È un titolo molto interessante a cui gioco con piacere. Ha però secondo me un punto dolente nella scalabilità: la mappa infatti non si regola in base al numero di giocatori, col risultato che in due si può fare ciascuno il proprio orticello senza mai toccarsi mentre in 4 si finisce - giustamente, aggiungerei - a pestarsi un po' i piedi nell'esplorazione e a "sciacallare" punti dai distretti racchiusi dagli avversari; d'altro canto, la durata della partita levita in funzione del numero di giocatori: se in 2 si può uccidere in poco più di un'ora, in 4 sfora abbondantemente le 2, 2 e mezza.
Questo gioco era adatto ai tuoi gusti o volevi solo provarlo per curiosità?
[MassyET] Proposto da un amico che se lo portava in giro da un paio di serate ludiche.
[Boba] Era un gioco che seguivo per l'Autore.
[Mauro12345] L'ho provato perché mi piacciono i lavori precedenti di Pfister. Tuttavia appena il gioco era uscito ad Essen non mi sono subito lanciato nel provarlo, poiché non mi convincevano la grafica e la gestione delle carte, che sembrava identica a quella di Mombasa. Questi aspetti mi facevano pensare che il progetto fosse un po' sotto tono.
Quali sono secondo te i pregi di questo gioco?
[kopalecor ] Come gli altri titoli più di spessore dell'autore, Great Western Trail e Mombasa, B:HK unisce varie meccaniche e permette diverse strategie per giungere alla vittoria. Pur riprendendo idee già sfruttate altrove, trovo che siano bene amalgamate e che siano state anche relativamente "ambientate".
[MassyET] La selezione delle azioni e l'hand building; il mix tra la gestione delle risorse e il controllo su mappa.
[Boba] Il modo con il quale vengono gestite le proprie carte sulla plancia personale, unita a controllo territorio mappa. Simpatica la rondella risorse che dona tatticismo alle scelte.
[Mauro12345] Questo gioco è caratterizzato da un’enorme dose di casualità (tiro di dadi, draft di carte, perdita di volontari durante l’esplorazione), ma ciò è in linea con il tema del gioco e il tentativo di gestire questa casualità è la grande sfida che ci viene lanciata.
Il gioco offre molte strade per migliorare il nostro motore, ma la ristrettezza e randomicità delle risorse ci pone continuamente davanti a scelte interessanti.
Aggiungo due note importanti:
1- la gestione delle carte a prima vista può ricordare Mombasa, ma in realtà è un po’ diversa. Giocando a Blackout non avrete mai la sensazione di trovarvi davanti a un Mombasa rivisitato, i due giochi sono completamente diversi.
2- la nuova edizione ha risolto tutti i problemi ergonomici della prima edizione: il colore delle carte ora si riconosce a colpo d'occhio, sul tabellone hanno aggiunto un'ombreggiatura colorata attorno a tutti gli incroci in modo che i cubetti non ne nascondano più il colore e le casette sulla plancia personale sono state spostate in alto, posizione molto più comoda e sensata.
Quali sono secondo te i difetti di questo gioco?
[kopalecor ] E' forse ancora più un "multi-solitario" rispetto agli altri due giochi di peso di Pfister. C'è si interazione sulla plancia e nell'acquisto delle carte, ma è poca roba, tendenzialmente uno pensa solo a sé. La grafica è molto particolare, al di là dei toni scuri, ci sono scelte davvero opinabili che soprattutto ad una prima partita lasciano un po' spiazzati.
[MassyET] Per quello che è il gioco dura troppo, alla fine fai sempre le stesse cose...
La grafica non eccelsa (se a qualcuno interessa). Non si sente per nulla l'ambientazione, tutto molto astratto.
[Boba] A tratti macchinoso. Ambientazione posticcia.
[Mauro12345] Secondo me al gioco manca un pizzico di pathos che si sarebbe potuto ottenere aggiungendo dei malus in caso di mancato raggiungimento di determinate condizioni.
Inoltre, considerata la tematica, mi sarebbe piaciuto che i vari leader avessero avuto un potere specifico.
A chi lo consiglieresti?
[kopalecor ] A chi si sente "German" dentro, c'è una leggerissima componente aleatoria dada da un lancio di dadi ad inizio turno che determina le risorse disponibili, ma finisce lì. ed ovviamente a chi è un estimatore di Pfister perché si ritroverà un gioco che secondo me vale quanto i precedenti.
[MassyET] A chi gioca principalmente german e a cui piace la meccanica di hand building.
[Boba] Agli amanti della gestione carte e maggioranze. Autore garanzia.
[Mauro12345] A chi preferisce i giochi con scarsa interazione e gestione dell'alea.
C'è un gioco che avresti visto bene negli otto del Magnifico e uno che avresti invece levato? E qual è il tuo Magnifico tra gli otto candidati?
[kopalecor ] Mi è piaciuto Feudum, sebbene per certi versi "barocco" l'ho trovato un titolo interessante e che mi ha divertito, poi l'artwork è fantastico. Tra gli otto proposti mi manca di provare Detective e Tokyo Metro, quindi tra i rimanenti 6 se fossi un giurato voterei per Rising Sun.
[MassyET] Aggiunto non so proprio, ogni anno escono molti più giochi ma trovarne di qualità è quasi un'impresa. E, forse proprio per la frase prima, non avrei tolto nessuno dei candidati. Root è il mio Magnifico.
[Boba] Visto bene: Crown of Emara o Carpe Diem
Levato: 18Lilliput
Il mio Magnifico: Rising Sun.
[Mauro12345]
Tra i candidati del Magnifico avrei visto bene Brass Birmingham, perché è un gioco splendido e secondo me si differenzia da Lancashire quel tanto che basta da poter essere considerato in gara con gli altri. Avrei tolto Rising Sun, di cui personalmente non apprezzo il sistema di combattimento basato sulle aste, né l’aspetto diplomatico.
Tra i finalisti il mio preferito è sicuramente Teotihuacan, ma penso che Root sia oggettivamente il gioco che ha meritato il premio.