VANUATU, un gioco per mettere alla prova le amicizie?
“BANDUS! Tana dei Goblin Grosseto” dal 2008, si impegna costantemente nella diffusione della cultura del gioco con addetti specifici al gioco in scatola, al gioco di ruolo e dei responsabili del settore più giovane, il “BANDUS! KIDZ”. C’è anche un piccolo nucleo che si occupa di wargame fantasy e futuristico, ma soprattutto wargame storico. Tra le centinaia di persone che abbiamo la fortuna di incontrare ogni anno, sono poche quelle che con costanza riescono a tornare alle serate associative e a crescere, ludicamente parlando. Per gli amanti della statistica, siamo ben al di sotto del 10% delle persone incontrate.
Tra questo piccolo numero di giocatori, ogni anno ne escono ancora meno che sono in grado di cercare, approfondire ed acquistare un gioco che non sia ancora presente nella fornita ludoteca di BANDUS!. Siamo nell’ordine delle 2/3 unità…. L’altra sera ero con 3 di questi giocatori e alla richiesta di un gioco “peso” (definizione maremmana che significa “intenso, impegnativo, dalla difficile sostenibilità”) ho messo in borsa “Russian Railroads” e “Vanuatu”…. La scelta è caduta su quest’ultimo.
VANUATU è un gioco per 3/5 giocatori di Alain Epron, edito nel 2011. Abbiamo giocato con la versione Asterion Press completamente italianizzata. Purtroppo esaurito dall’editore. I giocatori vestono i panni di un vanuatuano (?) che cerca in ogni modo di far prosperare la propria nazione ed il proprio prestigio personale, tra pesca, incentivi ai pochi visitatori, recuperi dei reperti sommersi e sempre pochissimi soldi. L’aspetto caratteristico è il sistema di maggioranze per la scelta delle azioni che crea molta interazione, dove la bastardata è sempre dietro l’angolo (vi rimando alla lettura del regolamento per approfondire…). Alcuni dicono che la grafica non è il massimo, ma secondo me rispecchia esattamente la luce, il bianco della sabbia e la povertà endemica di questa repubblica australe.
Umberto aka “user69”, navigato giocatore di WH40K, esperto game master di numerosi giochi di ruolo e playtester ufficiale di “Pathfinder”, da qualche mese si interessa sempre di più al boardgame “peso” (una delle scoperte di cui si diceva sopra) dice che “Ho finalmente provato Vanuatu, era parecchio tempo che speravo di giocarlo ma devo dire che le aspettative sono state disattese. Il gioco in se non è male, ma l'interazione con gli altri giocatori mi ha lasciato molto deluso. L'idea di poter ostacolare gli altri giocatori è divertente all'inizio, ma dopo un paio di turni diventa pesante e distrugge ogni strategia. Trovo positivo l'assenza di qualsivoglia tiro di dado, cosa che lascia ai giocatori la totale libertà di decisione, ma trovo anche molto fastidioso dover principalmente pensare a come ostacolare gli altri. Probabilmente, se capitasse, lo rigiocherei volentieri, ma di certo non e' uno di quei giochi che vorrei acquistare”.
Andrea aka “ItalianTaz”, ormai a pieno titolo una delle colonne portanti dell’associazione, è uno di quei giocatori che ama anche comprare un gioco a scatola chiusa. Spesso si pensa a lui per i numerosi filler che conosce, ma alla fine, nulla dà soddisfazione come una partita tirata e sudata (NdR: è il vincitore della partita in questione) pensa che “è un gioco molto bello con una incidenza della fortuna molto gestibile e limitata esclusivamente ai visitatori da portare sulle isole e dalle risorse che si trovano man mano che il tabellone si allarga (NdR: in realtà il posizionamento delle tessere è un elemento strategico non da poco, che spetta al primo giocatore del turno).
Mi piace perché al tuo turno decidi quali azioni vuoi fare e devi cercare di farle, ottimizzando il posizionamento delle 5 pedine. Ma se qualcuno è stato più furbo di te e non puoi fare determinate azioni scelte, le perdi. Mi piace anche perché decidi tu quale bonus usare ad inizio round (NdR: Andrea fa riferimento alle professioni BONUS che si scelgono ad inizio turno).
Non mi piace perché nella scelta dei bonus di inizio turno, non è possibile avere a disposizione i personaggi utilizzati dai giocatori nel round precedente”
Raffaella è una addicted dell’ultimo momento, assecondando la passione del marito (user69) è stata catapultata nel mondo del boardgame ed è diventata una delle promotrici più importanti di BANDUS!. VANUATU è uno dei primi giochi “pesi” che ha provato (ma ha alle spalle partite a Puerto Rico, Le Havre, Mercanti di Venere…) e del gioco ci dice che si tratta di:
“Gioco essenziale e senza fronzoli, cosi come lo è la vita su un gruppetto di isole sperdute nel bel mezzo dell' Oceano Pacifico da cui il gioco trae il nome.
La possibilità di sopravvivenza è affidata alla pesca, piuttosto che al ritrovamento di tesori sul fondo del mare, passando per l'esiguo business turistico. La scarsità delle risorse rende dura la vita dei Vanuatesi (?) , quasi quanto quella del giocatore.
Apprezzabile il meccanismo di piazzamento tessere che in parte rende ogni partita diversa dalle altre. Originale, mai vista in nessuno dei giochi che ho provato, la possibilità di disegnare sulla spiaggia per fare punti, pratica, a quanto pare, gradita anche ai turisti in visita all'isola (NdR i disegni rendono più redditizia l’isola per il giocatore che sceglie di portarci turisti).
Minuscole, fin troppo, le pedine che rappresentano le risorse che il mare dona agli isolani, pesci e tesori. La necessità di un attenta pianificazione, mediante l'uso di carte personaggio/ruolo, spinge ad essere inflessibili nella scelta migliore da fare. Questo potrebbe rendere vane le scelte tanto oculate. Altro rischio di “rottura amicizie” anche i più affiatati gruppi di gioco.”
Altri commenti sparsi, durante la partita parlano di “meccaniche già viste” e commenti sulla grafica, niente di nuovo, ma tutto sommato, sembra che VANUATU sia piaciuto a tutti, gamers e non gamers. Un peccato che l’edizione italiana sia irreperibile poiché sono sicuro che qualche altra copia sarebbe stata venduta…. A buon intenditor, poche parole!
Umberto Todini
TdG Grosseto 15/nov/2014