Pipeline: di tubi e petrolio

Pipeline: copertina

La Capstone ci prova con un titolo ambizioso, che però non coglie nel segno.

Giochi collegati: 
Pipeline
Voto recensore:
6,0

La Capstone Games è nota per rivitalizzare ottimi giochi del passato attraverso campagne Kickstarter. Ora ci prova con un gioco “fatto in casa” e per farlo punta su Pipeline, di Ryan Courtney, illustrato nientemeno che da Ian O'Toole.

Pipeline è per 2-4 giocatori, 60-120 minuti, dedicato a un pubblico abituale (12+), basato su meccaniche di costruzione rete e piazzamento tessere.
Pipeline: setup
Pipeline: setup

Come si gioca a Pipeline

La partita si articola in 3 round, composti rispettivamente da 8, 6 e 4 turni. In ciascun turno ogni giocatore esegue una singola azione, più un'altra facoltativa pagando 10 dollari. L'azione facoltativa è necessariamente quella posta adiacente alla prima: a inizio partita la posizione di 4 delle 8 azioni principali viene selezionata casualmente, in accoppiamento con una delle altre 4, fisse.

Tali azioni consentono di:

  • Acquistare petrolio greggio dal relativo mercato, in uno dei tre tipi disponibili (turchese, arancione, argento).
  • Vendere petrolio raffinato in uno dei tre mercati esterni ed acquistarne un tipo greggio.
  • Acquistare pompe per le tubature e 2 o 4 tubature da aggiungere alla propria rete.
  • Acquistare magazzini per il petrolio e 2 o 4 tubature da aggiungere alla propria rete.
  • Stipulare contratti da soddisfare nel corso della partita ed eventualmente prendere debiti per avere denaro liquido.
  • Sviluppare una o due tecnologie, pagandole in dollari.

Ci sono poi altre due azioni che possono essere eseguite in alternativa alle precedenti: 

  • Comprare tubature dal mercato governativo (qui si è più flessibili, potendone acquistare da 1 a 5 e pagandole un po' meno) per aggiungerle alla propria rete.
  • Attivare una tessera della propria rete e di conseguenza tutte le tubature che la attraversano. 

Quando una tubatura è attivata, un singolo cubo-petrolio del colore corrispondente vi scorre attraverso, raffinandosi progressivamente a seconda della lunghezza complessiva della tubatura stessa. Il petrolio via via più raffinato ha un prezzo maggiore e dato che lo scopo finale è fare più soldi di tutti (vendendolo direttamente al mercato o soddisfacendo contratti personali o ordini sul tabellone), questa è un po' l'azione chiave del gioco.

I magazzini servono per contenere più cubi di petrolio, le pompe per far correre in automatico le tubature, senza sprecare azioni ma pagando 15 dollari. Le varie tecnologie danno vantaggi immediati o permanenti che modificano alcune regole a proprio vantaggio.

Alla fine della partita si tramuta in denaro tutto il petrolio invenduto e si valutano anche ben 4 aspetti di gioco, di cui tre cambiano di partita in partita perché sorteggiati da un mazzo di carte. Per cui producono denaro le proprie tubature, i magazzini, il tipo e la lunghezza delle tubature, le tecnologie acquistate, ecc. 
Chi ha più soldi è il vincitore.
Pipeline: partita
Pipeline: partita

Quel “gioco in più”

Pipeline è il classico gioco che quando finisci una partita ti rimane in bocca un grosso “mah”. Non riesci bene a identificare subito cosa ti abbia disturbato del gioco, anzi alcune cose ti paiono pure fatte bene, ma non così bene, vaghi attraverso le varie fasi e azioni per capire cosa non funzioni ed alla fine non trovi nulla che non funzioni davvero: è solo che tutto non funziona così bene come dovrebbe.

La durata è breve, anche sotto le due ore, ma la fatica che fai nel giocarlo non ti pare commisurata a quanto restituito.
La paralisi da analisi che scaturisce dalla scelta e posizionamento delle tubature ti pare eccessiva rispetto al resto del gioco. 

La penuria di denaro iniziale costringe a prendere debiti e questa sorta di “obbligo” non è una bella cosa. In realtà è possibile anche non prenderne, ma in tal caso la strategia iniziale per l'intero primo anno sarà già segnata in un'unica direzione, che deve anche essere favorita dal setup (prendere greggio, prendere tubature di quel colore, raffinare, vendere: ripetere fino ad accumulare un po' di capitale).
Inoltre, il sistema dei debiti è da suicidio: prendi 15 dollari per poi magari fare un'azione secondaria che costa 10 ed accumuli una penalità in punti vittoria permanente (non ripagabile nel corso della partita)

Il sistema di tecnologie ti consente, oltre a bloccare totalmente per il round in corso quelle che compri tu, anche di bloccarne un'altra gratis. Questo comporta che, specie in 4 giocatori, percorrere efficacemente la strada tecnologica sia quasi impossibile, mentre in 2 la cosa non solo è più fattibile, ma alcune tecnologie diventano veramente forti a livello 3 (tipo quella che ti raddoppia gratis le azioni, portandole di fatto da 4 a 8 nell'ultimo round). 
Quasi tutto infatti, nel tabellone, scala col numero di giocatori, ma non le tecnologie.

Un gioco stretto e cattivo è sempre apprezzato, ma quando queste cattiverie e queste ristrettezze ti obbligano a scelte difficili, non quando ti mettono su un unico binario percorribile.

Di contro, il sistema di refill dei mercati, sia per vendere che per acquistare, mi è sempre sembrato poco incisivo, lasco e permissivo, lasciando ampio spazio di manovra a tutti i giocatori. Allo stesso modo i magazzini non sono mai sembrati così necessari e più spesso vengono acquistati per fare punti diretti a fine partita che non per la loro funzione primaria di contenere il petrolio.
Pipeline: tubature
Pipeline: tubature

Ci sono alcune ineleganze che francamente potevano essere evitate, come il doppio mercato delle tubature, come la differenza tra i contratti (che diventano personali e che vanno soddisfatti alla fine di ogni round) e gli ordini, che invece sono in comune. L'accoppiamento casuale delle azioni l'ho visto più come il classico espediente per evitare strategie dominanti (ormai spauracchio del gioco online), che non come un vero valore aggiunto.

Infine, setup estenuante e punteggio finale altrettanto lungo da calcolare, con ben 4 carte valutazione di cui alcune che sono doppioni di cose che valuti già di base e che quindi vengono conteggiate due volte, cosa che dà il sapore di ridondanza e mancanza di idee, oltre che di insalata di punti.

In sostanza Pipeline pare un gioco che parte anche da un'idea interessante, che potrebbe avere tutte le carte in regola per diventare non certo un classico e forse nemmeno un ottimo gioco, ma che si ferma molto prima anche del “buono” per mancanza di sviluppo, come se l'idea venuta sulla carta fosse stata trasferita nel gioco senza un adeguato playtest e rifinitura dei particolari.
Pipeline: tecnologie
Pipeline: tecnologie

Salviamo il salvabile

L'idea di costruire una rete di raffinazione incrociando tre diversi percorsi è bella, ancora di più è bella l'idea di aggiungere le macchine che di fatto spezzano in due percorsi più piccoli un percorso lungo, ma consentono più attivazioni. Merita di essere ripresa.

Conclusione

Alla Capstone sono bravi a produrre giochi e Pipeline è stato prodotto rapidamente e rapidamente è arrivato sul tavolo. Il problema è che se n'è andato altrettanto velocemente, così come presto scomparirà dalla nostra memoria, assieme a quel migliaio di “giochi in più” prodotti ogni anno che alimentano la virtuosa industria dei rifiuti riciclabili.

Materiali *** 
Grafica/disegni ***   
Ergonomia **  
Ambientazione *   
Regolamento ***   
Scalabilità **** 
Rigiocabilità ***  
Originalità **   
Interazione ***   
Profondità **  
Strategia **  
Tattica **  
Eleganza **   
Fluidità ** 
Legenda: – (pessimo/assente), * (scarso), ** (sufficiente), *** (buono), **** (ottimo), ***** (eccellente)

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Commenti

themanwhosoldth... (non verificato)

Come per Era of kingdoms, è un vero peccato constatare che ad un lavoro di illustrazione eccellente non corrisponda altrettanta cura nel game design. Ormai, in questo periodo di One printing era (come descritto qualche mese fa su questo stesso sito a firma di un importante autore) mi pare che si spinga alla pubblicazione a tutti i costi, con un playtesting che, visto i bug che leggo in giro, definire vaporoso ed effimero mi sembra quasi un complimento.

...ok...ho dato il mio contributo polemico, sarà l'aria autunnale e il summertime blues...

Concordo su tutto...

E, a costo di innescare flame, aggiungo una considerazione: il playtest di un gioco non si vede, ma serve. E costa. Tanto...

Barrage è stato (giustamente) inchiodato al muro per i materiali. Criticato per il prezzo eccessivo... ma in quel prezzo ci sono 3 anni di playtest. E si vede...

Pipeline vorrei sapere che playtest ha avuto, perché a giocarlo sembra davvero pochino... (magari mi sbaglio, ma l'impressione è quella). Però materiali fighi eh?! Tanto ai più ormai interessano solo quelli... :-P

Ottimo! E un altro titolo se ne va dalla lista dei "giochi Essen" da tenere d'occhio!

Ce ne fossero di benefattori come Agzaroth che ammazzano le scimmie un tanto al chilo... :P

Sì, certo: bene, bravo, bello tutto.

E ora come lo rivendo?

Giocato e ho avuto sensazioni tiepide: l'idea è molto buona, il puzzle è abbastanza intrigante e anche le modalità di raffinazione. Ci sono tuttavia diverse sovrastrutture non ben oliate, oserei dire inutili. Come se avessero voluto aggiungere complessità, più che oliare un meccanismo che aveva grandi potenzialità. 

Insomma: bella idea... ma acerba.

Sì, certo: bene, bravo, bello tutto.

E ora come lo rivendo?

Appena lo hai visto in vendita da parte di Agz, dovevi venderlo

Sì, certo: bene, bravo, bello tutto.

E ora come lo rivendo?

Appena lo hai visto in vendita da parte di Agz, dovevi venderlo

C’ho provato appena ho visto la recensione, giorni fa.

Questo si chiama "Insider trading"   ;)

Ottimo! E un altro titolo se ne va dalla lista dei "giochi Essen" da tenere d'occhio!

Ce ne fossero di benefattori come Agzaroth che ammazzano le scimmie un tanto al chilo... :P

Già lo immagino con un casco coloniale in testa e fucile a due canne in mano, stile Van Pelt di Jumanji  XD  

Ottima recensione.

Stranamente su siti anglosassoni e BGG sto titolo e' osannato ma, pur vivendo all'estero, trovo le recensioni made in ita meno hypate e talvolta piu' oggettive.

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