Recensioni su Triumph & Tragedy: European Balance of Power 1936-1945 Indice ↑

  • | 7 commenti
    E se fosse stato Churchill ad attaccare Hitler? La Francia ad invadere la Germania? Se la bomba atomica l'avesse scoperta l'Asse per primo? E se la Russia si fosse alleata con i tedeschi contro gli Alleati?
    Autore:
    Agzaroth

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Triumph & Tragedy: European Balance of Power 1936-1945: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
3739
Voti su BGG:
2364
Posizione in classifica BGG:
637
Media voti su BGG:
8,15
Media bayesiana voti su BGG:
6,86

Voti e commenti per Triumph & Tragedy: European Balance of Power 1936-1945

8

Buon gioco con dinamica fluida e variegata

8,5

Nessun commento

8,5

Grande gioco che regala una serata abbondante e ridefinire la seconda guerra mondiale. 

8

Classico mattonazzo GMT, vero cinghialone per soli 3 Giocatori (nel senso che, delle configurazioni possibili, quella davvero sensata prevede un match triangolare: il resto è contorno...) dove ciascuno è chiamato a gestire uno degli schieramenti protagonisti della WW2 (West, URSS e Germania nazista) durante l'arco temporale che va dal 1936 sino al 1945, in uno scontro sul fronte industriale, diplomatico e - manco a dirlo - militare.

...il tutto senza che debba necessariamente scoppiare il conflitto mondiale, e quindi con un'ambientazione che - di fatto - rientra a pieno titolo nel genere ucronico.

Il sistema è card driven, ed implementa abbastanza efficacemente sia la componente diplomatica - con un gioco di influenze presente in tanti titoli della GMT, uno su tutti il pluri-osannato Twilight Struggle - sia quella militare, con l'uso di unità diversificate per tipologia (e per efficacia nel combattere contro lo stesso o diverso tipo di unità nemica) ed a forza variabile, il tutto condito con l'importantissimo elemento di fog of war ("nebbia di guerra") ottenuto tramite l'utilizzo dei classici blocchetti (uno per unità) orientati in modo che gli avversari non possano vederne la faccia ma solo un anonimo dorso privo delle informazioni salienti.

Quest'ultima meccanica, già vista in titoli come Sekigahara (sempre della GMT), aggiunge spessore a questo Triumph & Tragedy, che nel complesso mi sento di giudicare con una votazione tonda.

Il voto, infatti, cerca di essere una cartina di tornasole quanto più possibile obiettiva per un titolo che - per mio personale gusto - è piaciuto sì... ma sino ad un certo punto e non oltre.

Si badi bene: sono considerazioni mie personalissime, che non tolgono nulla ad un gioco che ha comunque spessore e che - come molti titoli GMT - merita tantissimo di essere provato e giocato.

Per quelle che sono le mie personalissime preferenze, infatti, questo gioco mi ha lasciato abbastanza soddisfatto per la parte diplomatica (seppur, secondo me, il più alto livello di meccanica diplomatica si raggiunga laddove possano essere i Giocatori attorno al tavolo a negoziare e stringere liberamente degli accordi, senza troppi vincoli dati da una carta che si potrebbe avere come non avere in un dato turno...), mentre ho sentito meno trasporto per la parte militare.

Vero è che (pur giocando anche wargames) non amo troppo i sistemi "a blocchetti", con la "nebbia di guerra" implementata in quel modo (ed infatti non sono un estimatore sfegatato di wargames come quelli della serie Command & Colors, sempre della GMT...), ma anche volendo tralasciare questo dettaglio ho trovato la parte militare piuttosto difficile da apprendere, con regole sì complesse ma che - alla fine dei conti - non sembrano riuscire a giustificare se stesse: lo sforzo mentale, richiesto al giocatore per apprendere le regole del combattimento, non restituisce infatti (a mio modo di vedere) un risultato che soddisfi il giocatore al punto da accettare l'investimento fatto a monte.

In più, volendo sempre esemplificare quanto appena detto, il fatto che ogni unità abbia un proprio valore di efficienza diversificata in base al proprio target (per esempio il sottomarino sarà molto efficiente contro una flotta ma quasi del tutto inefficiente contro la fanteria...) può essere da un lato apprezzabile per realisticità, ma dall'altro può costituire un "orpello" poco utile in un gioco con conflitti su grande scala e che non si qualifica per essere un wargame puro: mi aspetterei, infatti, di trovare una simile diversificazione in un wargame vero e proprio, dove non è insolito che si abbiano tabelle diverse da utilizzare nel caso in cui una propria unità di un certo tipo si scontri contro un'altra nemica di tipo diverso (esempio banale: cavalleria propria che attacca fanteria nemica piuttosto che artiglieria del nemico...), sistema quest'ultimo che pure si rinviene in altri wargames della medesima casa editrice (l'ho ritrovato, ad esempio, nella serie Musket & Pike sempre della GMT...).

Qualche altro "difetto" (nella mia ottica) l'ho poi riscontrato nel fatto che - salvo che si abbiano giocatori esperti al tavolo - non ho trovato grandi motivi logici che dovrebbero portare le nazioni dell'Ovest ad entrare in guerra con l'URSS (e viceversa), portando alla fine queste due potenze a coalizzarsi contro la Germania nazista (come avvenuto storicamente): se è vero, infatti, che alla fine vince comunque una sola fazione delle tre in gioco, non ho trovato forti stimoli che dovrebbero condurre i due giocatori Alleati ad implementare un contrasto (soprattutto militare) tra loro, che gioverebbe ad una Germania la quale - se controllata da un bravo Giocatore - ha tutti i numeri per mettere sotto scacco entrambi gli avversari.

Infine (ma questo è da mettere in conto e per qualcuno - come me - potrebbe non costituire un grande problema...) c'è la componente durata: questo è un gioco di ampio respiro, che tiene al tavolo i tre protagonisti per almeno 4-6 ore... mettetelo in conto.

Volendo quindi tirare le somme, Triumph & Tragedy mi è sembrato un titolo che merita un voto pieno, un'ottima soluzione per quando si gioca in tre anche se - per mio gusto - potrebbe non essere la prima scelta.

Pertanto ne posso consigliare tranquillamente la prova ma, personalmente, devo dire che forse non lo acquisterei, preferendo investire magari su altri e diversi titoli dello stesso editore.

10

Bellissimo! 

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