A Touch of Evil: The Supernatural Game

Voto recensore:
7,0
Ambientazione
A Touch of Evil - The Supernatural Game è l’ultima fatica della Flying Frog Production, piccola casa di produzione americana che ha prodotto il più famoso "Last Night on Earth".
Il gioco, appare subito come una commistione tra "Talisman" ed "Arkham Horror", muovi, potenzia, uccidi il cattivo e sebbene alla base rimanga questo concetto il tutto viene sviluppato in modo molto buono.

Il Gioco
L'ambientazione è simile a quella del film "IL Mistero di Sleepy Hollow" (o meglio, è talmente simile che si ha l’impressione che sia il gioco del film) e dopo la scelta del personaggio iniziale (fra otto disponibili, 5 maschili e 3 femminili) che può avvenire sia in maniera casuale che a scelta, ci si ritrova a vagare su una plancia di gioco (un po’ piccina, in effetti, ma ricrea una mappa della città stile antico ed è un piccolo capolavoro di disegno, ricca di particolari e perfettamente adatta a rendere l'atmosfera del gioco) che rappresenta Shadowbrook, cittadina dell’entroterra americano, dei primi del 19mo secolo, funestata da una presenza malvagia e sinistra rappresentata dal cattivo di turno.

Gli eroi (perché di eroi si tratta) interpretati dai giocatori dovranno tentare di porre fine all'ondata di terrore generata dal malvagio di turno e questo avviene nel più classico stile degli adventure americani: ci si muove per le diverse locazioni della mappa, ci si potenzia affrontando i nemici presenti (generalmente seguaci del malvagio), si acquisiscono oggetti, che danno dei bonus al personaggio, e infine, quando si è sufficientemente equipaggiati, ci si ritrova nel luogo in cui questo dimora e lo si affronta nel più classico dei combattimenti finali: lo "showdown", ovviamente.
Da notare che dato che gli eroi sono tali, non muoiono ma vengono solo messi KO e perdono un tot numero di proprietà ogni volta che vanno a terra e che il cattivo può essere realmente ucciso solo durante la fase finale... in fin dei conti chi ha mai visto un eroe che muore od un malvagio che muore a metà film/storia?.
Il tutto è scandito dal tempo. Il male infatti vincerà, decretando la sconfitta degli eroi, se la "Shadow Track", una sorta di counter del terrore che parte da 20 e scende verso il basso durante la partita incrementando la potenza del malvagio, giungerà sullo 0. A quel punto le tenebre avranno avvolto irreparabilmente Shadowbrook lasciandola senza speranza e costringendo i sopravvissuti alla fuga.

Il malvagio viene selezionato ad inizio partita (a caso od a scelta) tra 4+1 disponibili.
Le possibilità sono (espansioni future escluse ovvio):
- il vampiro, cattivone di livello alto;
- il lupo mannaro, cattivone di livello alto;
- il cavaliere sena testa, cattivone di livello medio;
- lo spaventapasseri, cattivone di livello basso;
- la driade, personaggio presente da scaricare sul sito ufficiale di livello medio (http://www.flyingfrog.net/atouchofevil/atoe_web_content.html ).

Ogni malvagio possiede abilità diverse ed effetti differenti sul corso della partita, essendo differenziato dagli altri da caratteristiche differenti, differenti abilità e differente tabella di eventi che lo caratterizzano.
Tutto questo, insieme alla grande varietà di personaggi, fa si che il gioco sia rigiocabilissimo.

Il gioco stesso ha tre modalità di approccio:
- Competitivo: il gioco base, tutti i personaggi cercano di eliminare il cattivo per proprio conto, chi lo fa per primo vince, sono possibili una certa dose di cattiverie ed interazione tra di essi. Il malvagio in questo caso usa le caratteristiche di base.
- Cooperativo: il gioco avanzato, tutti i personaggi collaborano per affrontare una versione del cattivo molto più forte.
-Gioco a squadre: mix tra i due precedenti, dove squadre di giocatori devono eliminare il cattivo per primi.

La versione competitiva permette un pieno utilizzo delle carte che in molti casi consentono anche di “boostare” il cattivo quando affronta un altro giocatore. I giochi avanzati sono più impegnativi, infatti è consigliabile affrontare il gioco sempre in modalità avanzata, anche nella versione competitiva, al limite formando squadre da un solo giocatore.

Altra particolarità è la presenza degli “anziani del villaggio” che poi non sono proprio anziani ma i personaggi più in vista.
Sono 6 e sono le vittime preferite del cattivo che cercherà di eliminarli uno per uno.
Tutti hanno delle abilità che possono essere usate, durante lo Showdown, dai giocatori.
Ma, ognuno di essi ha un segreto scelto a caso tra un pool di circa venti segreti, che lo caratterizza.
I segreti possono essere scoperti dai giocatori e possono rivelarsi innocui oppure terribili ai fini del gioco (con questi “anziani” che si alleano nelle fila del malvagio). Anche questo aggiunge molta varietà.

Conclusioni
La meccanica è buona, non originale, ma certamente ben fatta e con spunti molto interessanti (anziani ecc).
La giocabilità immensa, 8 personaggi, 4+1 cattivi, 250 e più carte, possibilità di sviluppo di personaggi e cattivi “home-made” infinita… che si vuole di più?
Un CD di musica di ambientazione (anche se risente eccessivamente del fatto che è tutta realizzata con il sitetizzatore).
Gli eroi sono abbastanza ben bilanciati, ma se scelti a caso potrebbero risultare squilibrati.
Molto dipendente dalla lingua, non tanto per la complessità del testo delle regole delle carte, quanto per poter apprezzare i testi di ambientazione delle stesse.

Il titolo stesso è un classico americano di ambientazione, dadi e fortuna la fanno da padroni, ergo, astenersi appassionati di "german games".
È infatti un mix tra un gioco da tavolo ed un gioco di ruolo dove la lettura della carte è importante anche solo per il fatto di ricreare un’atmosfera cupa (la maggior parte delle carte ha delle parti di testo che servono all'ambientazione).
L’interazione tra i giocatori è notevole, specie in modalità competitiva/squadre.

L’unico difetto che ho trovato è che (con oltre 10 partite alle spalle) sembra troppo semplice.
Infatti il gioco prevede che l’avanzamento del male (come in "Shadow Over Camelot" ed "Arkham Horror") avvenga tramite delle carte (chiamate Mistery cards) pescate alla fine dei turni di tutti i giocatori.
Quindi avremo (con 4 eroi) una fase malvagia ogni 4 turni. Questo, intuitivamente, porta il gioco ad essere più abbordabile se affrontato in più giocatori (questo per bilanciare la modalità competitiva, dove i giocatori tentano di farsi le scarpe a vicenda) però in modalità competitiva il gioco ne risente.
È, fortunatamente, possibile aumentare la “malvagità” del gioco (è consigliato anche dalle regole) pescando più carte Mistery per bilanciare il gioco (personalmente consiglio una ogni due eroi presenti).

In conclusione se avete apprezzato il film di Tim Burton, le ambientazioni cupe e nebbiose ed anelate la “notte buia e tempestosa”, ma trovate troppo lungo e pesante "Arkham Horror", se vi piacciono i giochi di ambientazione ed il gioco di ruolo, questo gioco fa per voi, altrimenti se siete appassionati di cubetti e cubettini... girate al largo che vi rovinereste la serata.

Visivamente il gioco si presenta molto bene con una componentistica eccellente, ricca e molto ben curata; materiali buoni (anche se le carte necessitano di essere imbustate per non rovinarsi ai bordi).
La grafica ottima (hanno usato immagini reali sulle quali hanno disegnato, ergo, è particolare, ma molto calzante).
Pro:
Facile, bello e coinvolgente.
E' un gioco di ruoli come "Shadow Over Camelot" e se approcciato nel giusto modo è molto bello.
Contro:
Per lo stesso motivo i difetti sono gli stessi, ovvero totalmente legato alla sorte se non si apprezzano i giochi di ambientazione lasciate perdere e in più di 4 giocatori può risultare semplice se non si pescano più mistery cards (previsto in ogni caso dal regolamento).
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