreno) si deve almeno eguagliare la difesa dell’unità avversaria, che può arrivare anche a dieci.
Dopo aver effettuato il primo lancio di dadi (il cosiddetto primo assalto), si mettono da parte i dadi che presentano una faccia vuota - poiché rappresentano un fallimento - e i dadi che riportano il valore cinque. Tutti gli altri dadi potranno essere utilizzati per aggiungere un +1 al valore di un altro dado.
Dopo il primo assalto, tutti i dadi che sono arrivati al valore di cinque vengono rilanciati e si sommano a loro stessi: ancora si possono utilizzare gli altri per aggiungere un ulteriore +1. Scritto così sembra complicato, però una volta presa la mano è un sistema molto interessante, poiché permette di decidere se rischiare avendo la possibilità di fare più danni, o se accontentarsi di qualche ferita automatica.
Considerazioni
Mythic Battle: Pantheon ha superato le mie già alte aspettative, i materiali sono fantastici e le miniature chiedono di essere dipinte.
Il gioco scala benissimo in due, tre o quattro giocatori ed è davvero semplice da spiegare; inoltre viene fornito uno scenario con regole basilari per familiarizzare col gioco ed è quindi possibile giocarci anche con neofiti.
Una volta organizzati i componenti, la preparazione richiede circa dieci minuti e poi si è pronti a selezionare la propria squadra - cosa che, ripeto, è estremamente divertente e strategica.
Imparare a giocare veramente, però, è qualcosa di ben diverso poiché le prime partite probabilmente ci si troverà spesso alle strette, maledicendo le carte e i dadi. In realtà, una volta capito il meccanismo ci si rende conto che il gioco offre tutti gli strumenti necessari per poter fare quello che si vuole come si vuole, e che metà del lavoro lo fa la gestione della mano stessa. Le carte danno quel tocco euro che in un gioco del genere non è che la ciliegina sulla torta.
L’ambientazione è resa benissimo, anche se è doveroso segnalare molti falsi storici (per esempio le sirene sono creature marine).
L’antica Grecia e i suoi eroi, divinità e mostri è sul proprio tavolo di gioco, lanciare fulmini con Zeus è una goduria, ma lo è anche diventare più forti grazie alla morte di unità con Ade, creare terremoti con il possente Atlante, lanciare alberi o colonne con Ercole e buttarsi a capofitto con Achille, consapevoli del fatto che si è quasi invulnerabili.
Il gioco permette molte azioni cinematografiche come il lancio di elementi scenici, lo sbalzare le unità in giro per la mappa o la conquista di posizioni più vantaggiose.
Penso sia evidente che il titolo mi sia piaciuto parecchio, l’ho giocato e lo sto giocando molto (ho superato la ventina di partite) e rimarrà a lungo sul mio tavolo. La mia ragazza - che non è affatto una giocatrice - lo ha voluto provare attirata dall’ambientazione e dalle splendide miniature e ora, ogni volta che lo intavolo, vuole partecipare (devo ammettere che ha vinto anche molte partite).
Io penso che sia davvero un titolo imperdibile per gli appassionati del genere: ha una longevità incredibile (per lo meno se al base si include il Pandora Box) ed è un gioco che dà molte soddisfazioni ai giocatori più incalliti e non.
Non finirò mai di raccomandarvelo e come ho scritto nel forum: giocatelo, giocatelo, giocatelo.