Quando ho iniziato a leggere le regole di questo titolo stavo per lasciar perdere. Pensavo al classico gioco azionario leggero con compagnie, azioni e mappa esagonale; ma qualcosa mi ha fatto andare avanti, e ora è in cima alla mia personale lista dei giochi da provare ad Essen.
Il gioco
Come detto sopra, Iberian Rails è un gioco dall’impostazione classica: un tabellone esagonale con le sei compagnie azionarie, la mappa con le città da collegare, una tabella che determina i dividendi delle azioni a seconda della loro quantità, eccetera eccetera. Il gioco è da due a cinque giocatori e dura 70-90 minuti.
Durante i vari turni
le compagnie - non i giocatori -
hanno un ordine di turno prestabilito e fisso; il giocatore che ne possiede la maggioranza amministra i soldi di ogni compagnia, decidendo se e quanto costruire (ne è in pratica l'amministratore delegato, o il
CEO, per dirla all'inglese) - il tutto, ovviamente, con i soldi della compagnia, non i suoi personali; questi ultimi, per inciso, sono anche i
punti vittoria.
Per acquisire le azioni delle compagnie sono possibili due tipi di aste: quella classica a rilancio, chiamata asta pubblica, oppure un’asta a pugno chiuso, con una sola puntata a giocatore e chiamata asta privata. Oltre alle aste, la terza azione che si può fare durante il proprio turno (che è quello della compagnia che si amministra) è la costruzione delle ferrovie. Il costo di costruzione è variabile, ma si può occupare ogni esagono della mappa massimo con due compagnie. La seconda che arriva deve anche pagare una tassa di occupazione di dieci soldi alla compagnia già presente. Collegare nuove città fa aumentare il valore della compagnia e, quindi, i guadagni nella fase dei dividendi. A fine partita le azioni rendono il doppio del loro valore e, se qualcuno compra più azioni del CEO, quest'ultimo perde il controllo della compagnia, che passa quindi di gestione.
Fino a qui tutto è già visto nei più classici giochi del genere. Dove sta la novità, chiederete voi? È presto detto. A inizio turno i giocatori devono scegliere un
personaggio tra i ben quindici presenti, non potendo tenere quello già avuto al turno precedente. Questi personaggi sono il vero
sale del gioco, in quanto stabiliscono una serie di eccezioni e posseggono
caratteristiche peculiari: intanto ognuno di essi determina
se e
quante tratte ferroviarie il possessore può costruire (in alcuni casi anche nessuna) - e, cosa più importante, ne stabiliscono il prezzo. Inoltre, spesso hanno delle limitazioni anche sulle aste, permettendo di poterle fare di entrambi i tipi, di uno solo o, addirittura, nessuno. Non solo: alcuni personaggi hanno dei
poteri particolari che rompono le regole del gioco, per esempio prendere soldi da altre compagnie, pagare dividendi maggiori, non pagare la tassa di occupazione o perfino corrompere i CEO avversari per prendere il controllo delle loro compagnie (solo se si posseggono azioni delle stesse). Insomma, le variabili inserite sono moltissime.
Prime impressioni su Iberian Rails
Dalla lettura delle regole, questo
Iberian Rails mi è parsa
una bella variante ai classici giochi del genere, che potrebbe aggiungere quel pizzico in più di
variabilità e
interazione in grado di farlo emergere dall’anonimato del resto di questi giochi. Ovviamente, dal solo regolamento non è possibile capire quanto questi personaggi siano bilanciati e funzionino durante la partita, ma questo ce lo potrà dire solo una prova: l’idea mi è piaciuta e spero davvero di riuscire a fare una partita a questo gioco. Alle volte basta una
piccola idea ben implementata per modificare profondamente una struttura di gioco solida e collaudata e dargli tutto un altro sapore. Staremo a vedere.