"o sarà Franca a farsi Richard Nixon?" (cit. Ortolani)
Dopo il pungente cappello iniziale, direi che l'idea è interessante, il tabellone fantastico, la recensione positiva quindi merita decisamente attenzione
Come si gioca
Sarò breve in quanto c'è un ottimo video di Rodney Smith di Watch It Played con il tutorial completo.
Un giocatore gestirà Nixon e dovrà cercare di tenere salda la poltrona fino alla fine del suo mandato, mentre l'altro impersonerà il team di giornalisti d'assalto del The Washington Post, intenti ad indagare il sistema di spionaggio messo in piedi dal presidente, scoprendo le connessioni tra Nixon e alcuni dei suoi informatori.
Lo sviluppo della partita avviene quasi completamente sul tabellone muovendo vari segnalini su un tracciato numerato grazie alle carte che avremo in mano. Queste carte verranno pescate da due mazzi specifici della fazione, formati ognuno da venti carte diverse.
In tutto i materiali da piazzare sul tabellone sono di tre tipi:
- segnalini iniziativa (pippoli bianchi);
- segnalini momentum (pippoli rossi);
- segnalini prove (tassellini a doppia faccia neri da un lato e dall'altro in tre colori: giallo,verde e blu).
Alla fine del round tutti i componenti dalla propria parte del tracciato numerato verranno piazzati sul tabellone: il segnalino iniziativa permette di agire per primi nel prossimo turno, il segnalino momentum viene piazzato sulla propria carta della fazione ed infine i segnalini prove vengono piazzati sulla griglia che occupa gran parte del tabellone: neri se li piazza Nixon, dei colori corrispondenti alle aree colorate se lo fanno i giornalisti.
Nixon vince se riesce ad avere cinque segnalini momentum sulla propria carta fazione mentre i giornalisti trionfano se riescono a collegare due informatori, posti ai limiti della griglia, alla foto centrale del presidente. Il collegamento deve essere effettuato tramite tasselli prova colorati consecutivi. Ovviamente quelli neri, piazzati da Nixon, bloccano le connessioni.
Tutti gli uomini del Presidente, ovvero le mie prime impressioni
Partiamo innanzitutto da due avvertimenti.
Primo: il designer di Watergate è Matthias Cramer che, a mio parere, è uno che i giochi li sa fare per davvero.
Secondo: adoro il tema storico-politico, soprattutto se ambientato ai giorni (quasi) nostri. Penso inoltre sia un tema non abbastanza sviluppato dall'industria del gioco da tavolo - forse perchè sono argomenti troppo nuovi e ancora freschi nelle menti dei giocatori. Leggevo tempo fa un bell'articolo sulla difficoltà di connessione tra i wargame ambientati nell'epoca attuale ed i giocatori americani, in quanto le ferite di quelle guerre sono ancora aperte e dolorose.
(Tutta questa filippica anche per fare un appello ai designer dello stivale: fatemi un bel gioco sugli anni di piombo italiani, per cortesia.)
Per quanto riguarda le peculiarità del gioco, apprezzo particolarmente il fatto che i mazzi siano contenuti, solo venti carte ognuno. Spero risulti importante la conoscenza delle carte degli avversari, come in ogni gioco con aspetti asimmetrici che si rispetti. Il fatto che siano cosi poche colpisce perfettamente il target del gioco, non un piatto unico da serata ma un aperitivo fillerone che sta in una quarantina di minuti.
Continuo parlando di un altro aspetto relativo alle carte che mi intriga: la gestione degli eventi. Usualmente hanno dei valori molto alti ma, se utilizzati per l'abilità speciale, sono ad uso singolo e dopo esser stati giocati vengono rimossi dalla partita. Scelta di design che potrebbe portare ad aumentare la quantità di opzioni sofferte all'orizzonte.
Concludo con un plauso all'editore che ha aggiunto dieci pagine sul regolamento sia con cenni storici sull'intera faccenda Watergate, le biografie dei personaggi più importanti e la spiegazione in dettaglio delle carte. Bravi! ci ho visto lo stesso impegno che ci mette una casa famosa per queste finezze come la GMT.
Killa_Priest Hype-O-Meter: 7