Bel racconto. Il gioco è splendido, ma non lo scopriamo certo ora.
Ogni tanto ti prendono quelle serate dove sei con il tuo solito gruppo di amici quando, annoiato guardi il tuo solito compare di sfide e con aria quasi svogliata gli chiedi: “Twilight Struggle?”
Al che lui senza alzare gli occhi dal telefono ci pensa un po e risponde con un semplicissimo: “ Massì dai.."
E allora via, prepariamo il tabellone: come sempre sono gentile e prendo il sottosopra; in compenso decido per una volta di provare a giocare con i russi - con gli americani mi trovo bene, ma mi andava di cambiare. Nel frattempo una coppia si incuriosisce e si unisce a noi in un improvvisato due contro due, quindi rapida spiegazione delle regole e iniziamo.
Mano iniziale discreta, parto subito indebolendo il controllo del mio avversario su Europa e Medio Oriente. Pianifico un colpo di stato sempre in Europa ma una guerra arabo-israeliana inaspettata ( ovviamente persa ) giocata dal mio avversario fa abbassare il Defcon costringendomi a ripiegare. Grazie ad un colpo di mano riesco a aggiungere presenza in Germania occidentale e da li in un turno successivo prendo il controllo della Francia per avere una testa di ponte nell'Europa occidentale.
Il giocatore ha praticamente saltato tre turni ma adesso, essendo passate tutte le carte punteggio di inizio guerra, il secondo turno sarà più tranquillo non essendoci particolari esigenze di controllo territorio - cosa che favorisce decisamente gli Usa, dal momento che la Russia punta a capitalizzare un vantaggio soprattutto a inizio partita.
La situazione per me peggiora con la seconda mano quando mi ritrovo praticamene tutte carte Usa in mano. Tento di dominare sul militare, faccio colpi di stato e gioco in modo da eliminare il vantaggio dato dagli eventi nemici. Gioco la Carta cinese e inizio a diffondermi nel sudest asiatico approfittando della pressione guadagnata in Europa. Il giocatore usa si ritrova parecchie mie carte importanti in mano e decide di investire nella corsa allo spazio, per riguadagnare qualche punticino e prendere un po di fiato. Io sento il bisogno impellente di espandermi sperando nelle carte punteggio che, presumibilmente, usciranno nel terzo turno. Finisco il secondo turno con la Russia che guadagna qualche punto grazie alle operazioni militari.
Quarto turno: entrano le carte di metà guerra, che diluiscono il mazzetto di inizio guerra abbassando così le mie speranze che escano i punteggi di Asia o Medio Oriente, regioni sulle quali attualmente sono in vantaggio. Spero nella mano iniziale e mi trovo la carta punteggio del sudest asiatico. Conto quanti punti mi darebbe se giocata come evento di apertura: incredibile ma vero, proprio cinque. Vinco senza colpo ferire.
Ho avuto diversi colpi di fortuna ma stranamente, per una volta, sono stato lungimirante e, diffondendomi in futuri scenari contesi e tenendo pressione nei punti più sensibili degli Usa (Medio Oriente in particolare), sono riuscito a far girare tutto dal mio lato capitalizzando il vantaggio.
Il gioco non aveva bisogno di presentazioni a inizio articolo, né tantomeno in chiusura; quindi farò solo una breve considerazione personale: se dovessi dare un solo esempio per definire un gioco ambientato non avrei dubbi a dire sempre Twilight Struggle. Questa scatola trasuda storia da tutti i pori, che è poi quella che vivi durante la partita. Non esagero quando dico che ho imparato più cose sulla guerra fredda in sei partite che a scuola.