Non sono d'accordo che Nome in codice sia un capolavoro. Ha difetti abbastanza evidenti, per essere un party game, per esempio se il capitano non è prontissimo a dare la parola, tutti gli altri si rompono... Buon gioco sì, capolavoro proprio no
Per chi si fosse perso il primo articolo, in cui sono spiegati i criteri con cui vengono redatti tutti gli altri, lascio qui il link, in modo tale che uno possa andare a recuperare l'introduzione e farsi un'idea.
In breve si tratta di selezionare i giochi migliori senza barriera alcuna, da quelli per bambini ai wargame per grognard, di anno in anno, con una sola discriminante tra quelli proposti in lista: una soglia che divide i capolavori dai giochi "solo" ottimi.
Food Chain Magnate
Il Goblin Magnifico di quest'anno è un gioco di logistica e costruzione rete. Ogni giocatore costruisce la propria rete di fast food e cerca di produrre cibo e pubblicizzarlo meglio degli altri, in modo da poterlo vendere alla gente del quartiere. Si basa su due principi: la creazione di un albero aziendale, all'interno de quale è possibile acquisire e giocare, di volta in volta, vari ruoli, ciascuno con una funziona specifica, in funzione della propria strategia; la costruzione di una rete di negozi e di una produzione di alimenti, che ha una diversa appetibilità in base a distanza rispetto agli avventori e in base al prezzo. Un gioco profondo, strategico, difficile e molto interattivo, per giocatori esperti.
Through the Ages: A New Story of Civilization
Bisogna correggere quanto specificato nell’articolo sul 2006: questo è il miglior gioco di civilizzazione mai creato.
Studiando i risultati di migliaia e migliaia di partite disputate online, alla CGE hanno ribilanciato quel che andava ribilanciato, dato una limatina alle guerre (in origine eccessivamente punitive) e, più in generale, rivisto l’estetica e l’ergonomia del loro capolavoro, dando origine a un titolo imperdibile per chiunque voglia provare l’esperienza di un gioco di civilizzazione che non trascuri nessun aspetto.
Particolare non secondario per il nostro mercato, con l’uscita della seconda edizione Through the Ages ha finalmente avuto la sua attesissima localizzazione in italiano.
Pandemic Legacy Season 1
Pandemic si fonde col sistema Legacy, dando vita al gioco che ha affermato e diffuso questo tipo di meccanica nei giochi da tavolo. Il precedente Risk Legacy, seppur apprezzato, non era riuscito ad avere questa stessa cassa di risonanza e apprezzamento.
In Pandemic Legacy guideremo una squadra di specialisti alla ricerca della cura per il morbo che affligge l’intero pianeta. Mentre la situazione precipita, prenderemo scelte permanenti che ci porteremo dietro di scenario in scenario, modificando il mondo con cui andiamo ad interagire. In questo modo, tra obiettivi sempre diversi, regole aggiuntive, colpi di scena, si andrà a creare una storia che sarà solo nostra e del nostro tavolo.
Superate la paura per i giochi one-shot e lanciatevi in quest’avventura, tra adesivi appiccicati e carte strappate.
7 Wonders Duel
Le versioni da due di giochi famosi sono di solito degli aggiustamenti posticci e poco riusciti. Invece, in questo caso, questa scatola è più riuscita della precedente. Si mantiene come meccanica base il draft di carte, stavolta trasferito a una sorta di display comune sul tavolo, in cui scegliere una carta può significare sbloccarne altre per l’avversario. Le condizioni di vittoria passano da una a tre, aprendo così la strada a molteplici strategie e maggiore equilibrio.
Nel 2016 e nel 2020 escono due espansioni - Pantheon ed Agorà - che completano il gameplay, rendendolo ancora più vario, profondo ed interattivo.
Kingdom Death: Monster
Un gioco che è diventato il simbolo di un certo modo di fare Kickstarter e capostipite di un genere che vede sempre più seguaci. Controllerete un piccolo villaggio di malandati sopravvissuti in un mondo di tenebra, con la sola speranza di sopravvivere. Per farlo, dovrete cacciare creature da incubo, smembrarle e, con le parti dei loro corpi, costruire nuove armi, equipaggiamenti e migliorie per il vostro insediamento. Questo nell’attesa che qualche mostro particolarmente forte e feroce venga a farvi visita, probabilmente massacrando tutti.
Ci sono tre parti in ogni sessione di gioco della lunga campagna: la preparazione, il viaggio (in cui si scoprono carte e se ne affrontano le prove), infine lo scontro vero e proprio con il boss di turno, combattendo su un tabellone quadrettato a suon di carte e dadi.
The Voyages of Marco Polo
Daniele Tascini e Simone Luciani uniscono ancora le loro forze e danno alle stampe quello che è molto probabilmente il capolavoro del filone “all’italiana” degli eurogame, riuscendo a coniugare l’impianto tedeschissimo del piazzamento lavoratori (qui rappresentati da dadi con la loro forza ma, contestualmente, anche col loro costo se si arriva dopo gli avversari) con un elemento solo a prima vista destabilizzante come i – fortissimi – poteri variabili dati dai personaggi. Ci riesce grazie a un tabellone sempre diverso, che va studiato prima di scegliere questi ultimi e gli obiettivi di viaggi, e alla coperta cortissima, che costringe a ottimizzare ogni singola mossa. Il resto lo fa la bellissima produzione della Hans im Glück.
Nome in Codice
Quel geniaccio di Vlaada Chvátil dimostra di saperci fare anche con i party game. In questo caso due squadre dovranno ascoltare l’indizio dato dal rispettivo capitano, fatta da una sola parola che cerca di collegarne altre all’interno di una griglia 5x5, sorteggiate casualmente. Più parole si riescono ad indovinare, maggiori sono le probabilità di vittoria, ma c’è sempre il rischio di doversi fermare indicandone una nota, o peggio regalare una parola alla squadra avversaria, o, peggio di tutto, indicare l’unica parola che fa perdere istantaneamente: l’assassino.
Un gioco per tutti, in cui però occorre dosare gli indizi dati a seconda dei compagni. Non un party game caciarone e da grasse risate, piuttosto uno per riflettere e collaborare.
Enemy Action: Ardennes
Premessa: J. H. Butterfield è il miglior disegnatore di wargame in solitario. Enemy Action: Ardennes (d’ora innnanzi EAA) è il miglior gioco di Butterfield.
EAA è un wargame che consente ai giocatori di ricreare le vicende legate al famoso attacco attraverso le Ardenne avvenuto nel dicembre 1944 e controffensiva alleata del gennaio 1945. Si tratta di tre wargame in uno, gioco per due persone, solitario in cui si manovra il tedesco, solitario in cui si manovra l’alleato. Le pedine sono comuni così come parte delle carte mentre mappe, regolamento e carte sono specifici per ciascun gioco.
Il regolamento è scritto in modo chiaro, zeppo di esempi e di difficoltà medio bassa (è giocare bene che è difficile), il sistema è a impulsi e richiede costanti decisioni e reazioni ai giocatori, è card driven in quanto le carte (che hanno più funzioni) servono ad attivare le formazioni, a dare i comandi oppure per ottenere vantaggi tattici in battaglia. Le battaglie si risolvono con un geniale sistema di estrazione chit in cui le perdite (proprie ed altrui) dipendono dal rapporto di forza, dal terreno, dalle tattiche usate, dal tipo di unità che partecipano all’attacco. Con il risultato che stai sempre a bordo sedia, il sistema prevede un’estrazione minima e massima, ma sono i giocatori che decidono quanto “spingere” nell’estrazione dei chit (che danneggiano nemici ed amici) quel chit in più può essere quello che rovina il vostro attacco oppure proprio quel danno in più che spezza la schiena all’avversario. In questo gioco le risorse da usare sono le unità e le carte, attaccate con troppo poche unità e poche carte e verrete respinti, usate troppe unità e carte e non vi resteranno più carte per attivare i comandi e resterete indietro nella vostra tabella di marcia.
Il movimento delle unità avversarie in solitario e determinato da un sistema prioritario che riesce a sistemarle sempre al posto giusto e un paio di regole su attivazione improvvisa di unità nemiche tengono sempre alta la tensione.
È un gioco che funziona in tutte e tre le versioni da avere assolutamente nella propria collezione. IL capolavoro di Mr Ambush. In questo wargame, sapientemente spiegato da Butterfield in maniera eccelsa, ci ritroveremo catapultati di nuovo nella controffensiva delle Ardenne, con un geniale sistema di gioco che unisce sapientemente il chitpull con il card-driven. Essendo divino, il gioco è uno e trino: avrete un ottimo wargame 1 vs 1 e due giochi solitari dedicati qualora si usasse la fazione alleata o quella tedesva con una della IA più intelligenti e perfide che si siano mai viste in un gioco da tavolo. Il prezzo è alto ma ricordate che non state acquistando un gioco, ma ben tre capolavori.
------ SOGLIA DEL CAPOLAVORO -----
Blood Rage
Uno dei giochi ibridi che più hanno avuto successo, aprendo la trilogia delle divinità di Eric Lang. In questo caso abbiamo a che fare col pantheon vichingo. Lo scopo è quello del controllo delle regioni della mitologia nordica, ma anche la battaglia e la morte gloriosa, per accedere al Valhalla. I giocatori fanno un draft di carte all’inizio di ogni era e potenziano in questo modo il proprio clan, trovano nuovi modi per fare punti vittoria, si assicurano potenti carte battaglia.
Poi, a turno, ciascuno spende punti azione per evocare creature, spostarle e reclamare il possesso di un qualche territorio, che può scatenare una battaglia.
Un gioco che, per la forte interazione ed asimmetria, avvicina il pubblico american, ma anche quello german, grazie al parziale controllo su draft e combattimenti.
The Gallerist
Forse il gioco più famoso ed approcciabile, almeno tra quelli pesi e complessi, di Lacerda. Di sicuro quello in cui più l’ambientazione viene espressa dalle meccaniche. Gestirete una galleria d’arte, in tutti i suoi aspetti. Ciò significa scoprire nuovi artisti, farli crescere, pubblicizzarli, esporne le opere, attirare visitatori e vendere i quadri per incassare denaro. Il tutto sempre col medesimo sistema di azione e azione ausiliaria tanto caro a Lacerda, compresa poi, alla fine l’insalatona di punti vittoria.
Grand Austria Hotel
Tedesco molto apprezzato da chi si è accorto della sua uscita, come dimostra la notevole vitalità del gioco nel mercato secondario, il titolo di Gigli e Luciani – del quale è invero attesa una ristampa – è una solida declinazione del draft di dadi, articolata in soli quattordici, sanguinosissimi turni in cui i giocatori devono gestire ospiti e ordinazioni del loro albergo, sfruttando vari ed eventuali aiutanti e cercando al comtempo di farsi trovare pronti per l’arrivo dell'imperatore.
Molta astrazione e un notevole problema di tempi d’attesa non tolgono granché alla bontà del titolo, peraltro recentemente arricchito dall’espansione Let’s Waltz!.
Mombasa
Il primo gioco di Pfister con un peso per gamer, cha ha ottenuto un buon successo. In Mombasa cercheremo di sfruttare le ricchezze del continente africano per avviare il nostro successo commerciale. Il gioco si sviluppa su due filoni strettamente collegati: l’espansione sulla mappa comune, per prenderne i bonus e competere con gli avversari; il salire sulle tracce azionarie delle quattro compagnie in gioco, per aumentare il valore del nostro capitale. A ciò si aggiungono altri tracciati personali e i molti bonus collegati tra loro a cui ci ha abituato l’autore.Per il 2022 è prevista una riedizione con un tema diverso - Skymines - in cui si colonizzano gli asteroidi.
TIME Stories
Un’idea geniale, che forse poteva essere sviluppata meglio e con più coraggio per arrivare al capolavoro. Non c’è però da stupirsi, visti i tempi, se gli autori di TIME Stories non siano andati a creare avventure basate davvero sulla storia, ma abbiano preferito virare su contesti fantastici.
In ogni caso ogni avventura comprende un grosso mazzo di carte che funziona bene o male come un libro-game: ci saranno parti da leggere, prove da affrontare, misteri da risolvere ed infine una storia da scrivere e raccontare.
La scatola base contiene tutto l’occorrente per le avventure vendute come espansione e un’avventura iniziale.
Fury of Dracula (third edition)
Un classico gioco tutti contro uno (la prima versione è del 1987) in cui un giocatore esegue dei movimenti nascosti su una mappa, mentre gli altri lo cercano e devono tentare di intercettarlo e sconfiggerlo prima che raggiunga il suo scopo. In questo caso, il giocatore solitario è Dracula, il cui scopo è vampirizzare mezza Europa e creare nuovi seguaci vampirici. Tutti gli altri sono invece i cacciatori, che non solo devono trovarlo, ma anche sconfiggerlo, cosa più facile di giorno, alla luce del sole, mentre di notte avranno quasi sempre la peggio. Occorre quindi armarsi bene, coordinarsi e infine colpire con accortezza.
Questa terza edizione presenta l’evoluzione finale del gioco, con diversi miglioramenti rispetto alle precedenti.
Triumph & Tragedy
Un wargame che parte dal 1936 per arrivare al 1945, con un confronto tra le tre principali correnti politiche del ‘900: capitalismo, comunismo e fascismo. Tutti e tre gli schieramenti devono agire sia sul fronte diplomatico, assicurandosi l’appoggio di paesi neutrali, che militare, mobilitando truppe ed eventualmente scatenando guerre, che tecnologico, progredendo negli armamenti fino alla bomba atomica, che, infine, economico, mettendo in piedi un’economia in grado di supportare il progresso. Ecco quindi aprirsi molteplici scenari ucronici: da una guerra tutti contro tutti, ad alleanze tra fascisti e capitalisti, alla totale assenza della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto con tre possibilità di vittoria alternative: economica, tecnologica e militare.
Churchill
Stavolta la guerra si combatte sui tavoli delle trattative, ripercorrendo i vari incontri diplomatici tra USA, URSS e UK nel corso della seconda guerra mondiale. Il conflitto rimane quindi sullo sfondo, sotto forma di tracciati su cui avanzano le pedine degli eserciti Alleati, che vanno costantemente rifornite di mezzi per sconfiggere l’Asse. Nel frattempo i tre giocatori giocano carte per vincere gli argomenti che si trovano sul tavolo delle trattative e portarli dal loro lato, in modo da applicarli a loro vantaggio. Attenzione però: se a fine partita un giocatore stacca troppo gli altri due, non sarà il vincitore, perché i due perdenti si coalizzeranno contro di lui e il vincitore sarà considerato il più forte tra i due, ovvero il secondo in classifica. Come in diplomazia, quindi, occorre vincere, ma non di molto, o almeno senza che la controparte se ne accorga.
Ponzi Scheme
Un gioco economico di bluff e fregature. Lo scopo è essere il giocatore che va in bancarotta, poiché costui innescherà la fine della partita e sarà fuori dai giochi, mentre gli altri si contenderanno la vittoria grazie al maggior capitale accumulato. La particolarità sta nel fatto che tutti comprano fondi di varie industrie, poi possono comprarli o venderli da altri giocatori, ma, in ogni caso, dovranno pagarci sopra degli interessi. Il primo a non poter pagare tali interessi, va in bancarotta.
Un gioco molto aperto, la cui lettura è lasciata alla capacità dei giocatori, che riproduce il famoso schema piramidale dell’omonimo truffatore.
Small City
Ogni giocatore deve organizzare al meglio la propria parte di città, per prendere quanti più voti possibile e divenire sindaco. Gioco di Alban Viard, presenta come sempre poche e definite azioni, ma tante possibilità e ramificazioni per ciascuna di esse. Qui occorre bilanciare quartieri residenziali, industriali ed economici per trarre il maggior profitto e sinergia da ciascuno. La città si espande, cresce, prospera in un gestionale che rimane tutt’ora uno dei migliori city building.
Si ringraziano per i contributi: sinclair, s83m, Il Signor Darcy, linx, Peppe74, Rosengald, Iugal, Gen0, Pennuto77, dave2306, cosarara, dimarco70, Fabio Cambiaghi