Wizards Wanted è un gioco per due-quattro giocatori, di Nick Hayes, della durata di circa quarantacinque minuti, per un pubblico di famiglie (8+), basato su una blanda gestione risorse.La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione
Il gioco
Il tabellone, coloratissimo e puccioso, dipinge un regno fantastico con diversi luoghi collegati da strade, pietre di teletrasporto e “galli-taxi”. Al proprio turno il giocatore ha a disposizione la classica combo movimento+azione. Ogni movimento costa un certo numero di segnalini di polvere di folletto (pixie dust), ma se si fa un passo solo se ne recuperano cinque unità.
Nei vari posti del tabellone si possono raccogliere altre risorse, come i funghi magici, che danno varie azioni bonus, o le essenze magiche, di quattro tipi differenti.
Lo scopo è riuscire a raccogliere gli elementi necessari per completare una delle carte spell job sparse negli otto villaggi del tabellone. Queste carte danno punti vittoria di base, più altri bonus in base alle essenze possedute. Prelevata la carta soddisfatta, la si sostituisce con un'altra pescata dall'apposito mazzo.
Anche le carte spell licence (letteralmente, licenza d'incantesimo) danno punti, ma si trovano coperte al palazzo reale: chi prima arriva, ha più possibilità di completarne almeno una.
La partita termina quando dal mazzo spell job viene rivelata la carta ispettore reale (mescolata tra le ultime quattro), che a quel punto proclama vincitore chi ha accumulato più punti fama.
Prime impressioni
Wizards Wanted è un family basilare che punta molto su colori, artwork e materiali: esteticamente è molto bello, con miniature diverse per ogni mago.
Per il resto si tratta di un coacervo di meccaniche note e, parere mio, anche abbastanza tristi. L'interazione mi pare ridotta ai minimi termini, trattandosi al massimo di arrivare ad una carta puntata da un altro prima di lui, probabilmente in modo anche involontario.
L'unica parte simpatica e un minimo stimolante è quella del movimento, perché quello a piedi può essere liberamente combinato con gli altri due (taxi e teletrasporto), creando degli spostamenti notevoli.
Non saprei onestamente a chi consigliarlo: per bambini mi pare troppo complicato in alcuni passaggi, per famiglie troppo semplice, in entrambi i casi banale; rimangono appetibili sono estetica e ambientazione, ma temo non basti, nemmeno per i meno esigenti.