Bella rece. Anche io tra i due preferisco di gran lunga Eclipse da quasi ogni punto di vista, anche se di TI gradisco maggiormente il sistema di punteggio ad obiettivi
Il vecchio Eclipse: New Dawn for the Galaxy uscì nel lontano 2011 per mano di un autore e un editore finlandesi, e da subito divenne un riferimento per i 4X ad ambientazione spaziale.
Parliamo quindi di esplorazione, espansione, sfruttamento di risorse e sterminio di altre razze… E quando si affrontano questi temi compare sempre l’elefante nella stanza, ovvero Twilight imperium, ad oggi arrivato alla sua IV incarnazione (del 2017)!
Più avanti affronteremo l’argomento, annoso e dibattuto, di quali siano pregi e difetti di questi due ottimi giochi… Ma per andare in ordine partiamo, per prima cosa, vedendo come è fatta questa reimplementazione del gioco di Touko Tahkokallio.
Ambientazione e scopo del gioco
In entrambe le edizioni ci sono dodici fazioni, ma le prime sei, gli umani, sono identiche tra loro e permettono di giocare in modo simmetrico. Sul retro di ogni plancia giocatore c’è invece una razza con caratteristiche specifiche proprie, che spingono le persone a provare strategie di partita in partita differenti.
Il gioco è incentrato su due aspetti: il primo è lo sviluppo economico della propria civiltà, che si focalizza su tre risorse (scienza, materiali e denaro) conteggiati su un tracciato e prodotti alla fine di ogni turno. La scienza serve per scoprire nuove tecnologie, i materiali per costruire astronavi e altre strutture, mentre il denaro è necessario per fare azioni e potersi espandere su molti sistemi solari.
Il secondo aspetto, altrettanto importante, è quello del conflitto militare: a differenza di tanti giochi 3X… o 3,5X (!) usciti negli ultimi anni, sempre di esplorazione e gestione risorse, magari anche essi con mappa a esagoni, ma dove la quarta X di eXterminate è stata sostituita da meccaniche di maggioranze, controllo territorio o altro che comunque lasci una accessibilità al gioco a quei giocatori che non amano l’interazione diretta, qui in Eclipse ci si mena… e parecchio, o almeno si dovrebbe! Che il combattimento sia fondamentale il designer ce lo fa capire in vari modi: più di metà delle tecnologie scientifiche è di tipo militare; ogni battaglia, anche se persa, dà punti vittoria; molti sistemi solari sono inizialmente popolati dagli “Antichi” una specie aliena ostile che deve essere sconfitta prima di poter prendere possesso delle risorse sui pianeti…
Nel tentativo dell’autore di non scontentare nessuna tipologia di giocatore, non possiamo non citare la possibilità di fare punti anche con i “monoliti” (palese citazione del capolavoro di Kubrick “2001 Odissea nello spazio”), abbinandoci una strategia difensiva per dissuadere gli attacchi dei giocatori più maneschi al tavolo…
Componenti del gioco e setup
La prima edizione era molto ricca di materiali, così tanto da richiedere un setup piuttosto pesante: c’erano gli esagoni di partenza dei giocatori e quelli, di tre livelli, da pescare a caso durante la partita per comporre la mappa di gioco, le sei plance giocatore, la plancia tecnologie, il sacchetto con le tessere tecnologia da pescare a caso e disporre sulla citata plancia, le decine di tipi di tessera upgrade astronave, ognuna in molte copie, da sovrapporre in una marea di pile, il sacchetto con le tessere punteggio da pescare dopo le battaglie e ovviamente le miniature delle astronavi (criticate perché erano le stesse di Galactic Emperor), i cubetti popolazione e dischi in legno per ogni giocatore, da disporre ordinatamente sulla propria plancia… se il gioco non era sistemato nella scatola in modo efficace, la tentazione di buttare all’aria il tavolo prima ancora di cominciare potrebbe farsi strada nel cervello di chiunque!
I materiali sono globalmente molto buoni, salvo forse per le plancette giocatore che sono rimaste abbastanza sottili… a vantaggio però dell’ingombro e del peso della scatola!
Meccaniche di gioco
Descriviamo ora sommariamente le meccaniche e il flusso di gioco per chi si avvicina per la prima volta a questo titolo.
Il gioco si dipana in otto round, durante i quali i giocatori muoveranno a turno scegliendo sulla propria plancia un’azione tra le sei che si possono fare. Ciò si fa prendendo un disco influenza dal relativo tracciato e piazzandolo su uno spazio azione dei sei descritti qui di seguito: man mano che i dischi sono rimossi dal tracciato, aumenta la spesa che dovremo sostenere a fine turno.
Con specifiche tecnologie potremo guadagnare tre dischi nella partita, che un po’ di ossigeno lo danno… basta arrivarci per primi!
Le azioni sono le seguenti:
- EXP (Explore): esplora. Si prende un esagono a caso dalla pila che ci interessa (ce ne sono tre: una per i sistemi adiacenti al Centro Galattico, una per un secondo anello di sistemi e una terza per i sistemi più lontani), piazzandolo in uno spazio ancora vuoto attorno al nostro esagono di partenza o ad un altro che controlliamo.
Una volta piazzato, se libero da navi aliene (bot) è possibile colonizzarlo: per ogni spazio risorsa libero sull’esagono si prende un cubetto popolazione dalla riserva opportuna e lo si piazza sopra: più tolgo cubetti dalla riserva più aumenta la mia produttività di quella risorsa. Questo sistema, estremamente semplice e fluido, è stato successivamente copiato da una moltitudine di giochi e a mia memoria è ispirato al mirabile sistema di gestione della felicità di Through the ages, in cui più accresco la popolazione della mia civiltà più è arduo mantenere tutti felici... - RES (Research): ricerca tecnologie. Si sceglie tra quelle estratte a caso dal sacchetto una tessera tecnologia di nostro gradimento, la si paga in punti scienza e la si pone sulla propria plancia, attivandone l’effetto se ne ha uno istantaneo; spesso le tecnologie ci permettono di avere accesso a potenziamenti sulle nostre astronavi o a migliori capacità di estrazione risorse dai nostri pianeti.
- UPG (Upgrade): potenziamento astronavi. Qui sta in buona parte il cuore di Eclipse! Sulla nostra plancia abbiamo il progetto di ogni nostra astronave più le stazioni spaziali difensive, fisse. Con questa azione possiamo prendere due tessere upgrade a cui abbiamo accesso (grazie appunto alle tecnologie acquisite) e piazzarle sui progetti delle astronavi. D’ora in poi questi potenziamenti sono automaticamente e immediatamente attivi su ogni nostra miniatura corrispondente! Ad esempio posso installare cannoni o missili più potenti, scudi difensivi robusti, generatori di energia più grossi, motori più veloci, sistemi elettronici difensivi od offensivi più efficaci… il tutto servirà quando arriveremo allo scontro e ci combatteremo letteralmente a suon di dadi!
- BUI (Build): costruzione di astronavi e stazioni spaziali per i combattimenti, monoliti per i punti vittoria e orbitali per accrescere le risorse estratte dai sistemi solari. salvo che per le astronavi, prima di poter costruire le altre strutture dovremo prima scoprire la relativa tecnologia!
- MOV (Move): movimento. Normalmente potremo effettuare il movimento di 2 astronavi, ciascuna di tanti esagoni quanto lo permette il motore installato (inizialmente solo 1).
- INF (Influence): influenza. Azione che si fa di rado e di malavoglia… permette di allestire nuove navi coloniali (necessario se vogliamo spostare sui sistemi più di 3 cubetti per round) e ritirare il nostro controllo da un pianeta per recuperare un disco in più.
Come dicevo all’inizio, che si vinca o si perda, almeno una tessera reputazione la si pesca dal sacchetto, ottenendo da 1 a 4 punti vittoria. Chi vince ne pesca di più, soprattutto se distrugge molte astronavi, ma ne potrà tenere solo una (avrà la speranza di poter pescare meglio). Chi conquista un esagono potrà poi prenderne possesso spostando un ennesimo disco su di esso.
Alla fine del turno c’è la fase di mantenimento, in cui ognuno produce denaro, scienza e materiali in funzione di quanti cubi del tipo ha messo in mappa, pagando infine il denaro speso per fare le azioni.
Differenze principali tra il vecchio e il nuovo Eclipse
La prima e più evidente differenza è nei materiali, e ne abbiamo diffusamente parlato sopra in “Componenti del gioco e setup”.
Altri cambiamenti sono stati fatti per riequilibrare alcuni aspetti del gioco:
- numero di turni. La partita è stata accorciata da nove a otto turni. Meglio? Peggio? Togliere l’ultimo turno la accorcia di quasi mezz’ora, rendendo il gioco ancor più intavolabile. Il 9° turno rendeva però forse più epica la partita, permettendo ai giocatori di esprimere meglio il potenziale delle astronavi a cui avevano lavorato nei turni precedenti. Soprattutto se certe tech o certi esagoni non escono subito, infatti, lo sviluppo può essere più lento, e gli otto turni allora volano;
- ordine di turno. Nel vecchio Eclipse una critica sacrosanta riguardava il fatto che il primo giocatore del round successivo era colui che passava per primo nel round in corso, ma poi si andava a giro (il secondo era quello alla sua sinistra, e così via…). Soprattutto giocando in tanti, quello alla destra del primo giocatore aveva quindi un malus pesante senza colpe;
Nella nuova edizione hanno quindi semplicemente implementato l’house rule più usata della prima edizione, introdotta poi nell’espansione Rise of the ancients (2012) e già presente in tanti altri giochi, ovvero banalmente la possibilità di tracciare la sequenza di chi passa il round in modo da riproporla come ordine di turno; - bonus al più veloce. Il primo che passa oltre ad essere il primo giocatore ottiene 2 soldi: piccola mossa di catch up per aiutare quello che di solito è il giocatore con meno opzioni al tavolo;
- guardiani. Nella preparazione iniziale del gioco gli esagoni di partenza dei giocatori sono disposti distanziati tra loro, sui vertici di un esagono immaginario avente come centro il Centro Intergalattico. Giocando in meno di sei restano dei “buchi” che in cinque giocatori creano delle vere e proprie asimmetrie, ma anche in tre o quattro creano una vasta area di esplorazione a volte vuota di nemici (i poveri Antichi, intendo, che sbucano casualmente a seconda della tessera esagono pescata durante l’azione Explore). Nella seconda edizione hanno introdotto i Guardiani, Antichi più forti che presidiano gli esagoni lasciati vuoti dai giocatori mancanti. Una bella idea che non appesantisce il gioco;
- variabilità delle caratteristiche dei bot. Le navi degli antichi, dei guardiani e il centro galattico hanno caratteristiche ogni partita diverse, sorteggiate a caso a inizio partita: una bella idea che dà maggiore longevità al gioco;
- tecnologie rare (nere). Idea già introdotta nell’espansione Rise of the ancients. Sono state qui aggiunte quindici tecnologie “rare” in copia singola, ognuna con effetti particolari. La pesca delle tessere tecnologia ad ogni inizio round è sempre, in Eclipse, un momento cruciale… visto che non sono in alcun modo disponibili per i giocatori quelle che restano nel sacchetto. Alcune scelte strategiche, soprattutto di allestimento delle astronavi, dipendono da un fattore aleatorio che, in aggiunta alla pesca degli esagoni, rende ogni partita diversa dalle altre e ogni strategia non perseguibile a priori a inizio partita. Queste tecnologie speciali accentuano questo fattore, aumentando le combinazioni creabili dai giocatori;
- bilanciamento. Come già parzialmente fatto con le espansioni uscite, quella citata e Shadow of the rift (2015), si è proceduto a ribilanciare leggermente alcuni upgrade e il costo di alcune costruzioni (gli orbitali sono più economici).
Twilight Eclipse (?!)
Fondere i due giochi cogliendo il meglio di entrambi… Ecco un bell’esempio di utopia!
Twilight Imperium è un gioco maestoso sotto ogni punto di vista… dall’ingombro sul tavolo alla durata, dall’ispirato coinvolgimento dei giocatori alle dinamiche in primis politiche che si dipanano durante la partita.
È però davvero difficile da intavolare (invidio quei gruppi fissi che ci giocano una o due volte l’anno!), soprattutto perché introdurre nuovi giocatori è sempre delicato visto che non c’è solo da imparare le regole, ma anche da capire le dinamiche del gioco, l’utilità delle alleanze e gli equilibri… e una partita con gente nuova è soggetta ad essere condizionata nel risultato (al pari di altri giochi simili, uno per tutti Il Trono di Spade: il gioco da tavolo, che però dura la metà!).
Eclipse molti lo definiscono la miglior versione breve possibile di Twilight Imperium, visto che dura meno della metà (entro le tre ore): è vera questa cosa?
Per me solo in parte: condividono l’ambientazione, la mappa ad esagoni, i combattimenti di astronavi, gli sviluppi tecnologici, il numero massimo di giocatori…
E però la mappa di Twilight Imperium è visibile fin dall’inizio mentre in Eclipse c’è il brivido e la casualità della scoperta, i combattimenti sono molto diversi, la personalizzazione delle navi di Eclipse inarrivabile, mentre in generale la parte di sviluppi tecnologici di Twilight Imperium (nella sua IV edizione) è piuttosto blanda.
Dalla sua il “colosso” della Fantasy Flight spinge sulla gestione politica della galassia, con possibilità di votare leggi e di avere una cooperazione più marcata tra le fazioni (dove invece in Eclipse le alleanze si traducono nello scambio di un segnalino e nel conseguente banale incremento produttivo di un cubetto). E l’interazione aggiuntiva data dalla meccanica “alla Puerto Rico” di seguire l’azione del giocatore attivo è una bella ciliegina sulla torta.
Conclusioni
Twilight Imperium è votato 8,6 ed ha un peso di 4,32 (dovuto credo non tanto alle regole per giocarlo quanto alla maggiore durata e complessità diplomatica). È classificato come “Strategy, Thematic”, ma qui in Tana credo da chiunque è considerato un American, se non addirittura uno dei campioni più rappresentativi del genere.
Il mio consiglio è di provarli entrambi. Se togliamo l’ambientazione, le sensazioni di gioco sono davvero molto diverse… e questo spiega il fatto che ci siano estimatori di entrambi i giochi che da tredici anni si scornano su quale sia il migliore.
Io continuerò a giocare a Eclipse, con la mia vecchia ma buona prima edizione o con la seconda bella edizione dei miei amici, perché lo trovo sempre fresco e divertente - ma anche perché qui nella mia zona è davvero difficilissimo trovare giocatori (e tempo) per intavolare Twilight Imperium!