
Devo dire che tra alea (a questo punto possiamo chianarlla rng XD) e mancato bilanciamento non esce bene bene
Un gioco per competitivi puri, ispirato a League of Legends e che sfrutta la stack di Magic the Gathering, che mira a trasmettere tutto il feeling di un'arena di battaglia online in un gioco da tavolo con miniature e carte.
Esteticamente bello, convincente nelle dinamiche di gioco, ma richiede dedizione e studio.
Non conosco i MOBA.
Fortunatamente, i finanziatori del progetto da tutte le parti del mondo hanno creato una comunità molto assidua e, grazie a una MOD su Tabletop Simulator, i possessori del gioco (ma anche i semplici curiosi) hanno potuto sfidarsi in mirabolanti battaglie nel mondo di Olan Taa, superando le barriere fisiche consuete.
La mia storia parte da qui, da quella che per molti frequentatori della Tana è un ossimoro: gioco da tavolo online?! Non se ne parla!
Provo allora a dividere la recensione in tre parti, due più classiche e la terza insolita: descrizione del gioco da tavolo fisico, la mia esperienza, l'esperienza simulativa online.
Skytear è un gioco di miniature su mappa, basato su punti azione, draft di carte, gestione mano e poteri variabili.
La copia ricevuta era relativa al full pledge, in italiano, completo di tutto. L'apertura della scatola mi ha colpito da subito: grande ordine sia prima che dopo la suddivisione dei materiali. In particolare:
La scatola base contiene due eroi per ognuna delle attuali quattro fazioni in lotta tra loro; ogni eroe ha otto carte di cui una, la Ultimate, specifica per l’eroe e le altre sette utilizzabili dagli eroi che possono beneficiare di quel tipo di carte. Indispensabile, per un'esperienza completa ed appagante, l'acquisto di almeno alcune delle espansioni oggi disponibili, che contengono:
In Skytear si può vincere in due modi:
In fase di preparazione, sul tabellone vengono posti tre segnalini Controllo, due per le lane e uno per il Dome (che ha sempre il numero tre nelle partite a due lane); i segnalini controllo per le lane vengono posizionati casualmente, così che non ci sia sempre lo stesso ordine di controllo in partite diverse. In due esagoni appositi per ogni giocatore, uno a destra e l’altro a sinistra, vengono poste cinque torri per lato. Per distruggere il Nexus avversario sarà prima necessario distruggere tutte e cinque queste torri. In prossimità dei due segnalini controllo, ogni giocatore posizionerà due dei propri servitori (minions). Ma come si scelgono gli eroi e le carte?
Creato il mazzo di carte per i sei eroi scelti, ogni giocatore sceglie un Outsider (se si possiede l’espansione relativa), si estraggono casualmente tre delle dieci condizioni vittoria, cinque spiccatamente di controllo mappa e cinque orientate al PvP, poi si sorteggia il primo giocatore che avrà facolta di scegliere se partire per primo o scegliere uno dei due Outsider; il perdente del sorteggio sceglierà la restante opzione. Poi:
A ogni turno, il giocatore può attivare un solo eroe per volta; l’eroe può svolgere tre azioni tra quelle disponibili:
Il gioco si svolge in cinque turni, suddivisi in tre fasi per ogni turno:
Le carte potere sono il fulcro di Skytear e costruire un buon mazzo farà la differenza tra una sconfitta certa e una partita equilibrata. Le carte hanno una duplice funzione: possono essere usate per sfruttarne gli effetti oppure in fase di attacco o schermaglia, aggiungendo il bonus in esse indicato per colpire. Per giocare gli effetti delle carte si usano punti mana; ogni round di gioco il numero di punti mana cresce di un’unità, quindi al primo turno tutti gli eroi avranno un punto mana, al secondo due fino al quinto turno, dove ne avranno cinque. Le carte presenti nel gioco possono avere un costo in mana da zero a tre: questo è il costo che si paga per attivarne gli effetti. Anche il bonus di attacco varia da zero a tre e di solito il costo in mana è inversamente proporzionale al bonus di attacco, eccezion fatta per le Ultimate, che hanno un costo in mana di tre e un bonus attacco di tre.
Il costo in mana di una carta è poi il valore da considerare quando si effettua un azione di Comando: quando si andrà a controllare la forza sulla linea di controllo, il valore riportato sulla carta si sommerà al numero di servitori ed eroi del proprio party.
Esistono due tipi di carte:
Giocando le carte si attiva una pila (lo stack tipico di Magic) dove l’ultima carta giocata è la prima a svolgere il proprio effetto, seguita in ordine inverso dalle altre poste nella pila (first in - last out).
I servitori fanno solo numero sulla linea che difendono (contano tutti come +1 nel conteggio della forza sulla lane), non hanno armatura e hanno un solo punto vita. Alla fine di ogni turno, ogni giocatore rimpiazza un massimo di due servitori per linea, indipendentemente dall’aver vinto o perso il controllo della linea difesa. Per determinare chi controllerà la linea si somma il numero di miniature proprie in un’area entro tre esagoni dal segnalino controllo e lo si confronta con quello dell’avversario: chi ha maggiore forza vince il controllo del segnalino, elimina un numero di servitori avversari pari alla differenza di forza e poi muove il segnalino controllo verso la torre nemica della differenza di forza, fermandosi appena entra in contatto con la torre avversaria.
Il primo impatto è stato complicato: il manuale, per come è organizzato, lascia dei dubbi sulle diverse fasi di attivazione e solo l’utilizzo del sito e l’aiuto della community online può risolvere i dubbi più articolati. Ci torneremo. Dopo qualche partita, però, mettendo in conto qualche errore di interpretazione e di uso delle carte, il flusso di gioco è chiaro e lineare. Affrontare una partita che si svolge in tutti e cinque i turni previsti richiede parecchio tempo, e i 45 minuti indicati sulla scatola sono irrealistici, dato che ogni mossa richiede un’attenta valutazione della situazione tattica che si viene a creare. Personalmente, non ho mai impiegato meno dei 45 minuti indicati e solo nel caso in cui la partita si sia conclusa in due turni.
Un altro aspetto che potrebbe risultare fastidioso risiede nell’asimmetricità delle fazioni. Nei primi tempi chi giocava con eroi blu (Liothan) o gialli (Nupten) era avvantaggiato perché i gruppi che si potevano formare con questi eroi risultavano un mix più equilibrato di controllo e aggressività, quindi si potevano vedere partite in cui l’avversario finiva annichilito in due soli turni. Al momento, l’aggiunta di nuovi eroi e di nuove carte ha cercato di riequilibrare le sorti, vedremo quanto bene in futuro. L’uscita di nuove espansioni in così poco tempo (il gioco è disponibile da febbraio 2020 sia ai finanziatori che nei negozi) da un lato può risolvere alcuni problemi di sbilanciamento, ma dall’altro costringe a comprare e studiare altre carte ed altri eroi.
Terzo aspetto che potrebbe far storcere il naso ai meno avvezzi al caso è la presenza di una certa quantità di alea: quando giro una carta per attaccare o per fare un’azione di Comando dal mazzo, ad esempio, potrei veder vanificato il mio sforzo da un pessimo flip.
Detto questo, giocare a Skytear è un’esperienza molto piacevole e che può portare a dipendenza: che si vinca o si perda, la voglia di rigiocare per migliorare il proprio mazzo o la voglia di riscatto in case di sconfitta prevale a fine partita. Il gioco dà una sensazione di accessibilità; che se solo si fosse fatta una scelta diversa nell’attivare un eroe, o giocato una carta potere prima o anche solo un flip delle carte meno sfortunato, si sarebbe riusciti a vincere l'incontro. Non è infrequente che una partita finisca con una sconfitta o una vittoria per una singola scelta intempestiva (o tempestiva, dipende dal vincitore) che se non fosse stata fatta avrebbe consegnato la vittoria allo sfidante. Questo può accadere anche giocando contro giocatori più esperti, non importa quanto più avvezzi al gioco di noi: Skytear trasmette l’impressione di potercela fare.
È un gioco che richiede studio e dedizione. La conoscenza delle carte, di tutte le carte, è fondamentale per realizzare un mazzo performante e versatile, come lo è la conoscenza dei poteri dei singoli eroi. Senza adeguato studio ed esperienza, è molto difficile riuscire a vincere in modo continuativo e, all’inizio, risultare anche solo competitivi. Uno stile di gioco orientato al solo controllo o alla sola aggressività non è solitamente la soluzione migliore, perché in una partita dove vengono scelti casualmente obiettivi di un solo tipo potrebbe segnare la sorte dell'incontro prima ancora che cominci. I migliori giocatori riescono a variare il loro stile durante la partita grazie a un deckbuilding e un draft degli eroi lungamente testato. Questo potrebbe scoraggiare i neofiti, ma PvP Geeks ha pensato anche a questo, rendendo disponibile sul sito del gioco tutte le risorse liberamente accessibili agli utenti (anche a chi il gioco non lo ha acquistato) e addirittura una sezione dove condividere i propri mazzi da gioco, così da facilitare anche chi (come me) non ha esperienza o tempo per studiarsi tutte le carte e le possibilità.
Questo ultimo punto mi permette di passare alla terza e ultima parte della recensione.
Inoltre, nei mesi sono stati realizzati tantissimi tornei online proprio su TTS che hanno permeso di tenere attiva e coesa la community e di continuare a sviluppare il prodotto, ascoltando sempre i giocatori e apportando le migliorie da loro segnalate. È in questo modo, ad esempio, che alcune regole sono state modificate rispetto al gioco originario. Questo può far storcere il naso a chi vorrebbe acquistare un prodotto fatto, finito e pronto all’uso, dove letto e compreso il manuale si è pronti a giocare senza problemi, ma è qualcosa che può essere concesso a un gioco pensato per essere competitivo e, come altri giochi di questo genere, sucettibile a modifiche nel tempo. Modifiche che, peraltro, hanno contribuito a riequilibrare il vantaggio di alcune fazioni rispetto ad altre sia in termini di preferenze di scelta che di possibilità di vittoria (nell'apposita sezione del sito si tiene traccia di queste statistiche periodicamente).
Non ho giocato a Super Fantasy Brawl, che gli somiglia in molti aspetti, ma da quel che ho capito quest’ultimo fa dell’ottimo bilanciamento e dell’abbondante playtest un punto di forza. In Skytear ci troviamo di fronte a un’opera prima che trasuda passione e che è pensata per evolvere nel tempo assieme ai suoi giocatori. Il gioco e la community sembrano una cosa sola, due facce della stessa medaglia.
Personalmente, ho giocato centinaia di partite a Skytear, di cui quelle di persona si contano sulle dita di una mano. Ammetto anche di aver più volte pensato di abbandonarlo, di vendere la copia che ho, preda della frustrazione per le sconfitte, ma passata la delusione ho sempre sentito la voglia di riprovarci e nonostante il mio bilancio sia ancora negativo, quasi ogni giorno mi sveglio e penso a che cosa mi succederà nel magico mondo di Olan Taa.
Devo dire che tra alea (a questo punto possiamo chianarlla rng XD) e mancato bilanciamento non esce bene bene
Devo dire che tra alea (a questo punto possiamo chianarlla rng XD) e mancato bilanciamento non esce bene bene
Dovrei emendare la recensione, riguardo al bilanciamento tra fazioni perché con le più recenti espansioni c'è stata una notevole convergenza: ora un buon giocatore può essere competitivo con qualunque fazione. L'evoluzione delle statistiche che può essere vista sul sito mostra come la differenza nel tasso di vittoria delle fazioni si sia attenuata.
Inutile dire che ottimi giocatori sanno vincere con qualunque fazione.
l'alea invece non è un male: aggiunge quel pizzico di imprevisto che rende sempre tesa una partita. Come sempre, chi non la ama non è di fronte al gioco che fa per lui.
Molti amici che giocavano a Warhammer Underworld mi dicono che si sono riposizionati su Skytear dicendone meraviglie.
Prima o poi lo proverò anch'io con i miei pargoli.
Ottima recensione, purtroppo conferma quelle che erano le mie impressione/paure...sicuramente lo provero ma di sicuro non fa per me
Complimenti per l'ottima recensione, un prodotto come Skytear sicuramente ne meritava una fatta bene.
Per quanto riguarda Super Fantasy Brawl, citato anche lui nella recensione, si tratta di un titolo molto bello ma sicuramente più leggero rispetto a skytear
Che gioco!
Ho sempre Odiato l'alea e non sono mai stato amante del deckbuilding... Poi ho conosciuto skytear, e nel giro di al massimo un mese ha scalato la classifica dei miei giochi preferiti, sopra a blood rage, brass, antike... È incredibile quanto sia magnetico.
Dopo un primo momento di smarrimento (tra il manuale non fatto benissimo e le partite che duravano tantissimo perché ogni carta andava capita bene) è diventato una droga, ho fatto partite su partite. Bellissima l'app di deckbuilding in cui creare e testare i propri mazzi. La creazione dei mazzi di fatto diventa un gioco dentro al gioco.. Stupendo... E la cosa più bella ( anche se costosa) è che all'uscita di ogni nuova espansione con nuove carte e nuovi eroi il gioco si evolve e vanno ripensate le strategie che fino a quel momento erano state vincenti.
Davvero un gran gioco conosciuto e provato al Play e comprato subito. Non semplice all'inizio e serve un po' di dedizione, ma una comunity attivissima su discord che risponde a ogni domanda e aiuta nei primi passi.
Il gioco a mio avviso è bilanciato e molto ma molto strategico senza avere i difetti classici della GW con underworld e i suoi proverbiali ban di carte. Qui le carte son tutte utili nessuna essenziale, ma permettono di garantire stili di gioco differenti all'eroe signolo e non ci son tiri di dado che con la fortuna ribaltano la situazione. Lol è da bambini, skytear è da tosti ahahhaa
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