Saranno Goblin: Robots e Flowers

Due giochi, doppio divertimento per i nostri piccoli goblin? 

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Oggi all'interno del Supermercato di Saranno Goblin abbiamo deciso di darci alla pazza gioia offrendovi un 2 x 1 di esselunghiana memoria; due i titoli che occupano infatti le nostre pagine, entrambi della Little Rocket Games, casa editrice laziale con un particolare focus per la produzione di titoli dedicati ai più giovani e di cui abbiamo parlato in una recente intervista.

Stiamo parlando di Robots e di Flowers, entrambi giochi di carte per 2-4 giocatori e entrambi passati al vaglio di un testing esteso in casa Tsam. Siete pronti ad accettare l'offerta? 

DUE CUORI, UNA SOLA ANIMA

Facciamo una premessa: i due giochi, pur proposti in due scatole differenti, hanno un gameplay sovrapponibile in quanto le regole e le meccaniche sono molto simili fra loro; detto questo vediamo insieme rapidamente i regolamenti così da evidenziare le differenze e avere uno sguardo di insieme.

  • ROBOTS

In Robots troviamo nella scatola 58 carte, così suddivise: 24 componenti robot (suddivisibili in sei gruppi, ognuno formato da una parte del corpo - ovvero 4 teste, 4 gambe sinistre, etc. ), 21 carte bullone, 4 cane robot guardie, 7 carte mini robot devastatori, 1 carta banda mini robot e 1 carta dinamite.

A turno i giocatori pescano una carta e, se trovano un componente ancora non presente sul loro tavolo da lavoro, aggiungono la parte al proprio alter ego meccanico, altrimenti scartano la carta nel mercato comune. Le altre carte possono essere invece messe in saccoccia e usate successivamente in alternativa alla pesca: i bulloni con cui fare poi acquisti (con tre bulloni potete comprare nel vostro turno un componente scartato dagli altri partecipanti), i mini robot devastatori per rompere un componente degli avversari, la banda per distruggerlo completamente, la dinamite per distruggere il contenuto di tutti i depositi dove sono conservati i soldi/bulloni e le vostre carte speciali, ed infine il cane robot da utilizzare per annullare un eventuale attacco.

Vince chi riesce per primo a completare il proprio robot, senza però nessun premio per l'opera più fantasiosa (e qui una home rule credo possa essere utile, soprattutto in caso di più partite consecutive). 

  • FLOWERS

Anche in Flowers ci troviamo davanti a un mazzo di 58 carte, suddivise in 24 carte fiore (di 4 tipi, ognuno composto da 6 fiori dello stesso colore), 21 Carte Moneta, 4 Carte Serra, 7 Carte Capra, 1 Carta Tagliaerba, 1 Carta Tornado; il flusso di gioco è il medesimo di Robots, laddove però la richiesta è di ricreare un'aioula con sei fiori identici, mentre il funzionamento delle altre carte è assolutamente sovrapponibile (moneta-bullone, serra-cane robot, capra-robot devastatore, tagliaerbabanda dei robot, tornado-dinamite). Di fatto è sufficiente imparare un regolamento per poter gestire entrambi i giochi. 

In Flowers tuttavia la necessità di dover attendere che il mazzo di pesca termini, permettendo così un rimescolamento e il recupero dei fiori scartati fino a quel momento necessari per soddisfare il requisito di uguaglianza cormatica, rende il tutto leggermente imprevedibile nelle tempistiche; certo, questo difetto è più o meno evidente a seconda della fortuna nella pesca, ma è particolarmente presente all'aumentare del numero di giocatori, tanto da determinare nelle situazioni più difficili un aumento del frustrazione nei piccoli alle prese con il giardinaggio. 

UN PEZZO A ME, UN FIORE A TE

Entrambi i giochi sono adatti a un pubblico molto giovane e trovo corretta l'indicazione 6+, con la precisazione che anche i più piccoli possano provare a entrare in partita non essendo richieste particolari capacità di programmazione o analisi; le competenze riguardano infatti il saper riconoscere forme e colori, assimilare la logica di gestione della propria mano e collegare il funzionamento delle carte con i loro effetti. Come logico passaggio, sul lungo termine, verranno probabilmente sostituiti da titoli più "provanti" dal punto di vista ludico, quindi l'intorno dell'età dei possibili giocatori potrebbe essere un elemento importante da valutare.

Può invece essere fuorviante la durata indicata: se per Robots la partita trova effettivamente la sua conclusione nell'arco dei dieci minuti suggeriti, vista la flessibilità possibile nella costruzione del proprio robot, in Flowers sono capitati casi durante i test famigliari di partite interminabili, con il rischio che nei piccoli goblin soppraggiunga un poco di noia.

Anche dal punto di vista grafico, la varietà delle carte e lo stile delle immagini di Robots mi sono sembrate più adatte a un pubblico scolare, facendo pendere la bilancia a suo favore in caso di un'eventuale scelta. E no, non dico questo per il mio "famoso" pollice verde per il quale sono stato soprannominato il flagello dell'orto.

Nel complesso, si tratta di due titoli semplici, giocabili praticamente fin da subito dopo essere stati intavolatim originali nella grafica e con il particolare fascino dei filler per bambini che - grazie alle ridotte dimensioni delle scatole - possono essere proposti praticamente in ogni dove; sostanzialmente i requisiti che dovrebbe avere un gioco con cui far approcciare i vostri eredi al boardgame.

Ora scusate, vado a cambiare un braccio...