Archeologia Ludica: L’universo Tolkieniano nei giochi – 2

Kaffedrake - Boardgamegeek

Arrivano i film di Peter Jackson e il mondo è improvvisamente invaso dai giochi del franchise…

Approfondimenti

Questa seconda parte dell’articolo spazia nel periodo dalla fine degli anni 80 ai primi anni 2000, per l’esattezza si ferma ai giochi ispirati al primo film della cinematografica del Signore degli Anelli, il cui primo film è del 2001.

Dopo ci si avvicina pericolosamente dal punto di vista temporale ai giorni nostri e quindi “l’archeologia ludica” non c’entra proprio più nulla…

La suddivisione dell’articolo rimane la medesima, con le tre tipologie di giochi esaminate: wargames, giochi da tavolo, giochi di carte, con ampie fluttuazioni sul significato delle categorie.

 

Premessa storica

I giochi da tavolo in generale di argomento Tolkieniano hanno vissuto varie evoluzioni, caratterizzate da diversi periodi storici:

  • Una fase di estremo caos e libertà creativa, quando negli anni 70 non si era ancora regolarizzata la situazione dei diritti d’autore, che portò anche alla pubblicazione di materiale ludico di basso livello;
  • Una fase più regolare, durata circa una ventina di anni, dove solo alcune case produttrici erano in possesso dei diritti d’autore, con produzione di giochi più limitata ma di qualità globale migliore;
  • Una fase di decisa esplosione del fenomeno,  con l’uscita della trilogia cinematografica e la decisione della Tolkien Entreprises di monetizzare il brand e assegnare a più aziende i diritti di produzione dei giochi.

Delle prime due fasi ho parlato a lungo in un altro articolo. In questo invece arriviamo al termine con l’inizio di questa terza fase.

Con l’uscita dei film, la Tolkien Enterprises assegnò in maniera estremamente diversificata le licenze, dipendentemente che il suo utilizzo fosse per RPG, giochi di carte collezionabili, giochi da tavolo, giochi con miniature, entry-level per grande distribuzione, ecc…prese definitivamente coscienza che la mucca aveva molto latte da dare…

Non serve ricordare che è in quel momento che vengono prodotti grazie ad aziende come la Hasbro, le versioni Lord of the Rings di Monopoly, Stratego, Risiko o altri da grande distribuzione come Labirinto Magico o Trivial Pursuit…e di quasi tutti questi verrà fatta una edizione per ogni film uscito! (la mucca continuava a dare tanto tanto latte…)

Uno dei millemila utilizzi del franchise...

Wargames

Nell’ambito wargames merita una menzione particolare il La Battaglia dei Cinque Eserciti del 1997, allegato al numero 50 della rivista italiana di giochi Kaos.

In realtà la prima edizione del gioco risale addirittura al 1982, ma all’epoca era su fanzine e quindi decisamente introvabile e non giudicabile.

La menzione particolare è relativa al fatto che l’ideatore è Andrea Angiolino, diventato poi famoso per altri giochi.

Si tratta di un wargame di tipo classico, con le pedine dotate di valori di attacco e difesa, con bonus in difesa dipendentemente dal terreno.

Non ha lasciato molte tracce di sé nell’universo ludico, a causa probabilmente dell’estrema nicchia di diffusione del giornale all’epoca.

La rivista dove era allegato il gioco
   
La prima pagina delle istruzioni

Il mondo dei wargames in ambito Tolkieniano (il riferimento è solo a questi) di stampo classico (counters di cartone con i vari stat) subirà in quegli anni una sostanziale battuta d’arresto, a fronte invece della crescita dei wargames di miniature fantasy.

Azienda chiave in questa trasformazione fu la Games Workshop, consolidata realtà all’epoca grazie ai suoi Warhammer e Warhammer 40000.

L’uscita del primo film nel 2001 coincide con quella del primo set di armate del gioco di miniature: The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring. Seguiranno altre scatole base per ogni film uscito e varie espansioni singole.

Erano wargames più leggeri della sua controparte fantasy pura di Warhammer, e puntavano molto sulla trasposizione fedele dell’ambientazione cinematografica nel mondo delle miniature.

L’impegno della Games Workshop sul versante Tolkieniano della sua produzione è stato molto alto e costante negli anni, fino ai giorni nostri con le trasposizioni della trilogia de Lo Hobbit. In realtà è più famoso per i collezionisti di miniature (di ottima fattura, considerando la taglia) che per appassionati di wargames.

Come rinunciare a comprarsi il set della Compagnia...
 
...oppure spendere un rene per un indispensabile Ent...

Per completare l’argomento dei combattimenti tra miniature si può citare il tentativo nel 2003 della Sabetooth Games di portare il franchise del Signore degli Anelli nell’universo Heroclix, con il The Lord Of The Rings Combat Hex Tradeable Miniatures Game.

 

Le miniature in plastica erano dotate del piedistallo con valori regolabili di attacco e salute, per tenere conto dei modificatori durante i combattimenti. Il gioco uscì con diverse espansioni, ma la Sabertooth un paio di anni dopo fallì e con esso l’esperimento ludico.

Booster pack
  

Giochi da tavolo

Nel 1992 uscì solo in lingua tedesca Ringgeister, della Queen Games.

Si tratta di un gioco di impostazione semplice, che rappresenta il tentativo degli hobbit di raggiungere Monte Fato e distruggere l’anello.

La meccanica è particolare, presenta innanzitutto una mappa modulare, per aumentare la longevità, e si sviluppa attraverso un percorso dove gli hobbit con l’utilizzo di carte devono cercare di evitare di incontrare le forze di Sauron, che si muovono in maniera casuale sul tabellone.

Minimalismo imperante sul tabellone...
 
Copertina evocativa, il gioco un pò meno...

Nel 1994 la ICE propose come gioco che al giorno d’oggi definiremmo “family” il The Hobbit Adventure Boardgame del 1994.

Si tratta di una avventura di stampo semplice, dove si impersona un hobbit nel suo tentativo di uccidere vittoriosamente Smaug.

Il gioco prevede esplorazione, raccolta di oggetti, combattimenti e, una volta che ci si sente sufficientemente pronti, la battaglia finale.

E’ una corsa contro il tempo rispetto agli altri giocatori a chi arriva prima a uccidere il drago.

Come impostazione può rappresentare un lontano ed embrionale antenato di Runebound.

Panoramica del gioco
 
alcune delle carte del gioco

Un anno prima dell’uscita della trilogia cinematografica, nel 2000 esce un gioco che in quel periodo sarà particolarmente famoso, grazie anche al contributo del suo creatore Reiner Knizia: Lord of the Rings (nientemeno…).

Inizialmente prodotto dalla Kosmos tedesca, verrà poi distribuita la versione inglese dalla Fantasy Flight Games.

E’ un cooperativo dove i giocatori Hobbit devono collaborare, utilizzando le proprie caratteristiche di base e con l’ausilio di carte, per portare l’anello fino a Monte Fato. Il gioca si sviluppa su più tabelloni, dove viene visualizzato l’andamento della Compagnia e della sua corruzione interiore da parte di Sauron attraversando diverse zone geografiche della Terra di Mezzo.

Tecnicamente è a livello di un family game. Notevole l’apporto grafico nel gioco da parte di John Howe, nientemeno che uno dei disegnatori ufficiali utilizzato da Peter Jackson per la trilogia cinematografica.

 
uno dei tabelloni a partita in corso

Un anno dopo la Kosmos farà uscire un altro gioco “brandizzato”: Lord of the Rings: the Search.

Il gioco è oggettivamente un astratto con piazzamento tessere e raccolta punti, tematizzato intorno al viaggio di Sam e Frodo verso Monte Fato. Tecnicamente di livello discutibile, non basta l’apporto grafico di John Howe a salvarlo.

approccio grafico degno di una trapunta della nonna...

La Kosmos fu particolarmente prolifica in ambito giochi Tolkieniani in quel periodo (in termini non tecnici…cavalcò l’onda). Con l’uscita del film nel 2001 fece uscire Der Herr der Ringe: Die Gefährten (La Compagnia dell’Anello), che utilizzava le immagini ufficiali del film e, come suo target abituale, era un family game. Non era però minimamente paragonabile a livello qualitativo al suo predecessore di appena un anno prima. Il tentativo era puramente uno sfruttamento commerciale del film e infatti non ebbe mai localizzazioni del gioco all’estero.

Però portò a compimento il progetto editoriale, facendo uscire una versione per ogni film uscito: Der Herr der Ringe: Die Zwei Türme nel 2002 e Der Herr der Ringe: Die Rückkehr des Königs nel 2003.

Panoramica del gioco

Nel 2002 la Impact Games fece uscire quello che teoricamente era il gioco ufficiale del primo film della trilogia: The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring Board Game

Il gioco meccanicamente si presentava come un semplice family game, con un target di giocatori particolarmente basso di età e privo di sostanziale strategia e profondità. Pur essendo il gioco ufficiale, non ha lasciato traccia nel panorama ludico.

La Kosmos proseguì la produzione di giochi di argomento Tolkieniano, con vari livelli di successo.

Nel 2002 uscì con il basico Lord of the Rings: The Duel (dove il gioco questa volta è incentrato nel combattimento tra Gandalf e il Balrog) e con il più notevole Lord of the Rings: the Confrontation, dove ancora una volta si riunisce la accoppiata Reiner Knizia e John Howe.

Il gioco è oggettivamente una variante di Stratego, implementata da Knizia, e l’ambientazione è ovviamente inesistente, risultando una altra operazione commerciale di sfruttamento della licenza.

le pedine del gioco

Molte altre aziende fecero uscire in quegli anni giochi da tavolo sul tema, appena citati nell’articolo.

Concludo con il The Hobbit: The Defeat of Smaug del 2001, prodotto dalla 999Games.

Un gioco di qualità editoriale elevata, ma destinato ad un pubblico estremamente giovane, con un target più verso i bambini che family generico.

Panoramica del gioco

Giochi di carte

Il deckbuilding come meccanismo entra per la prima volta nell’universo Tolkieniano con il gioco Middle-earth del 1995, prodotto dalla ICE, all’epoca detentrice dei diritti.

Va dato merito alla ICE di aver cavalcato prontamente l’onda dei giochi di carte collezionabili, considerando che Magic era uscito appena un anno prima!

Middle-earth è infatti un CCG a tutti gli effetti.

I giocatori interpretano gli Ishtari (stregoni) nella loro battaglia personale contro le forze del male, in una serie di quests che possono portare fino alla distruzione dell’anello.

Si tratta a tutti gli effetti di un CCG, di buona qualità tecnica e dedicato a giocatori esperti, a causa della complessità nella gestione delle carte.

Una mappa dedicata completava il sistema di gioco.

Purtroppo la perdita dei diritti da parte della ICE solo quattro anni dopo interruppe la sequenza di espansioni.

Nota a margine: la ICE aveva pesantemente investito sul franchise del Signore degli Anelli, e non riuscì  a riprendersi dalla cosa: andò in bancarotta di lì a poco…

Ha tuttora comunque una serie di estimatori nel mondo, anche se nel mercato dell’usato raggiunge prezzi abbastanza alti.

La mappa del gioco
 
Esempi di carte

Nel 2001 la Decipher raccoglierà il testimone dei CCG di ambientazione Tolkieniana con il suo Lord of the Rings – Trading Card Game.

Il gioco a livello grafico utilizzava le foto del film, presentava alcune differenze rispetto al predecessore e soprattutto rispetto a Magic.

L’utilizzo delle foto dei film dava la sensazione al giocatore fondamentalmente di giocare i film e i vari episodi, più che di affrontare un gioco ambientato nel ciclo letterario.

L’impostazione delle carte con l’uso di foto era un’arma a doppio taglio, permise di risparmiare a livello grafico, ma forzò la Decipher ad ingaggiare alcuni attori in costume per la realizzazione di alcune espansioni, visto che il materiale cinematografico non era sufficiente.

Dopo soli cinque anni la Decipher chiuse i battenti e lasciò scadere la licenza di utilizzo del prodotto.

Esempi di carte
 
Starter set ispirati ai vari film

Ma Lord of the Rings aveva messo ormai saldamente radici nell’universo dei giochi di carte, e la Fantasy Flight Games uscirà poi nel 2011 con quello che è tuttora giocato a livello mondiale: The Lord of the Rings – LCG (non oggetto di questo articolo).

Per completezza è opportuno citare The Lord of the Rings Tarot Deck and Card Game del 1997, prodotto inizialmente dalla US Games Systems.

Utilizza le carte dei tarocchi, modificate in modo tematico per giustificare un gioco che si avvicina come meccanica a UNO.

 

Conclusioni

Quella presentata è, come in precedenza, una semplice panoramica di una parte dei giochi in ambito Tolkieniano, questa volta avendo come obbiettivo temporale il primo film uscito della trilogia cinematografica.

Dopo tale data si entra in un universo “contemporaneo” e fuori luogo rispetto allo scopo dell’articolo, ma soprattutto diventa TALE E TANTA LA QUANTITA’ di giochi usciti (vedere argomento mucca da mungere a inizio articolo!) da rendere oggettivamente complesso dare un quadro organico della situazione editoriale senza fare numerosi articoli...

 

Commenti

Ho regalato a mio nipote il gioco di Knizia che, all'epoca, venne localizzato in Italia dalla Editrice Giochi (almeno così ricordo). Credo sia stato il primo cooperativo che ho giocato in vita mia. 

themanwhosoldth... (non verificato)

Ciao. Bellissimo articolo che conclude una interessantissima panoramica. Avevo letto la prima parte scoprendo molti titoli sconosciuti (per me). 

Una domanda: non citi il bellissimo Battle of five armies della GW a firma di Rick Prestley che riprende nelle regole Warmaster. Visto che è del 2005 magari non può essere definito come pezzo di archeologia?

Comunque ancora complimenti per i due articoli.

Sempre un piacere leggerti!

Una domanda: non citi il bellissimo Battle of five armies della GW a firma di Rick Prestley che riprende nelle regole Warmaster. Visto che è del 2005 magari non può essere definito come pezzo di archeologia?

Tieni presente che ne ho scartati molti, perchè l'articolo voleva essere una panoramica cronologica.

Quindi quelli nell'articolo sono una selezione.

Per le scelte mi sono fermato al 2001, l'anno di uscita del primo film, anche se ovviamente una parte dei giochi correlati al primo film sono stati pubblicati l'anno seguente o oltre, e infatti li ho menzionati.

il 2005 era troppo in là....da qualche parte dovevo fermarmi... 

Dall'uscita dei film in avanti poi c'è una esplosione di giochi ispirati all'universo Tolkieniano abbastanza devastante!

Il gioco di carte della Decipher era un gran bel gioco, con meccaniche particolari ed abbastanza innoavative, a mio avviso estremamente sottovalutato. Le diverse condizioni di vittoria, il forzato bilanciamento tra la parte luce ed ombra del proprio mazzo ed infine l'idea tematica del percorso da far intraprendere aggiungevano una componente strategica e narrativa importante. Ovviamente la scelta di legarlo al film è stata iperpopolare all'uscita ma ha decretato la scarsa longevità del titolo che avrebbe meritato ben altro

GreNoLi scrive:

Ho regalato a mio nipote il gioco di Knizia che, all'epoca, venne localizzato in Italia dalla Editrice Giochi (almeno così ricordo). Credo sia stato il primo cooperativo che ho giocato in vita mia. 

Stessa cosa accaduta a me (unica differenza, non l'avevo regalato a mio nipote :D)... è anche il gioco che mi ha segnato forse irreversibilmente come giocatore, visto che tuttora provo nausea al solo pensiero. "Grazie" ad esso ho sviluppato odio epidermico per tutti i cooperativi. Ci ho messo decenni e diversi tentativi (molti dei quali a vuoto) per riconciliarmi con il concetto di coop, con Dead of Winter e soprattutto con Nemesis - che, a differenza di LoTR, sono fatti bene e non buttati fuori ad cazzum solo per fare incasso.

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