anch'io avevo un paio di amiche che giocavano...ma erano sempre la minoranza.
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C'era una volta una ragazzina di 14 anni, affascinata da magia, elfi, draghi e quant'altro, in un periodo dove il fantasy era ancora abbastanza sconosciuto, nel quale dire di amare Tolkien non era la norma, anzi, tutt'altro. Voleva tanto giocare a Dungeons&Dragons, al punto da presentarsi alle sedute di un gruppo già al completo, guardando o usando i pg dei giocatori assenti, e per tre o quattro volte si fece il personaggio per una nuova campagna, giocandolo per una, forse due sedute, perché immancabilmente gli altri giocatori si stancavano e preferivano abbandonare.
Non si diede per vinta, per il suo quindicesimo compleanno chiese in regalo il Manuale del Giocatore 3.0, sua madre era un pochino stranita, però l'accontentò, e così cercò un gruppo di persone da far giocare, visto che nessuno faceva giocare lei.
Ho iniziato così, mi sono proposta come master perché volevo fermamente ed assolutamente giocare. A dire il vero mi sentivo abbastanza un'incompresa, a scuola le mie compagne mi prendevano in giro perchè facevo queste cose strane, la mia famiglia era preoccupata perché trascorrevo i miei fine settimana assieme a un gruppo di soli maschi, e talvolta partecipavo a qualche live di Vampiri, dove secondo loro poteva succedere chissà cosa...
Insomma, c'era un bel po' di pregiudizio sociale (e sessuale) da superare, per giocare serenamente. Una ragazza al live di Vampiri? Praticamente una vittima sacrificale! Una ragazza master di D&d e Cyberpunk? Impossibile! Al massimo le ragazze potevano essere le ombre dei fidanzati, trascinate quasi per i capelli al tavolo di gioco, magari interessate ai live vampirici perché "così possono mettersi in tiro" (cito le testuali parole).
Devo dire che ne ho viste tante così, e mi dispiaceva per loro, perché fare una cosa sotto costrizione non dev'essere bello, però ho sfatato il mito proprio l'anno scorso, facendo da master in un d&d riadattato a un gruppo che contava un buon 50% di giocatrici, e ci siamo divertiti tantissimo!
Anche i giochi da tavolo, che inizialmente erano abbastanza snobbati dalle fidanzate dei miei amici, ultimamente stanno diventando apprezzati, anche grazie al fatto che molti titoli sono più accattivanti, vogliamo parlare di Dixit? Ci ho fatto giocare decine di ragazze che inizialmente erano restie a fare quegli strani e misteriosi giochi in scatola, e che alla fine hanno confessato di essersi divertite. Devo però ammettere che sul versante giochi più tattici e wargame la presenza femminile è ancora abbastanza rara (provate a entrare da sole in un negozio gw...) ma i tempi stanno cambiando. Il fantasy per primo ormai è un prodotto "pop" e pian piano anche i gdr e gdt lo stanno diventando... ho notato solo io la tendenza a semplificare? Una volta un buon manuale era tale solo se c'erano tabelle anche per vedere se il pg riusciva a starnutire e restare in vita, c'era una specie di culto delle regole, adesso tante persone non considerano nemmeno i gdr con troppe meccaniche, guardate il successo di Dungeon World!
Lo stesso vale per il boardgame, si sta puntando sempre più su poche regole e tanta interazione, il che effettivamente dinamizza molto l'esperienza di gioco, rendendola alla portata di tutti, rivolgendosi in tal modo ad una categoria di giocatori che prima erano più occasionali, e una buona fetta sono ragazze.
Quest'apertura ha reso il gioco un'esperienza meno "socialmente preoccupante", anche se ogni tanto circolano ancora quei divertentissimi articoli che dipingono i giocatori di ruolo come una setta o un gruppo di psicolabili. Adesso, in linea di massima, è più frequente il sedersi a un tavolo ricoperto di schede, tabelloni e dadi in serena compagnia di ambo i sessi, e mi sembra un bella conquista!
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