Di seguito la lista dei regolamenti che ho letto in vista della prossima Essen 2022. Non sempre si tratta di giochi nuovissimi o di giochi che saranno acquistabili in fiera. In alcuni casi saranno titoli usciti su Kickstarter o in sola visione durante la Messe. Per via del Covid quest’anno ci troviamo di fronte alla prima fiera “a piena forza” dopo la pandemia e promette una grande quantità di giochi, alcuni dei quali sviluppati già da tanto ma prodotti e arrivati sul mercato solo ora per i problemi logistici e produttivi che sappiamo aver afflitto la filiera dei GdT e tutte le produzioni e le logistiche mondiali in generale.
Per scremare i titoli altrimenti troppo numerosi sappiate che, in linea di massima, ho tagliato giochi con peso troppo basso, espansioni e tutti i giochi che non superano i 30 minuti come durata massima.
Come sempre ad ogni gioco ho associato una breve descrizione di ciò che mi ha convinto oppure no e due righe sul tema e le meccaniche utili a ricordarmi di cosa si tratta. Non si vuole comunque fare una descrizione esauriente o sufficiente a chi non conosce il titolo, ma solo un breve insieme delle mie impressioni. I lettori di questo articolo, conoscendo i miei gusti o leggendo le righe che seguono, potranno almeno usare quanto scritto per orientarsi nel mare magnum dei titoli in uscita, magari per approfondire meglio qualche gioco.
Alla fine di ogni gioco ho provato a mettere un voto (minimo 1 e massimo 10 per giochi che mi sembrano molto molto belli) distinguendo fra un parere oggettivo ed uno più soggettivo (mediato dai miei gusti di amante dei german/euro e poco incline a filler o giochi con forte interazione distruttiva).
Ho anche aggiunto un “indice di appetibilità” (sempre in dieci decimi dove dieci è il valore più alto) che sta ad indicare quanto cercherò e spero di poter approfondire il gioco prima di acquistarlo o meno, magari provandolo allo stand della casa editrice durante la fiera. Se il voto è 10 probabilmente è un titolo che prenderò anche a scatola chiusa nel caso non riesca a provarlo prima.
Nel file Excel ho messo anche una serie di informazioni “anagrafiche” che contengono: la posizione all’interno della fiera (dove il primo numero è la stanza ed il resto la posizione al suo interno), l’autore, la casa editrice, il link alla pagina di BGG, la lingua del regolamento, la dipendenza dalla lingua, la durata, la complessità, il numero di giocatori, se è uscito il regolamento ed il prezzo indicativo.
Essendo tanti i giochi e poco il tempo, non ho potuto fare un lavoro più approfondito di così, spero comunque sia gradito quanto fatto. Resta fondamentale considerare che nella stragrande maggioranza dei casi sono impressioni basate sulla sola lettura delle regole e come tali vanno prese. Non ho assolutamente la pretesa di poter capire quanto un gioco sia davvero bello o meno dal solo regolamento ma d’altra parte da qualcosa occorre pur partire per selezionare i titoli su cui focalizzare la propria attenzione. Diversamente da altri anni però, questa volta ho potuto provare alcuni giochi in lista perché usciti su Tabletop Simulator o su altre piattaforme online, o banalmente con i prototipi e gli autori dal vivo. Essendo casi particolari, in cui quindi il mio parere è dato su partite intere, non ho mancato di scriverlo nella descrizione in modo da darvi questa indicazione fondamentale (posso sempre sbagliarmi nel giudicarli ma almeno lo avrò fatto a fronte di una prova completa e non della lettura del solo regolamento).
Data la natura particolare degli ultimi anni editoriali alcuni titoli potrebbero essere già usciti, o essere stati oggetto di campagna diversi anni fa. Non ho potuto approfondire per ogni gioco quale fosse la situazione editoriale o retail per cui scusatemi se in alcuni casi saranno giochi che hanno già visto il vostro tavolo di casa o se sono uscite “vecchie”. Questa volta i titoli sono relativamente pochi ma la fiera ad inizio mese invece che alla fine ha considerevolmente ridotto il tempo a mia disposizione per lo studio dei vari regolamenti.
L’ordine con cui sono elencati i giochi è meramente alfabetico solo per rendere più comoda la consultazione.
18Mag: Hungarian Railway History
Purtroppo, non conosco la serie 18XX per cui posso giudicare davvero poco questo nuovo titolo che si aggiunge ai numerosi compagni di questa prolifica filiera ferroviaria. Per questo motivo il mio voto sarà basso e così anche quello basato “sull’appetibilità”, ma solo perché non è con questo che eventualmente inizierei ad esplorare la serie dei 18XX. Tuttavia, il gioco dovrebbe essere interessante agli occhi degli estimatori del genere possedendo caratteristiche originali come il fatto che i treni non diventano mai obsoleti e sono subito tutti disponibili. La partita inoltre finisce quando sono stati venduti almeno un treno per tipo. Insomma, appassionati dei 18XX siete avvertiti! Questo gioco potrebbe fare per voi!
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
1941: Race to Moscow
Gioco di logistica che re-implementa un titolo di qualche anno fa. Molto particolare in cui i giocatori controllano ciascuno una grossa armata tedesca nella campagna contro Mosca che ha visto l’offensiva dell’Asse nel (vano) tentativo di conquistare Mosca (o Leningrado, o Rostov) con una campagna lampo. I giocatori dovranno controllare le truppe a disposizione ed i cruciali rifornimenti di carburante, cibo e munizioni per avanzare sul terreno russo ottenendo la vittoria istantanea nel caso di conquista di una delle tre città-obiettivo oppure giungendo al termine della partita con più medaglie (punti) degli altri. La mappa è suddivisa in zone esclusive o comuni a più fazioni e inizialmente controllate dalla Russia (che normalmente è controllata dal gioco ma che può essere controllata dal 4° giocatore). Ci si muove di un solo passo con le truppe regolari (due se si marcia e non si eseguono conquiste) o fino a tre con la truppa corazzata. Le battaglie richiedono di spendere le munizioni indicate da una carta battaglia pescata dall’apposito mazzo ed al termine di ogni turno (il giocatore effettua una controffensiva Russa su un territorio cercando di rallentare e danneggiare gli avversari). Pare davvero molto interessante, ha buone idee, una discreta asimmetria tra i giocatori e materiali e grafica davvero buoni. Peccato per il prezzo che è piuttosto alto.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Air Mail
Siamo nel 1925, all’alba del servizio postale aereo americano o canadese (dipende dalla mappa che giocherete). Ci si confronta per costruire le migliori reti aeree del paese e consegnare più posta possibile. Durante il turno si possono giocare carte permessi in modo da accoppiarne i lati con uno stesso colore (ogni carta ha due colori o un colore jolly). A questo punto è possibile calare un aereo su una tratta di quel colore ancora libera, oppure pescare una carta permesso, aumentare la propria tecnologia (ogni livello permette consegne a distanze maggiori come tutti i ferroviari) o consegnare una merce. Nel consegnare si possono usare anche tratte altrui e ogni giocatore può consegnare una sola merce per ogni città (se è il primo a farlo ottiene anche dei bonus). Insomma, si tratta di un classico gioco di costruzione reti e consegna merci con il sistema delle carte da accoppiare per svolgere le azioni. Nulla di particolarmente innovativo o interessante sebbene potrebbe trattarsi di un titolo piacevole e divertente da giocare.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Akropolis
Titolo di piazzamento tessere molto semplice, troppo per i miei gusti, ma il successo di titoli come Taluva e Cascadia mi ha spinto ad approfondire questo gioco leggendone le regole. Dobbiamo costruire la nostra città piazzando tessere esagoni (ogni tessera ha tre esagoni attaccati di vario tipo proprio come in Taluva). Ogni turno prendiamo una tessera da una fila; la prima è gratis, tutte quelle successive costano una pietra per ogni tessera saltata prima di prendere quella scelta. Una volta presa si piazza allargando la città in costruzione in larghezza o in altezza (non si può coprire una tessera esattamente co un’altra e non si possono lasciare buchi o “terrazzi”). Alla fine della partita (quando resta una sola tessera costruzione) si contano i punti. I criteri ricordano quelli di Cascadia per semplicità e tipologia: ci sono tessere che fanno punti se circondate, altre che fanno punti se laterali alla città, altre che fanno punti per l’agglomerato più grande, ecc. ecc.. Ovviamente anche l’altezza conta per i punti fungendo spesso da moltiplicatore. Le Cave invece non danno punti ma pietre quando coperte. Tutto molto lineare e semplice, come dicevo, ma potrebbe risultarne un gioco piacevole e non banale così come i due precedentemente citati. Da provare.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Arcana Rising
Gioco dai meccanismi molto semplici basato sul giocare carte che si draftano ad inizio turno. Le carte appartengono a 5 tipi diversi e una volta giocate (pagandone il costo) si impilano una sull’altra ogni tipo in colonne accanto agli altri tipi di incantesimi. A quel punto il giocatore può aggiungere carte o attivare quelle già piazzate che hanno tutta una serie di effetti, molti dei quali fanno ottenere risorse o convertono queste ultime in altre di maggior valore e che valgono punti a fine partita. Ci sono poi effetti di potenziamento, effetti potenti ma di singolo uso e persino una tipologia molto forte che però farà perdere punti a fine partita. La fine si attiva quando sono state draftate tutte le carte del mazzo. Gioco che pare interessante e abbastanza profondo per la sua relativa semplicità. C’è testo sulle carte anche se l’iconografia è buona. Dovesse esserci modo, ci farò una partita volentieri dato che dura anche relativamente poco.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Artisans
Titolo molto semplice (banale?) nella struttura e nello svolgimento. In circa mezz’ora di gioco i giocatori prenderanno da un mercato comune carte materiale per poi calarle davanti a loro e costruirci carte manufatto. I materiali possono svilupparsi fino a 4 livelli e a fine partita daranno altrettanti punti. I manufatti valgono punti e si costruiscono avendo i materiali necessari e del livello richiesto. Dopo 12 turni la partita finisce e si contano i punti per decretare l’artigiano migliore. All’inizio viene scelto l’artigiano con cui si giocherà in modo da avere una leggera asimmetria di partenza. Questo titolo è molto semplice e non rientra nel mio genere ma ha buone illustrazioni, una durata contenuta e delle meccaniche semplici e fluide che potrebbero farne un altro rappresentante della categoria family come
It’s a Wonderful World, che gioco sempre volentieri. Possibile acquisto per le serate leggere.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Atiwa
Gioco ambientato nella regione di Atiwa (in Ghana) dove i pipistrelli della frutta sono una risorsa fondamentale per l’incremento delle zone boschive dato che coprono vaste porzioni di territorio mangiando frutta e quindi spargendo i semi per nuovi alberi. Durante questo nuovo titolo di Rosemberg i giocatori piazzeranno 3 lavoratori a turno per ognuno dei 5 round di gioco al fine di allargare il loro territorio, piantare nuovi alberi, collezionare frutta e oro, capre e animali selvaggi. Il fulcro del gioco sono le carte territorio che andranno a formare una griglia di spazi davanti ad ogni giocatore, indispensabili per contenere le famiglie che allevano i pipistrelli, gli alberi, gli animali, la frutta e, purtroppo, l’inquinamento prodotto. Ci sono alcune azioni bonus da poter compiere a fine turno se si hanno i pipistrelli e gli spazi necessari, e una serie di bonus di fine round sbloccabili prendendo dalla propria plancia con le riserve, animali, famiglie, alberi e frutta. Questa volta l’autore sembra aver mescolato qualche meccanica alla Agricola con una spruzzata di gestione spazi tipo Cottage Garden. Il mix appare interessante, con molte scelte sofferte, le famiglie da sfamare e tanti incastri da ottimizzare. Da provare.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 9
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Autobahn
Gioco tutto italiano a cura di Mangone e Lopiano. Di questo titolo posso parlare dopo un paio di partite su Tabletop Simulator per cui non si tratta di un giudizio basato sulla sola lettura delle regole. Si tratta di un ottimo eurogame che mischia meccaniche di logistica e costruzione rete a consegna merci e sviluppo plancia e mazzi personali. Tutto si svolge in modo fluido e le scelte sono tante e sempre molto pesanti. Occorre concatenare bene le azioni che vengono fatte giocando carte dalla propria mano in una logica per cui l’ordine è cruciale come il tempismo per fare ciò che si desidera prima e meglio degli altri. Il punteggio è inclemente ed occorre sviluppare bene e tanto solo alcune cose per poi godere dei migliori moltiplicatori di punti a fine gioco. È stato finanziato su Kickstarter con un buon successo che ha anche permesso un prezzo più che ragionevole e dei buoni materiali. Personalmente lo trovo uno dei titoli immancabili di questa fiera se si amano gli eurogame ed io personalmente l’ho già preso durante la campagna di finanziamento.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Batman: Everybody Lies
Stesso autore e stessa casa editrice degli altri investigativi della serie Detective, questo sembra esserne il seguito con dalla sua un marchio di sicuro interesse: Batman. In questo titolo potremo vestire i panni di 4 personaggi del fumetto (tra cui Catwoman) per investigare su 3 casi la cui soluzione richiederà di spostarsi nelle varie location di gioco e spendere con parsimonia i propri segnalini investigazione. Ovviamente non si può sapere di più dato che tutto poi è demandato al caso specifico ed ai supporti on-line che ci faranno proseguire nell’investigazione. Personalmente non amo troppo questa tipologia di giochi e sicuramente non mi interessa provarlo in fiera né prenderlo in inglese vista la presenza massiccia e cruciale del testo nel titolo. Eventualmente penserò se prenderlo quando uscirà in italiano ed il voto e il mio interesse espressi sotto sono relativi a questo, non perché di per sé sia un gioco brutto.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Beyond the Rift: A Perdition's Mouth Card Game
Gioco di carte cui mi sono avvicinato per l'ambientazione in comune con un DC molto interessante di tanti anni fa. Purtroppo, non ci sono altre cose in comune e questo titolo sembra un classico gioco di carte con eroi, valori in punti azione, punti ferita, attacchi, e tutto il repertorio classico. Ci sono delle mini-campagne incentrate sui 4 eroi del gioco da svolgere ma nulla di più si può evincere da un gioco che non pare avere spunti originali ma che andrebbe giudicato solo dopo una partita perché le regole spiegano come si giocano le varie carte ma poi tutto è demandato a loro e a come interagiranno durante la partita. Non mi ha entusiasmato al momento, vedremo se capiterà di provarlo in fiera.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Bretwalda
Chi diventerà il Bretwalda dei 4 regni dell’isola britannica? In questo titolo dovremo competere con gli altri giocatori per la conquista dei territori. All’inizio dei vari turni si potrà decidere lo sbarco dei vichinghi chi attaccherà tramite un’asta. Cosa interessante perché permetterà di dare fastidio agli altri tramite le truppe neutrali dei vichinghi. Per il resto si possono raccogliere risorse dai territori controllati, reclutare truppe navali o terrestri, comprare potenziamenti o edifici, muovere e infine risolvere eventuali battaglie. La grafica è molto bella e realizzata dall’autore del gioco, per il resto il gioco non sembra male ma non è particolarmente originale od interessante, tolta la meccanica del controllo dei vichinghi che è carina.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Cactus Town
Gioco singolare in cui in un’ambientazione western i giocatori cercano di risolvere il loro obiettivo per vincere terminando immediatamente la partita. È possibile giocare come Sceriffi, Fuorilegge, Cacciatori di taglie o Ballerine di Cancan. Ogni fazione vince in modo differente: lo sceriffo deve mettere in prigione 2 fuorilegge; i Fuorilegge devono scappare almeno in 2 con un Malloppo; il Cacciatore di taglie vince catturando un Fuorilegge e rubando due cavalli e la Ballerina vince avendo la meglio in 3 duelli e ripagando i suoi debiti. Ogni giocatore ha 4 carte specifiche raffiguranti varie possibili azioni, ne gioca 3 e una la mette in riserva (si potrà usare una volta a round durante i duelli). Poi a turno si risolvono le azioni da sinistra a destra una per giocatore. La pancia è una griglia 5x5 di carte luoghi inizialmente coperte. Le azioni sono diverse e vanno dal muoversi, al fare un duello (con dadi e modificatori), svolgere azioni particolari dove ci si trova, ecc. ecc. Pare un titolo fresco e ben pensato. Non troppo profondo ma neppure banale, con materiali e grafica carini, profonde asimmetrie e un’ambientazione piuttosto curata. Potrebbe essere un gradevole family medio-alto. Ci sono numerose espansioni e anche bellissime miniature per la versione deluxe.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Caral
Gioco ambientato nell’antica città di Caral in Perù. Siamo costruttori che dovranno concorrere per la fama erigendo le piramidi dell’antica città. La cosa interessante è che il tabellone è una spirale dove ogni turno, con il lancio di un dado speciale, si muoverà in avanti l’architetto (figura non posseduta dai giocatori) e raggiunto il centro ci sarà una fase di fine round (una cerimonia). Al proprio turno i giocatori si dovranno muovere con la loro figura lungo la medesima spirale e compiere delle azioni, però, pur potendosi muovere in avanti o indietro liberamente nella spirale del tabellone, non potranno mai compiere azioni di luoghi ormai superati dall’architetto. Le azioni possibili saranno solo quelle nel luogo dell’architetto o più avanti e saranno ovviamente quelle dove ci si fermerà con il proprio personaggio. Si potranno raccogliere materiali edili, comprare alpaca per incrementare il proprio movimento, prendere carte (con molteplici usi), costruire livelli delle piramidi lungo i bordi della plancia (daranno punti e maggioranze varie), ed una serie di altre cose. Dopo 7 cerimonie o dopo che sono state costruite per intero 7 piramidi, il gioco termina con una serie di punteggi dati dai piani costruiti nelle varie piramidi più altri punti per preti e altre cosette. Le carte dicevo che hanno molteplici usi e possono essere usate in notevoli quantità sia nella fase della cerimonia che per muoversi o costruire di più e paiono essere il cuore del gioco. Il titolo è interessante anche se non fa breccia più di tanto nel mio cuore perché mi pare un tantino ripetitivo. Da vedere eventualmente dopo una partita di prova.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Chai Garam
Gioco che ci fa vestire i panni di un banchetto del tè che cerca di servire più clienti assetati possibile rispettando la fila e cercando di non scontentare nessuno. Ad ogni turno è possibile fare un’azione principale e quante azioni secondarie si vuole. Le azioni principali tra cui scegliere sono solo due: servire i clienti o rifornirsi di materie prime per il tè al mercato. Per servire i clienti si sceglie una fila o una colonna nella griglia 3x3 delle carte clienti e si serve quello che essi desiderano (massimo 3 clienti alla volta dunque), se si salta un cliente si incorre in penalità. I clienti possono volere uno dei vari tipi di tè, con zucchero, latte, spezie varie, ecc. ecc. Inoltre, si possono aggiungere dolcetti e altri extra per fare più punti. Alcuni clienti danno delle stelle che decretano anche la fine del gioco al raggiungimento della quarta nel gioco base o della quinta in quello avanzato. Il gioco avanzato aggiunge richieste particolari dei clienti, la possibilità di specializzarsi in alcuni preparati e altre cosette. Si tratta di un gioco abbastanza classico, che strizza l’occhio a tanti giochini sul telefono di tipo simile. Occorre ottimizzare le risorse, coordinare bene i tempi e i soli tre fuochi a disposizione, servire prima e meglio degli avversari e incastrare i bonus in modo ottimale. Nulla di nuovo ma con un prezzo abbordabile, una grafica gradevole ed un peso medio proponibile a tutti.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Crescent Moon
Uscito un paio di mesi prima della fiera, questo titolo cerca di essere un Root con 5 fazioni in gioco e profonde asimmetrie. Ogni fazione ha poteri e caratteristiche particolari ma tutte cercheranno di fare più punti vittoria entro la fine della partita per vincere. Durante il turno si possono compiere le classiche azioni: muovere, attaccare, influenzare territori, costruire, assoldare mercenari o corromperli, comprare carte al mercato o giocare carte. Ogni fazione ha dei limiti e dei valori diversi nelle azioni elencate ed ognuna ha dei punti di forza e delle caratteristiche uniche da sfruttare per vincere. Amo molto questa tipologia di giochi e l’asimmetria estrema che mette in campo per cui sono sicuramente interessato a questo titolo. Spero possa risultare interessante da giocare con tutte e 5 le fazioni e, soprattutto, spero sia bilanciato, vero tallone d’Achille di questo genere di titoli. Da provare.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Discordia
Gioco di gestione dadi di media pesantezza in cui l’ambientazione è abbastanza superflua. Siamo romani che dobbiamo difendere i confini dai germani. Per farlo erigeremo edifici e li riempiremo di lavoratori/truppe per contrastare l’evento di fine turno in cui i germani attaccano. La particolarità è che il gioco viene vinto da chi ha meno lavoratori per cui lo scopo delle azioni scelte è piazzare e liberarsi di più lavoratori possibili in modo da chiudere e vincere se si finiscono completamente. Ogni turno si lanciano tre dadi e si scelgono in ordine di turno per svolgere le azioni. Il dado scelto dal primo giocatore (che ruota) non è disponibile per gli altri, mentre i dadi rimasti possono essere usati da tutti. In base al valore ed al colore del dado scelto è possibile svolgere un’azione principale e quante azioni secondari puoi e vuoi svolgere. Come azione principale si possono costruire nuovi edifici, sviluppare espansioni alla plancia per avere più spazi dove costruire in seguito, sviluppare gli edifici posizionandovi lavoratori del tipo richiesto, prendere stelle o usare stelle per ottenere bonus (ma solo con dadi di valore 6). A seconda del colore e del valore del dado, poi, è possibile attivare tutti gli edifici che si possiedono con quel valore e quel colore. Attivandoli vi si posizionano lavoratori del tipo richiesto sopra in step successivi. Alla fine del round c’è da contrastare l’invasione con i lavoratori (soldati) presenti sulle proprie barricate (edifici rossi) pena dei malus o per riceverne la ricompensa.
Al termine del round si contano gli edifici ancora da riempire, altri indicatori e valori sviluppati, e si prende un certo numero di nuovi lavoratori. Il titolo sembra scorrevole, interessante e fluido. Non troppo cervellotico ma neppure banale e promette di non durare tanto per cui potrebbe essere un buon titolo medio con cui passare una serata non troppo impegnativa. Materiali discreti ma grafica davvero poco accattivante anche se funzionale.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Dom Pierre
Titolo ad ambientazione vinicola in cui dovremo produrre, più e meglio degli altri, lo champagne. Le azioni vengono svolte su griglie e saranno tanto più forti quanto più in altro i nostri dischi azione verranno posizionati (salire fa fare azioni più forti ma può anche aumentare i costi). Ogni disco viene messo nel primo spazio disponibile della colonna con l’azione scelta, a partire dal basso, per cui fare tante volte la stessa azione la renderà sempre più forte. Arrivati in cima i dischi escono e non è più possibile fare l’azione (se ho capito bene) e tali dischi determinano anche la fine della partita arrivati ad un certo numero. Le azioni sono tante ed ognuna ha le sue regole e le sue complicazioni che vanno da timing a prerequisiti o a tetris da fare piazzando tessere per raccogliere risorse. Il gioco pare molto strutturato (troppo?) e piuttosto complesso. La grafica ed i materiali non sono particolarmente accattivanti ma paiono ergonomicamente ben pensati. Il gioco non mi attrare troppo ma va provato perché potrebbe rivelarsi un bel cinghiale. Era passato per kickstarter ma non mi aveva convinto tanto da pledgiarlo perché privo di extra particolari che ne giustificassero il finanziamento. Da provare.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
ELEVEN
Gioco manageriale del calcio portato dalla Portal e tradotto in italiano con la Pendragon. Il gioco ha tutto per NON piacermi, forte alea, multi-solitario nelle partite (a meno di un’espansione che ho preso). Però rende maledettamente bene il mondo del calcio. C’è tutto: gli sponsor, gli stadi, allenatori, preparatori atletici, la formazione da schierare, i giocatori con ruoli e caratteristiche. Ed un sistema di risoluzione delle partite interessante e aleatorio come nella realtà. Io ho già giocato una partita al gioco base e pledgiato su Gamefound il gioco, le espansioni sono numerose e aggiungono le coppe e tante altre cose che paiono interessanti. Non vedo l’ora di metterci le mani sopra perché mi ha davvero dato la sensazione di gestire una squadra di calcio.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Encyclopedia
Altro titolo passato per Kickstarter ed in demo in fiera. Siamo naturalisti che devono osservare le varie specie per contribuire alla loro conoscenza. Si usano i dadi per fare le azioni e valore e colore di questi contano ai fini della loro ottimizzazione. Ci sono azioni per cui è importante il colore del dado da usare ed altre in cui conta il numero, mentre per le azioni più potenti, come scrivere l’enciclopedia degli animali (il modo principale per fare punti) deve essere importante sia il colore che il valore del dado usato. I dadi si gestiscono un minimo ma ho avuto l’impressione che il loro lancio può risultare determinante e quindi non sono convinto della validità del gioco. Da provare.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Endless Winter
Altro titolo passato per Kickstarter ed in demo in fiera. Anche questo sono riuscito a provarlo con diverse partite su TabletopSimulator e ho fatto il pledge all-inn perché mi è piaciuto moltissimo. Si tratta di un peso medio con ottimi materiali e grafica gradevolissima in cui impersoniamo una tribù artica dell’era preistorica. Le meccaniche principali sono il piazzamento lavoratori ed il deck-building cui si aggiungono tutta una serie di altre meccaniche a corollario per un titolo che dura solo 4 round e risulta scorrevole ed interessante in tutte le sue parti. Durante i round i giocatori devono piazzare i tre membri della propria tribù sui 4 spazi azione del tabellone principale, con un grande bonus per chi ci si piazza per primo. Si potranno poi giocare carte per potenziare tali azioni e massimizzare e migliorare il proprio mazzo. Le carte che si sceglie di non usare andranno ad aiutare i giocatori a fine round nella fase Eclisse che, oltre a dare molti bonus, determinerà anche l’ordine di turno per il round successivo. Un titolo che ho adorato e che va ad affiancarsi come peso e caratteristiche a giochi quali Dune Imperium e le Rovine perdute di Arnak. Da avere assolutamente tanto più che sarà localizzato in italiano dalla Lucky Duck Games ad inizio 2023.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Evora
Gioco da 30-60 minuti ad ambientazione romana in cui i giocatori muovendosi su un tracciato del tempo stile Glen More dovranno svolgere l’azione della sezione del tracciato dove andranno a fermarsi. Le azioni generalmente permettono di mettere propri pezzi in colonne ancora senza capitello per fare poi punti con le maggioranze su di esse a seconda dell’altezza del pezzo piazzato (più è in alto più punti darà). A movimentare le cose ci sono anche delle carte che si possono prendere durante il proprio turno per giocarle successivamente che hanno vari effetti di gioco compreso il calcolo di punti e maggioranze varie. Un titolo semplice che potrebbe piacere ma che non rientra nei miei gusti. Inoltre, vedo come una criticità la possibilità che tutte queste colonne possano cadere mandando all’aria la partita. Per me bocciato.
Voto personale: 5
Voto oggettivo: 6
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
Federation
Gioco interessante di media complessità in cui i giocatori in un consiglio spaziale non ben identificato dovranno piazzare i loro ambasciatori nel senato galattico per svolgere le azioni ivi rappresentate, che sono ben 18. Sostanzialmente si andrà ad agire su uno dei 5 pianeti del tabellone per ottenerne i benefici ed aumentare la propria influenza su di esso. I pianeti fanno cose diverse fornendo vantaggi di vario tipo. Dopo che si saranno piazzati i propri ambasciatori (4 per giocatore) si stabiliranno le maggioranze sui pianeti, le rendite e quale delle due leggi del senato passerà in base ai valori degli ambasciatori piazzati da tutti i giocatori nelle due ali in cui lo stesso (ovvero la griglia di azioni possibili) si divide. Ogni volta che si piazza un ambasciatore si dovrà decidere se piazzarlo su un lato che consente di sviluppare la propria plancia personale (che da diversi vantaggi) oppure sul lato che fornisce punti a fine round. Insomma, niente di realmente nuovo ma pare tutto ben amalgamato, molto interessante e profondo e abbastanza combattuto per la forte interazione tra i giocatori.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Flamecraft
Vi dirò la verità, quando uscì la campagna Kickstarter di questo titolo la grafica “pucciosa” ed il tema fiabesco non mi avevano colpito, anzi, mi avevano convinto a lasciare perdere. Eppure, leggendo le regole devo dire che forse feci un errore. A dispetto della grafica bambinesca il gioco sembra solido ed interessante seppure piuttosto semplice nelle regole. Ad ogni turno si attiva un negozio tra quelli presenti sul tabellone (non due volte lo stesso) e si decide se sfruttarlo per raccogliere risorse o fare un incantesimo che lo rende più potente in seguito e fornisce numerosi bonus. Le attivazioni e gli incantesimi non sono banali e danno la possibilità di incastrare combo e benefici ma richiedono un ottimo timing. Ci sono obiettivi a fine partita (i Draghi eleganti) e la possibilità di mettere nuovi negozi in gioco. Insomma, a fronte di poche regole ed un flusso di gioco molto fluido questo titolo potrebbe riservare delle sorprese. Da capire quanto il tutto sia strategico e programmabile o troppo in balia del caso. La presenza di numeroso testo richiede l’acquisto della prevista edizione italiana, che dovrebbe essere in uscita proprio nel mese della fiera. Da provare.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Flowar
Un piazzamento lavoratori a tema floreale con materiali e grafica davvero curati e accattivanti, ma che non nasconde nessuna particolare idea all’interno. Si piazzano i propri lavoratori sulla plancia personale gratuitamente o su quella comune pagando un soldo per ogni lavoratore già presente. Le azioni sono le classiche azioni che permettono di prendere fiori, contatti da soddisfare, lavoratori, soldi, ecc. ecc. Si possono licenziare (per soldi) o assumere altri lavoratori, soddisfare contratti per fare punti, prendere debiti e tutto il resto del repertorio classico di un piazzamento lavoratori. Nulla di brutto, sia chiaro, ma non vedo neppure motivi per provare questo gioco.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 6,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
Galileo Project
In un ipotetico futuro i giocatori cercano di fare il maggior numero di punti prima del termine della partita. Ad ogni turno puoi pagare un credito per cambiare tipo di influenza (con il medesimo valore) sui due tracciati influenza del gioco e poi puoi usare tale influenza per assumere un Personaggio, oppure comprare un Robot o sviluppare una tecnologia. Opzionalmente si può reclamare un obbiettivo di cui si sono raggiunti i prerequisiti. La partita finisce quando sono stati assunti tutti i personaggi o quando un giocatore ha acquistato il decimo Robot. I Personaggi si possono usare per benefici immediati o punti a fine partita. I Robot danno benefici su una delle 4 lune del gioco (che di fatto sono tracciati che danno benefici commisurati a quanto si è saliti su di esse). Le Tecnologie vanno alimentate ma danno benefici permanenti di vario tipo. Il gioco pare lineare e con regole semplici ma non per questo banale. L’ambientazione è posticcia e tutto sembra un tantino freddo ma per giudicare un titolo simile occorre capire le sinergie tra le varie azioni a disposizione e l’interazione tra i giocatori per accaparrarsi le cose migliori e gli obbiettivi per primi. Difficile quindi giudicare questo titolo che sicuramente non offre cose particolarmente originali ma che potrebbe essere un buon prodotto. Da provare se capita.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Hamlet: The Village Building Game
Dopo averlo giocato diverse volte su TabletopSimulator posso dire di essermi davvero innamorato di questo gioco! Si tratta di un titolo con meccaniche semplici ma una grande profondità strategica e tattica e tantissima variabilità. I giocatori dovranno piazzare nuovi edifici e tessere dalla forma molto singolare per incastrarle tra loro e sviluppare il villaggio. Il fine ultimo è fare punti e chiudere la partita costruendo la cattedrale al centro dell’abitato. Si dovranno sfruttare edifici propri o altrui per produrre risorse, raffinarle e spendere per risolvere contratti o costruire la cattedrale. Occorre però fare le giuste scelte logistiche per ottimizzare i punti, tramite il piazzamento degli edifici ed il trasporto delle varie risorse dove servono. Le scelte sono sempre numerose e difficili ed il timing con il quale svolgere le azioni è cruciale anche in virtù di obbiettivi di produzione che chi raggiunge per primo porterà a punteggio ottenendo anche dei vantaggi. Si tratta di un gioco con poche regole e con un flusso piuttosto scorrevole ma che potrà persino generare paralisi da analisi in taluni giocatori per le tante scelte e la profondità che ha. Per me un vero gioiello che ho già comprato su Kickstarter e che penso proprio farà parlare molto, e bene, di sé.
Voto personale: 10
Voto oggettivo: 9
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Heat: pedal to the metal
Nuovo gioco di corse targato Days of Wonder che pare prendere molto dai precedenti titoli del genere (su tutti Formula De e Flamme Rouge) per amalgamarlo in un mix che sembrerebbe davvero ben riuscito. Da 1 a 6 giocatori si sfideranno in gare dal gusto retrò a colpi di carte e scalate di marcia, stando attenti a non superare i limiti di velocità in curva e a far raffreddare il motore con marce basse per non incorrere in problemi. C’è il sistema di regolazione di velocità con marce scalabili di una alla volta (o due pagando pegno) tipico di questi giochi unito a carte velocità da giocare prese dal famigerato gioco di corse ciclistiche. Nella scatola, inoltre, si trovano già le espansioni del meteo, per personalizzare le vetture e per fare un campionato oltre a 4 piste differenti su due tabelloni fronte-retro. Amanti del genere siete avvertiti!
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Helsinki
Gioco abbastanza semplice in cui ogni turno si prendono carte oppure si giocano carte precedentemente prese per giocare un polimino sulla propria plancia delle dimensioni e del colore del numero e tipo di carte giocate. I polimini vanno incastrati sulla griglia della propria plancia per ottenere bonus e vantaggi di vario genere. Le partite sono rapide e simpatiche ma è un peso leggero per cui non spenderei mai la cifra richiesta dalla Queen Games. Dimenticabile.
Voto personale: 5
Voto oggettivo: 6
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
Human Punishment: The Beginning
Un gioco a fazioni nascoste, con ruoli segreti, fortemente asimmetrico, con bluff, meccaniche alla “the Resistance” non può che stimolare il mio interesse. In questo titolo, a seconda del numero di giocatori, potrebbero esserci in gioco 4 fazioni differenti e alla fine potrebbe anche vincere il gioco stesso sconfiggendo tutti i giocatori. Per agguantare la vittoria si deve vincere come fazione e fare il proprio obiettivo personale. Ci si muove su una mappa, si potenzia il proprio personaggio, si collabora, tradisce, bluffa e combatte. Insomma, il problema di questo gioco potrebbe essere che di cose dentro ne ha fin troppe! Purtroppo, mi pare difficile possa intavolarsi facilmente e meno che mai in fiera con giocatori di nazioni e lingue differenti. Motivo per cui non sarà un titolo che cercherò di provare ad Essen a tutti i costi, sicuramente però cercherò di provarlo a casa con il mio gruppo di gioco alla prima occasione. Curioso.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Impression
Questo tiolo lo provai alla scorsa fiera quando era ancora in demo ed in ritardo per problemi di produzione. Riporto quanto scrissi sul report della prova fatta. Dobbiamo gestire una tipografia in cui tramite una serie di meccaniche molto carine e abbastanza originali ci troveremo a massimizzare la filiera di stampa e spedizione dei titoli scelti. Tutte le azioni si incastrano tra loro e forniscono mille bonus a valanga se giocate nel modo migliore. Un gioco che, come
Witchstone, dà tanta soddisfazione, ma presenta un livello di gestione e di strategia sicuramente più complesso e da gamer. Promosso, peccato per il prezzo molto alto cui viene venduto stando a BGG, visti i materiali neppure così eccezionali.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Kamigami Battles
Gioco di carte in cui si può giocare tutti contro tutti o a squadre. Ogni giocatore impersona un dio la cui carta rappresenta i punti vita disponibili e il potere unico. Si hanno poi i templi con abilità specifiche e una serie di carte in mano rappresentati assistenti, combattenti, ecc. ecc. Nel proprio turno si giocano carte per ottenere vari effetti di gioco, valuta con cui comprare altre carte, attaccare gli altri, e tutto il resto del repertorio classico. Quando si gioca una carta combattente se se ne vuole giocare altre di questo tipo si devono concatenare seguendo il colore di ogni combattente e legandolo a quello precedente come indicato dei colori della catena riportata su ogni carta di questo tipo. È una cosa già vista in altri deck-building (ad esempio Nightfall) che funziona sempre bene e dà vita a combattimenti divertenti ed interessanti scelte nel formare il proprio mazzo. Quando un giocatore viene attaccato lui, o gli altri al tavolo, possono reagire per difenderlo. Se si eliminano gli Dei (portando a zero i loro punti vita) di tutti si vince. Nella variante a squadre, ovviamente, si vince eliminando tutti i giocatori della squadra avversaria. Le illustrazioni sono accattivanti, vagamente erotiche e ben fatte ma per il resto direi che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Sicuramente consigliato agli amanti del genere, occhio che c’è parecchio testo sulle carte.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Keep the Heros Out!
Gioco cooperativo fantasy in cui si impersonano i mostri intenti a difendere il loro dungeon dall’arrivo dei cosiddetti Eroi che vogliono saccheggiarli. Durante il turno si giocano carte, risolvono gli effetti e poi refillano le carte in mano fino a 5. Poi è la volta degli Eroi che agiscono in base alle carte girate da un apposito mazzo. Il dungeon è costituito da una serie di stanze con vari effetti e tesori all’interno. Salvo condizioni specifiche di alcuni scenari gli Eroi vincono se saccheggiano il tesoro finale del dungeon mentre i giocatori (mostri) vincono se resistono a due cicli completi del mazzo dello scenario con Eroi ed eventi vari. Le carte ovviamente permettono di comprare altre carte con oggetti magici, pozioni ed altri mostri, oltre che di attivare le stanze ed i mostri già in gioco. Carini alcuni meccanismi di azioni basate sul push-your-luck che possono dare cose utili o finire per attivare e generare nuovi Eroi! I materiali sono gradevoli e la grafica fumettosa carina per chi apprezza il genere. Ovviamente è difficile giudicare un gioco del genere essendo esso lasciato alle carte ed ai vari effetti su di esse. Dovremmo essere difronte ad un titolo divertente e mai banale con una buona dose di alea ma la necessità di una discreta cooperazione e sinergia tra i giocatori. Da provare se capita.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Lacrimosa
Si tratta di un altro gioco in cui si deve gestire e migliorare il proprio mazzo di carte per poi svolgere azioni sulla plancia personale o su di un tabellone comune. Il tema è piuttosto inusuale in quanto saremo narratori delle storie di nostra conoscenza riguardanti Mozart alla sorella, intenta a redigere la biografia del famoso compositore. Questa volta però il nostro mazzo non modificherà mai il numero di carte che lo compone (9 per l’esattezza) ma vedrà un continuo miglioramento delle stesse acquistandone di nuove che sostituiranno quelle vecchie. Ad ogni turno si giocherà una carta nella parte superiore della plancia del giocatore per svolgerne le azioni riportate e una nella parte inferiore per ottenere benefici nella fase Storia. Ogni turno si usano 2 carte e si fanno 4 turni fino a rimanere con una sola carta in mano per il round successivo. Giocando carte si possono comprare nuove carte per migliorare il proprio mazzo, muoversi sul tabellone centrale per ottenere bonus, comprare opere per guadagnare punti e vantaggi successivi, eseguire un’opera già posseduta per guadagnarne i vantaggi o venderla per soldi e punti, aiutare nel comporre il requiem finale di Mozart per fare punti a fine partita e bonus immediati. Si presenta come un gioco abbastanza classico ed astratto in cui occorre pianificare bene l’utilizzo delle carte per combinarle tra loro nel modo più remunerativo possibile. Non mi ha colpito in modo particolare ma è uno di quei titoli che occorre giocare per capire quanto sia valido.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Legend Riders
Giochino family in cui si prendono dal tabellone tessere scoperta e strumenti da una delle file disponibili (ce ne sono tre ed ogni fila contiene una tessera e 2 strumenti), oppure si prendono delle carte Spedizioni (tra le 4 scoperte o una coperta a caso dal mazzo). Quando si prendono le carte spedizione si possono anche risolvere fino a tre tessere Scoperta pagando gli strumenti richiesti. Ogni giocatore ha uno strumento preferito che se pagato per una scoperta da un punto aggiuntivo e c’è un segnalino torcia da usare come Jolly e che si “stappa” con una carta o con un lancio di dado (nella modalità con il dado). Le carte Spedizione danno punti a fine partita se si possiedono le giuste combinazioni di tessere Scoperta. Si tratta di un gioco semplice che promette di divertire in poco tempo e con grafica e materiali molto gradevoli, non il mio target ma adatto a chi cerca Family o Family +.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
London Necropolis Railway
In una Londra devastata dal colera del 1849 i giocatori dovranno fare la spola tra la città ed il cimitero ormai posto fuori da essa per trasportare le bare e i congiunti a lutto ottimizzando profitti, costi, costruzione delle cripte, ecc. ecc. Durante i 12 turni di gioco i giocatori sceglieranno una delle 3 carte presenti sul tavolo raffiguranti tre azioni ciascuna e contenenti 2 dischi azione. Spendendo tali dischi sulle carte potranno assumere lavoratori, trasportare i congiunti, caricare bare, pagare i salari, erigere cripte e sviluppare la loro plancia azioni per accedere a nuove potenti capacità. Ogni giocatore ha tre plance, due ai lati ed una al centro. La plancia sinistra è quella con le azioni migliorabili di Londra, la plancia centrale ha un percorso ferroviario ad anello che collega le due plance ai lati; mentre quella a destra raffigura il Cimitero dove mettere a lavorare gli impiegati, costruire cripte e seppellire le bare. Il treno al termine delle azioni del turno si muoverà sull’anello ferroviario al centro facendo la spola tra Londra ed il Cimitero e attivando rispettivamente una fase di rendita quando raggiunge o supera la stazione di Londra ed una fase di consegna quando raggiunge o supera la stazione del Cimitero. Il gioco ha regole semplici ma molte scelte da fare, tantissime azioni migliorabili, il percorso del treno da ottimizzare e le consegne da effettuare. Pare uno di quei titoli facili da imparare ma molto difficili da padroneggiare bene. I materiali e la grafica sono chiari ma spartani come sempre nei titoli Spielworxx. Spero vivamente di riuscire a provarlo.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Marrakesh
Il nuovo gioco di Feld, ormai passato a pubblicare in versione deluxe i suoi titoli con la Queen Games a prezzi altissimi, ci porta a Marrakesh, prospera città del Marocco. Il titolo è basato su una meccanica di azioni su diverse zone delle plance giocatori, attivate dai tre lavoratori a disposizione. La particolarità sta nel fatto che dopo aver piazzato tali lavoratori, e prima di svolgere le azioni, i giocatori metteranno in una torre dei cilindri di vario colore che cadendo andranno a formare dei cluster di numero variabile per ognuno dei 12 colori presenti. A quel punto, in ordine di turno, tutti potranno prendere fino a due cilindri di un singolo colore per porli nella zona corrispondente della propria plancia. Quando si andranno a svolgere le azioni nelle varie zone esse saranno tanto più potenti quanti più cilindri ci saranno presenti in esse, inoltre, si ha sempre la scelta tra compiere l’azione o aggiungere un cilindro dalla riserva di gioco alla zona per potenziarla in previsione di azioni future. Per il resto le zone fanno una miriade di cose diverse finalizzate alla costruzione di un motore di punti, l’ottenimento di bonus, come l’autore ci ha già abituato in altri suoi titoli. La meccanica legata ai cilindri e alla torre sembra interessante e pone davanti a scelte tattiche sul breve termine che vanno però indirizzate verso strategie di lungo corso per ottenerne il massimo vantaggio. Il titolo sembra vario, interattivo e non troppo lungo per cui potrebbe essere davvero un gioco da prendere in considerazione. Peccato per il prezzo davvero alto, eccessivo anche a dispetto dei discreti ed abbondanti materiali di gioco. Staremo a vedere, sicuramente vorrei riuscire a provarlo.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Moesteiro
Titolo di gestione dadi in cui durante la partita i giocatori tireranno un certo numero di dadi divisi tra piccoli (gli Apprendisti) e grandi (i Maestri) per poi andarli a piazzare sul tabellone al fine di collezionare risorse e costruire parti del monastero. Ovviamente l’ordine di risoluzione delle azioni sul tabellone è inversamente proporzionale al numero sul dado piazzato (dadi bassi agiscono prima ma fanno azioni meno potenti), a parità di valori i Maestri surclassano gli Apprendisti e chi piazza prima agisce prima. Le zone fanno prendere risorse e poi c’è una fase di costruzione il cui ordine è dato da un criterio diverso che permette di spendere le risorse per costruire le diverse parti del monastero e fare punti. Ci sono altre cose ma il succo del gioco è questo e l’ho trovato un pochino banale e poco originale. Potrebbe sfuggirmi la tensione del piazzamento e del suo timing per cui è difficile dare un giudizio senza averlo provato ma per ora mi ha lasciato un pochino freddo. Staremo a vedere se la prova sul campo (se sarà possibile) smentirà a confermerà queste impressioni.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 6
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Night Parade of a Hundred Yokai
Questo gioco mi ha attirato subito per il lungo titolo e l’inusuale tema (anche se ormai pare diventato di moda). Si tratta di un gioco essenzialmente di carte in cui i giocatori dovranno posizionare i loro Yokai (spiriti giapponesi che sono una sorta di fantasmi dispettosi) nelle isole del tabellone formato anch’esso da carte. Per farlo ogni turno attiveranno una delle tre file a disposizione di carte raffiguranti i loro Yokai. Queste carte hanno ognuna uno spirito e delle icone attivazione su di esse e vanno risolte dalla prima a sinistra in poi partendo dalle icone in alto a scendere. Con tali attivazioni si possono ottenerne risorse per prendere nuovi Yokai, spostamenti, nuovi piazzamenti o attaccare gli altri. Fatto tutto ciò è possibile acquistare nuove carte Yokai dal mercato preposto che andranno a rimpinguare una delle suddette tre file. Il tutto per prendere possesso delle isole per i punti in partita ed alla fine sulla base di una carta segreta che fa fare punti per condizioni differenti. Il gioco ha una bella grafica, meccaniche semplici ma non banali ed una durata contenuta (sotto i 60 minuti). Peccato per il prezzo altino e la presenza di due espansioni con poche cose in più, ma che costano parecchio anche loro. Da provare se capita e si ama l’ambientazione (molto curata).
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
No Pasaran (Resist!)
Gioco di carte dal nome differente in italiano (in inglese è Resist!) portato da noi ad opera dello Studio Supernova. Si tratta di un gioco di carte che ci fa prendere le redini della resistenza spagnola del ’36 contro il generale Franco. È un solitario in cui si devono svolgere missioni giocando le proprie carte che raffigurano i Maquis (partigiani spagnoli). Ogni carta da giocare va usata per il lato nascosto o rivelato e fornisce caratteristiche e poteri diversi. Ci sono una serie di missioni da svolgere con avversari nascosti che poi si rivelano e vanno affrontati. Se si pescano 5 spie in una volta o vengono uccisi 5 civili si perde, altrimenti si prosegue di missioni in missioni fino a che non si decide di fermarsi per terminare la partita e contare i punti delle missioni risolte. Sembra un gioco di media complessità, ben realizzato e piuttosto interessante. Le illustrazioni sono molto belle ed il tema anche. Io non sono particolarmente interessato ai solitari ma tanti invece lo potranno sicuramente apprezzare.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Oak
Anche questo gioco è passato per un finanziamento online che avevo saltato. Leggendo ora le regole definitive devo dire che non me ne pento, non perché paia un brutto gioco ma perché non ci ho trovato davvero nulla di interessante od originale. Si tratta di un piazzamento lavoratori (Druidi nel caso specifico) su di un tabellone con un grande albero al centro. I Druidi possono raccogliere risorse, usarle per fare pozioni, costruire altari, menhir, artefatti (che hanno un uso limitato e forniscono grosse ricompense per poi esaurirsi), assoldare animali in loro aiuto o andare alle radici dell’albero per poi muoversi lungo i suoi rami che sono una sorta di tracciato con ricompense specifiche ad ogni passo. Infine, possono specializzarsi in 6 differenti modi, ognuno dei quali prevede un’abilità particolare se usato in determinati compiti (quello che paga meno le pozioni, quello che assolda meglio gli animali, ecc. ecc.). La grafica fiabesca e i materiali sono pregevoli, di forte impatto la specializzazione dei meeple ponendovi un accessorio sopra molto carino, ma poi il titolo è piuttosto classico e sa di già visto. Provandolo potrei anche ricredermi ma al momento non suscita particolare interesse in me.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Oathsworn: into the Deepwood
Gioco a campagna in cui gli eroi affronteranno una storia che culmina con un incontro su mappa esagonale contro i mostri del caso. Il sistema di gestione degli eroi pare davvero molto interessante essendo determinato dal gioco di una carta e dal pagamento di punti azione. I punti azione (come per i giochi della Monolith tipo Conan e Batman) tornano a disposizione dell’eroe ogni turno in numero limitato dando la possibilità di giocarne pochi per volta o fare turni “pesanti” per poi rimanere i turni successivi con poche azioni a disposizione. Le carte invece hanno un sistema di “raffreddamento” per cui a seconda di quanto sono forti dovrà passare del tempo prima che possano tornare in mano al giocatore per essere usate nuovamente. L’unione di queste due meccaniche che trovo ottime in altri titoli potrebbe essere davvero molto interessante e generare un gameplay profondo e sfaccettato. L’assegnazione dei danni si fa girando carte dagli appositi mazzi (stile Gloomhaven) e se si girano due carte vuote si fallisce l’intero attacco, mentre le carte con attacchi critici fanno girare una carta in più (con un effetto a catena). Il gioco ha una campagna di una ventina di scenari ed è pesantemente dipendente dalla lingua. Ha un costo molto elevato avendo parecchio materiale e miniature molto grosse e dettagliate. Sicuramente uno dei titoli che mi interessa di più provare per capire se vale la spesa richiesta.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Oltree
Si tratta di un gioco cooperativo a scenari in cui le carte presentano situazioni da risolvere in vari capitoli con anche alcuni bivi all’interno. In un’ambientazione medievale fino a 4 giocatori impersonano ranger che di volta in volta dovranno aiutare il castello e le regioni limitrofe di turno a risolvere il capitolo scelto (con diverse difficoltà). I cavalieri coopereranno raccogliendo risorse, costruendo le torri a difesa del castello, erigendo edifici con vari poteri in loro ausilio, risolvendo problemi o incidenti (rappresentati da carte poste nelle regioni confinanti al castello). Il tutto Spendendo risorse o rollando i dadi adatti per ottenere i successi richiesti. Ogni turno hanno due azioni più eventuali azioni bonus date dai loro poteri particolari o spendendo riserve di cibo (utili anche a ritirare i dadi). Ci sono una serie di regioni intorno al castello in cui vengono posizionate le carte Incidente o Problema che, se si stratificano troppo, rendono la regione pericolosa e non più usabile (ogni regione può essere attivata e dà uno specifico vantaggio). Viceversa, una regione senza carte su di essa e con una torre adiacente già costruita può essere resa sicura e non più “attaccabile” dalle carte negative. Ogni turno si tira anche un dado che determina l’avanzare della storia ed il sorgere di nuovi Problemi, Incidenti o capitoli della stessa. Se si risolve tutto si vince, se si scende a zero su una delle due track (quella della difesa o del prestigio) o non si risolve la quest finale, si viene sconfitti. Ogni giocatore ha anche degli obiettivi personali che, se risolti, lo aiuteranno durante la partita. Grafica e materiali sono ottimi, l’ambientazione è ben resa e la cooperazione appare complessa e molto varia. Peccato che poi tutto o quasi si risolva anche con il tiro dei dadi che rende l’esito molto casuale, ma occorre capire quanto ciò si possa gestire (ma non mi pare ci siano poi così tanti sistemi di gestione del dado). Potrebbe essere un buon titolo, da provare comunque.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Oros
Altro titolo passato per una fortunata campagna Kickstarter con evidenti miglioramenti materici. Si tratta di un gioco astratto in cui i giocatori andranno a muovere tessere in una logica alla “Labirinto Magico”, piazzeranno omini e innalzeranno edifici su di un’isola dominata da vulcani in grado di cambiarne la conformazione e di espanderla per massimizzare il punteggio di chi saprà dominare meglio le forze della natura. Sarà inoltre possibile sviluppare la propria plancia per svolgere azioni sempre più potenti e dare vita a partite sempre diverse e asimmetriche. Le meccaniche semplici e fluide ed i materiali bellissimi nulla tolgono ad un gameplay che pare davvero profondo e promette interazione alta ed anche distruttiva e bastarda quando le condizioni lo consentono. Un titolo che all’epoca mi intrigò molto ma che non finanziai (dannati limiti di spesa) per cui spero di poterlo provare ed eventualmente prendere in fiera.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Phraya
Gioco di commercio e consegna merci in cui ci troviamo nel mercato di Bangkok per comprare e vendere merci, fare offerte al Tempio, vendere le merci ai ristoranti, comprare nostre bancarelle e fare affari persino con la barca reale. Ogni turno si gioca una carta, se ne applicano gli effetti e poi si svolgono le azioni permesse dai luoghi cui la nostra pagoda si trova vicina. C’è una componente di logistica nel muoversi sul tabellone tra le bancarelle con la propria barca. Si ottimizzano gli acquisti e le vendite, si può incrementare il movimento e la capacità di carico della nostra barca e si possono ottenere bonus e favori andando al Tempio. Il gioco finisce immediatamente quando si realizza una delle tre condizioni seguenti: un giocatore ha piazzato tutte le sue bancarelle oppure una delle due sezioni delle offerte al Buddha o di quelle al Re ha raggiunto il massimo. Sembra essere un gioco abbastanza interessante e profondo con tante cose da fare e diverse strategie per la vittoria. È abbastanza freddo e calcoloso ma potrebbe riservare una buona interazione e un discreto livello strategico per una durata nella media e regole semplici. Da provare.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Pilgrim
In Pilgrim dobbiamo concorrere per diventare il nuovo Cardinale di una provincia inglese del quattordicesimo secolo. Si tratta del nuovo gioco della Spielworxx che sforna sempre german tosti e interessanti. In questo caso il titolo unisce meccaniche del Mancala a sistemi di sviluppo su mappa simili alle serie 18XX. Ci si muove lungo un cerchio di tessere con il sistema Mancala per svolgere poi le azioni di dove si arriva a seconda se si possiede la maggioranza o meno di accoliti su di esso (in caso di maggioranza si fanno azioni più forti, altrimenti si fanno meno forti e si deve pagare). Al centro di questo cerchio di tessere c’è una mappa esagonale dove poter costruire strade ed edifici per ottenere punti, bonus e privilegi di diverso tipo. Il gioco pare profondo, molto impegnativo, lungo (26 azioni a giocatore) e ad alea zero. Occorrerà capire se sarà anche divertente e scorrevole o solo molto complesso. Da provare.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Plutocracy
Gioco a tema spaziale che ha fatto una (vera) campagna Kickstarter per essere prodotto da una, credo nata per l’occasione, casa editrice. Si tratta di un gioco di commercio e maggioranze in cui in un sistema solare di un futuro indefinito i giocatori si muoveranno tra i pianeti per commerciare e comprare influenza nei concili governativi dei pianeti visitati. Ogni turno chi sta più indietro nel tracciato temporale svolge attività nei pianeti dove si trova per vendere e comprare beni (influenzandone conseguentemente i prezzi) e per comprare eventuali posti nel governo dei pianeti stessi. Alla fine del turno ci si può spostare spendendo tanto più tempo quanto più lontano si deve andare. Lo spostamento è una delle cose interessanti del gioco perché i pianeti si muoveranno nelle loro orbite ellittiche intorno al solo eventualmente portando o “raccogliendo” i giocatori lungo tali ellissi. Quindi con il giusto tempismo si potrà approfittare del moto planetario per fare percorsi più brevi con un dispendio di tempo minore. In momenti prestabiliti avverranno delle elezioni che permetteranno a chi possiede la maggioranza nei vari pianeti di guadagnare seggi nel Concilio Plutocratico (il governo del sistema solare). Solo la Terra funziona diversamente e si può visitare una volta sola a partita guadagnando seggi su di essa se si sono rispettate alcune condizioni (con un bonus per chi ci va per primo). Al termine della partita chi ha più seggi nel Concilio Plutocratico vince. CI sono tante finezze che non ho detto e tanti aspetti intriganti in questo gioco che (sebbene molto freddo e matematico) sembra davvero interessante ed originale nelle sue meccaniche semplici ma non banali da gestire al meglio, come suggerisce il peso di 3.2 su BGG. Spero di provarlo in fiera perché mi ha davvero incuriosito.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Precognition
In una strana ambientazione di alieni che prevedono il futuro e cercano di salvare noi umani a bordo di una barca che risale un fiume, questo singolare gioco di carte si basa su una gestione di 4 carte a turno di cui 2 si pescano e 2 si prendono dal giocatore a sinistra. Poi si scelgono due carte da usare nel turno e se ne danno due non usate al giocatore a destra per il turno successivo (ma una ci tornerà). Più difficile a dirsi che a farsi questo gioco ha poi un motore da gestire per fare risorse, pagare le carte da attivare (che costano ma forniscono risorse) e cercare di salvare più umani possibili che sono anche il costo di attivazione delle carte da usare. Se si usano due carte dello stesso tipo in un turno si ottengono dei bonus. Un titolo strano, che potrebbe rivalersi carino ma nulla più.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 6,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Revive
Gioco davvero molto interessante che pare pensato bene e pieno di scelte pesanti. Ogni giocatore parte con una popolazione asimmetrica e con poteri speciali ed al suo turno potrà riposare ottenendo bonus e sbloccando le cose usate nei turni precedenti; oppure svolgere due aioni (anche uguali) tra esplorare, giocare una carta, popolare o costruire. Sul tabellone ci sono una serie di territori inesplorati da girare per ottenerne i benefici. Questi territori possono poi essere popolati o costruiti con vari costi e con la possibilità di garantirsi bonus e risorse. Inoltre, piazzando cose in mappa si ottengono anche benefici dagli altri giocatori che lo faranno in luoghi dove sei già presente. Ci sono diverse track e tecnologie da sbloccare e tante combo da mettere in atto per fare punti. Giocare carte permette di ottenere benefici a seconda degli slot sulla propria plancia su cui si giocheranno e dal lato della carta che si userà. Alcune cose ricordano Terra Mystica ed altre appaiono originali o ben amalgamate. Devo dire che è uno dei titoli più interessanti della fiera e spero davvero di poterlo provare (e non escludo di comprarlo anche se non riuscirò a giocarlo). Potrebbe essere uno dei giochi “tedeschi” più interessanti in uscita.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Rise & Fall
Purtroppo si tratta di un titolo che verrà lanciato su Kickstarter a settembre e che ad Essen sarà solo in Demo (uscirà nel 2023), ma trattandosi di un gioco di civilizzazione (genere che amo moltissimo) e di Boelinger (autore sempre molto originale ed interessante), non ho potuto esimermi dal leggere le regole. Si tratta di un titolo con un regolamento molto semplice ma che pare nascondere un’enorme profondità strategica (come tutti i giochi di questo autore). Durante la partita i giocatori dovranno giocare una carta dalla propria mano rappresentate un tipo di unità che possiedono sulla mappa esagonale del mondo (componibile ad inizio partita) per svolgere una delle azioni possibili di quel tipo di unità per ogni pezzo del genere che posseggono in gioco. Le carte delle unità sono una per tipo e si ottengono avendo almeno un pezzo di quel tipo di unità in gioco. Ci sono 6 tipi di pezzi e quindi sei tipi di carte. Se viene eliminato l’ultimo pezzo di un tipo si deve perdere la carta che si può ricomprare a fine round (ma solo una par round). La partita finisce quando vengono portati a termine gli obiettivi del gioco (4-5-6 per partite di varia lunghezza) e che sono tutti inerenti all’avere un certo numero e tipo di pezzi in gioco (se ho capito bene). Quando attivate le unità possono raccogliere risorse, muovere, essere sostituite con altri tipi (di solito le unità mobili possono essere sostituite con costruzioni fisse), commerciare o svolgere altre azioni particolari. Ci sono mercanti, nomadi, navi e montanari che si muovono con varie capacità e velocità, raccolgono risorse e commerciano. Inoltre, alcuni di loro, previo pagamento delle apposite risorse e nel terreno giusto, possono essere sostituiti con Città e Templi. La mappa è su 5 livelli e la sua realizzazione a turno ad inizio partita è cruciale e importante poiché tanti dei punti a fine partita sono dati da zone uguali di più terreni a chi le controlla (numero di pezzi propri su di esse). Ci sarebbe molto altro da dire ma ne emerge un titolo facile nelle regole ma molto profondo e complesso da padroneggiare. Il Timing nel fare le cose è cruciale, l’interazione tra i giocatori è quasi solo indiretta ma molto forte, sia nel raggiungere gli obiettivi di gioco che nel controllo della mappa. Insomma, mi ha davvero colpito questo gioco e non vedo l’ora di provarlo (probabilmente lo prenderò su Kickstarter).
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 9
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Sabika
L’autore di Bitoku questa volta ci porta a costruire il palazzo di Alhambra a Granada. Ogni giocatore ha due Lavoratori un Mercante ed un Poeta piazzati su una ruota delle azioni “alla Gerts” ma i cui spicchi sono divisi in tre. Nella parte interna su muove il poeta, in quella centrale il Mercante e nella parte esterna i due lavoratori. Al proprio turno puoi muovere uno dei tuoi pezzi in avanti nella ruota di appartenenza (Fino a 2 passi gratis ed altri due a pagamento). Gli spicchi esterni sono 8 mentre i due interni sono 6 e non si può mai restare fermi. Se vai dove ci sono altri paghi una penalità (e i lavoratori propri non possono fermarsi entrambi nello stesso spicchio). Dove ti fermi svolgi le azioni. I Lavoratori prendono risorse e costruiscono il palazzo con vari benefici e costi. Il Mercante commercia con le navi su una porzione di tabellone in cui le città danno benefici al primo commercio e vantaggi permanenti se consolidi le rotte commerciali dove hai già fatto scambi. I Poeti fanno poemi di tre tipi, quelli che danno vantaggi una tantum, quelli che danno benefici permanenti e quelli che danno punti a fine partita. Ci sono i magazzini dove tenere le merci, che possono essere di 6 tipi, 3 semplici e le corrispettive versioni lavorate. Poi ci sono i soldi, i punti vittoria ed i Paria che si usano alla fine di ognuno dei 5 round di gioco per pagare le tasse al Sultano. Ogni round conferisce dei bonus per specifiche azioni più una serie di altri incastri da considerare. Sembra un gioco tosto e molto strategico, difficile da gestire bene ma appagante qualora ci si riesca. Da provare.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Sniper Elite: The Board Game
Titolo uscito a maggio-giugno nei negozi e portato anche in fiera dalla casa editrice. Ho potuto provarlo qualche tempo fa e penso che approfitterò della fiera per comprarlo perché mi è piaciuto molto. Si tratta di un titolo a movimenti nascosti su mappa tratto dal famoso videogioco. Un giocatore impersonerà il celebre cecchino che dovrà muoversi sulla mappa il più possibile di nascosto per raggiungere due dei 4 obiettivi posti sul tabellone ad inizio partita. Gli altri giocatori invece impersonano le guardie tedesche che devono trovarlo e catturarlo prima che risolva i due obiettivi. Il gioco è fatto molto bene, i materiali sono eccellenti e la meccanica del rumore e dei movimenti nascosti è ottima e rende la partita tesissima fin dai primi turni. Un titolo assolutamente da avere per chi ama questo genere o il videogioco.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
So, You’ve Been Eaten
Anche in questo caso ho potuto giocare questo gioco su TabletopSimulator per cui il mio parere è basato su più partite giocate con entrambe le fazioni. L’ambientazione è originalissima trattandosi di un gioco da due (giocabile anche in solitario) in cui si impersonano rispettivamente un malcapitato astronauta ingoiato da un vermone alieno che deve cercare di uscire…(non dirò da dove) e dal suddetto alieno che invece cercherà di digerirlo… Durante la partita il gioco è totalmente asimmetrico e il giocatore umano deve gestire i dadi che lancia ad inizio turno per collezionare pietre, impedire all’alieno di digerirlo e usare oggetti tecnologici al momento giusto. Diversamente l’alieno dovrà disporre le carte succo gastrico in modo ottimale per digerire l’irrequieto pasto e sfruttare dei potenziamenti per ottimizzare le azioni a disposizione. Il gioco dura solo 30 minuti ed ha ottimi materiali ed una grafica accattivante, il gameplay è fresco e ben pensato oltre che bilanciato e sempre teso. Le scelte non sono mai banali e non vedo l’ora di poterlo prendere in fiera essendomi fatto sfuggire la campagna Kickstarter. Fun fact: per farlo giocare anche come solitario l’autore ha sviluppato il bot sia dell’alieno che dell’umano, per cui è anche possibile far giocare il gioco da solo!
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Terracotta Army
I giocatori durante la partita sono alle prese con la realizzazione della famosa armata in terracotta dell’imperatore Cinse Qin Shi Huang. Durante i 5 round di gioco si dovranno piazzare i propri lavoratori (ce ne sono di due tipi, i semplici costruttori e gli artigiani specializzati) lungo gli spicchi di una ruota delle azioni con tre anelli. I costruttori non possono essere piazzati su uno spicchio dove è già presente un artigiano mentre il contrario è sempre possibile. Ogni spicchio ha spazio solo per un costruttore ed un artigiano. Prima di piazzare è possibile muovere di un passo l’anello al centro o quello di mezzo pagando due soldi, un o si muove in senso orario e l’altro antiorario. L’anello più esterno è fisso. Sugli anelli ci sono raffigurate delle azioni e piazzato il lavoratore si possono scegliere le tre azioni da fare raffigurate sui tre anelli che formano lo spicchio. Solo per le due azioni sugli anelli interni è possibile scegliere soldi o argilla al posto dell’azione. Con argilla bagnata (c’è anche quella secca che non si può usare se prima non si bagna) si possono fare le statue e piazzarle su una griglia 9X9. Ci sono diversi tipi di statue che danno punti e hanno caratteristiche diverse ai fini dei punteggi e dei calcoli a fine partita. Durante i round vengono conteggiate le maggioranze su righe e colonne di questa griglia tramite lo spostamento di alcuni indicatori sui suoi bordi. In linea di massime le maggioranze danno punti, ma a fine partita daranno punti anche gruppi di statue tra loro ortogonali dello stesso tipo. Ci sono anche statue speciali che hanno capacità e criteri differenti ma costano risorse aggiuntive. Il gioco bilancia il fare punti immediati con uno scoring importante per i gruppi di statue a fine gioco. Occorre avere il giusto tempismo e scegliere con attenzione dove e quali statue piazzare. Un gestionale abbastanza tipico con bei materiali e qualche idea. Da vedere.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
The Longest Trench
Gioco di guerra con carte in cui i giocatori si fronteggiano giocando carte su tre fronti differenti ad ogni battaglia. Posiziona prima l’attaccante e poi il difensore (che vince anche i pareggi). Poi si tirano tre dadi e si assegnano ai tre fronti (sempre prima l’attaccante). 1-2-3 sono rispettivamente quel numero di colpi cui aggiungere i modificatori dati dalle carte, 4-5-6 sono colpi mancati. Eventuali zone vuote non si conteggiano. Chi vince 2 fronti su 3 vince la battaglia e fa i punti indicati da un tabellone centrale che riporta le 20 battaglie della partita. In caso di vittoria su tutti i fronti si fa un turno extra e le carte usate dal perdente si eliminano dalla partita invece di essere scartate. Non mi pare ci sia nulla di particolarmente originale in questo gioco anche se poi occorrerebbe vedere gli effetti delle varie carte e la tensione generata lungo lo svolgersi della partita. La grafica la trovo terribile ma sono gusti.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 6,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
The Shadow Planet
Gioco tutto italiano a ruoli nascosti con ambientazione spaziale retrò. I disegni sono molto belli e l’ambientazione da vecchio film di fantascienza con una spruzzatina di Chtulu. Difficile però giudicare un titolo di questa tipologia dalla sola lettura delle regole poiché vive tutto di bluff e tensione tra i giocatori. Sostanzialmente ci sono tre possibili fazioni in gioco con obbiettivi diversi, tutte in una nave danneggiata che deve essere riparata (almeno dagli umani) entro 12 ore. Si giocano carte coperte, si fanno azioni nelle varie location, e alla fine si verifica chi avrà raggiunto i propri obbiettivi. Occorre cercare di non svelare subito la propria identità (specie se non umana) per portare avanti le proprie macchinazioni senza che gli altri ci ostacolino sin da subito. Da provare sul campo.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
The Smoky Valley
Titolo uscito con la Spielworxx e di difficilissima reperibilità come sempre i giochi di questa casa editrice. Quest’anno sarà portata in demo in fiera una nuova edizione ad opera della Sylex e devo dire che spero davvero di provarlo perché ha tutte le caratteristiche per piacermi questo gestionale. Si tratta di un titolo in cui dovremo pagare per fare azioni fino a non avere più soldi (o non volerli spendere) e passare il turno. Possiamo comprare nuove industrie, svilupparle, comprare avanzamenti tecnologici che ci aiutino nelle successive azioni, investire in carte dai molteplici utilizzi e soprattutto, produrre, trasportare e vendere beni nei vari distretti del tabellone di gioco. Sembra molto profondo, difficile e dalla durata importante. Tantissime opzioni strategiche e tanta profondità per un gioco che super il 4 come valore di rating su BGG. Non resta che provarlo per poi penare al fine di comprarlo in qualche modo se dovesse superare le aspettative.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Tiletum
Ultima fatica ad opera dell’italianissimo due Luciani-Tascini che ho avuto la fortuna di giocare diverse volte quando era ancora un prototipo. Il titolo sfrutta i dadi ancora una volta in modo originale. Infatti, ad inizio turno si tirano i dadi e si pongono su una ruota delle azioni secondo il valore uscito. Scegliendo un dado si otterranno risorse e azioni da fare. Più il dado è alto e più risorse si ottengono ma meno azioni si fanno, e viceversa. Si potranno sviluppare le proprie plance giocatore, costruire sulla mappa spostandosi, e ottenere bonus di vario tipo. Occorrerà fare bene alcune cose e tralasciarne altre per ottimizzare il punteggio ed anche il timing con cui fare ciò che si desidera è cruciale. Un titolo pulito, pieno di incastri e molto appagante. Inutile dire che lo attendo con ansia.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Tindaya
A questo gioco, ormai finanziato su Gamefound e annunciato in italiano dalla Cranio Creations, feci una mezza partita ad Essen l’anno scorso e risultò essere uno dei più interessanti provati in fiera. Ha anche la particolarità di essere giocabile sia come competitivo che come cooperativo. Riporto di seguito le impressioni che scrissi nel report della scorsa Essen. “È un titolo molto profondo e articolato e avrei non poche difficoltà a spiegarvi le tante cose che si possono fare nelle tre ere di durata di una partita. Però ci sono molte idee davvero originali e alla fine di ogni era le due divinità della terra e dell’acqua, a seconda di quanto poco si siano soddisfatte le loro richieste votive, faranno letteralmente sfaceli sul tabellone, inizialmente composto da diverse isole in mezzo all’oceano. Vi basti dire che noi alla fine del
round abbiamo visto sparire un’isola e fonderne tre per un’eruzione vulcanica devastante. Per poi essere decimati dalle razzie dei pirati di turno.” Aggiungo ora che il sistema di crescita sulle schede, le illustrazioni molto belle, le tante idee e meccaniche che contiene fanno si che io non veda l’ora di metterci le mani appena la Cranio lo pubblicherà.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Titan
Ad una Essen precedente avevo visto il prototipo di questo mastodontico gioco. Sembrava interessante ma non convinto non pledgiai il titolo quando uscì su Kickstarter. Poi arrivò ai finanziatori e mi lessi le regole. Devo dire che, pur non avendo nulla che non va formalmente, il regolamento mi ha fatto scartare l’idea di comprarlo risultando un titolo abbastanza privo di interesse. Si costruiscono stazioni di estrazione nei vari livelli di un gigantesco tabellone tridimensionale rappresentate un enorme cava mineraria di un pianeta alieno. Occorre ottimizzare la rete di trasporto dei metalli estratti e sfruttare anche ciò che viene costruito dagli altri giocatori con un sistema che appare stretto e punitivo ma che mi ha lasciato abbastanza perplesso. Rimango curioso di provarlo ma non è in cima alla mia classifica di interesse anzi.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Tribes of the Wind
Ambientazione posticcia post-apocalittica in cui si ripopola e ricostruisce una terra distrutta da nuvole di inquinamento molto cancerogene. Gioco molto semplice in cui i giocatori giocano carte dalla mano per ottenere risorse o effetti vari in base a ciò che hanno e quello che hanno i loro vicini. Oppure si possono costruire templi o villaggi sulle proprie plance personali. A fine round si refilla la mano pescando nuove carte. Ogni carta ha dei requisiti e dà delle ricompense, che possono essere risorse, movimenti sulla propria plancia della propria tribù, o la possibilità di costruire nuove tessere foresta sulla plancia a patto di averla prima liberata dalle nubi tossiche. Per fare i templi (fatto il 5° si triggera la fine della partita) si devono giocare tre carte uguali mentre fare villaggi richiede la presenza di un certo numero di omini della propria tribù sulla tessera dove si intende fondare il nuovo insediamento. S possono anche attivare vari effetti e prendere carte per fare punti a fine partita secondo determinate condizioni. La grafica è carina ed i materiali gradevoli ma non ci ho trovato grandissime idee, a meno di cambiare idea dopo un’eventuale prova non credo sia un titolo da prendere.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 6,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Village Rails
Giochino di carte in cui ogni carta ha due linee ferroviarie che si intersecano partendo da uno dei bordi per finire in un altro. Ogni turno si prende una nuova linea da un mercato di carte (gratis la prima da sinistra a pagamento le altre) che poi si refilla e si piazza sulla propria griglia che ha posto per 3x4 carte. Se si crea un percorso da un bordo all’altro della griglia si calcolano i punti che la linea da. I punti si fanno con le icone sulle carte e con delle carte viaggio che si possono piazzare all’inizio della griglia su due lati per un massimo di due per percorso, e che si comprano anch’esse da un mercato come quello delle linee ferroviarie. Tutto questo fino alla fine della partita quando tutti i giocatori hanno finito di riempire la loro griglia. Non mi pare ci sia nulla di interessante od originale in questo fillerino che personalmente non ho interesse a provare perché non rientra nel mio genere.
Voto personale: 5
Voto oggettivo: 6
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
Virtù
Gioco molto interessante ambientato nell’Italia del 15° secolo durante gli scontri delle 5 dinastie più potenti dell’epoca: Aragonesi, Sforza, Medici, Borgia e Doge di Venezia. I giocatori impersoneranno queste 5 fazioni per combattere per il predominio cercando di essere quelli con più Virtù (intese come capacità di governo secondo Machiavelli) alla fine del gioco. La durata è variabile e dipende dal raggiungimento di una delle tre condizioni di fine partita (arrivare in cima al tracciato del Prestigio o del Patronato, controllare tutte le città neutrali della mappa dell’Italia). Ogni round è diviso in 2 fasi: Primavera (in cui si svolgono le azioni) e Inverno (in cui si pagano le truppe, si formano alleanze, si recluta, si acquista e riorganizza le proprie stanze). Il cuore del gioco è la ruota delle azioni che sono rappresentate sulle plance personali dei vari giocatori. Queste azioni possono essere potenziate ponendovi carte azione e carte potenziamento sotto queste ultime. Quando è il proprio turno si muove un indicatore sulla ruota facendogli fare fino a 2 passi gratuitamente, passi ulteriori spendendo appositi bonus e fino ad un altro passo pagando 2 Fiorini (la valuta del gioco). Dove si ferma l’indicatore si compie l’azione. Ci sono 6 tipi di azione: Governo, Sponsor, Commercio, Annessione, Guerra e Strategia. Le azioni costano risorse che sono fornite da carte e dai potenziamenti (si spendono girando le carte) e permettono di combattere contro città avversarie o neutrali, muovere spie per difendersi o ottenere vantaggi contro altri o di tipo politico, salire su Track, comprare carte e upgrade, assoldare e muovere truppe, comprare favori, formare alleanze, ecc. ecc. Tante possibili cose da fare e da considerare per un titolo che pare strategico ed interattivo, cattivo e profondo. Sicuramente si merita una prova perché promette di essere un amalgama di cose già viste ma implementate molto bene.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Woodcraft
In Woodcraft siamo falegnami che competono per fare più opere lignee possibili al fine di essere quelli con il maggior numero di punti entro la fine della partita. Ci sono parecchie azioni (7 in totale) da scegliere su di una ruota delle azioni divisa in 4 quadranti. Le azioni sono degli spicchi di questa ruota che partono tutti nel primo quadrante. Quando se ne prende uno (ovvero si sceglie e fa l’azione in esso rappresentata) esso va poi spostato nel quadrante successivo. Ogni quadrante ha dei bonus rappresentati negli spazi dove finiscono gli spicchi delle azioni e più si avanza migliori sono i bonus associati allo spicchio/azione che ci viene posto. Inoltre, quando si supera un certo quadrante una ruota centrale si muove in senso orario di un quadrante e dà ulteriori e potenti bonus agli specchi di certi quadranti avanzati. Un sistema interessante e difficile da spiegare a parole me che è ben realizzato e chiaro utilizzando il tabellone con la ruota delle azioni. In definitiva la scelta delle azioni va fatta con attenzione sia per ciò che essa scatena sia per i bonus attuali e futuri che quell’azione ha ed otterrà una volta fatta e spostata in avanti. Le azioni servono a prendere altri dadi che sono in tre colori e servono a fare una serie di cose tra cui far crescere gli alberi da cui ricaveremo il legname per le nostre opere. I dadi non si lanciano mai ma il loro colore e valore si manipolano e ottimizzano per ciò che si vuole fare. Ci sono utensili ed aiutanti, bonus di vari tipi, rendite e track su cui salire. Inoltre, si devono prendere i progetti per le opere da realizzare ma vanno poi terminate prima della fase di rendita, pena il deprezzamento dell’opera fino a prendere addirittura delle penalità se si aspetta troppo a farle. Sembra tutto realizzato bene anche se senza particolari idee oltre a quella, ottima, della ruota delle azioni. Spero proprio di riuscire a provarlo perché dalle regole mi ha dato l’impressione di essere un ottimo gestionale con molte possibili cose da fare.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Write the Future
Ennesimo gioco Roll & Write con più modalità per essere giocato (compreso il Solo Mode). In un futuro Cyberpunk (del tutto ininfluente) i giocatori drafteranno i dadi e le carte del turno in corso per riempire una griglia in modo ottimale. Sbloccando abilità permanenti e preparandosi per il conteggio finale. C’è anche la possibilità di usare dei personaggi asimmetrici e carte che danno obiettivi a fine partita. Francamente non ci ho trovato nulla di particolare che lo faccia uscire fuori dal coro delle decine di giochi R&W degli ultimi anni. Trascurabile.
Voto personale: 5
Voto oggettivo: 6
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
File Utili
Excel di riepilogo Listone Pennuto77 Essen 2022 (formato .xlsx)