Contento di leggere il vostro articolo e di averlo preso come regalo di Natale per mia figlia di 6 anni ^_^
Villa Paletti vinse nel 2002 quello che all'epoca era l'unico e più ambito premio in campo ludico, lo Spiel des Jahres, lasciando con un palmo di naso i due condententi al titolo, il simpatico Trans America e il semi sconosciuto Puerto Rico. Proprio così: Villa Paletti è meglio di Puerto Rico e vi dirò... non avevano così torto (stando ai criteri del premio, ovviamente).
Abbiamo già parlato di Villa Paletti in molte altre occasioni, lo avevamo citato tra i migliori giochi per bambini che richiedono concentrazione e motilità fine e non perdiamo occasione per consigliarlo a chi cerca un gioco da fare con i bambini che sia semplice, immediato e divertente. Già a partire dall'artwork della scatola si capiscono le potenzialità del titolo di Bill Payne, ma una volta aperta e iniziata la partita il gioco ottiene tutto il suo traballante splendore.
Ma che bel castello
"Nel paese dove fioriscono i limoni viveva un bizzarro e simpatico architetto che tutti chiamavano Paletti. Il giovane Paletti aveva in mente una cosa sola: portare a termine la costruzione dello sfarzoso castello in aria che il suo stravagante nonno aveva iniziato..."
Prende il via così la storia di Villa Paletti, una villa ricca di colonne ai piani inferiori, che l'architetto visionario e squattrinato userà per costruire i piani superiori. Nel gioco ci si alterna nel rimuovere una delle proprie colonne da uno dei piani più bassi a quelli superiori, fino a quando non si crede di non poterne togliere più: in quel momento si aggiunge un nuovo piano, dalla forma sagomata e bizzarra, e la sfida continua fino a quando il castello non crollerà.
A differenza del classico Jenga, non vincerà però l'ultimo ad aver piazzato un proprio pezzo, ma colui che sarà il detentore del dado del costruttore, ovvero chi avrà posizionato il maggior numero di colonne, o comunque quelle più remunerative, sul piano più alto.