ATTENZIONE! La seguente anteprima è ricavata dalle impressioni successive alla sola lettura del regolamento senza prova su strada del gioco
A STUDY IN EMERALD
Martin Wallace continua il suo percorso sui giochi di investigazione attingendo, questa volta dai racconti di Neil Gaiman, in un mondo a meta' tra Lovecraft e Sherlock Holmes.
Gioco ambientato nel 1882 in un ipotetico mondo che fonde Sharlock Holmes a Lovercraft ed è tratto dall’omonimo racconto di Neil Gaiman (per me un grande scrittore e disegnatore di fumetti).<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
I giocatori hanno delle identità inizialmente segrete che ne determinano la fazione di appartenenza (Restaurazionista o Lealista) ed è fondamentale per determinare il modo in cui fare punti, terminare la partita e quali alleati avrai.
Tutti partono con una mano di 5 carte pescate da un identico mazzo di 10. Secondo il consueto sistema di dack building alla “dominion” si pescheranno carte e rimescoleranno i mazzi che andranno incrementati durante la partita. Ogni giocatore al proprio turno, in senso orario, esegue due azioni tra le seguenti possibili:
- Piazzare cubi Influenza
- Riscattare una carta
- Ritirare cubi Influenza
- Acquistare cubi Influenza
- Muovere Agenti
- Muovere indicatori Tracciato
- Scartare carte
- Rivelare la propria Identità Segreta
- Rivelare un Doppiogiochista
- Utilizzare l’abilità di una carta
- Passare
Finito il turno si pesca nuove carte dal proprio mazzo fino a tornare a 5.......”avete detto Dominion?”
Alla fine della partita (che può giungere al determinarsi di molte condizioni diverse) si svelano le varie appartenenze alle due fazioni, si sommano i punti fatti dai vari giocatori e si elimina la fazione con meno punti. Tra i giocatori della fazione rimasta vince quello che ha fatto più punti.
Pregi:
-ambientazione affascinante
-grafica che personalmente mi piace
-meccaniche in gran parte rodate che dovrebbero funzionare bene
-condizioni di vittoria finali interessanti (soprattutto il meccanismo di esclusione della fazione peggiore)
Difetti:
-tutto già visto e poco innovativo
-materiali nella norma se non sotto
-le fazioni segrete potrebbero rendere la partita caotica e poco controllabile ma non è necessariamente un male ammesso che sia così.
Conclusioni:
Le affinità con Dominion sono innegabili, così come con il fratello A Few Acres of Snow sempre di Wallace. L’ambientazione tuttavia è sicuramente affascinante e proprio l’ottimo predecessore mi rende parecchio curioso su questo titolo. Tuttavia mi infastidisce il tentativo di bissare il precedente successo con un titolo molto simile......
Discreto
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