Nonostante fosse presente meno ressa di quanto ci si aspettasse, una serie di disavventure e organizzazioni lacunose da parte dei dimostratori ci ha fatto perdere parecchio tempo e provare meno titoli di quanti avremmo voluto.
Sabika
Un titolo con impostazione classica e
l’idea della tripla rotella su cui si spostano due costruttori, un mercante ed un poeta per ogni giocatore, rispettivamente nel cerchio esterno, mediano ed interno. Due passi sono gratis, con un soldo se ne fanno altri e se ci sono personaggi altrui si paga alla banca un soldo per ognuno di essi. Le azioni poi sono le tipiche del genere, collezioni risorse, le raffini, ci compri bonus, edifici, vantaggi permanenti e per la fine della partita. T
utto molto classico, tutto ben fatto, tranne i font per il non poco testo su alcune carte e il tabellone troppo grande che le rendeva poco leggibili a chi era lontano al tavolo. Piccole sbavature per un titolo solido e ben fatto. Promosso.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8,5
Runar
Il futuro Kickstarter della Ludus Magnus Studio che è piaciuto a tutti soprattutto per la sua
orignalità di uno skirmish quasi german per la sua programmabilità. Tante buone idee, materiali sontuosi e botte da orbi per un gioco che potrebbe rappresentare un buon successo. Ogni turno si attiva uno dei propri eroi con una carta dalla mano, si collezionano cubi di vario colore che, spesi, permettono di muoversi, prendere gemme, menare e attivare i più disparati poteri unici.
Divertente, cattivo, strategico e originale. Attenzione perché abbastanza dipendente dalla lingua per il cospicuo testo sulle carte evento e sui reference.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 7,5
Marrakesh
Purtroppo la peggiore esperienza della fiera: un dimostratore cafone e testardo si rifiuta di spiegarci le regole prima di iniziare a giocare dandoci praticamente dei deficienti che non le avrebbero capite. Così siamo costretti per un’ora a fare mosse a caso che ci venivano poi spiegate ogni volta che succedevano cose nuove in modo inorganico e fastidioso. A prescindere da ciò anche il gioco ci convince poco trattandosi di un titolo caotico e casuale che lascia più di una perplessità su controllabilità e divertimento. Il costo poi è proibitivo, almeno è indipendente dalla lingua, magra consolazione.
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 5
Galileo Project
Titolo veloce, con
poche scelte ma sempre interessanti e piacevoli. Ogni turno si prendono persone per ottenere benefici e risorse, oppure si paga per prendere i robot o gli sviluppi tecnologici. È fondamentale salire sulle track di 4 pianeti per ottenerne numerosi benefici e programmare bene i sistemi con cui moltiplicare i punti a fine partita.
Materiali gradevoli ma non particolarmente numerosi, durata contenuta, scelte interessanti e una buona dose di tattica rendono il gioco ben fatto e molto piacevole. Peccato per il costo altino e la apparentemente scarsa rigiocabilità. Totalmente indipendente dalla lingua.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 7
Forbidden Colony
Altro
prototipo italianissimo della Ludus Magno Studio, questa volta si tratta di un german leggero ma affatto banale dove si ottengono risorse dai territori, si costruisce, si commercia, si sviluppa tecnologie e avanza sui propri valori di movimento, combattimento, ecc. ecc. Tutto interessante e già praticamente definito.
Probabilmente non vedrà la luce prima del 2023/24. Da riprovare, indipendente dalla lingua.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 7
Giornata lunga e faticosa, rovinata di incomprensioni ed incapacità dei dimostratori che, ad esempio, allo stand di Oathsworm ci fanno attendere inutilmente più di mezz’ora. Peccato.