Fa un caldo atroce. Firenze è una fornace; mi trascino sudando all’università per parlare della tesi con una professoressa, che ovviamente mi dà buca. Per evitare che il viaggio sia completamente a vuoto mi dirigo al mio solito negozio e ne esco con una scatolina: oggi vi scrivo di cosa ci ho trovato dentro.
Sto per parlare di Origami, gioco di carte di Christian Giove del 2017 edito dalla Da Vinci giochi, titolo per 2-4 giocatori con una durata che si assesta tra i quindici e i trenta minuti.
Ambientazione
"Prima che parta, suo padre lo invita al chado, la tradizionale cerimonia del tè. Gli dona un pezzo di carta piegata. È un origami."
Jean-Marc Ceci, Il signor Origami
Origami è una parola giapponese composta dalle parole ori, che significa «piega o piegatura», e kami, cioè «carta». Indica l’arte orientale del creare figure tridimensionali utilizzando della semplice carta, senza l’aiuto di forbici, colla o altre cose del genere. Secondo alcuni si può far risalire l’arte dell’origami al secolo XI con i go-hei, delle strisce di carta a zig-zag utilizzate nei templi shintoisti.
Di questi dieci secoli di storia dell’origami, a dir la verità, nel gioco troviamo ben poco: praticamente solo la carta; ci sono però le istruzioni per creare l’origami del primo giocatore - una trovata simpatica e apprezzata.
Il gioco
"Gli animali hanno sugli uomini questi vantaggi: non hanno teologi che li istruiscano, i funerali costano loro nulla, e nessuno promuove cause legali per i loro testamenti."
Voltaire
Nella scatola, oltre a quanto citato sopra, ci sono delle carte raffiguranti degli origami di animali, divise in cinque diverse famiglie. Prima di iniziare a giocare si scelgono tante famiglie di animali quanti sono i giocatori – io generalmente faccio scegliere una famiglia a ogni giocatore. Le carte delle famiglie scelte vengono mischiate per creare il mazzo di gioco.
Si determina il primo giocatore sulla base della mano di carte iniziale ricevuta; dopodiché si crea una fila di quattro carte al centro del tavolo.
Ogni carta del gioco rappresenta un origami e vi troviamo rappresentate quattro informazioni. I punti piega forniti (il numero bianco), il costo in punti piega (il numero nero), un valore di punti vittoria (i quadratini rossi) e un’abilità descritta nella parte inferiore.
Vale la pena spendere due righe sulle abilità delle carte. Le abilità sono di tre tipologie: quelle a effetto immediato, che si attivano nel momento in cui si gioca la carta; quelle che conferiscono di poter usufruire di un’azione speciale al posto di quelle regolari; infine quelle che, a determinate condizioni, conferiscono punti a fine partita.
Durante lo svolgimento della partita ogni giocatore deve effettuare un’azione, scegliendo tra le seguenti:
- prendere le carte della fila centrale fino ad un valore massimo di quattro pieghe, per poi ripristinare a quattro le carte alla fine del proprio turno;
- giocare un origami dalla propria mano, scartando un numero di carte fino ad arrivare a un valore di pieghe esattamente pari a quello della carta giocata. Le carte devono essere giocate nelle due “collezioni” che si hanno davanti: queste sono due pile, la cui differenza in carte può essere di massimo una carta, le cui carte in cima hanno l’eventuale abilità speciale utilizzabile;
- utilizzare l’abilità di un origami giocato.
Quando si deve rimischiare il mazzo di pesca per la seconda volta tutti eseguono un’ultima azione e la partita termina; chi ha più punti è il vincitore.
Considerazioni
"Nulla è come appare. Proprio come un pezzo di carta può essere più di un pezzo di carta negli origami, diventando una gru, un pesce o un fiore, così un samurai non dovrebbe mai sottovalutare le proprie potenzialità nel piegarsi alla vita. Un samurai deve sforzarsi di diventare più di quanto appaia in un primo momento, deve superare i propri limiti più evidenti. Questo è ciò che ci insegnano gli origami."
Chris Bradford
Più che una breve descrizione del gioco ho riportato il regolamento nella sua interezza, o poco meno. Come avrete capito Origami è un gioco dalle pochissime regole; in realtà poi il vero gioco si sviluppa sulle abilità di ogni singola carta e su come lavorano tra loro.
Per formato, prezzo e durata
Origami si inserisce in quel segmento di
scatoline che mi attirano sempre, e il prezzo – di solito non si arriva in doppia cifra – permette anche di azzardare l’acquisto a scatola chiusa senza enormi rimpianti. In realtà non è questo il caso di
Origami, visto che lo avevo già provato due o tre volte prima di farlo entrare nel cassetto delle scatoline.
Le carte sono come altri prodotti DV come qualità - quindi buona - e Origami si può giocare senza protezione. Due parole in più mi sento invece di spenderle sulla grafica.
Le illustrazioni degli animali e le scelte cromatiche molto tenui sono estremamente piacevoli, in linea con la calma nipponica che l’arte dell’origami dovrebbe ispirare; ma mi posso dire meno contento su alcune scelte iconografiche, soprattutto i punti vittoria rappresentati da quadratini rossi sul lato sinistro della carta. Visto che il conteggio dei punti si effettua solo alla fine della partita l’ho trovato un sistema scomodo: capisco che non si sia voluto aggiungere un terzo valore numerico sulla carta, oltre al costo e al valore in pieghe; ma forse un numero rosso in basso a sinistra sarebbe stato preferibile.
Passando al gioco vero e proprio, esso è totalmente astratto. I disegni degli animali sono fatti stile origami, ma non credo nemmeno che siano tutti componibili con la carta. Sicuramente il fatto di lasciare almeno una famiglia sempre fuori dà varietà alle partite, cosa che si accentua notevolmente giocando in due. Infatti, ogni famiglia ha un suo “stile” di abilità, il che porta ad una notevole differenza della partita sulla base delle famiglie usate. Per esempio, gli origami del cielo sono quelli che puntano di più sul rubare carte, e in generale a dare un minimo di interazione tra i giocatori, consentendo di rubare carte o di utilizzare l’ultima carta scartata per pagare il costo di un proprio origami; quelli della savana, invece, fanno prendere molte carte dalla pila o addirittura giocarne gratuitamente, ma funzionano solo per la propria famiglia.
La scalabilità è buona, anche se mi sento di andare contro alla maggioranza dei votanti di BGG che indicano il massimo numero di giocatori come miglior configurazione di gioco, mentre io lo trovo più gradevole in
due o tre giocatori principalmente per due fattori: se si imposta una strategia su una determinata tipologia di carte è più facile, in quanto proporzionalmente le carte saranno di più nel mazzo; in più, visto che l’interazione è molto scarsa, non si è molto stimolati a seguire il turno degli avversari, se non per sperare che non prendano proprio la carta che ci serviva dalla pila centrale; quindi, aspettando meno per il proprio turno, il tutto risulta più godibile.
La scarsa interazione è sicuramente uno dei punti deboli del gioco, insieme alla grande attenzione che si deve fare nelle prime partite per leggere le carte: più di una volta ho visto giocatori confondere costo e valore della carta, ma soprattutto giocare un origami senza rendersi conto che era un’abilità speciale e non un effetto immediato - o viceversa.
La cosa che più apprezzo del gioco è sicuramente il modo di pagare il costo degli origami giocati, che – seppur non originale – pone sempre il giocatore davanti a delle interessanti scelte su cosa sacrificare e cosa tenere per giocarlo in seguito. Altre cose apprezzabili del gioco sono sicuramente la durata della partita, che rispetta ampiamente quando indicato sulla scatola, e il numero dei turni di gioco, determinato dai giocatori con la pesca dalla pila centrale.
Mi appresto a concludere dicendo che ho trovato questo gioco molto carino, semplice (soprattutto dopo essere entrati nell’ottica del costo/valore dell’origami), ma assolutamente interessante come scelte poste; e pure con una discreta variabilità. Insomma: se vi piacciono i giochi di carte per l'inizio e/o il fine serata che però vi mettono davanti a qualche scelta interessante, secondo me potreste provare a dare una possibilità a Origami.