La seconda wave di Black Rose Wars mi recapita in casa, grazie al provvidenziale aiuto di un goblin che mi ha permesso di aggiungermi al suo pledge, la Sator Box, assieme a tutto il materiale per giocare in italiano.
Per il funzionamento generale del gioco, vi rimando alla recensione della scatola base.
Qui parliamo solo di ciò che introduce questa espansione, per lo meno delle cose principali.
Materiali
Miniature sempre all'altezza, se possibile ancora più belle e particolari di quelle della scatola base. Da questo punto di vista la Ludus Magnus ha davvero pochi rivali ed è abbondantemente all'altezza (se non sopra) rispetto a molti altri competitor internazionali. Difficile scegliere le migliori, posso solo nominare le mie preferite: il drago, nella sua possanza e Davide Schiavon, che da uomo invisibile è davvero realizzato benissimo. A gusto personale, Eliumbra e Skulltor hanno un posto speciale nel mio cuore.
Le carte conservano la grafica dell'edizione base, un po' confusionaria e resa più chiara con l'edizione Rebirth. Il problema principale, ora, con così tante scuole, è identificare a quale scuola corrisponde quale mazzo, dato che non è scritto.
L'ergonomia peggiora fondamentalmente per due motivi: la scatola, oltre a essere bruttissima, occupa parecchio spazio e, con nuove stanze e nuovi mazzi e nuovi maghi e nuovi mostri, ci metterete molto di più a tirar fuori e risistemare poi tutto.
Maghi asimmetrici
Diciassette nuovi maghi, tutti con una doppia scheda: da una parte le differenze sono minime, come le conoscete nel gioco base. Dall'altra sono invece più marcate, frutto di due o tre abilità diverse, che trovate tutte riunite in fondo al regolamento.
Questo da una parte rende le cose più interessanti e caratterizza meglio ogni personaggio; dall'altra instrada molto di più le strategie del singolo mago, rendendolo molto adatto per alcuni obiettivi, meno per altri, molto più compatibile con alcune scuole di magia, molto meno con altre. Difficile anche trovare un buon bilanciamento, tra tutti questi bonus e malus, in un gioco già difficilmente bilanciabile di suo.
Insomma, il mio gruppo american apprezza molto questa nuova asimmetria e la usa ormai sempre, ma un gruppo più german potrebbe non gradirla. Da quel che ho capito, i maghi della Rebirth non avranno la doppia scheda e rimarranno senza lato asimmetrico. Peccato.
Nuove scuole di magia
Ben undici nuove scuole. Onestamente oltre le aspettative, in quanto a fantasia e varietà. Tra l'altro dopo tutto questo ben di dio non pensavo si potesse andare oltre, invece a GiocAosta ho potuto provare il prototipo di Rebirth, vedere le sei nuove scuole contenute al suo interno e stupirmi ancora di come l'autore abbia saputo tirar fuori altre nuove idee, sempre più particolari, per la sua creatura.
Nella Sator Box ce n'è per tutti i gusti: puoi distruggere tutta la loggia (provate Vuoto e Mito prese da due personaggi), puoi andare in giro ad ammazzare gli altri (Sangue), controllarli (Mente), perseguire quest personali (Cartomanzia), controllare gli elementi (Elementale), perfino cantare canzoni a squarciagola (Bardica) e tante altre cose.
Come prevedibile, alcune sono più immediate, altre più difficili, alcune probabilmente più forti di base, ma pazienza: funzionano, divertono e garantiscono sempre una partita diversa.
Noi siamo abituati a fare partite concentrandoci ciascuno su una singola scuola, proprio per capirla a pieno e scoprirne le sinergie, ma indubbiamente si possono fare mescoloni per trovare nuove combo.
Nuove stanze
Una manciata di stanze nuove con effetti diversi. Una piccola aggiunta, ma nel mio caso è stato piacevole togliere dalla loggia alcune delle vecchie che non mi piacevano granché e sostituirle con le nuove.
In questo caso sono forse l'aggiunta al gioco meno necessaria.
Il solitario
In questa modalità avrete dei mazzi pre-fatti e vi aggirerete per la loggia utilizzando carte Missione ed Evento specifiche per questa modalità. Dal canto suo, la loggia risponde con un sacco di evocazioni che seguono un comportamento prefissato e vi vengono addosso cercando di uccidervi.
Ho provato questa modalità una sola volta perché non sono un patito dei solitari e, soprattutto nel caso di Black Rose Wars, penso che il gioco renda al massimo nel competitivo, proprio per la sua natura e per com'è nato e pensato.
In ogni caso funziona bene, ha un buon livello di sfida (regolabile) e può costituire una valida alternativa per chi è a corto di un gruppo di gioco.
Ecco, magari non investirei nella Sator Box solo per usare questa modalità.
La campagna
Prevede che i giocatori facciano in sequenza sette scenari speciali, totalizzando poi i punti per ciascuno al fine di determinare il vincitore assoluto della campagna.
Ogni scenario ha una disposizione delle stanze particolare, regole proprie e anche modi addizionali per ottenere punti vittoria.
I maghi possono anche modificare parzialmente il proprio grimorio di partenza tra un'avventura e l'altra, per iniziare sempre in modo lievemente differente.
È una buona aggiunta, utile soprattutto per sfruttare l'enorme mole di materiale nella scatola e se avete un gruppo di gioco costante, fisso e affiatato.
Conclusione: devo recuperare la Sator Box?
Dipende.
Se avete fatto il nuovo Kickstarter – Rebirth– direi che lì dentro c'è materiale a sufficienza per giocare un paio d'anni, oltretutto con una grafica migliore e più comoda.
Se non lo avete pledgiato, io vi direi piuttosto di andare a pledgiare quello, che vi dà anche cose utili come i pezzi per quinto e sesto giocatore.
La Sator Box, però, va detto, rimane una figata. Pur nella sua bruttura estetica di cartone marrone, che quando la vedete sullo scaffale vi fa tristezza, racchiude uno scrigno di ricchezza infinita.
Personalmente trovo che la grande forza di Black Rose Wars, o almeno uno dei suoi punti di forza, risieda proprio nella varietà delle scuole magiche, nella diversa impostazione che devi seguire, nelle possibili evocazioni, combo, peculiarità.
In questo senso, undici nuovi mazzi, alcuni dei quali davvero strani, danno una spinta notevole alla vostra libreria magica.
La seconda priorità, per me, è stata l'asimmetria dei maghi: tematicamente parlando, avevo sempre trovato carente questo aspetto. In ogni caso le schede sono fronte/retro e questo lascia campo aperto a entrambe le scelte.
Gli altri elementi avevano per me importanza secondaria e trascurabile, ma sono sicuro ciascuno di voi riuscirà a trovare un valido motivo per tentare di recuperare la Sator Box, se ha apprezzato molto il gioco base.
Diversamente, non sarà con questa scatola che improvvisamente amerete Black Rose Wars: rimane, in tutti i casi, un gioco in cui il focus principale è il “controllo del caos”. Cosa impossibile per definizione, ovviamente.