Interessantissimo
Il gioco
Reworld ci mette alla guida di futuri colonizzatori spaziali che tenteranno di terraformare un imprecisato pianeta: per farlo, si dovranno avvalere di Terrabots per fondare nuove città e shuttle cargo che faranno la spola per portare materie prime e popolazione. Una volta seduti al tavolo, l’ambientazione passa per un’astronave che ogni giocatore avrà davanti a se e sarà chiamato, nell’arco di cinque turni, a caricare con tessere raffiguranti le attrezzature necessarie alla colonizzazione.
Ogni turno verranno rivelate e disposte attorno ad un tabellone/nave madre 20 tessere a disposizione dei giocatori, i quali riceveranno una mano personale e segreta tra 7 e 13 carte, in base al numero di partecipanti. Queste carte hanno un numero in alto a sinistra, e verranno usate per acquisire ed equipaggiare le proprie astronavi con le tessere necessarie alla colonizzazione. Come si giocano le carte? Seguendo tre regole di piazzamento:
- Se il giocatore desidera una tessera, e nessuna delle tessere ad essa adiacenti è stata già reclamata, il giocatore deve giocare una carta dalla propria mano e posizionarla di fianco alla tessera desiderata, reclamarne l’acquisizione e giocarla nello spazio libero all’estrema sinistra della propria astronave, nel “piano” corrispondente al numero stampato sulla carta giocata;
- Se il giocatore desidera una tessera ed una tessera ad essa adiacente è stata già reclamata, il giocatore deve giocare una carta dalla propria mano il cui numero sia il medesimo della carta già presente (giocata dalla mano di un altro giocatore). Se non ha in mano una carta eleggibile per completare l’azione, dovrà giocare due carte qualsiasi una sopra l’altra e quella effettivamente visibile determinerà il piano dove si dovrà posizionare la tessera acquisita;
- Se il giocatore desidera una tessera, ed entrambe le tessere ad essa adiacente sono state reclamate grazie al gioco di due carte dello stesso valore, per reclamare la tessera desiderata il giocatore dovrà giocare carte dello stesso valore delle precedenti due e due carte extra del valore desiderato, oppure quattro carte a scelta.
Quando tutti esauriscono la mano di carte o non possono più acquisire tessere, le eventuali tessere rimanenti vengono rimosse e parte un nuovo round. Al termine del quinto round, le astronavi così caricate raggiungono il pianeta ed i giocatori iniziano la colonizzazione disponendo le proprie tessere: ogni round sarà possibile giocare da 1 a 3 delle proprie tessere partendo da quella all’estrema sinistra di ogni piano dell’astronave. Portare terrabot sul pianeta ci permetterà di fondare una città o estenderne una precedentemente fondata dal giocatore.
Le materie prime, in 5 colori, possono essere portate solo se caricate su di uno shuttle ed ogni città può ospitare shuttle che trasportano materie prime di un solo colore. Da ultimo, i satelliti danno punti bonus se messi in relazione ad una città e - insieme agli shuttle - contribuiscono alla formazione di scudi di protezione per la neonata colonia terrestre. Allo svuotamento delle astronavi, i giocatori calcolano il punteggio personale e determinano il vincitore.Prime impressioni
Un gioco diviso in due “tempi”, che fa di gestione della propria mano di carte e piazzamento tessere le sue meccaniche.
Al netto di un’ambientazione che non sembra far gridare al miracolo in termini di aderenza alle meccaniche, l’idea del duo K&K su carta sembra girare bene, con bastardate dirette ed indirette pronte ad arrivare tra capo e collo senza andar giù troppo per il sottile: gli insulti alla propria mano di carte ed agli avversari che pescano “proprio quello che mi serviva!” giocando “proprio quel numero!”, saranno all’ordine del giorno.
Le poche foto che abbelliscono la pagina del gioco su BGG danno un’idea di materiali essenziali ma funzionali, con una grafica a tema scientifico, più che fantascientifico.