Anno di Nostro Signore 947: si celebrano regali nozze tra Lotario II, Re d’Italia, e Adelaide di Borgogna.
Presto tuttavia tale unione e’ funestata dalla morte del Re, forse assassinato da Berengario II, Marchese d’Ivrea, bramoso di prenderne il posto.
Adelaide, indignata, si oppone a questa nuova reggenza, e Berengario cerca di imporle il matrimonio con il proprio figlio Adalberto d’Ivrea.
Ella sfugge e si rifugia presso il Castello di Canossa, strategico per posizione e retto da Azzo Adalberto.
Qui si tiene l’assedio che ora si andrà a rievocare: ad assediare vediamo Berengario II ed il figlio di lui Adalberto, assediati sono Adelaide di Borgogna ed Azzo Adalberto; in difesa di questi accorre Ottone I, Imperatore della Germania, con i suoi cavalieri.
Ognuno dei prodi conduca 2 cavalieri dell’Imperatore, il quale liberando Adelaide la sposerà nel 952 e diverrà nuovo Re d’Italia...
Questa è la premessa "storica" di Canossa.
Il gioco è un mix di esplorazione e piazzamento, condito da un'elevata interazione fra i giocatori.
La scacchiera, esagonale e esagonata, viene ricoperta all'inizio del gioco dalle tessere: le tessere Foresta sull'anello più esterno, le tessere Bosco e Avversità, disposte casualmente, sul resto della mappa. Nell'Esagono centrale viene messo il Castello di Canossa.
Lo scopo del gioco è conquistare più punti degli avversari. Per ottenere tali punti, bisogna cercare di portare i propri cavalieri, che partono dal bordo esterno della mappa, a creare una via d'accesso al Castello di Canossa, liberando gli assediati.
Durante il proprio turno, il giocatore ha due azioni possibili:
1.muovere uno dei suoi due cavalieri - solitamente catturando tessere Bosco o Foresta, da riposizionare in seguito, o tessere Avversità (che valgono ciascuna da 1 a 5 punti);
2. posizionare una tessera Bosco o Foresta precedentemente catturata, per ostruire il cammino degli avversari. Le tessere Foresta, quando vengono posizionate per la prima volta da un giocatore (quindi, ovviamente, non durante il setup) diventano ostacoli invalicabili e vengono girate sull'altro lato.
Se un giocatore, con la propria mossa, tocca con un suo cavaliere il cavaliere di un avversario con più punti di lui, questi è obbligato a "donargli" una tessera a scelta del giocatore in svantaggio: questa meccanica di "furto" aumenta di molto l'interazione (già abbastanza alta a causa del piazzamento di boschi e foreste) e aggiunge un po' di pepe al gioco.
Il primo giocatore che riesce a creare una via libera dal Castello al bordo della mappa pone fine alla partita, e riceve un bonus di tre punti.
Il gioco è di fatto un astratto, anche se l'ambientazione è originale e le meccaniche si integrano bene con la storia; come per altri titoli del genere, deve piacere il gioco "alla tedesca", nonostante l'ambientazione azzeccata sia un piacevole bonus.
A conti fatti, i pregi maggiori sono l'originalità delle meccaniche, l'alta interazione e la buona resa meccaniche-storia, mentre qualche difettuccio può essere rilevato nei componenti troppo piccoli; inoltre, personalmente, ho trovato le regole un po' confuse, contando quanto è semplice il gioco (un unico foglio fronte-retro).
La valutazione finale è positiva: si tratta di un gioco carino che, pur con qualche peccatuccio venale - dopo tutto si tratta di un'"opera prima" - diverte e rilassa per una buona mezz'ora, lasciando ben sperare sulle successive opere dell'autore.
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CanossaScritto da Izraphael il 18/11/2007
Voto recensore:
5,6Pro:
Alta interazione.Meccaniche abbastanza originali, alta interazioni con conseguente discreta rigiocabilità.
Il gioco è molto tattico, la disposizione casuale delle tessere non favorisce nessuno, e la fortuna è praticamente assente.
Contro:
Il sistema è difficile da assimilare: all'inizio si va un po' per tentativi.Scacchiera e esagoni sono piuttosto piccoli: da un lato il gioco è facile da trasportare e occupa poco spazio, dall'altro, a volte, maneggiando le tessere o toccando la scacchiera si rischia di far danni.
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