Abomination: The Heir of Frankenstein - anteprima Essen 2019

Abomination: The Heir of Frankenstein
BoardGameGeek

Dalla "Plaid Hat Games" arriva un piazzamento lavoratori dalle tinte decisamente macabre.

Anteprime
Giochi

"All'insalata fatta col tuo seno ci voglio aggiungere un po' di cervello;
ma il tuo - scusa e arrabbiati con Dio - non mi sembra del più bello e ce ne aggiungo un po' del mio."

Alberto Fortis, Nuda e senza seno

 

Lo capisco.

Ti intrippa il tema e vuoi farcelo capire. Metti cinque paragrafi di pura ambientazione sulla prima pagina del regolamento, spiegandoci che vent'anni dopo i fatti narrati nel romanzo di Mary Shelley un sinistro benefattore con le cicatrici vuole compagnia, e allora organizza una gara tra studiosi reclutati con mezzi non sempre del tutto legali.

Subito dopo, non pago, ci metti pure una bella citazione in grassetto. Io comincio a pregustarmelo, il gioco; e leggo con interesse. Poi, quando ormai senti il gusto della carte putrefatta sotto le narici, con nonchalance - visto che siamo a Parigi - e giusto perché in fondo devi, mi sbatti in faccia un "piazzamento lavoratori strategico e gestione oculata delle risorse".

È lì che io rinsavisco. Mentre l'ambientazione muore.

Il gioco in breve

Nel nuovo titolo della Plaid Hat Games (Summoner Wars, Mice and Mystics, Dead of Winter, Crystal Clans - non gli ultimi arrivati, insomma) a firma di Dan Blanchett i giocatori - da due a quattro - impersonano gli eminenti studiosi di cui sopra. Come lavoratori dispongono inizialmente di uno studioso e di due assistenti, ma nel corso del gioco potranno arrivare ad averne rispettivamente quattro e tre; la differenza è che i primi possono accedere a spazi azione esclusivi e che, peraltro, anche in quelli aperti agli assistenti hanno in genere effetti maggiorati.

Abomination: The Heir of Frankenstein visione d'insieme
Gli spazi azione comuni sono disseminati per il centro di una oscurissima Parigi; c'è posto per un lavoratore solo, ma si può scalzare l'occupante pagandogli un certo quantitativo di franchi (una tabella tiene traccia di quanti scalzamenti sono possibili in base al numero di giocatori. L'unico spazio dove non si può spostare l'occupante è quello relativo al primo giocatore, che funziona un po' come quello di Russian Railroads: quando tutti i lavoratori sono stati piazzati, l'omino lì può allegramente andare a fare qualcos'altro). Altri spazi azione personali sono inoltre presenti sulle plance dei giocatori, che con somma fantasia ne rappresentano il laboratorio.

Nel laboratorio ci sono un po' di cose simpatiche: intanto il tavolone su cui montare il mostro - due gambe, due braccia, il torso, la testa: sapete come funziona, no? - e poi cercare di dargli vita; di ogni pezzo va prima attaccata la muscolatura, poi la pelle. Infine si dà corrente e si vede quel che succede. I pezzi - senza entrare nel dettaglio - vanno costruiti in una specifica fase del round utilizzando le quantittà di risorse indicate dalle carte anatomia che ogni bravo studioso di cadaveri ha con sé. Quasi tutte queste risorse - muscoli, organi, sangue e animali - vanno conservate in un tracciato di deterioramento a quattro livelli e, in funzione dell'elemento più deteriorato che si utilizza, si guadagna un certo valore di punti vittoria. Ho scritto "quasi tutte" perché le ossa, come insegnano i fossili dei dinosauri e le grigliate con le costine, non si consumano.

(A questo punto però meglio che inquadri un po' il tutto, se no io continuo e voi fate la faccia di Boris Karloff che fa il mostro. Ogni round si compone di quattro fasi: l'evento, su cui torno dopo; la fase azioni, che bene o male ho già descritto; le operazioni nel laboratorio, che i giocatori possono svolgere simultaneamente; infine il ripristino, che ha il suo momento principale nella decomposizione, in cui tutti i cubetti - perché di questo parliamo: cubetti - scalano di uno sul tracciato di deterioramento: vanno rimossi i cubetti che escono dal quarto spazio o - il secondo per il sangue, che va a male più veloce del latte fresco. Il gioco termina alla fine del round in cui almeno uno dei mostri prende vita nella sua interezza, oppure alla fine del dodicesimo round. Con un'insalata di punti. Del resto parliamo di insalata di cadaveri.)

Una volta assemblata una parte anatomica e ricopertola di pelle si può provare a darle vita: per ogni bottiglia di Leida svuotata (massimo tre) si possono lanciare due dadi - modificatori acquistabili a parte. Per ogni risultato occhio una parte prende vita, mentre per ogni saetta si danneggiano alcune parti - con due danni le parti degradano. quelle vive muoiono, quelle con la pelle la perdono, quelle solo muscoli si disintegrano. Ci sono altri risultati collegati a uno dei tre indicatori a quadrante del laboratorio - umanità, reputazione, perizia (quest'ultimo requisito per montare i pezzi stessi) - sui quali glisso pressoché totalmente: sappiate solo che, in qualche modo, vanno anche loro a dare punti.

(Se avete letto questo paragrafo e non vi siete fatti domande sulle bottiglie di Leida, male. Comunque sono degli antichissimi condensatori elettrici inventati probabilmente da Pieter van Musschenbroek, fisico olandese del diciottesimo secolo originario di Leida, città che ha dato i natali anche a Rembrandt.)

Abomination: The Heir of Frankenstein Plancia
Il laboratorio
Mi appresto a concludere questo paragrafo pensato in maniera oscena - laddove il regolamento è pensato invece abbastanza bene - parlandovi finalmente di cosa si può fare in questi cazzo di spazi azione: quelli principali permettono di ottenere cadaveri. Esatto. In diverse zone si possono prendere delle carte, pagandone eventuali costi, e guadagnando risorse. La cosa simpatica è che in funzione del luogo si ha roba più o meno fresca: al cimitero si ha roba puzzolente di grado III e IV (i peggiori); all'obitorio la merce è un po' più fresca (II e III); all'ospedale è quasi una prima scelta (I e II); infine nella piazza delle esecuzioni - l'equivalente macabro del Peck di Milano per la gastronomia - ci sono appetibili cadaveri freschi freschi di grado I, ma solo fino a esaurimento scorte, dal momento che non è che nella Parigi del primo Ottocento si ghigliottinasse poi così tanta gente.

Altri spazi azione peculiari - ci sono poi i soliti spazi subottimali per risorse varie tipici di quasi tutti i titoli con questa meccanica - sono il porto, che permette di assoldare briganti che riforniscono di pezzi di cadavere, e il mercato, dove - tra le altre cose - si possono acquistare le bottiglie di Leida e i blocchi di ghiaccio (che - mica roba da poco - permettono di evitare il deperimento della roba del laboratorio per ben due round e poi si possono usare per servire un Bloody Mary che è la morte sua.)

Un accenno - almeno per la fantasia dell'autore - lo merita anche lo spazio omicidio, in cui - esatto - uno degli scienziati (non gli assistenti - si badi bene: queste cose richiedono la mano ferma) va in giro a procurarsi un carrello pieno di frattaglie varie subendo - la severità della legge! - un segnalino polizia. Con due segnalini non si può più passare per i vicoli bui a fare queste brutte cose. Ma niente paura: tre franchi di multa e passa la paura. Esatto: basta pagare tre volte quello che paghereste per un blocco di ghiaccio e ci si ripulisce la fedina penale. Ah, questi francesi, sempre così romantici!

Ultima cosa, che invero ho citato parecchi cadaveri fa, gli eventi. Sarò brevissimo, giuro. Il primo di turno prende la prima carta dal mazzo, se riguarda tutti lo dice e tutti insieme appassionatamente si risolvono gli effetti; altrimenti, se è un incontro, sceglie segretamente un luogo ed in seguito appioppa la carta al primo giocatore che ci piazza lì un suo omino. Collegati agli eventi sono anche le esecuzioni di cui sopra (a differenza degli altri luoghi dove si raccolgono cadaveri, la piazza non si...ehm, rifornisce a ogni fine round).

Prime impressioni

All'inizio ho fatto lo spiritoso; e in realtà sono abbastanza convinto che l'ambientazione, al netto dell'assemblamento dei cadaveri (che quanto a eleganza non hanno nulla da invidiare a quelli di Fuggi Fuggi) e ai testi in corsivo spalmati perfino sulle facce dei dadi, alla fine non emerga dalle meccaniche. Ma sarò onesto: sulla carta il tutto mi sembra più che valido. Sono il primo a esserne stupito, sia chiaro.

I pregi e difetti maggiori penso di poter dire che siano bene o male quelli della meccanica stessa: interazione indiretta il minimo sindacale (comunque stemperata da quel minimo di scalzamenti permessi), scalabilità bene o male garantita dalla preparazione iniziale variabile, decisa predominanza della strategia sulla tattica (che, al netto delle carte evento, non ha molto ragione d'essere), prevedibile - e probabile - corsa ai lavoratori aggiuntivi.

Abomination: The Heir of Frankenstein mostro
"Per me al sangue, grazie."
Spiegando il gioco mi sono dilungato, ma ci ho già infilato diverse considerazioni personali. Mi limito a ripetere quelli che sono gli elementi bene o male originali del gioco - o che, quantomeno, provano a farlo discostare dalla miriade di piazzamento lavoratori che esce ogni minuto. Primo tra tutti, il deperimento delle materie organiche, molto ambientato e reso in maniera anche abbastanza elegante (rimangono quelle sporcature, ossia l'esistenza di merci che possano fungere da jolly - in questo caso gli animali - e la presenza di un congelatore che, per quanto piccolo, può preservare un po' di cubetti. Personalmente sono una sorta di aiuto che mi danno sempre un po' fastidio, perlomeno in un gioco che quantomeno prova a essere un minimo ambientato - ne avevo già parlato nell'anteprima di Trismegistus: The Ultimate Formula). La scelta del tracciato di deperimento, peraltro, permette come detto di caratterizzare piuttosto bene i vari luoghi di raccolta cadaveri, ove tanto più le parti di corpo sono fresche, tanto più le si pagano.

In secondo luogo la scelta di affidare a un elemento del tutto casuale - il dado - l'esito della scarica elettrica riversata sull'accrocchio di pezzi di cadavere: è una soluzione che può far storcere il naso a qualche purista tedesco, ma appare decisamente funzionale a rendere in maniera semplice e immediata l'aleatorietà della cosa. (Pur con ambientazione del tutto diversa, è comunque una soluzione non certo nuova: basti pensare ai dadi per le azioni di caccia e di raccolta risorse di Stone Age.)

Terzo - e poi per pietà vostra mi fermo - il trash estremo della grafica e delle scelte editoriali: i pezzi di cadavere di Esplorando il corpo umano stampati sui polimini di Uwe Rosenberg sono francamente una roba deliziosamente oscena.

Chiaro, un po' di roba l'avrei forse sfoltita: qualcosa sulle tre ruote indicatore e forse sugli obiettivi comuni (sono quattro in ogni partita e regalano punti solo al primo che li soddisfa); poi alcuni mazzi secondari (carte umanità e ricerca, su cui sorvolo); e, sicuramente, molte cose dell'insalata di punti finale - in un certo senso avrei sviluppato il gioco come una corsa in cui a vincere - peraltro in maniera coerente con la gara di cui nell'ambientazione - sarebbe stato il primo a dare vita al mostro.

Poco male, comunque: il gioco - ripeto - sembra bello. Staremo a vedere il prezzo, le prime indicazioni sulla profondità di gioco e il tempo che intercorrerà tra l'acquisto e la rivendita da parte del caporedattore della Tana dei Goblin.

Commenti

Dovesse rivelarsi bello il caro Agzaroth ne sarà felice, e io con lui. Questi ragazzi (Ashes a parte, da quanto ho letto) i giochi li sanno fare.

la chiusura è un tocco di classe, bravo!

Nei prossimi giorni leggerete un'altra anteprima su questo gioco: non perdetevela!

Quando ho letto il titolo del gioco, mi sono detto: "Speriamo che l'articolo sia di darcy". Evvaiiiiii!

Il gioco mi interessava tempo fa ma poi si è smesso di parlarne. Ora mi si è riacceso l'interesse, nonostante oramai faccio pure gli incubi a base di piazzamento lavoratori.

Confesso: l'ho comprato da due settimane (ma mi arrivera' chissa' quando perche' l'o messo assieme ad un altro gioco che e' gia' in ritardo di due mesi per evitare le spese di spedizione, almeno quelle....) su Philibert ....horror, scienza e fantascienza sono irresistibili. Poi si ispira ad uno dei classici...proprio non potevo esimermi. Non ho neanche cercato di lottare contro me stessa, come l'ho visto ho ceduto subito (ok mi sono guardata dei flussi di giochi prima e mi sono letta il regolamento). Sono contenta che un cotanto redattore lo abbia trovato un minimo interessante. Mi consola, per ora, del mio fulmineo acquisto a testa bassa.

Boh. Ho letto il manuale mesi fa e non mi ha provocato neppure un brividino. Il deperimento delle risorse non è certo nuovo e altro di interessante non ci ho visto. Fatico a credere sia un prodotto Plaid Hat Games. Sentirò cosa mi direte dopo averlo provato.

MADONNA CHE FIGATA

 

Non ho ben capito però se ad Essen si troverà, perchè gurdando la Spieleguide non l'ho trovato e neanche sulla lista di BGG.

ehi psss...c'è un errore nella citazione iniziale...sssshh non lo dico a nessuno :)

non so ad Essen, ma in alcuni store online, italiani e non, è già in vendita

ehi psss...c'è un errore nella citazione iniziale...sssshh non lo dico a nessuno :)

AAAAAAAAAAAAA

ehi psss...c'è un errore nella citazione iniziale...sssshh non lo dico a nessuno :)

Mi pareva avesse poco senso... o poco seno...

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare