Fangfrisch

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Cash-a-Catch
Voto recensore:
7,1
Il gioco è ambientato al mercato del pesce di Amburgo, dove i pescivendoli (i giocatori) acquistano all’asta il pesce pescato e lo rivendono al mercato per ottenere il profitto più alto ed essere dichiarati i migliori commercianti di pesce.

I pescivendoli acquistano i lotti di pesce durante la fase dell’asta. Ogni lotto costa sempre 10 euro, indipendentemente dalla quantità e dal tipo di pesce che lo forma. Se si attende con calma, il lotto cresce gradualmente di dimensione, ma l’attesa eccessiva potrebbe consentire ad un altro giocatore di aggiudicarsi l’asta. Chi agisce al momento giusto, prima che lo facciano gli altri, sarà in vantaggio e con la successiva vendita del pesce al mercato potrà ottenere grossi guadagni.

Il gioco
Ogni giocatore riceve all’inizio del gioco una cartella “bancarella” , un listino dei prezzi e 30 euro di capitale iniziale. Ogni bancarella possiede due casse per il pesce fresco, una ghiacciaia per quello conservato e un bidone dei rifiuti, dove viene posto il pesce avariato che non si è riusciti a vendere al mercato. Al centro del tavolo, raggiungibile da tutti i giocatori, viene posizionata la campanella che viene suonata per indicare l’acquisto di un lotto di pesce messo all’asta.
Le carte vengono mescolate e poste a fianco del tavolo di gioco. Dalle carte vengono tolte quelle di “Fase finale” e di “Chiusura del mercato”. La prima viene inserita coperta nel mazzo come 15a carta dal basso, la seconda viene mescolata tra le ultime cinque carte del mazzo.

Il gioco si svolge in più turni (fino all’uscita della carta “Chiusura del mercato”). Ogni turno si svolge nel modo seguente.
Chi inizia è il banditore (il giocatore più anziano, poi il ruolo passerà al giocatore alla sinistra dell’ultimo banditore). Ogni turno è diviso in due fasi: fase del mercato e fase dell’asta.
Normalmente il banditore non può partecipare alla vendita e aggiudicarsi il lotto messo all’incanto. Solo nel caso di gioco a tre, il banditore può partecipare all’asta come acquirente.

Fase del mercato: il giocatore può decidere di vendere il proprio pesce al mercato. Può vendere il numero di tipi di pesce desiderato dalla propria bancarella. Ciascun tipo di pesce viene venduto separatamente, ma la vendita comprende tutto il pesce di indeterminato tipo. È obbligatorio vendere tutto il pesce di un determinato tipo (p.es. se un pescivendolo ha 5 astici sulla propria bancarella, deve venderli tutti e cinque). Maggiore sarà la quantità di pesce venduto, maggiore sarà il profitto. Non sussiste nessuna differenza di prezzo tra i vari tipi di pesce, il guadagno sarà determinato solo dalla quantità di pesce venduto. Il profitto viene indicato dal listino dei prezzi a disposizione di ciascun giocatore.
Una volta effettuata la vendita, tutti gli avversari controllano se nelle loro cassette vi sono dei pesci di quel tipo (tranne quelli conservati in ghiacciaia). Se è il caso, la prima carta sulla sommità della cassetta viene trasferita nel bidone degli scarti, a simulare il fatto che il pescivendolo che ha effettuato la vendita di un determinato tipo di pesce ha “saturato” il mercato e gli altri commercianti fanno fatica a piazzare quella merce, poiché è calata la domanda.
Al termine del gioco, ogni pesce nel bidone deve essere smaltito e costa 1 euro.

Fase dell’asta: durante questa fase il banditore scopre la carta sulla sommità del mazzo e la pone sul tavolo ben visibile a tutti. Quindi prende la carta successiva dal mazzo e la pone scoperta accanto all’altra. Scoprendo ciascuna delle carte che formano il lotto di pesce messo all’asta, il banditore dichiara quali e quanti pesci sono messi all’incanto. Il prezzo è sempre 10, indipendentemente dal numero di carte scoperto. Si prosegue così finché uno dei giocatori non suona la campana, aggiudicandosi il lotto.
Il banditore riceve un premio di 1 euro per ogni carta che compone il lotto, mentre il pescivendolo che ha acquistato il lotto, paga alla banca 10 euro e si aggiudica il pesce, suddividendolo tra le cassette della sua bancarella. In ciascuna cassetta (ghiacciaia compresa) può stare solo un tipo di pesce. Se un giocatore ha più di tre tipi di pesce, dovrà scartare quelli in eccesso, mettendoli nel bidone.

Durante il gioco possono essere acquistate anche delle carte speciali: “Ladro di pesce” e “Pesce in scatola”. Con la prima carta è possibile rubare una carta pesce dalla bancarella di un avversario, mentre la seconda consente di scartare dal bidone una o due carte, senza pagare il costo di 1 euro per lo smaltimento.

Quando viene pescata la carta “Fase finale”, il gioco si avvia alla conclusione. L’asta corrente viene conclusa normalmente, ma la vendita del pesce viene consentita anche al giocatore che si è aggiudicato il lotto (e non solo al banditore).
Il gioco termina non appena viene scoperta la carta “Chiusura del mercato”. La vendita all’asta in corso non viene portata a termine e il banditore non riceve denaro. Tutti i pescivendoli potranno vendere il proprio pesce a metà del prezzo indicato sul listino. Successivamente viene smaltito il pesce deteriorato presente nel bidone di ciascuna bancarella, al prezzo di 1 euro per pesce presente.
Vince chi possiede più denaro.
Pro:
Il Mercato del pesce (Fangfrisch) è un gioco veloce e divertente se giocato da persone che non si vergognano di fare i “banditori”, mimando modi e voci di un mercato rionale (e chi scrive, abitando a Rimini, è abituato ai coloriti pescivendoli del mercato). Semplicità, unita a occhio e veloce valutazione dei pesci sulle bancarelle, rendono questo gioco adatto per le famiglie ma divertente anche per chi è abituato a giochi competitivi.
La campanella (simile a quella che si trova sui banconi degli alberghi) è bellissima!
Contro:
Il regolamento italiano, incluso nella confezione, è scritto male e occorre consultare quello in inglese.
Poiché ad aggiudicarsi i vari lotti di pesce è chi arriva prima a suonare la campanella è necessario che tutti i giocatori siano equidistanti dalla campanella e vi possano arrivare facilmente (vietatissimo restare con la mano vicino alla campanella).
Qualche mano schiacciata durante il tentativo di premere per primo la campanella, ma non c’è rischio di fratture.
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