Una giornata al GiocaPadova

Il giorno del Giocapadova è infine giunto, uno degli eventi ludici più importanti della città. La giornata è splendida fin dal primo mattino, con il cielo di una limpidezza incredibile e l’aria leggera e fresca.
Sono un po’ emozionato, visto che per la prima volta dovrò spiegare i giochi a dei ragazzi delle scuole medie. Max, dell’associazione ludica Overlord, che organizza l’evento, mi spaventa e mi rassicura allo stesso tempo: “Saranno più di sessanta, ma li terremo a bada, tranquillo.”

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La Tana dei Goblin Padova

Il giorno del Giocapadova è infine giunto, uno degli eventi ludici più importanti della città. La giornata è splendida fin dal primo mattino, con il cielo di una limpidezza incredibile e l’aria leggera e fresca.
Sono un po’ emozionato, visto che per la prima volta dovrò spiegare i giochi a dei ragazzi delle scuole medie. Max, dell’associazione ludica Overlord, che organizza l’evento, mi spaventa e mi rassicura allo stesso tempo: “Saranno più di sessanta, ma li terremo a bada, tranquillo.”

9:00, si comincia. La fiumana di ragazzini entra e prende posto ai tavoli, in maniera abbastanza ordinata, e tutti ascoltano in silenzio il bel discorso di Max. Comincia il primo turno di giochi, a me spetta occuparmi dei due tavoli di Splendor. Credevo di dover faticare per conquistare l’attenzione dei ragazzi e delle ragazze, credevo che entro cinque minuti si sarebbero alzati o messi a fare confusione, e invece tutte le mie paure sono a breve destinate a fuggire via come fumo per lasciare spazio a un sincero stupore. Quei ragazzi sono fantastici, basta un minimo di spiegazione e un primo giro assistito e poi partono come treni. Niente paralisi da analisi, niente incertezze, giocano veloci, giocano bene e soprattutto si divertono. Ero stato uno sciocco, dopotutto si sa che i bambini sanno giocare meglio degli adulti.
 La prima tornata file liscia come l’olio, poi ricreazione, e poi via con il secondo giro. I ragazzi dovrebbero cambiare gioco, ma lo Splendor gli è piaciuto così tanto che non vogliono saperne di cambiare. Sento qualcuno già mormorare di iscriversi al torneo del pomeriggio. Le ragazze invece passano al tavolo del Perudo, ma vogliono sempre me come spiegatore, e la cosa mi lusinga. Mentre spiego me ne esco malauguratamente con la storia che i veri pirati quando giocano a Perudo sbattono i dadi sul tavolo e gridano, e innesco una spirale crescente di decibel ed euforia. Ciononostante giocano senza sbagliare un colpo, che nemmeno Davy Jones e la sua ciurma fantasma. Spiego Splendor a un altro gruppo di ragazzi e alla fine mi unisco anch’io alla partita. Discutiamo di strategia, e devo impegnarmi per non fare brutta figura, ma alla fine la spunto di una singola lunghezza sul secondo, che poi scopro essere il figlio di Max.
Inutile dire che vedere quei ragazzi e quelle ragazze ascoltare la mia spiegazione e poi giocare con così tanto coinvolgimento, mi ha lasciato una tale sensazione positiva che ancora me la porto dietro.

12:00, suona la campanella e gli alunni se vanno, per una volta di malavoglia. Nemmeno faccio in tempo a mettere via Splendor che un ragazzo, stavolta mio coetaneo, mi chiede se posso spiegarglielo. Ci facciamo una partita veloce in due, che tanto gira bene lo stesso, e poi mi chiede se voglio giocare a Stone Age. Ben volentieri, forte di averlo giocato anche la sera prima, mi faccio una partita con lui, anche se forse come gioco direi che rende un po’ meglio in tre o quattro. Intanto i tornei di Subbuteo e di Krosmaster's sono pronti a partire.

13:30 ora del mio filler preferito, il panino “onto” con salsiccia e cipolla, e un bel donut al cioccolato. La pausa non dura molto, che sono di nuovo a spiegare. Cacao, Kingsburg e di nuovo Cacao, quando Diego di Overlord propone di fare un gioco serio. Chiamo a Raccolta Analysis e Alessandro e propongo Russian Railroad. Come mi aspettavo, nessuno rifiuta mai un RR, e così cominciamo a intavolarlo, mentre faccio un altro giro o due di spiegazioni varie.

16:00 circa, finiamo il Russian Railroad, stanchi ma felici. Stavolta volevo puntare tutto sulla Transiberiana, ma dopo due turni mi accorgo che altri due tentano di fare lo stesso e allora viro su Kiev e San Pietroburgo. Chiudo a 322, seguito da Analysis e la sua strategia monofabbriche a quota 274. Bellissimo gioco, ma con un po’ troppa insalata di punti.
Una coppia mi chiede di spiegargli Caylus, e mi fanno felicei, trattandosi di uno dei miei giochi preferiti. Sono seduti all’esterno, sotto il placido sole, e sono proprio carini. Giocheranno lentamente ed amabilmente per più di due ore.
Mi fermo un attimo a parlare col presidente di Asgard, il mio presidente. Quando si tratta di divulgazione ludica si vede sempre che i suoi occhi brillano di una luce diversa. E lo stesso vale per il buon Arcavio e per Nicola e Nicòle, gli altri del direttivo. Il presidente, maestro degli astratti, propone uno Yinsch, e gli trovo un valido avversario, Matteo, collega e amico. Assisto alla loro partita mentre faccio un altro paio di spiegazioni, tra cui Patchwork a un papà con figlio di non più di sette anni.

17:00 Yinsch mi affascina e vorrei giocarci, ma vedo profilarsi all’orizzonte la scatola scura e lucente di Dead of Winter, che Alessandro vuole provare già da un bel po’. La scatola in questione appartiene ad Alessio, il nostro socio più attivo, che è anche un esperto pittore di miniature e miglioratore di scatole. Tutto è al suo posto in quella scatola di DoW, ben organizzato da inserti in gomma finemente realizzati a mano. Fantastico lavoro, ma mai paragonabile al suo StarCraft o al suo Blood Rage. Partiamo, cinque giocatori, con possibile traditore. La partita si decide già al primo turno: si innescano tre carte Crossroads, facciamo una votazione e ci ritroviamo tutti con un superstite in più e cinque “inermi”, o meglio, parassiti, nella colonia. Decidiamo anche volontariamente di non superare la prima crisi, e il tabellone si riempie di zombie. Al secondo giro mi ritrovo incredibilmente con ben cinque superstiti, ma gli zombie sono così tanti che non ci bastano nemmeno i segnalini. Al terzo turno, complici due infezioni a catena, soccombiamo. Nessuno di noi era il traditore.

19:00 Comincio a sentirmi stanco e giro un po’ a fare le ultime foto. Ho ancora negli occhi quello Scyte e i suoi fantastici componenti deluxe. È il mio soggetto fotografico preferito di tutta la giornata.
C’è chi continua a giocare e a proporre gioconi, ma io sono più in vena da filler, anzi, del mio filler preferito, ovviamente, e quindi mi sparo il mio secondo panino “onto” con salsiccia e cipolla. Il paninaro sembra proprio un tamarro, ma fa dei panini eccezionali.
Si chiacchiera un po’, con Analysis, con Alessandro, con Max, e con Sebastiano, il presidente di Overlord. L’evento è stato proprio bello e la collaborazione tra le associazioni riuscita. Alla fine non c’è soddisfazione più grande di vedere la gente che gioca, e i volti dei soci e degli organizzatori che hanno reso possibile tutto questo non riescono a nascondere una nota di sincera felicità.

Già, perché giocare è bello, ma far giocare lo è ancora di più. Le Associazioni nascono per questo, e farvi parte è una fantastica esperienza, che va oltre il piano del gioco, e che regala grandi soddisfazioni.

Commenti

Bellissimo articolo e grandissimi voi!
Traspare tutta la vostra passione.
Continuate così!
Un abbraccio.

Come Presidente del Circolo Overlord non posso che ringraziarvi per il bel reportage sul #GiocaPadova 2016. Un ringraziamento particolare va a Nicola Castellini e #Asgard tdg di Padova senza i quali l'organizzazione del #GiocaPadova non sarebbe stata possibile,
Sebastiano

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