Preso subito appena uscito, Benny lo adora.
Le illustrazioni sono fantastiche e vedere l'evoluzione dei personaggini in movimento è divertente.
Concordo con Iugal
Tra gli investigativi più apprezzati e premiati di sempre.
Pluripremiato titolo che fa di un’innovativa presentazione al tavolo uno dei suoi punti di forza. Come spiegato nella motivazione della giuria per la vittoria allo Spiel des Jahres 20211, tutto quello di cui MicroMacro ha bisogno per affascinare i giocatori è un grande poster 75x110 cm in bianco e nero con illustrazioni in uno stile molto riconoscibile e poche carte. Le carte, contenute all’interno di buste divise caso per caso - la scatola base ne contiene sedici, presentano il crimine da risolvere e una sequenza di domande a cui i giocatori dovranno tentare di rispondere (la risposta è sul retro della carta). La soluzione corrisponde sempre a una scena sulla mappa della città di MicroMacro. La sequenza delle domande e delle relative soluzioni crea l’arco narrativo del crimine, il quale può essere risolto, nella modalità avanzata di gioco, anche senza leggere le domande in sequenza, ma leggendo soltanto la prima carta introduttiva del caso.
La soluzione è sempre deducibile dall’osservazione della mappa, nella quale i protagonisti compaiono in più frangenti in diverse situazioni. Ordinare cronologicamente questi frangenti consente di ricostruire lo svolgersi degli eventi. In sostanza, concettualmente, il gioco propone una sorta di sfida enigmistica dove lo spazio-tempo è condensato nel poster che illustra la città di MicroMacro. A qualcuno potrebbe ricordare l’idea di Dov'è Wally? (Where's Wally?), che è stata in più occasioni ripresa per dei giochi in scatola su licenza.
Nel novero delle ibridazioni che negli ultimi anni interessano sempre più i giochi in scatola, MicroMacro rappresenta un eccellente esempio di ibridazione, in questo caso con il mondo dell’enigmistica.
Sviluppato con grande originalità, appare come un gioco spiazzante al tavolo, molto spesso utilizzato nelle fiere e negli eventi ludici per attirare curiosi, anche grazie alla sua estrema semplicità - in pratica si spiega da solo.
Si inserisce, inoltre, in un periodo storico dove, più che nel passato, l’impatto visivo di un gioco è una parte fondamentale e lo fa in modo quasi estremo: con l’illustratore che, nei fatti, passa in primo piano rispetto al game designer (ancora più che in Dixit, per citare un titolo che non avrebbe il successo che ha ora senza quelle illustrazioni).
Nella proliferazione degli ultimi anni di giochi investigativi, MicroMacro rimane uno tra i titoli più apprezzati e premiati di sempre, un gioco unico nel genere per la sua grande originalità e sperimentazione. Potete giocarlo in una qualsiasi delle sue quattro versioni (tre localizzate in italiano), che sono tutte giochi stand-alone.
Note al testo
1"MicroMacro: Crime City“ is Spiel des Jahres
Sitografia
Preso subito appena uscito, Benny lo adora.
Le illustrazioni sono fantastiche e vedere l'evoluzione dei personaggini in movimento è divertente.
Concordo con Iugal
Micro Macro è davvero inaspettato in questa lista. Non perché non sia divertente, quanto perché è a mala pena considerabile un gioco da tavolo secondo me 😅. È letteralmente l'incrocio tra "dov'è Wally" e uno di quei mini quesiti della settimana enigmistica. Comunque titolo molto simpatico, la prima scatola l'ho fatta in due mezzi pomeriggi filati riuscendo a coinvolgere pure la mia compagna
Micro Macro è davvero inaspettato in questa lista. Non perché non sia divertente, quanto perché è a mala pena considerabile un gioco da tavolo secondo me 😅. È letteralmente l'incrocio tra "dov'è Wally" e uno di quei mini quesiti della settimana enigmistica. Comunque titolo molto simpatico, la prima scatola l'ho fatta in due mezzi pomeriggi filati riuscendo a coinvolgere pure la mia compagna
La penso esattamente come te.
Francesco Rimini scrive:
Micro Macro è davvero inaspettato in questa lista. Non perché non sia divertente, quanto perché è a mala pena considerabile un gioco da tavolo secondo me 😅. È letteralmente l'incrocio tra "dov'è Wally" e uno di quei mini quesiti della settimana enigmistica. Comunque titolo molto simpatico, la prima scatola l'ho fatta in due mezzi pomeriggi filati riuscendo a coinvolgere pure la mia compagna
La penso esattamente come te.
Comprendo che, come peraltro espresso dall'autore nell'articolo quando parla di ibridazione tra gioco da tavolo e sfida enigmistica, il gioco sia "borderline", ma molti altri investigativi (giocati parecchi, apprezzo il genere) sono piuttosto poveri di meccaniche; di frequente i pochi compiti affidati ai giocatori sono leggere, osservare immagini e pensare. Nel caso di MicroMacro bisogna guardare i disegni e pensare (non mi pare basti solo "trovare Wally", è necessario riflettere per dedurre lo svolgimento dei fatti); la differenza concettuale è molto significativa?
Inoltre, la lista de "I 100 giochi" è stata stilata e approvata da figure molto competenti (non solo interne alla tana) che hanno vagliato reciprocamente le loro proposte, per cui sento di potermi fidare dei criteri da loro applicati per valutare se un titolo "è o meno un gioco da tavolo"...
In ultimo, il gioco ha collezionato una serie di premi e riconoscimenti del settore, che credo gli conferiscano quantomeno la "dignità" di gioco da tavolo (per nominarne alcuni: Spiel des Jahres, As d'Or, un paio di Golden Geek, eccetera).
Mio personalissimo parere, ovviamente; gioco apprezzato non solo per l'idea e la realizzazione, ma anche per l'appeal.
Una mappa ce l'ho ancora appesa alla parete per far giocare, in piedi, ogni volta che bisogna "prender tempo". Mi manca solo l'ultimo, con la super mappa creata con tutte le precedenti assieme. Forse in un prato... il problema è doverci camminare sopra
enavico scrive:
Comprendo che, come peraltro espresso dall'autore nell'articolo quando parla di ibridazione tra gioco da tavolo e sfida enigmistica, il gioco sia "borderline", ma molti altri investigativi (giocati parecchi, apprezzo il genere) sono piuttosto poveri di meccaniche; di frequente i pochi compiti affidati ai giocatori sono leggere, osservare immagini e pensare. Nel caso di MicroMacro bisogna guardare i disegni e pensare (non mi pare basti solo "trovare Wally", è necessario riflettere per dedurre lo svolgimento dei fatti); la differenza concettuale è molto significativa?
Inoltre, la lista de "I 100 giochi" è stata stilata e approvata da figure molto competenti (non solo interne alla tana) che hanno vagliato reciprocamente le loro proposte, per cui sento di potermi fidare dei criteri da loro applicati per valutare se un titolo "è o meno un gioco da tavolo"...
In ultimo, il gioco ha collezionato una serie di premi e riconoscimenti del settore, che credo gli conferiscano quantomeno la "dignità" di gioco da tavolo (per nominarne alcuni: Spiel des Jahres, As d'Or, un paio di Golden Geek, eccetera).
Mio personalissimo parere, ovviamente; gioco apprezzato non solo per l'idea e la realizzazione, ma anche per l'appeal.
Per chiarire, non era assolutamente mia intenzione screditare l'articolo (ottimamente scritto) o chi ha stilato la lista; poi capirai, credo che Iugal di tutta la Tana sia la persona con i gusti più affini ai miei, non mi permetterei di contestarne le scelte 😅
L'ho solo trovato strano, un titolo che sinceramente non mi aspettavo di trovare e che personalmente non credo che avrei messo, ma si fa per parlare chiaramente.
Secondo me non ha ancora avuto tutto un filone di figli suoi Micro Macro per essere considerato un capostipite storico; è originale a modo suo, questo sicuramente.
(Magari tra dieci anni il mio commento sarà invecchiato molto male😆)
Mi tocca essere d'accordo con Francesco (cosa che ammetto mi irrita alquanto :) e Enavico... Non discuto la qualità del gioco, il suo essere anche una sorta di "unicum" almeno per come declina e unisce le meccaniche elencate, ma mi sembra quanto meno prematuro indicarlo come un gioco che "ha fatto la storia", al di là dei premi vinti e del successo di critica e pubblico...
Mi tocca essere d'accordo con Francesco (cosa che ammetto mi irrita alquanto :) e Enavico... Non discuto la qualità del gioco, il suo essere anche una sorta di "unicum" almeno per come declina e unisce le meccaniche elencate, ma mi sembra quanto meno prematuro indicarlo come un gioco che "ha fatto la storia", al di là dei premi vinti e del successo di critica e pubblico...
Io ritengo di non essere in grado di giudicare questa cosa, per questo mi affido alla competenza di chi ha stilato la lista, come ho detto.
L'unica cosa su cui intendevo argomentare era se fosse considerabile un gioco da tavolo o inserirlo nella categoria risultasse una forzatura, da qui il riferimento ai premi e quant'altro.
Io ritengo di non essere in grado di giudicare questa cosa, per questo mi affido alla competenza di chi ha stilato la lista, come ho detto.
L'unica cosa su cui intendevo argomentare era se fosse considerabile un gioco da tavolo o inserirlo nella categoria risultasse una forzatura, da qui il riferimento ai premi e quant'altro.
A parte che il mio era uno commento generico e non riferito nello specifico alla tua risposta... ad ogni modo, non è certo in discussione la "competenza" di Iugal o degli altri autori degli articoli della serie. Se l'autore e il brainstorming con gli altri dietro le quinte che hanno portato a scegliere 100 giochi (sicuramente anche tramite scelte difficili), ha infine determinato che valesse la pena riservare uno spazio in questa rubrica a MicroMacro, beh, avranno le loro ottime ragioni.
Personalmente dico solo che se penso a "giochi che hanno fatto la storia", questo titolo non mi verrebbe in mente, perchè la "storia" non l'ha fatta... almeno non ancora...
Mi tocca essere d'accordo con Francesco (cosa che ammetto mi irrita alquanto :)
Oramai lo hai detto, probabilmente una macchia sulla tua carriera in Tana 😆 "Ti ricordi quella volta che eri d'accordo con Francesco...?"
E comunque proporrò all'editore uno spin off Micro Macro Mecatol Rex, Kopa Edition
Viva la Top..100
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