Sofia – 4 anni compiuti a Gennaio – pare avere gusti particolari. O probabilmente ha dei gusti comuni a tutti i bambini, solo che io non lo avevo capito. Le ho comprato diversi giochi per la sua età, ma alcuni li guarda e li accantona quasi subito, altri li adora e me li fa giocare a ritmi da maratoneta.
I suoi preferiti sono La Torre degli Animali, Belfiorella e, ultimo arrivato, Il Frutteto. Cosa hanno in comune? Sono tutti della Haba, direte voi. Giusto, ma lei mica lo sa. Cosa hanno di diverso dagli altri 3-4 che abbiamo in casa e che le ho preso? Facile: hanno pezzi in legno. Oggetti grossi e colorati da maneggiare ad ammirare. Già le tartarughe in plastica di Otti Panzerotti passano in secondo piano, mentre i giochi con solo cartone, per quanto colorati, vengono proprio surclassati.
Il Frutteto è un gioco collaborativo per 1-4 partecipanti, della durata di 10 minuti circa.
C'è un bel tabellone grande, con raffigurati agli angoli quattro alberi da frutto: un melo, un pero, un ciliegio e un prugno...
Su ciascuno vengono posti i dieci frutti corrispondenti, in legno, colorati in modo diverso.
Al centro del tabellone c'è la figura di un corvo, da noi ribattezzato affettuosamente “il corvaccio”, che zampetta e mangia la nostra frutta. Nella scatola troviamo 9 tessere che formano un puzzle ricostruendo la figura di questa bestia: il nostro scopo è raccogliere tutta la frutta prima che il puzzle sia completato.
Completano la dotazione 4 bei cestini in cui mettere i frutti, un dadone e il regolamento in moltissime lingue, tra cui l'italiano.
Come si gioca?
Il dado ha sei facce: 4 col colore del rispettivo frutto, una col cestino e una col corvo. Ad ogni turno il giocatore tira il dado e prende il frutto corrispondente, mettendolo diligentemente nel suo cestino. Se esce la faccia “cesto”, si possono prendere 2 frutti a piacere, se esce il “corvo”, si piazza una tessera del puzzle e ci si dispera platealmente (obbligatorio).
Tutto qui.
Considerazioni
L'unica scelta del giocatore c'è quando esce il cestino. Bisogna prendere frutti dagli alberi più carichi, in modo da ottimizzare le probabilità. Questo Sofia ancora non lo capisce e tende a rubarsi tutte le ciliege, che le piacciono molto. Purtroppo piacciono anche a me, quindi facciamo sempre a gara a chi prende l'ultima.
Dopo qualche partita, mia figlia mi ha fatto giustamente notare che, per un banale calcolo delle probabilità, è molto difficile perdere. Allora ha proposto di introdurre una variante per piazzare una tessera corvo anche quando un albero è vuoto ed esce il suo colore. Inoltre, col cestino, sarà possibile prelevare due frutti ma solo dal medesimo albero.
Così è un po' più difficile e interessante e la sfida col corvaccio è diventata più avvincente.
Cosa si impara?
Il coperchio della scatola parla ovviamente di collaborazione. Anche se è il dado a decidere, parlare con papà e darsi il cinque a fine partita, o disperarsi assieme per la sconfitta, è sempre molto bello.
Poi si parla di motilità fine (Proprietà dell'organismo vivente di modificare attivamente e in modo reversibile la propria posizione o quella di una sua parte rispetto all'ambiente ndR) e, in effetti, i frutti sono fatti in modo tale da stare in piedi solo su una piccola porzione piatta e se non si piazzano precisamente, rotolano ovunque.
Infine, aggiungo io, dovrebbe anche imparare a mettere un po' in ordine, visto che i frutti vanno messi nei loro bei cestini e non a ramengo nella scatola o sul pavimento. Guardando in che stato versa la mia sala dopo una giornata di giochi, non può farle che bene.