La nuova Decktective: Incubo allo specchio

Fedellow

È un uccello? È un aereo? È una escape room da tavolo? È Deckscape? No, è Decktective!

Voto recensore:
8,6

Decktective: Incubo allo specchio è un gioco investigativo cooperativo one shot in 55 carte formato extra large, ideato dalla premiata ditta Chiacchiera & Sorrentino ed edito da dV Giochi (grazie per la copia demo!), che impegnerà per circa un'ora di gioco da 1 a 6 giocatori dai 12 anni in su. I partecipanti al tavolo sono una squadra di detective che dovranno risolvere assieme un misfatto misterioso, condividendo le informazioni raccolte e mettendo assieme i pezzi dell'indagine. In questo caso, si dovrà indagare sul rapimento di Danielle Doves, che è riuscita in qualche modo a mandare una richiesta d'aiuto dal luogo in cui è trattenuta.

Ma è come Deckscape?

No, non è come Deckscape. Ne condivide il formato della scatola e delle carte, le menti alle spalle sono lo stesse, ma il gioco è un altro genere di esperienza rispetto a una escape room.

Il gioco è effettivamente nato assieme al fratello Deckscape, come m'ha raccontato Martino Chiacchiera, cui avevo rotto le scatole per via di questo podcast: tutto è iniziato da un gioco che si chiamava "Mr Y" (leggi "Mister Why"), una presentazione powerpoint stile avventura punta e clicca, che era anche un giallo da risolvere con le classiche domande finali "chi è stato", "qual è il movente" e via dicendo, ideato dallo stesso Chiacchiera quando aveva 22 anni (non che ora ne abbia molti di più, non ha ancora spento le 30 candeline). Lo fece provare a Silvano Sorrentino, ne parlarono via Skype e quella sera arrivarono a al prototipo di quello che tre anni dopo divenne Decktective, appunto, e di quello che solo un anno dopo divenne invece Deckscape. Deckscape uscì prima perché, ai tempi, non erano ancora state annunciate altre escape room (anche se, alla fine, Unlock ed Exit uscirono poco prima) e perché Sorrentino scrive enigmi da molti anni, per cui non c'era bisogno di acquisire le competenze necessarie a scrivere un giallo in formato tascabile.

Finito il momento aneddoto, parliamo in dettaglio di come funziona Decktective. Come nel caso del fratello (aridaglie!) non c'è un regolamento a parte, ma iniziando a leggere la prima carta del mazzo ci verrà spiegato cosa dovremo fare e cosa dovremo affrontare. La particolarità della serie Decktective è che la scatola del gioco e alcune carte andranno a formare la scena del crimine in 3d, che non sarà un mero orpello ma sarà fonte di informazioni e dettagli da cogliere. La scena del crimine cambierà nel corso delle indagini con l'avanzare della trama del caso: alcune carte, infatti, fermeranno la partita con un "Colpo di scena", dando indicazioni su quali carte sostituire o quali aggiungere alla scena del crimine.

Una volta preparato il luogo del fattaccio, i giocatori prenderanno tot carte a testa a seconda del numero di partecipanti alla partita; non si potrà mostrarne o illustrarne il contenuto agli altri giocatori, ma si potrà solo condividere il titolo della carta. Da lì in poi, si giocherà in senso orario a partire dal giocatore con in mano la prima carta del caso: nel proprio turno, si dovrà decidere se giocare una carta a faccia in su (rendendo così le informazioni presenti disponibili a tutti) o se "archiviarla", giocandola a faccia in giù (magari perché ritenuta superflua o perché si ritiene sia una falsa pista): dopodiché, si pescherà un'altra carta dal mazzo. Due piccole note sull'archivio: ogni carta ha un valore numerico da 1 a 10 in alto a sinistra, si potranno giocare dalla mano carte a faccia in su di un dato valore solo se in archivio ce ne sono altrettante; non si può parlare del contenuto di carte archiviate fino alla fine delle indagini.

Il mazzo di carte darà indicazioni riguardo la fine della partita: arrivati a quel punto, i giocatori non pescheranno più carte e dovranno finire quelle presenti in mano, giocandole o archiviandole. Una volta fatto, si potrà discutere liberamente delle proprie teorie e di quanto si ricorda delle carte archiviate, andando a ricostruire quanto accaduto nella vicenda analizzata. Le ultime carte del mazzo presenteranno quindi delle domande cui rispondere (utilizzando le clip colorate per tenere conto delle risposte): ogni risposta corretta vale dei punti e, ovviamente, più punti si otterranno e migliore sarà la valutazione ottenuta.

Considerazioni

Mi considero un discreto fan dei giochi investigativi, a partire dal classico Sherlock Holmes: Consulente Investigativo, passando per Mythos Tales fino ad arrivare all'incredibile Detective: Sulla scena del crimine (che ritengo una vetta del genere). Tutti i giochi citati hanno dalla loro una grande immersione ed esperienza creata, ma necessitano di dedizione e abbastanza tempo per essere intavolati. Proprio per questo, quando sono arrivati sul mercato i vari investigativi "pocket" sono corso a provarne vari, e Decktective è tra questi. Come si può immaginare, il pubblico cui è destinata questa serie è molto eterogeneo, per cui durata e difficoltà del titolo non sono esagerate: il rischio frustrazione per eccessiva difficoltà (o per le volopindariche intuizioni sotto acido di Sherlock Holmes in sede di soluzione) è tenuto a distanza. Purtroppo mi manca Chronicles of Crime, lacuna che vorrei colmare il prima possibile.

Sono presenti, come in ogni degno titolo del genere, vari abbocchi e false piste: se all'inizio la vicenda può spingere a farsi una certa idea dei fatti, con l'arrivo dei colpi di scena e di nuovi dati pian piano si inizia a far strada la verità. È fondamentale mettere assieme i pezzi in maniera coerente e far caso ai dettagli (scena del crimine 3d compresa), anche scritte o segni ritenuti insignificanti possono aprire nuove prospettive sull'indagine. Ho trovato questo Incubo allo specchio non complesso ma comunque sfidante, abbiamo scartatato almeno un paio di teorie prima di arrivare ad imbroccare quella giusta. Penso che molto difficilmente si possa arrivare senza un briciolo di idea a fine partita, a meno di non essere totalmente principianti del genere.

Come detto in precedenza, ci sono altri investigativi simili a Deckscape, come target, durata e impegno richiesto, e qua ne abbiamo giocati vari - praticamente sempre in due giocatori, coinvolgendo la mia povera dolce metà Simona. Molto rapidamente, abbiamo
  • la serie Sherlock (12 uscite, tutte giocate): solo 32 carte, che a differenza di Decktective vengono mischiate prima di esser distribuite tra i giocatori; il gioco è molto simile, con domande a fine partita che daranno punti e, invece, con malus se vengono giocate carte non inerenti al caso. Quello che poco mi piace è proprio questa casualità delle carte, ce ne sono alcune illuminanti che arrivano solo a fine partita; probabilmente scala meglio in più giocatori. L'impressione è quella di andare a ricomporre i tasselli di un puzzle investigativo. Tra i miei casi preferiti: Propagazione, 4 luglio di morte, 13 ostaggi.
  • la serie Undo (7 uscite in italiano, di cui le prime 3 giocate): in teoria siamo viaggiatori temporali col potere di cambiare il destino di un derelitto di cui conosciamo l'epilogo, in pratica dovremo intuire perché il tizio ha fatto una finaccia in base a cose avvenute in varie epoche (non solo in quella attuale, non solo al tizio in questione), visto che le "modifiche" che andremo ad effettuare sono modificatori di punteggio che vedremo a fine partita. Mi aspettavo di meglio, a volte si guardano carte a caso e non sempre si coglie la vicenda, peccato perché l'idea era abbastanza originale. Tra quelli provati, Sangue sul selciato è stato il migliore.
  • Instacrime - Caso #1 Munford: stavolta dovremo capire chi è morto, come e perché in base a solo 12 fotografie. Abbiamo seguito il regolamento e, per non complicarci la vita, non abbiamo mescolato le foto, così che ci sono state presentate in ordine cronologico. C'è da interpretarle un po', specialmente dopo essersi resi conto che sono "in posa" e non naturali. Bella idea, ma avevamo trovato almeno un'altra soluzione plausibile. Aspettiamo la prossima.

Di Deckscape mi è piaciuto il fatto che il giocatore-investigatore si senta presente all'interno della storia e non sia un mero osservatore esterno (in Incubo allo specchio non saremo ovviamente assieme alla donna rapita, ma in Lo sguardo dello Spettro saremo proprio all'interno della magione), che il tempo scorra nel mentre che si fanno ragionamenti e che questo vada a cambiare le "carte in tavola" - ovvero, la scena del crimine 3d  fornendo nuovi elementi su cui ragionare. Non ci sono elementi casuali nell'uscita delle carte (come in Sherlock) o elementi che non saranno visionati (Undo), è tutto nelle mani dei giocatori.

I due precedenti casi di Decktective mi erano piaciuti, ma in entrambi avevo trovato un qualcosa che non mi aveva convinto: nel primo - Rose rosso sangue - era abbastanza semplice arrivare a comprendere la trama di fondo, con un finale che ho comunque sempre ritenuto un po' "fantasioso"; il secondo caso, Lo sguardo dello Spettro – era già più complesso come trama e quindi più sfidante, ma con dei passaggi logici non proprio immediati. Questo terzo caso mi ha invece davvero colpito per la solidità della trama, del tutto coerente e credibile, facendolo balzare sul gradino più alto del podio dei mini-investigativi.

Come già detto, lo abbiamo giocato in due ma penso regga bene anche in più giocatori, anche se per miei limiti non andrei mai sopra ai 4 giocatori; la durata si attesta intorno all'oretta o poco più, come indicato sulla scatola. Insomma, se non si fosse capito ci siamo divertiti molto e sono stato molto soddisfatto della partita, anche dell'aver mancato una risposta per aver sottovalutato l'importanza di alcuni dettagli e, di conseguenza, di aver archiviato informazioni importanti. Gioco promossissimo!

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Commenti

Ho proprio di recente fatto degli approfondimenti sugli investigativi pocket.
Nei Deckscape, ottima la meccanica e geniale il gimmick, ho però percepito qualche criticità sulla credibilità di alcuni frangenti della storia nei primi due capitoli. Mentre l'ultimo l'ho trovato impeccabile.

Gli Undo sono quelli che a livello meccanico ho gradito di più. Bella l'idea di base e bello il sistema di assegnazione dei punti. Sangue sul Selciato però non mi è piaciuto per la storia: troppo banale e scriptata. Il mio preferito è Spedizione senza ritorno.

La serie Sherlock, nonostante meccanicamente siano molto poveri, devo dire che l'ho apprezzata per alcune dinamiche molto ben riuscite. Mi è piaciuto che le 10 domande, ognuna con 4 risposte (tra cui c'è anche il "nessuna delle precedenti") insinuino nuovi dubbi nei giocatori. E ho apprezzato la meccanica dei punti negativi per carte fuorvianti giocate, perchè è funzionale a bilanciare risposte indovinate tirando a caso.
Caso preferito Il Maggiordomo, storia e intreccio scritti molto bene.

iugal scrive:

Ho proprio di recente fatto degli approfondimenti sugli investigativi pocket.

Nei Deckscape, ottima la meccanica e geniale il gimmick, ho però percepito qualche criticità sulla credibilità di alcuni frangenti della storia nei primi due capitoli. Mentre l'ultimo l'ho trovato impeccabile.

Gli Undo sono quelli che a livello meccanico ho gradito di più. Bella l'idea di base e bello il sistema di assegnazione dei punti. Sangue sul Selciato però non mi è piaciuto per la storia: troppo banale e scriptata. Il mio preferito è Spedizione senza ritorno.

La serie Sherlock, nonostante meccanicamente siano molto poveri, devo dire che l'ho apprezzata per alcune dinamiche molto ben riuscite. Mi è piaciuto che le 10 domande, ognuna con 4 risposte (tra cui c'è anche il "nessuna delle precedenti") insinuino nuovi dubbi nei giocatori. E ho apprezzato la meccanica dei punti negativi per carte fuorvianti giocate, perchè è funzionale a bilanciare risposte indovinate tirando a caso.

Caso preferito Il Maggiordomo, storia e intreccio scritti molto bene.

Per Deckscape abbiamo avuto la stessa impressione, vedo.

In Undo ho la sensazione di andare a caso, Sangue sul selciato - magari per il suo essere "banalotto" come trama - mi ha dato maggiormente una sensazione di controllo e mi ha fatto sentire maggiormente in partita.

In Sherlock, se non imbrocchi subito l'idea buona, può capitare di giocare carte - anche qua - a caso, andando a perdere punti a fine partita perché magari qualche carta illuminante è arrivata troppo tardi. In Deckscape se non capisci qualcosa la colpa è solo tua - a meno di salti logici della storia, vero. Bella la riflessione sul sistema delle domande finali di Sherlock, non ci avevo pensato! 

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