Grandissimi!
Davvero una bella idea per "catturare" nuove leve, probabilmente del tutto ignare del nostro mondo ma lettori accaniti!
Bello bello davvero, andrebbe fatto più spesso e anche altrove
Lo scorso 7 agosto, si è svolto a Lavarone (Alpe Cimbra) una manifestazione organizzata dalla Tana dei Goblin di Trento che ha voluto unire il gioco da tavolo ai libri: questo il resoconto.
Chi di voi non brama tutto l’anno le tanto sospirate vacanze estive per potersi rilassare e, perché no, staccare un po’ la testa dall’estenuante lavoro quotidiano?
Si può scegliere di andare al mare distendendosi al sole e tuffandosi poi nell'acqua per una bella nuotata oppure in montagna per ammirare la natura in lunghe passeggiate tra i boschi ma, dovunque ci si trovi, non può mai mancare il compagno indispensabile di viaggio per antonomasia… un buon LIBRO.
Noi della Tana dei Goblin di Trento, abbiamo deciso di sfruttare questo aspetto per provare ad unire la passione che ci accomuna, i giochi da tavolo, all’attività più rilassante che ci sia, la lettura. Tutto questo con il dichiarato obiettivo di una reciproca contaminazione di interessi tra gli appassionati dei giochi da tavolo e gli incalliti lettori.
Per poter riuscire nel nostro esperimento avevamo necessariamente bisogno, innanzi tutto, di “ignare cavie”; di stressati turisti; di un attrezzato laboratorio: di una fornitissima biblioteca; di diverse “dosi” di giochi da tavolo ed infine di simpatici Goblin disposti ad amalgamare il tutto.
Fortunatamente l'impresa si è dimostrata molto più facile e semplice del previsto, poiché, grazie anche all’aiuto di un’entusiasta bibliotecaria e di una rinomata meta turistica del Trentino (l’Alpe Cimbra), abbiamo scovato sia la biblioteca che i turisti. Come si suol dire… due piccioni con una fava.
Fatto ciò, dovevamo solamente associare dei bei libri ai boardgames: “bazzecole!” ci siamo detti ... ma non è stato così! Riuscire a trovare dei titoli che avessero attinenza con l’ambientazione ludica o che comunque richiamassero dei giochi non troppo complessi si è dimostrato un compito più ostico del previsto.
Infatti, più un film o un libro sono popolari più i giochi saranno impegnativi e lunghi da giocare, praticamente “veleno” per colui che si vuole avvicinare ad un mondo fatto di dati, carte e fustelle. Basti pensare ad un banalissimo “La Guerra dell’Anello” o “Il Trono di Spade: Il Gioco da Tavola”: le scatole riportano una durata del gioco di 180 minuti ma, come ben si sa, sono informazioni molto spannometriche.
Detto ciò ci siamo spremuti le meningi ed abbiamo creato i seguenti accoppiamenti:
Stone Age:
Cominciamo dall’inizio, o per meglio dire in questo caso, cominciamo dagli albori. Si, perché questo gioco ci trasporta all’inizio della civiltà umana, con i nostri uomini primitivi impegnati a raccogliere risorse, migliorare le tecnologie e costruire utensili per poter prosperare nella dura vita dell’età della pietra, anzi… essendo di pietra, sarà proprio durissima. Seguendo sia l’epoca sia l’ambientazione ci è parso doveroso affiancare a questa “pietra miliare” della storia ludica una saga dal sapore tutto primitivo: “I Figli della Terra”.
Galaxy Trucker:
Dobbiamo ammetterlo, la prefazione del regolamento ci ha dato una mano .
Fin troppo scontato associare al gioco proprio alla “Guida Galattica per Autostoppisti”, un libro simpatico per un gioco altrettanto simpatico.
In questa occasione è stato apprezzato soprattutto dal nostro pubblico più giovane (una scatenata combriccola di quindicenni) che hanno scorrazzato in lungo e in largo per gli universi alla guida del loro “rottame spaziale”.
Tobago:
Quale titolo poteva calzargli meglio se non “L’Isola del Tesoro”, un classico intramontabile ricco di tesori e colpi di scena...proprio come accade in Tobago con i suoi incantevoli tesori disseminati tra palme, capanne e colossali Moai. Attenzione però, il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, o per meglio dire… dietro al forziere, sotto forma di maledizione.
Dungeon Fighter:
In questo caso ci siamo permessi una sorta di licenza poetica sostituendo un libro con un fumetto. Il titolo in questione è l’amatissimo “Drizzit”.
Per chi non lo conoscesse, si narrano una serie d’avventure di un elfo oscuro che assieme alla sua banda d’avventurieri ne combina di tutti i colori. Che dire… un fumetto simpatico e scanzonato per un gioco fantasy.
Ideale per chi non si prende troppo sul serio.
Come ci aspettavamo, dal tavolo si udivano sempre delle grasse risate collettive.
7 Wonders:
Le sette meraviglie del mondo antico hanno sempre stupito e ispirato l’uomo. Pertanto, scovare in biblioteca un libro (Le sette Meraviglie del Mondo) dell’ormai quasi “Indiana Jones” Roberto Giacobbo di Rai 2, ci ha dato l’idea di allestire un gioco fuori programma. Quindi per la gioia di coloro che già lo conoscevano, siamo riusciti in qualche modo a recuperare una copia di 7 Wonders e intavolarlo.
Forse perché è un gioco che consente la partecipazione di molti giocatori o forse perché, essendo oramai un "classico", ha un regolamento abbastanza conosciuto ed immediato ma il tavolo in questione è stato preso letteralmente d’assalto per l’intera serata.
Pandemia:
Il board game in questione, a mio avviso, è uno di quei titoli che è in grado di rapire un giocatore, trasmettendogli delle vere e proprie emozioni. Si sente veramente il phatos e l'angoscia che aumentano man mano che le malattie dilagano sul pianeta e, inutile negarlo, si tira un vero e proprio sospiro di sollievo non appena si riesce a debellare un virus.
Di conseguenza abbiamo proposto due rinomati autori in grado di riproporre le medesime sensazioni. Uno è Clive Cussler con ”Virus” mentre il secondo è Stephen King con “L’ombra dello Scorpione”.
Le Case della Follia (seconda edizione):
Qui la domanda nasceva spontanea: ma non era un serata di soli giochi da tavolo e libri? Cosa ci fa un tablet su quel tavolo? La mia risposta è stata: "semplice… gioca con voi, sarà il vostro narratore".
Ebbene sì, perché grazie a questa brillantissima trovata tecnologica è stato possibile ricreare un clima e un’ambientazione senza eguali. Poiché è vero che il videogame potrebbe rappresentare l’antitesi di una serata come questa, ma l'utilizzo nella maniera corretta (e innovativa) va a creare una sinergia spettacolare.
Sebbene il gioco in questione, vuoi per il regolamento e vuoi per le tempistiche, potrebbe risultare "bello corposetto", il fatto che le regole vengano quasi interamente introdotte, passo dopo passo, dal gioco, accompagnando nella loro avventura tutti i giocatori seduti al tavolo, lo rende snello e piacevole. Mi sembra quasi scontato dire che per questo gioco abbiamo presentato un libro del gran maestro H.P. Lovecraft “L’Orrendo Richiamo”.
Puerto Rico:
Poteva mancare? Certo che no: è il re di tutti i giochi da tavolo moderni che, grazie alla sua eleganza e fluidità, è riuscito a far avvicinare al nostro modo innumerevoli persone.
Che dire… nonostante abbia ormai la sua “veneranda” età resta sempre un must; d'altronde come potrebbe non essere così? E' un gioco che sa trasportarti in posti esotici e lontani e ricoprire innumerevoli ruoli nella gestione di una colonia ma, soprattutto, sa mettere d’accordo sia i giocatori strategici che quelli impulsivi. Pertanto, non poteva che riscuotere un successone anche in una serata come questa.
Per tutti questi motivi, l’associazione con il libro, fortunatamente, è passata un po' in secondo piano poichè, nonostante avessimo rovistato in mille scaffali, un titolo che gli calzasse a pennello non siamo proprio riusciti a trovarlo e, di conseguenza, abbiamo ripiegato su un libro ambientato nella medesima epoca storica cioè “L’Isola dei Pirati”.
Commento conclusivo:
La serata si è svolta in maniere ineccepibile: goblin che correvano da un tavolo all'altro per spiegare un regolamento o scambiare semplicemente due chiacchere; un sacco di "lettori giocanti" e, viceversa, molti "giocatori leggenti". Cosa si può chiedere di più da una serata così?
La nostra soddisfazione è stata grande, così grande che si sta già pensando a riproporre questa serata, magari aggiungendo qualche chicca.
Anche se quanto sto per dire farà un po’ sorridere, ci dispiace solamente che questo esperimento sia andato oltre le nostre più rosee aspettative! Infatti, a causa dell'altra affluenza, diverse persone sono andate via senza provare nessun gioco poichè non sono riuscite a sedersi in nessun tavolo!
Comunque, nonostante questo piccolo neo, molte facce le abbiamo riviste le sere successive presso il nostro ritrovo ufficiale del giovedì sera e la bibliotecaria Morena (che ringraziamo enormemente per la gentilezza e disponibilità) ci ha segnalato che sia in occasione dell'evento che nei giorni successivi ha dato in prestito parecchi libri presentati insieme ai giochi.
In conclusione non ci resta che affermare a gran voce: ESPERIMENTO RIUSCITO, citando magari la frase del famoso scienziato dottor Frankenstin nel mitico film Frankenstein Junior…
Grandissimi!
Davvero una bella idea per "catturare" nuove leve, probabilmente del tutto ignare del nostro mondo ma lettori accaniti!
Bello bello davvero, andrebbe fatto più spesso e anche altrove
Bravissimi!
Una cosa del genere la facemmo anche noi per un evento a Cagliari chiamato "Books, festival letterario". Avevamo a disposizione gioco e libro corrispondente allo stesso tavolo. La nostra però è stata più una "scusa" per giocare. Voi avete fatto qualcosa per presentare il libro (letto brani, fatto presentazioni, etc)?
Comunque bravissimi, complimenti!
Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito
Accedi al sito per commentare© 2004 - 2023 Associazione Culturale - "TdG" La Tana dei Goblin
C.F./P.IVA: 12082231007 - P.le Clodio 8, 00195 Roma
Regolamento del sito | Archivio | Informativa privacy e cookie | Contatti
La Tana dei Goblin protegge e condivide i contenuti del sito in base alla seguente licenza Creative Commons: Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo, v.4.0. Leggi il testo sintetico, oppure il testo legale della licenza.