Partiamo con una premessa: Tales from the loop è il titolo del primo libro illustrato di Simon Stålenhag del 2014 nel quale brevi storie fanno da sfondo ai suoi bellissimi disegni di un retro-futuro. Siamo infatti negli anni '80 in una zona rurale della Svezia dove, da vent'anni, è attivo un acceleratore di particelle chiamato Loop. Nel corso del tempo questa attività ha portato a modificazioni dell’ambiente, dello spazio tempo e delle leggi della fisica, oltre al prosperare di una serie di macchine più o meno intelligenti che si muovono in questa zona.
E con una storia così, era solo naturale che ne sarebbe stata tratta una serie televisiva. Si intitola semplicemente Loop ed è disponibile da un paio di anni su Amazon Video. Sebbene sia spettacolare, ha un ritmo piuttosto lento, ma si tratta di una necessità per fare in modo che lo spettatore si riempia gli occhi di queste immagini.
Si, ok, ma il gioco?
Ah, giusto! Il gioco è un’avventura cooperativa da 1 a 5 giocatori. In realtà sulla scatola dice da 2 a 5, ma visto che non ci sono segreti o competizioni, si può giocare anche in solo tenendo da 2 a 5 personaggi. La scatola base contiene sette avventure da giocare, e ci sono due espansioni che portano il totale delle avventure a nove. Ogni avventura si gioca in 2/3 ore.
La ditta che lo produce è svedese, si tratta della Free League (Fria Ligan), società specializzata in giochi di ruolo (tra l’altro a breve rilasceranno il gioco di ruolo di Blade Runner, credo il primo mai fatto) e si vede alla grande, le avventure sono scritte veramente bene, oltre ad essere molto coinvolgenti.
Componenti di gioco
I componenti sono di altissimo livello: otto plance giocatori doppio strato (NON imbarcate come purtroppo capita spesso, vedi Maglev Metro, Cryo ecc.), sei miniature dettagliatissime nella scatola base più altre due nelle espansioni, oltre 200 carte tra avventure, rumor, scuola, obiettivi, oggetti, anomalie e altro. Oltre, ovviamente, al bellissimo tabellone che finalmente ci riporta in Svezia (la serie tv era ambientata in Ohio, ma perché???) nel fiordo sotto il quale è installato l’acceleratore di particelle. Del resto: autore svedese, casa di produzione svedese, ci sta.
Flusso di gioco
Per prima cosa, in Tales from the loop va scelta l’avventura, ognuna delle quali ha una sua carta riepilogo che serve per completare il setup: quali carte avventura prendere, quali carte rumor inserire nel mazzo, dove far partire eventuali robot e altro.
Poi vanno scelti i personaggi che sono tutti dei ragazzi della zona e dei paesi vicini: c’è il bullo, il geek con il suo bel Vic20, la metallara, il casinaro, il palestrato ecc. Ogni ragazzo ha un punto di forza e un punto debole, poi vedremo il motivo.
Il gioco si svolge in round, dove un round equivale ad un giorno, per un periodo massimo di due settimane. Siccome nel gioco il weekend è un round unico, la maggior parte delle avventure dura un massimo di dodici round/giorni.
Ogni giorno è suddiviso in mattina, quando i ragazzi sono a scuola, pomeriggio, quando fanno le loro avventure, e sera con rientro a casa che è una sorta di risistemazione della plancia.
Si passa quindi al round/giorno successivo fino al termine dell'avventura che, a fronte di particolari eventi sfortunati, può anche essere anticipata rispetto ai 12 turni.
Come si gioca
Il gioco ha tre fasi: fase scuola, fase avventura, fase fine giornata.
Fase scuola
Si inizia pescando una carta scuola che contiene una serie di informazioni: quante carte rumor mettere sul tabellone, che test fare e come muovere i robot sulla mappa.
Le carte rumor indicano una zona in cui ci sono le voci sulle quali dobbiamo investigare e ci “suggeriscono” quindi dove andare nella fase avventura. Se in questa fase, sul tabellone ci sono meno spazi liberi rispetto al numero di carte da prendere, si incrementa un malefico contatore (enigma) che può portare a catastrofici eventi.
Quindi si esegue il test sulla carta scuola. I test si eseguono lanciando i dadi e se esce almeno un 6, il test è superato nel qual caso si possono ricevere dei bonus: solitamente carte anomalie, ovvero oggetti che nel mondo reale non esistono e che possono essere usati solo un numero limitato di volte. Se non si supera il test solitamente si ricevono dei malus.
Nella risoluzione dei test di default si lanciano tre dadi. Se però la carta del test ha la stessa icona del punto di forza del giocatore, i dadi diventano cinque, se ha la stessa icona del punto debole del giocatore, diventano due. Se ci sono altri personaggi, fino ad un massimo di due, ci si può fare aiutare ma eventuali condizioni sfavorevoli si ripercuotono su tutti.
Terminato questo si spostano sulla mappa i robot in base a quanto specificato sulla carta.
Fase avventura
In questa fase si possono fare una serie di azioni: muoversi, rilevare carte rumor, risolvere carte rumor, scambiarsi oggetti e hackerare robots, oltre ad eventuali altre azioni specificate nelle carte avventura.
Ogni azione solitamente "costa" un cubetto tempo. Si hanno a disposizione un massimo di sei cubetti per ogni personaggio. Dico “al massimo” perché ogni volta che si ottiene una condizione sfavorevole (solitamente quando non si passano i test) i cubetti restano bloccati nella condizione sfavorevole finchè non si fa qualcosa per liberarli.
Per esempio, se proviamo un test e lo falliamo e questo ci dice che diventiamo spaventati, dobbiamo mettere un cubetto nello spazio scared dove rimane finchè non lo togliamo con altre azioni. Fino ad allora potremmo fare solo cinque azioni. E siccome le condizioni negative sono sei, rischiamo di bloccare tutti i nostri cubetti ma fortunatamente una notte di riposo a casa ce ne farà recuperare almeno uno.
Però alcune azioni, tipo il movimento in zone riservate, costano due cubetti, poiché ci vuole più tempo per accedervi.
Muovendoci potrebbe capitare di passare vicino a un robot, nel qual caso l'interazione si svolge in base allo stato del robot: se a causa di azioni particolari, tentativi di hacking, risvolti della storia, questi sono in alert mode, è facile che si debba fare un test per riuscire ad evitarli, sempre con lo stesso meccanismo.
La fase del test viene utilizzata anche per investigare le carte rumor, una volta arrivati alla località designata. In questo caso però, una vittoria o una sconfitta, oltre ai bonus e malus della carta, incrementano anche il contatore insight (in caso di vittoria) o enigma (in caso di sconfitta).
Sempre la fase di test viene usata per l'hacking dei robot: una volta analizzati si pescano due segnalini firewall e si mettono sulla scheda robot, e vanno risolti entrambi per poter prendere possesso della macchina.
Come ultima azione è consigliato tornare a casa per dormire, vedremo nella prossima fase il perché.
Fase fine giornata
Come prima cosa si verifica se siamo a casa per cena: non esserci aumenterà un contatore di favori, da 😊 a 😐 a ☹ raggiunto il quale si ottiene la condizione grounded (a terra) a causa della quale devo piazzare negli spazi corrispondenti della plancia due cubetti: due azioni in meno il giorno successivo!
Sempre in questa fase si verifica se eventuali obiettivi sono stati raggiunti, quindi si fa avanzare il segnalino giorno sul calendario e si comincia una nuova giornata.
Conclusioni
Una volta inquadrato, il sistema di gioco si rivela semplice e snello ma soprattutto poco invasivo per quella che è la vera vocazione del gioco: immergerci nell’ambientazione retro futuristica delle splendide tavole e del telefilm, e in questo mi sento di dire che ci riesce alla grande. Anche aver riportato la storia in Svezia è funzionale a quell’atmosfera struggente vista dagli occhi di un adolescente lontano da tutto e tutti, ma allo stesso tempo al centro di un mondo unico e fantastico.
Questa però è una lama a doppio taglio: se sicuramente Tales from the loop piacerà a chi ha apprezzato la serie (7 avventure che ci riportano sotto le enormi torri di raffreddamento del loop), chi non la conosce potrebbe trovarsi con un gioco di avventura un po’ difficile da digerire proprio per le tematiche ucroniche e risultare quindi un po’ bizzarro.
L'utilizzo dei dadi per la risoluzione di test potrebbe sembrare ripetitivo, ma ci sono moltissimi modificatori (dagli amici che aiutano aille anomalie e gli oggetti, oltre ai propri punti di forza e di debolezza) che rendono l'alea molto controllata. Inoltre anche a fronte di fallimenti nei test, l'avventura non è mai minacciata o resa banale, anzi, ci sono stimoli aggiuntivi per risolvere le cose.
Dato che ogni scenario ha dalle cinque alle otto carte fronte retro, che si mettono in gioco o si girano solo a fronte di particolari eventi, la rigiocabilità è garantita per un bel po': inoltre lo scenario Mystery Island, dove andremo a fare un documentario con la nostra nuova cinepresa VHS regalataci per natale, è ancora più rigiocabile visto che possiamo modificare alcuni parametri di inizio gioco.
Ultima cosa da tenere presente è che Tales from the loop è completamente in inglese, non è prevista nessuna localizzazione e per sua natura ha tantissimo testo: certamente si può anche procedere con qualche traduttore online, ma si perde sicuramente l’atmosfera.