Il 2014 è l’anno della consacrazione per la coppia di autori italiani Marco Canetta e Stefania Niccolini: esce infatti Zhanguo, titolo di un certo peso che riscuote un buon successo. Seguono poi Railroad Revolution e Rhein: River Trade entrambi del 2016, che concludono la breve parabola di titoli euro impegnativi prodotti dal duo.
Nonostante l’esigua produzione, il design degli autori si distingue per l’originalità di alcune meccaniche centrali dei loro giochi, come la gestione delle carte in Zhanguo, i lavoratori specializzati in Railroad Revolution o la programmazione azioni applicata alla raccolta e consegna di Rhein: River Trade che, sebbene non innovativa quest’ultima, è certamente qualcosa di poco visto in anni in cui il piazzamento lavoratori è l’anima della maggior parte dei gestionali che vengono prodotti.
Forse per la particolarità della meccanica principale, nel 2023, a quasi dieci anni di distanza dall’uscita di Zhanguo, l’editore Sorry We Are French decide di ripubblicarlo. I tempi attuali, però, impongono una revisione di alcuni aspetti del titolo: gli autori e l’editore cominciano così un lavoro di limatura e “svecchiamento” delle meccaniche che culmina in Zhanguo: The First Empire.
Il risultato tuttavia non è uno stravolgimento del titolo originale: la meccanica centrale della carte rimane immutata, così come molti aspetti secondari. Quali sono allora le modifiche fatte nella seconda edizione e come hanno cambiato il gioco? Prima di rispondere, nel prossimo paragrafo riassumerò le caratteristiche principali di Zhanguo, per chi non lo conosce.
Il gioco sull’unificazione della Cina
Sì, è vero, Zhanguo è un german “spremimeningi” di cui ti dimentichi il tema non appena ti arrivano le carte in mano. Nonostante ciò, gli autori hanno scelto un’ambientazione storica affascinante e che, a mio avviso, ben si adatta alle fredde meccaniche euro di questo loro titolo.
Un po’ di storia
Nel 221 a.C. il nuovo sovrano di Qin, il più potente dei “Regni combattenti” (Zhanguo) della Cina di allora, in soli dieci anni riesce a sconfiggere i regni rivali, in guerra tra loro e con il suo regno da circa duecento anni, e a riunirli sotto un unico impero di cui si proclama imperatore “celeste”.
Lo governa poi con
pugno di ferro, grazie anche a uno spietato primo ministro, Li Si, che crea un sistema burocratico estremamente centralizzato: le istituzioni e le
tradizioni culturali dei vari stati vengono soppresse per essere sostituite da nuove leggi, unità di misura e una moneta comuni, e naturalmente anche un sistema di scrittura uniformato, necessario all’amministrazione dell’impero. Viene inoltre messa in atto una sistematica
persecuzione degli intellettuali, soprattutto confuciani, i più legati alle tradizioni, e vengono
bruciati tutti i libri che contengono la sapienza degli antichi, tranne quelli che trattano di scienza e gli annali storici.
Il primo imperatore Qin Shi Huang è ricordato anche per molte delle imponenti costruzioni che realizzò durante il suo regno: tra le più note ci sono la Grande Muraglia e il monumentale Mausoleo, che è il sito archeologico più grande della Cina. Quest’ultimo comprende la tomba a piramide in cui è sepolto e, a poca distanza da questa, il celebre esercito di terracotta che l’imperatore fece realizzare e sotterrare con lui in modo che lo seguisse nel suo viaggio verso l’aldilà.
Si narra che la tomba imperiale contenesse tesori e artefatti di inestimabile valore e che fosse circondata da fiumi di cinabro, ossia mercurio, sostanza che si riteneva legata all’immortalità. Qin Shi Huang infatti era ossessionato dalla vita eterna, e mandò uomini in cerca degli dei in tutti i luoghi dove si credeva questi dimorassero, per ottenere da loro “la droga dell’immortalità”. Nessuno dei suoi emissari li trovò mai e, per ironia della sorte, egli morì a soli trentanove anni, probabilmente avvelenato dalle pillole al mercurio che i suoi alchimisti gli confezionavano, con l’intento di allungargli la vita.
Nel corso dei millenni la tomba del primo imperatore non è mai stata aperta e resta ancora oggi inviolata. Le ragioni per cui il Governo cinese non ha mai autorizzato l’apertura sono diverse, ma tra queste ci sono sicuramente le difficoltà tecniche cui si andrebbe incontro: nel terreno intorno alla piramide, infatti, sono stati riscontrati livelli di contaminazione da mercurio molto alti.
Il gioco
In entrambe le edizioni, nel gioco dovremo insediare governatori e costruire nuovi palazzi nelle varie regioni dell’impero, ampliare la Muraglia, contribuire all’unificazione delle leggi, della scrittura e della moneta.
La meccanica centrale, il vero gioiello del gioco, si basa sulla
gestione della mano e sulla costruzione della griglia di carte nella propria plancia giocatore (
tableau building). Con una mano di sei carte a ogni round, al proprio turno si potrà giocare una carta o nella Corte, per eseguire una delle sei azioni lì presenti, o in una delle province della propria plancia.
Eseguire una delle azioni di corte può innescare una combinazione di azioni aggiuntive, qualora il numero della carta giocata si trovi in un certo intervallo, mentre piazzare una carta in una regione della plancia dà gettoni Unificazione con cui a fine round si ottengono ricompense dall’imperatore (bonus).
Quando tutti avranno giocato a turno tutte e sei le proprie carte, il round in corso termina e si assegnano le ricompense Unificazione: chi ha la maggioranza di gettoni in un settore (legge, scrittura o moneta) guadagna la ricompensa di quel settore.
L’aspetto interessante del gioco è proprio il duplice utilizzo delle carte, che dovrà essere gestito con la giusta programmazione, cercando di capire quando conviene fare un’azione a corte attivando o meno gli effetti in plancia, e quando invece è più conveniente andare a potenziare il proprio motore e magari aggiudicarsi un certo bonus di fine round con la maggioranza di gettoni Unificazione in uno dei tre settori.
Edizioni a confronto
Cominciamo subito col dire che, se dal punto di vista delle meccaniche non cambia gran che, le due edizioni differiscono però nel modo in cui il gioco viene finalizzato o, possiamo dire, nel modo in cui si gioca.
Nella prima edizione si è più liberi di impostare una strategia, tentando poi di incrociarla con gli obiettivi mentre gli avversari ci intralciano. Nella seconda il gioco è più indirizzato da un nuovo elemento: la griglia degli obiettivi, ovvero il Mausoleo. In questo caso è il gioco a dirci da subito che cosa fare e dove.
Il Mausoleo
Il principale cambiamento rispetto alla prima versione di Zhanguo è rappresentato dalla modifica della meccanica degli obiettivi.
Nella nuova edizione le tessere Mausoleo indicano i
requisiti da soddisfare in ciascuna regione, mentre prima gli obiettivi venivano soddisfatti per tipologia (Muraglia, palazzi, governatori). Inoltre la nuova griglia aggiunge un ulteriore livello di complessità al gioco, perché ora si devono
incrociare le richieste di ciascuna tessera Mausoleo con la rispettiva posizione all’interno di una griglia 3x3: a fine partita, infatti, si ricevono punti anche per aver completato gli obiettivi di tutte le tessere presenti sulle linee orizzontali e verticali di questa. A ciò si aggiunge la necessità di
sbloccare guerrieri di terracotta dalla propria plancia per potersi aggiudicare gli obiettivi raggiunti, cioè assegnarsi i punti corrispondenti.
La Ricerca dell’elisir
Nella seconda edizione l’azione Riassegna è sostituita dalla Ricerca dell’elisir: questa è l’altra grande novità dell’edizione più recente, che va a snellire una meccanica che nel primo Zhanguo risultava un po’ cavillosa, il Riassegna appunto.
Il movimento dei funzionari in plancia è ora più semplice e avviene mediante azioni secondarie, non più con un’azione dedicata. Risulta quindi meglio integrato nel gioco e non si ha più la sensazione di dover “sprecare una mossa” per muovere i funzionari da una regione all’altra.
L’azione Ricerca dell’elisir, invece, è proprio qualcosa di nuovo: consiste in un tracciato su cui si muovono le barche dei giocatori, che al loro procedere potranno acquisire carte Alchimista o sbloccare soldati di terracotta dalla plancia per piazzarli all’ingresso del Mausoleo. Di fatto è un sottogioco, ma ci si accorge presto che la necessità di sbloccare soldati di terracotta lo rende non più qualcosa di slegato, ma di perfettamente integrato nel gioco.
In alternativa ai soldati di terracotta, sul tracciato è possibile acquisire carte Alchimista che, una volta posizionate in plancia, danno effetti più potenti di quelli delle carte normali, quando attivati con un’azione di corte.
I palazzi
Per la costruzione dei palazzi ci sono alcune differenze tra le due edizioni.
Mentre prima il posizionamento era libero, ovvero si poteva realizzare un palazzo in qualunque regione avesse ancora uno spazio libero sul tabellone, ora
si può costruire solamente in una regione che contenga almeno un architetto nella nostra plancia. Tuttavia nell’ultima edizione non c’è più un limite al numero di palazzi realizzabili in una data regione, ed è possibile costruire anche con il cubetto Malcontento a fondo scala (nella prima edizione il Malcontento, da un certo valore in poi, impediva la costruzione dei palazzi).
Anche il punteggio assegnato alla costruzione dei palazzi ha subito una modifica: prima si conteggiavano i punti in base al numero totale di carte presenti nella propria plancia; ora invece si prendono sei punti per il palazzo appena costruito, più i punti assegnati dalla tessera bonus della regione, se presente, che assegnerà punti aggiuntivi in base al numero di carte presenti nella tale regione della nostra plancia.
I funzionari
Una delle principali modifiche del regolamento nella seconda edizione riguarda proprio i funzionari.
Anche se l’azione Assumere un funzionario è rimasta identica a prima, ora per poter eseguire le azioni Costruire un palazzo, Assumere lavoratori e per poter piazzare una carta Alchimista con l’azione Ricerca dell’elisir è
necessario che almeno uno dei rispettivi funzionari (architetto, generale, alchimista)
sia presente in plancia nella regione in cui vogliamo eseguire tali azioni. Ad esempio per costruire un palazzo, bisognerà prima eseguire un’azione Assumere un funzionario e scegliere un architetto, oppure piazzarlo eseguendo un’azione secondaria mediante l’attivazione delle carte in plancia; poi, con un’azione successiva, si potrà costruire un palazzo nella regione dove si trova l’architetto.
Anche il movimento dei funzionari da una regione all’altra della plancia ha subito alcune modifiche: nell’ultima edizione è possibile spostare i funzionari attivando le azioni secondarie delle carte in plancia con un’azione di corte, oppure con l’azione singola facoltativa, eseguibile tutte le volte che si gioca una carta nella Corte con un numero inappropriato o in alternativa all’attivazione delle carte della propria plancia.
Assumere lavoratori
Nella nuova edizione per assumere due lavoratori è sufficiente avere un generale nella regione in cui si vogliono i lavoratori. Questa azione è stata snellita rispetto alla prima edizione, dove per assumere bisognava spostare da uno a due funzionari dall’area Funzionari all’area Lavoratori di una regione sulla propria plancia.
La Muraglia e i governatori
L’azione Insediare un governatore è la stessa in entrambe le edizioni, cambiano solamente i bonus che vengono assegnati (fissi nella prima, con tessere casuali nella seconda).
Anche l’azione Muraglia è rimasta invariata, con l’unica differenza che ora, chi arriva primo a costruire, si aggiudica una tessera Imperatore che va a potenziare gli effetti di una delle proprie carte in plancia. Le tessere Muraglia con gli obiettivi sono praticamente le stesse, tranne che per l’aggiunta di un paio di tessere nuove e la modifica dei punti finali su alcune altre.
L’unico cambiamento significativo relativo alla Muraglia nella nuova edizione è a livello estetico: questa si trova ora confinata nella parte alta del tabellone anziché essere disegnata sulla mappa come prima, perdendo così di tematicità. Nella vecchia edizione, infatti, il posizionamento della Muraglia rispecchiava di più il tracciato storico.
Scalabilità
Il primo Zhanguo non è un gioco per due. Detto altrimenti, è un titolo in origine pensato per tanti al tavolo, del resto è un gioco anche di maggioranze.
Nella prima edizione c’è un solo tabellone che però in due, nonostante la limitazione sul numero di palazzi, risulta comunque troppo largo, le regioni sono tante e gli obiettivi disponibili anche. Inoltre la plancia Unificazione, con quei tre governatori come ricompensa, rischia di diventare un gioco a somma zero: la lotta per cercare di aggiudicarseli distoglie in parte dal gioco vero e proprio, motivo per cui in due le partite rischiano di diventare tutte molto simili.
La seconda edizione è invece studiata per tutte le configurazioni, volendo anche per il gioco in solitario. Il tabellone è a doppia faccia, una per tre e quattro giocatori l’altra per due e per il solo, e anche molti componenti del gioco scalano con il numero dei giocatori.
Variabilità
Nella prima edizione era la doppia faccia delle plance giocatore che garantiva una certa variabilità: il lato asimmetrico infatti, oltre a fornire ulteriore complessità, rendeva anche differente l’esperienza di gioco tra i giocatori.
Nella seconda edizione la variabilità è data sia dalla varietà delle plance Unificazione, per cui le ricompense cambiano a seconda di quale si sceglie, sia dalle innumerevoli tessere scelte di volta in volta tra quelle Muraglia, quelle dei bonus, nonché dalla disposizione casuale delle tessere obiettivo del Mausoleo. Per chi vuole, c’è anche un minimo di asimmetricità se si usano tessere risorsa iniziali diverse per ciascun giocatore.
Conclusioni
Con il nuovo Zhanguo: The First Empire, l’editore e gli autori hanno fatto un ottimo lavoro: modificando solo alcuni aspetti del gioco originale sono riusciti a snellirlo, mantenendone le caratteristiche principali e la profondità.
Tuttavia se possedete la prima edizione, ci giocate in tanti e non vi disturba più di tanto l’azione Riassegna, non credo correrete a comprare la seconda. Se invece giocate prevalentemente in due, oppure preferite un gioco più lineare e meno “spostacubetti” ma ugualmente molto profondo, o se siete amanti di Zhanguo tanto da volerci giocare anche in solitario, allora Zhanguo: The First Empire è l’edizione che fa per voi.