
ottima recensione, e molto interessante questo Agamennon. Penso che presto andrà a rinforzare la mia collezione per 2 giocatori. :-)
Possiedo Stromboli e trovo che sia un bel gioco, ben fatto, con ottimi materiali.
Vestendo i panni degli dei dell’Antica Grecia, in "Agamemnon" abbiamo il potere di manovrare i fili del destino, grazie ai quali possiamo influenzare favorevolmente il destino della nostra fazione - greci o troiani.
Nota dell'autore: la descrizione del funzionamento e delle regole del gioco avverrà prendendo in considerazione sia il regolamento in inglese, che quello tradotto in italiano.
Agamemnon è un astratto a tutti gli effetti (in quanto tale è del tutto indipendente dalla lingua) e la veste grafica dell’Antica Grecia è perlopiù pretestuosa, sebbene la creazione di un percorso con delle tesserine, tramite l’utilizzo dei dischetti, possa dare un vago sentore da poema omerico. Questo gioiellino è opera di Günther Cornett, già autore di altri giochi astratti di durata contenuta quali Hey, That's My Fish! e Kahuna.
La componentistica spartana (è proprio il caso di dirlo), ma al contempo ben illustrata, è costituita da un tabellone a doppia faccia (Agamemnon e The Loom); quindici gettoni per ciascun giocatore, divisi in tre categorie: cinque comandanti, sei guerrieri e quattro tessitori; sessanta fili del fato (venti per ognuna delle tre categorie: potenza, comando, forza), quattro tessere speciali (usate solo nella variante The Loom), due fogli aiuto e l’immancabile regolamento.
Nel proprio turno, i giocatori pescano due gettoni dalla propria riserva in maniera più o meno casuale (a seconda della variante di gioco scelta) e decidono in quale spazio circolare del tabellone piazzarli, allo scopo di conseguire tre diverse maggioranze di tessere (fili del fato) a fine partita, appunto potenza, comando e forza. Vince la partita chi ottiene il maggior numero di fili del fato.
Il primo giocatore pesca casualmente uno dei suoi gettoni e lo colloca in uno dei trentadue spazi circolari del tabellone, dopodiché il secondo giocatore pesca due gettoni e li colloca in qualsiasi ordine in uno degli spazi circolari del tabellone ancora disponibili. Nel turno finale, il primo giocatore si ritroverà a piazzare due gettoni, mentre il secondo giocatore ne piazzerà uno solo.
Come detto, i gettoni si dividono in tre tipologie di personaggi diversi, vale a dire:
La partita termina quando entrambi i giocatori hanno finito di piazzare tutti e quindici i gettoni. A quel punto si passa alla verifica delle maggioranze su ogni singolo percorso di tessere fili del fato dello stesso tipo, tenendo presente che eventuali spazi vuoti e i gettoni trama interrompono il percorso. In caso di pareggio, nessun giocatore guadagnerà le tessere contese. Le tessere potenza (rosse con le lance) premiano il giocatore che con i suoi comandanti e guerrieri ha schierato il maggior numero di lance; le tessere comando (bianche con una specie di labirinto) premiano il giocatore che ha schierato il comandante di rango maggiore (in caso di pareggio, si vede il secondo comandante di rango maggiore, e così via) le tessere forza (gialle con i pallini) premiano la maggioranza di gettoni piazzati, compresi i tessitori, e tenendo presente che i gettoni trama valgono su due maggioranze diverse, in quanto dividono il percorso in due. Ovviamente, vince chi ha ottenuto il maggior numero di tessere fili del fato.
I gettoni comandanti, guerrieri e Tessitori vengono dapprima separati e quindi mischiati separatamente in maniera tale da formare tre pile diverse da cui pescare. In questo modo viene ridotto il peso della fortuna in fase di pesca.
I gettoni sono posizionati tutti a faccia in su, eliminando in questo modo l’unico elemento aleatorio del gioco. Il regolamento suggerisce che tale variante rischia di allungare i tempi di gioco.
Che dire di Agamemnon? In primis, trovo molto brillante l’idea che esistano tre tipi di percorsi diversi su cui competere per le maggioranze, pur avendo tutti lo stesso significato in termini di punti vittoria, dato che per vincere basta avere complessivamente il maggior numero di tesserine.
In secondo luogo, i tre tipi di percorsi rendono tutt’altro che banale la scelta di quale e gettone collocare sul tabellone e, soprattutto, dove; questo perché ci sono gettoni che, pur avendo l’utilità di prolungare il percorso di tessere che intendiamo conquistare, possono comunque risultare sprecati per quel tipo di percorso (per esempio giocare il gettone da tre lance lungo un percorso comando). Se si gioca con la versione base la partita assume una connotazione prettamente tattica, in quanto ci si dovrà adattare di volta in volta in base a quello che esce. In alternativa, è possibile incrementare le possibilità di pianificazione a lungo termine giocando la variante che attenua il peso della fortuna (The Oracle) o quella che lo elimina del tutto (Defy the Gods).
Per le prime due o tre partite suggerisco di giocare con tutte le regole base, dopodiché a seconda delle proprie preferenze si potrà combinare liberamente la variante The Loom con quella dell’oracolo o della sfida agli dei, oppure continuando a pescare gettoni in maniera casuale. Personalmente, ritengo che la combinazione migliore sia The Loom + Defy the Gods, in quanto possiamo godere di una disposizione sempre casuale delle tessere, avendo al contempo un gioco a fortuna-zero. Per esperienza personale (e contrariamente a quanto dice il manuale) posso dire che avere fin dall’inizio tutti i gettoni scoperti non solo non allunga i tempi di gioco, ma addirittura li velocizza, in quanto anziché dover riflettere al momento sulla migliore mossa da fare, sarà possibile pianificarla con un certo anticipo.
Analogamente a Stromboli, anche Agamemnon è un titolo che ha il grande merito di presentare un ottimo sistema di maggioranze per un gioco da tavolo per due soli giocatori. La differenza principale tra i due giochi sta nel fatto che, mentre in Stromboli le maggioranze venivano tutte risolte a partita in corso (allo scopo di ottenere le carte dalla spiaggia), in Agamemnon invece le maggioranze hanno tutte luogo a fine partita, poiché solo da quel momento in poi sarà possibile ottenere i tanto agognati fili del fato.
I materiali di Agamemnon purtroppo sono decisamente meno pregevoli rispetto a quelli di Stromboli (il cartone dei gettoni e delle tesserine è troppo sottile), ma sono più che funzionali allo scopo. La breve durata tanto nella preparazione, quanto nella partita, unita al prezzo contenuto (attualmente dovrebbe costare sui venti-venticinque euro) e al fatto di avere pochissime regole lo rendono un gioco estremamente agile, che si fa rigiocare molto spesso. Poi, come non apprezzare il fatto che il titolo presenta più varianti liberamente combinabili tra loro?
ottima recensione, e molto interessante questo Agamennon. Penso che presto andrà a rinforzare la mia collezione per 2 giocatori. :-)
Possiedo Stromboli e trovo che sia un bel gioco, ben fatto, con ottimi materiali.
bella recensione, mi hai incuriosito.
Molto molto interessante....
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