Ecco una chicca italiana per te, direttamente dagli anni '70!!
Ho sempre considerato BoardgameGeek (per gli amici BGG) qualcosa di diverso dal forum o dal sito web dell’universo ludico. In realtà per me BGG è assimilabile a quello che era la biblioteca di Alessandria per i letterati dell’antichità: un immenso archivio dei giochi che la mente umana ha partorito da almeno sessant'anni a oggi.
È con questo approccio che ogni tanto mi immergo, stile palombaro, negli archivi informatici, cazzeggiando con le parole chiave o spulciando le varie Geek list sfornate dagli appassionati. Non vado a caccia semplicemente di giochi, bensì di piccole “gemme” sepolte dagli strati del tempo e dai giochi moderni, spesso di case editrici minori e risalenti almeno agli anni ottanta. Gemme intese in senso artistico-letterario, perché spesso erano giochi fallati come regolamento, che necessitava di interpretazioni, e con scarse prove su strada - insomma, in alcuni casi dei cessi veri e propri.
C’è un’aura particolare che circonda questi giochi però, spesso semplici come fattura e bassi come budget, venduti all’epoca in buste Ziplock e fondamentalmente costituiti da una manciata di pedine, un tabellone di gioco di carta al massimo di formato A3, corredato da uno scarno libretto di istruzioni.
Spesso erano dei micro-wargame, alla stregua di battaglie di squadre di avventurieri in universi fantasy, piccole flotte nello spazio, gruppi di incursori in basi spaziali e simili.
Scopro in realtà che non sono l’unico a esplorare ed essere incuriosito da questo universo.
Archeologia e restyling for pleasure
Esiste una folta schiera di appassionati che in realtà si diletta a fare dei restyling grafici, anche di ottima fattura, per puro spirito di passione.
Alcuni giochi sono oggettivamente tecnicamente superati, oppure semplicemente studiati male, ma questa seconda vita donata da un geek esperto di Photoshop o altre amenità informatiche all’improvviso gli ridà una dignità che sembrava persa per sempre.
Una parte di questi sono stati resi fruibili gratuitamente dall’editore stesso e quindi alcuni geek si sono scatenati con restauri di vario tipo. Altri invece appartengono a case defunte, talmente defunte che qualche remora è sparita e anche in quel caso sono fioccate nuove pedine e tabelloni.
Dwarfstar Games ha per esempio dichiaratamente reso scaricabili la maggior parte dei propri microgiochi dei primi anni ottanta, scatenando la fantasia popolare.
Alcuni sono stati rielaborati in maniera invasiva e professionale, con riaggiustamento anche del regolamento. Alcuni dei casi più eclatanti sono quelli modificati da Todd Sanders, un grafico professionista che si è scatenato con Barbarian Prince e Star Smuggler, per citarne un paio.
In realtà Todd Sanders, lo ha fatto anche per farsi un'indubbia pubblicità, in quanto grafico professionista, ma in ogni caso ha dato diversi contributi a questi generi di restyling.
Un'altra casa editrice di microgames era la Metagaming, con un ricco catalogo degli anni ottanta e che in questi anni ha stuzzicato la fantasia di molti artisti, come: Artifact, Olympica, Chitin, Dimensions demons, Ice war, The Lords of Underearth.
Se ne possono citare molti altri e tutti questi rifacimenti sono diventati alla fine degli interessanti print’n’play gratuiti.
Fra questi si possono aggiungere anche i restyling dei giochi da tavolo che erano pubblicati all’interno delle riviste, quali la defunta Ares Magazine per esempio: The Voyage of BSM Pandora, Citadel of Blood e altri.
In realtà andrebbe aggiunto uno dei restyling fan made più famoso, quello relativo a Magic Realm: un lavoro enorme di qualità estremamente elevata, comprensivo anche del rifacimento del manuale in stile.
Fino a questo momento ho accennato a lavori fondamentalmente gratuiti, frutto di passione, esibizionismo, speranza di acquisire qualche geekgold, ma niente di più.
Archeologia e restyling for business (più o meno)
C’è anche chi vede nell’archeologia ludica una possibile fonte di guadagno o almeno la possibilità di far coincidere la propria passione con il business; ecco due esempi interessanti.
Last Frontier – The Vesuvius Incident
Trattasi di un gioco del 1993, edito dalla defunta Fat Messiah Games a basso costo, che veniva venduto in ziplock: un paio di mappe in bianco e nero, vari segnalini e il manuale di istruzioni.
È un solitario puro dove il giocatore controlla una squadra di space marines inviati su una base spaziale scientifica dove qualcosa di tragico deve essere accaduto: impostazione della meccanica di gioco molto articolata, per niente banale e che per questo ha stuzzicato il desiderio di alcuni di toglierlo dalla sua tomba. Una versione ricca e graficamente professionale è stata prodotta attraverso Kickstarter; anche se chi l'ha prodotta alla fine ha confessato di averci rimesso almeno diecimila dollari.
Dune
Ultimo esempio, recente ed eclatante. Non necessita di molte presentazioni perché se ne è parlato anche nel forum e in un recente articolo.
In considerazione della futura serie televisiva dedicata a Dune e del rifacimento del film, qualcuno ha pensato di cavalcare l’onda tirando fuori il gioco originale del settantanove e facendone un restyling.
In realtà il gioco ha subìto leggere modifiche nel regolamento e per la parte grafica ha usufruito del lavoro di un appassionato locale che aveva già realizzato la sua versione. Quindi una speculazione che ritengo un po' pigra come approccio…
Esistono molti altri esempi di giochi tirati fuori dalle sabbie del tempo, alcuni sono e rimarranno mezzi sepolti, in quanto i loro restyling vengono scoperti solo da una piccola parte dei frequentatori di BGG.
A me però piace scavare e ogni tanto scopro dei ruderi interessanti.