È stata pubblicizzata poco questa rivisitazione, ma mi tenta.
In Egizia Shifting Sands impersoneremo costruttori dell’antico Egitto che devono rendere maestosi i monumenti dedicati al Faraone. Per fare ciò si serviranno di abili lavoratori che, trasportando i materiali lungo il celebre fiume Nilo, tenteranno di essere il migliore dei costruttori ed essere ricordato per l’eternità.
Per fare tutto ciò sfrutteremo la più classica delle meccaniche del piazzamento lavoratori utilizzando le nostre piccole navi colorate da mettere lungo le sponde del Nilo per svolgere le nostre azioni.
Piccola premessa.
Dividerò in due parti questa recensione: una prima dove analizzerò il gioco a sé stante, seppur qualche rimando al primo Egizia sarà inevitabile; una seconda dove invece analizzerò punto per punto i cambiamenti effettuati e come hanno inciso sul flusso di gioco.
Il gioco
A partire dal primo giocatore, a turno, ognuno potrà posizionare una delle sue navi sulle sponde del Nilo. Da una parte avremo una serie di tessere e spazi costruzione, dall’altra carte che saranno state pescate all’inizio del turno, tutte visibili fin da subito.
Le tessere Nilo forniscono bonus immediati che saranno, per la stragrande maggioranza delle volte, il potenziamento dei propri lavoratori.
Sugli spazi costruzione ci si piazzerà per poi attivarli in una fase successiva del gioco mentre le carte, che si trovano sull’altra sponda del fiume, verranno immediatamente prese e attivate secondo quello che c’è scritto sopra. Alcune avranno effetti immediati, altre una volta a partita quando si vuole usarle ed altre ancora invece daranno bonus permanenti durante tutto il resto del gioco.
La particolarità, però, di questo piazzamento è data dal fatto che non ci si può mai piazzare più a valle dell’ultima nave del vostro colore posizionata. Ciò comporta che se c’è una carta che volete assolutamente, ma questa si trova a metà del corso del fiume, vi troverete nella situazione di dover scegliere se prenderla subito ma precludervi un buon numero di azioni, oppure se provare a svolgere più azioni col rischio che qualcuno ve la soffi da sotto il naso. Questa costante “tensione interiore” che si viene a creare vi produrrà non poche arrabbiature.
Una volta che tutti i giocatori avranno terminato il loro piazzamento si passerà alla costruzione dei vari monumenti (colonnato, obelisco, statue e ovviamente piramide e Sfinge). Solo coloro che si saranno piazzati nello spazio costruzione apposito avranno diritto a costruire il relativo monumento.
Alcuni di questi, come per esempio la piramide, forniranno punti vittoria immediati, altri, come le statue, saranno un conteggio aggiuntivo di fine partita.
Ogni sito avrà le sue regole di costruzione, i suoi bonus e le sue ricompense. Non sarà possibile far tutto, ma le carte sfinge in vostro possesso, che vi forniranno ulteriori punti a fine partita, vi aiuteranno a decidere su cosa puntare.
Terminato il quinto turno di gioco, un'ora e mezza circa in quattro giocatori, chi avrà fatto più punti sarà il vincitore.
Conclusioni
Per chi ne fosse all’oscuro, Egizia Shifting Sands è una riedizione rivista in grafica e regolamento di Egizia, edito nel 2010 dagli Achittocca.
L’obiettivo era quello di riprendere un gioco gradito a molti (a oggi, 2020, quasi 7.5 su BGG), ma che non era esente da difetti. Beh, il mio personale giudizio è che l’obiettivo sia stato raggiunto, ma andiamo per gradi.
Unica grossa pecca da segnalare è il retro del tabellone, appositamente pensato per la partita a due giocatori, che è stato malamente incollato sopra a un’altra stampa con il tracciato dei punti vittoria sotto, sfasato rispetto alla stampa sottostante.
Inoltre, in questo tabellone per due giocatori, il colonnato presenta un errore: i bonus, da regolamento, dovrebbero essere due viola anziché uno giallo e uno viola come nelle partita a tre e quattro giocatori. Il tabellone riporta un giallo e un viola su entrambi i lati.
Anche come ergonomia non ho riscontrato problematiche di sorta. Tutto è delle giusta dimensione e la simbologia è chiara fin da subito. Magari le prime partite qualche volta si renderà necessario consultare il regolamento che però, ben presto, diventerà inutile.
Finalmente sulla plancia di ogni giocatore è stato inserito lo schema con le fasi del turno.
Il grosso del lavoro però è stato sicuramente fatto su due aspetti fondamentali: bilanciamento e rigiocabilità.
La rigiocabilità è data da aspetti molteplici. Oltre all’uscita sempre diversa delle carte Nilo, avremo i due bonus del colonnato (uno ad uso singolo e uno per tutta la partita) che cambiano a ogni partita scelti tra cinque diversi.
Le carte statua da cui ne verranno pescate casualmente tre da un mazzo di nove.
I tasselli Nilo che riportano le stesse azioni che sono stampate sul tabellone, ma che, dal secondo turno in poi, verranno mescolati e messi casualmente su quelli prestampati per modificare l’ordine con cui li si può selezionare.
Tutti questi aspetti obbligano i giocatori ad approcciarsi alla partita sempre in modo diverso cercando di ottimizzare le carte sfinge che si posseggono in combo con bonus del colonnato e statue.
Il gioco poi risolve anche il problema della scalabilità fornendo un tabellone apposito per due giocatori (lievemente difettoso come accennato prima) e dando anche un dettagliato elenco di quali carte e tasselli utilizzare per questa versione. L’ho provato anche in questa configurazione e gira molto bene anche se, è inutile negarlo, il suo meglio il gioco lo dà in quattro giocatori.
Chiudo questa entusiastica recensione dicendo che, se il vecchio capitolo vi infastidiva per quegli innegabili difetti di bilanciamento e scalabilità, date un’occasione a questa seconda edizione.
Se siete invece, come me, già fan della vecchia, questa non potrà che piacervi ancora di più. Dovrete poi affrontare l'ardua scelta (io non mi sono ancora deciso) se tenere entrambi o solo questa nuova edizione.
Per i detrattori, rimarrete tali, la sensazione restituita è comunque quella di Egizia.
Ora analizzerò nel dettaglio (senza dilungarmi) le differenze con la vecchia edizione. Ho preferito mettere questo paragrafo a parte e alla fine perché credo possa interessare solo chi ha già giocato a Egizia.
Tabellone
L’altro dettaglio che balza all’occhio sono i tracciati del mercato della pietra e del grano: i bonus che fornivano prima sono invariati e ne sono stati implementati di nuovi, per la pietra se ne guadagnano due immediatamente al secondo livello.
Per il grano, se si arriva almeno al terzo spazio, dopo ogni fase del cibo, si faranno punti per ogni grano inutilizzato nel cambio di un punto per tre grani.
Tabellone per due giocatori
Nel lato per due giocatori si troverà un Nilo “più corto” con meno spazi azione e meno carte a disposizione. Due bonus viola (permanenti) sul colonnato anziché uno giallo e uno viola. Ed una piramide apposita più piccolina.
Siti di costruzione
L’obelisco non ha più numeri sequenziali in crescendo, ora la crescita è meno ripida. In più, nella prima parte, come ricompensa, si può avanzare in uno dei due mercati, mentre nella parte più alta si avanzerà in entrambi.
Le tombe sono completamente state sostituite dal colonnato che funziona in modo completamente diverso fornendo sia punti immediati che bonus singoli o permanenti. Il colonnato introduce anche il concetto di gara perché si faranno punti extra in base a chi lo termina prima degli altri.
La piramide è rimasta quasi invariata. L’unica differenza è che a fine partita fornirà cinque punti vittoria a chi avrà contribuito maggiormente alla costruzione.
Le statue sostituiscono il tempio: sono tre carte obiettivo che non daranno nessun punto durante il gioco, ma ne forniranno un buon numero a fine partita se si saranno riuscite a completare.
Le sfingi sono rimaste invariate. È stato solamente aggiunto un limite di carte che ogni singolo giocatore può pescare in un singolo turno: cinque per chi si posiziona per primo, tre per il secondo e due per il terzo.
Carte Sfinge
Carte Nilo
Qualche piccolo cambiamento su qualche carta è stato fatto, ma niente di sconvolgente o che balzi all’occhio. È stata eliminata la carta che faceva pescare +2 carte sfinge, anch'essa considerata fortemente sbilanciata.
Regolamento
Ci sono numerose piccole variazioni. Mi sento di segnalare solamente il fatto che nei siti di costruzione ora c’è sempre uno spazio disponibile in meno rispetto al numero di giocatori (prima, in due, c’erano comunque due spazi per sito).
Elementi di sintesi
Dipendenza linguistica: nulla a parte lo schema di riassunto delle fasi del turno ed il regolamento.
Incidenza aleatoria: medio / bassa. Si fa sentire solamente a fine partita nella pesca delle carte Sfinge. Quasi tutto il resto è pubblico.
Scalabilità: buona. In due e tre giocatori gira bene, ma quattro è il suo numero.
Componentistica: buona. Nulla di eccezionale all’orizzonte, ma comunque funzionale.