Bravo e bravi tutti!
Negli anni passati, in modo a volte un po’ asettico, mi sono limitato a snocciolarvi tutti i numeri di PLAY e delle varie aree de La Tana dei Goblin, perché era giusto e doveroso celebrare i nostri risultati, ma senza perdersi troppo in fiocchetti e ricami. Quest’anno invece no, quest’anno farò del ricamo serio perché è stata una PLAY anomala, fin dalla sua organizzazione, e merita che venga raccontata non solo attraverso i numeri.
Partiamo quindi dall’organizzazione di questa edizione che è la dodicesima… oppure la tredicesima? L’effetto “un anno di buco” ha fatto brutti scherzi a tutti in merito, tanto che nemmeno gli organizzatori hanno voluto scriverlo sui manifesti per paura di sbagliare e il sottoscritto ha ribadito per tutta la durata della fiera che era la tredicesima… e invece no!!
E’ stata la dodicesima edizione in quattordici anni (sì, ci fu un altro salto tra la 1° e la 2°), prendetene nota per il futuro mentre mi cospargo il capo di cenere.
Per il resto è stata una PLAY a inizio Settembre, quando ovviamente le persone non sono ancora in ferie o le hanno finite e non possono prenderne altre; organizzata per lo più in estate, quando tutti sono notoriamente celeri a rispondere alle mail e le segreterie delle fiere non chiudono facendoti aspettare gli ultimi giorni per distribuire 200 biglietti ai volontari… devo continuare?
Comunque è andato tutto (quasi) liscio e il gruppo di volontari TdG è arrivato pieno di speranza e irruenza ludica (e con poco riposo) al Giovedì di allestimento.
Avete mai provato a pensare cosa succede quando un gruppo di giocatori dimentica di esserlo e mette in campo tutta la sua abilità manuale trasformandosi in una squadra di carpentieri?
Negli anni abbiamo dovuto fare di tutto in fiera perché il pubblico potesse godersi lo stand e le aree TdG, dall’impianto elettrico, al segare i legni fino a… meglio non dirlo. Quest’anno abbiamo spuntato una nuova voce: pitturare lo stand.
No, non sto scherzando, a quanto pare l’imbianchino della fiera è scomparso subito dopo aver terminato lo stand di Giochi Uniti (unico colorato di un blu troppo blu che avrà attirato attenzioni indesiderate d’oltre galassia) e lasciando tutti gli altri di un bianco accecante. Noi vi abbiamo subito posto rimedio, grazie al mitico Shadows_Son e al suo manager NO3, che lo ha letteralmente venduto con la frase “ma che ci vuole, due passate, una mezz’ora, è un esperto!”. La mezz’ora è diventata molto di più e lui ha ringraziato tutti (soprattutto il suo manager) per un'altra giornata di non-lavoro non-pagato!
Scherzi a parte è stato un lavoro superlativo e che ha davvero cambiato l’immagine dello stand, GRAZIE di cuore Shadows_Son!!
Il venerdì scorre liscio, senza intoppi, con molti sorrisi e con già qualche indicazione di quali sono i giochi più richiesti: “Root” non lascia mai i tavoli, “Verrix” spopola nonostante sia ancora un inedito (verrà pubblicato a breve, ma avevamo diverse scatole finali di demo grazie agli autori), e in generale è altissima la richiesta di novità e cinghiali al posto dei grandi classici.
Vi dico subito che quest’anno non avevamo un computer per registrare tutto alla perfezione, abbiamo dovuto tornare all’analogico (carta e penna) quindi le statistiche non saranno precise al 100% ma serviranno a darvi un’idea. Ad ogni modo, vincitore sui tavoli il Venerdì è “Beyond The Sun”.
Anche la fiera deve aver fatto i conti analogici nonostante la vendita informatica perché ancora oggi ho solo numeri a spanne, ma dicono che il venerdì ci siano stati tra 5000 e 6000 presenze.
Un veterano di PLAY, con un venerdì così, già sapeva cosa sarebbe successo il Sabato e infatti, dopo un’ora di fiera, giusto il tempo del giro d’ufficio e caffè, i tavoli erano pieni e lo sarebbero stati tutti il giorno fino a chiusura. Il Sabato ci ha visto un po’ più in difficoltà: il pubblico si è dimostrato molto grato sulle procedure sanitarie (ne parlerò dopo), abbastanza comprensivo sullo scarso numero di tavoli (ne avevamo solo 45), molto meno sul numero di copie a disposizione.
Mi dispiace davvero, il parco giochi era limitato per ovvi motivi e non potevamo avere una copia per tavolo di Root o de “Le rovine perdute di Arnak”, ma ho visto l’unica “rissa” sfiorata per un tavolo di “Dune Imperium” con un salto alla carotide di una gentil donzella (chi dice che le donne non sono giocatrici accanite??) che ha imposto il suo diritto di precedenza su un povero gruppo di maschietti che sono scappati a gambe levate (e con qualche ferita, credo). Inutile dire che mi sono immediatamente procurato dall’editore (grazie Max) una seconda copia del suddetto gioco per evitare altre situazioni del genere.
Non vince però “Dune Imperium” come il più giocato il Sabato, ma “Root”, subito tallonato da “Le rovine perdute di Arnak”. Con una postilla, ma ve la lascio per Domenica.
In generale comunque un tipico Sabato pieno di PLAY, anzi! Un Sabato al limite, visto che qui c’è l’unico dato certo: ingressi chiusi per raggiunto contingentamento di 11000 presenze in fiera.
Prima di passare alla Domenica è giusto spendere due parole sul discorso sanificazione (o santificazione come spesso ha detto qualcuno…). La Tana dei Goblin e i suoi volontari si sono ovviamente presi il rischio non solo di dimostrare, ma di far giocare i giochi (perché sono due cose diverse! Per la prima basta uno che te lo racconta mentre lo tocca solo lui!) e per questo motivo io e il resto del Direttivo TdG abbiamo concordato su un rigido protocollo di sanificazione. Va bene prendersi il rischio, ma con cervello perché la cosa impattava su tutti: volontari e pubblico.Quindi tavoli sanificati a ogni partita e giochi pure, con procedura a saturazione di ozono. Devo assolutamente ringraziare gli specialisti che hanno reso possibile e praticato instancabilmente quest’ultima per tutta la fiera: The_Fich, Yoghi, Marchino84, The_Zombeaver e Brox. GRAZIE!
Il prezzo da pagare? Il gioco era indisponibile per 40 minuti (più tempo di areazione) tra una partita e l’altra.
Per rispondere alla domanda che già state facendo: no, non era obbligatorio, si sarebbe potuto non sanificare i giochi e avremmo potuto intavolarli fissi dal Venerdì mattina alla Domenica sera, come hanno fatto tutti gli altri, ma lascio a voi decidere se questa attesa valesse come protezione aggiuntiva per la vostra salute.
Quello che però era obbligatorio era la sanificazione periodica dei tavoli e (cito da protocollo fiera) “da evitare per quanto possibile tende/tessuti”. Sulla prima preferisco non commentare cosa (non) ho visto in giro, anche perché so già mi verrebbe detto “faccio sanificare le mani prima della partita”.
Certo, va bene, ma magari una passata al tavolo a metà giornata o almeno tra un giorno e l’altro… Ma come ho detto non commento perché potevo essere sempre di schiena quando lo facevano.
Quanto sopra non è per far polemica, ma solo per ribadire che se esistono delle regole su un manuale vanno rispettate, in una fiera di giocatori è il minimo!
La Tana dei Goblin si è presa un rischio, e anche qualche critica per la rigidità del suo protocollo, ma ha voluto fare di tutto per massimizzare la tutela della salute del pubblico e dei suoi volontari e io ne sono molto orgoglioso!
Finiamo quindi con la Domenica, che scorre estremamente liscia, meno affollata del Sabato, ma sempre piena: i dati, non certi, mi dicono circa 7.000 presenze. Una giornata senza eventi particolari se si esclude l’onnipresente presenza sul tavolo di alcuni giochi. Ancora adesso se mi concentro riesco a sentire Fab10 che spiega Root e qualcuno che chiede “Chi spiega Arnak?”. Il povero AndreaGot, ovviamente, che lo avrà fatto settordici volte ogni ora. Ah già, sento anche il brontolio dello stomaco del Signor_Darcy che ha deciso di far digiuno ascetico in fiera, rinunciando a mangiare e senza staccare mai, perché vive di aria e spiegazioni. Un vero mito, grazie mille!!
Questa giornata vede confermarsi i primi due favoriti, ma arriviamo all’attesa classifica finale.
Una premessa l’ho già fatta, sono dati analogici e sicuramente incompleti perché i volontari, soprattutto il Sabato, avevano a mala pena tempo di respirare, figuriamoci quello di segnare le partite. L’altra premessa è che non c’era il prestito o varie aree separate, era tutta un’unica area di (soli) 45 tavoli dove venivano allestiti tutti i tipi di giochi, ma con certi tavoli “riservati”. Infatti chi ha scritto “non c’era il Goblin Magnifico” probabilmente ha guardato solo l’assenza dei cartelli, ma non sui tavoli: ce n’erano sempre dieci dedicati, ma nella realtà erano spesso quindici o più con giochi di varie edizioni del Premio TdG.
Basta premesse, eccovi la top 20 finale:
- Root
- Le rovine perdute di Arnak
- Beyond the Sun
- Marco Polo
- The Crew
- Kingsburg
- Alta Tensione
- Stone Age
- Living Planet
- Crystal Palace
- Spirit Island
- Paleo
- Cryptid
- Fayum
- Space Gate Odissey
- Istanbul
- Codex Naturalis
- Barrage
- Sagrada
- Sagani
Lascio a voi l’analisi, io vi dico però che Root con le sue 27 partite totali non è il “vero” vincitore numerico. Il vero sarebbe Verrix con 30+ partite, ma è stato “tolto” dalla classifica perché veniva fatto fare solo qualche turno e quindi non è numericamente paragonabile a quelli che facevano partite complete. Ad ogni modo Verrix vince il premio di “sempre intavolato” grazie alle sue numerose copie presenti e, soprattutto, il premio contemporaneità: quattro tavoli nello stesso momento!
Un enorme grazie a Thaoom e Saiwa per tutto il supporto e per aver permesso a TdG di far provare questa anteprima estremamente gradita!Non è stata l’unica: anche Golem è stato sui nostri tavoli, prevalentemente il Sabato, ma ha una certa corposità e lunghezza e quindi non lo vedete nella top 20 nonostante sia stato estremamente richiesto.
I giochi però non sono stati tutto, come sapete c’è sempre quel megafono e quella boccia che ci ricordano il mitico stand del Goblin Visibility, dove si trovano tutte le informazioni sulla nostra realtà e i bellissimi gadget TdG, quest’anno con delle nuove entrate favolose come i cuscini che vedete a fianco. La grande notizia è che la Visibility non ha minimamente risentito dell’aura “Covid”: con 6100 biglietti pescati, tutti i premi in palio vinti, oltre 7000 gadget assegnati e un boato di bellissime magliette andate a ruba, si conferma essere il nostro gioiello verde, ancora più brillante in un anno in cui il cuore (il prestito!) non era possibile mostrarlo.
Se mi avete letto fin qui (grazie) e avete fatto due conti allora dovreste aver capito che la fiera ha fatto un totale di 22-23000 presenze, compresi anche gli operatori. La Tana dei Goblin si vanta di aver intavolato più di 750 partite e fatto giocare almeno 2000 persone che, considerato l’esiguo numero di tavoli e il periodo che stiamo vivendo, posso dire senza falsa modestia essere un grande successo!!
Un ENORME GRAZIE a tutti i volontari de La Tana dei Goblin per tutto l’impegno e la passione che hanno profuso in questa dodicesima (o tredicesima? :) edizione difficile ma “santificata” e non se ne abbiano a male i non nominati: la Tana SA che c’eravate e avete fatto il vostro per arrivare al successo!!
Vi lascio con la bellissima foto di gruppo e una chicca: le pagelle del Signor_Darcy!!
La Tana dei Goblin: 10
Non solo riesce a far giocare tutti, ma nel 2021 riesce addirittura a far giocare.Puerto Rico: 9
Anche stavolta il mio piccolo contributo alla pensione del signor Ravensburger l’ho dato.TdG Lodi: 8
Se Rosenberg vedesse le casse stipate con il materiale per la Play ci camperebbe altri quindici anni.Play: 7
Ma solo perché non ho messo piede nel padiglione C.Root: 6
Sui tavoli di Modena ormai si vedono più vagabondi che tigelle.Modellisti e miniaturisti: 5
Non è carino disporre città elfiche e portali nanici di fronte a uno che prova ad attirare gente con un gioco della Alea.Le rovine perdute di Arnak: 4
A furia di sanificare quelle due scatole la Tana ha consumato più ozono dei clorofluorocarburi.Le mascherine: 3
Tutto avrei pensato nella mia vita; ma non di avere piaghe dietro le orecchie.I cessi di Play: 2
Mi chiedo se siano mai stati bianchi.L’asta pazza: 1
C’è voluto il covid per capire il perché del nome.Play in estate: 0
Per levarmi la maglietta il terzo giorno mi ci sarebbero voluti due scudieri.La sanificazione dei tavoli: s.v.
Ieri sera mi sono alzato dal ristorante e quasi mi veniva di pulire la sedia coll'Ace.