Chainsaw Warrior

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Chainsaw Warrior
Voto recensore:
6,4
Chainsaw Warrior è un gioco horror in solitario prodotto dalla Games Workshop nei felici anni ’80 (quando i giochi della GW erano vari e usualmente divertenti). La trama è semplicissma: un’entità chiamata Darkness ha aperto un portale nel vecchio municipio di Manhattan (è il 2032), e sta vomitando fuori zombi… lo scopo dell’entità è quello di risucchiare New York nel warp e distruggerla. Ovviamente là dove le normali truppe falliscono chiamano Commando…. Volevo dire chiamano voi, un soldato allucinante che si è prepensionato. Armato di sofisticati ritrovati tecnologici, sapete che la vostra arma migliore è la fida sega a motore! Altrettanto ovviamente il tempo a disposizione è limitato: avete un’ora per salvare New York dal warp!

I componenti del gioco sono, per l’epoca, più che buoni. La mappa è in quattro pezzi di cartone rigido e resistentissimo. Le carte sono sottili e “semipatinate”, di piccole dimensioni, nello stile Games Workshop anni ‘80 (chi ha visto Talisman ed. 2 sa di cosa parlo), e i counter sono piuttosto resistenti. Il fumetto aiuta l’atmosfera (ed è una soluzione che la GW ha ripreso con Battlefleet Gothic).
Una volta preparata la mappa (componibile stile Talisman ed. 2), si crea il guerriero, determinando tramite dado i suoi attributi (quali Endurance, Wounds, Hand to Hand Combat, Reflexes, e Marksmanship). Poi si tira di nuovo il dado per vedere quale abilità speciale abbiamo a disposizione con il nostro Chainsaw Warrior, e poi via nella casa!... non senza dimenticare la preziosissima Lancia Laser, l’unica arma che può uccidere Darkness e senza obliare di acquistare l’equipaggiamento iniziale.
Ogni turno di gioco fa passare 30 secondi . Dopo 30 minuti cala la notte, e dopo 60 minuti il gioco finisce. Ad ogni turno si scopre una carta Casa e si affrontano le conseguenze. Ci sono due mazzi di carte Casa, il Deck One e il Deck Two. La carta Darkness va ovviamente messa nel Deck Two, e il giocatore deve per forza esaurire il Deck One prima di poter iniziare il Deck Two.
Se la carta girata è un nemico, zombie o mutante che sia, il nostro guerriero deve combattere. Il combattimento è semplice e si basa su un tiro di dado che viene modificato dall’abilità che si sta usando (Hand to Hand o Marsksmanship) e dall’arma in uso. Se si combatte a distanza bisogna ottenere un valore determinato per colpire, mentre in corpo a corpo si tira prima per l’eroe e poi per il nemico e vince chi ottiene il valore più alto.
I mostri hanno un solo punto vita, quindi una volta colpiti potete dirgli addio (Darkness invece è più tosta). Notare però che i mutanti sono radioattivi (e quindi il nostro eroe si becca una radiazione) e gli Zombi sono velenosi (e il nostro eroe rischia di diventare zombi). Sulla mappa di gioco ci sono due contatori, uno per le radiazioni e uno per il veleno. Se uno dei due arriva al massimo, la partita finisce con la sconfitta dell’eroe.
Si può perdere in diversi modi (radiazioni, veleno, fine dei punti ferita, o se passano 60 minuti senza che Darkness venga sconfitta), ma il nostro eroe vince se uccide Darkness o se si fa esplodere con essa (c’è una carta che lo permette).

Il gioco in sé è carino, strutturato bene e non facile (se siete sfigati con le carte allora è semplice finire defunto), e l’artwork è pure accettabile, considerato che parliamo di un gioco del 1987. Si tratta comunque di un gioco in solitario, quindi se l’avete comprato è perché sapete che ci giocherete da soli, no? Comunque è una valida alternativa ai giochi più moderni, e poi se siete fan del “survival horror” tanto di moda oggi… beh, questo gioco fa per voi.
Curiosità: il protagonista di questo gioco fa la sua comparsa in un’espansione di Talisman (Planescape), risultando un personaggio davvero forte.
Pro:
- Regole semplici
- Difficoltà elevata ma non impossibile
Contro:
- Come tutti i giochi in solitario è un po’ monotono
- La difficoltà a volte può risultare frustrante.
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