Ottima analisi. Il gioco mi sta divertendo molto e trovo molto sfidante risolvere il puzzle game che ogni arena mi presenta davanti. Materiali fantastici. Alzo il voto di un punto
Hoplomachus Victorum prende origine dal primo gioco della Chip Theory Games, ovvero Hoplomachus: The Lost Cities, uscito nel 2012.
In questo nuovo capitolo, scegliamo uno degli otto eroi presenti, appartenenti ad altrettante civiltà mitologiche e ci muoviamo per una serie di leggendari territori, arruolando alleati, sfidando contendenti in arene sportive e scontri mortali, fino all'epilogo contro uno dei tanti boss presenti nella scatola.
Victorum è un gioco solitario, di genere american, strutturato in una campagna di quattro capitoli, della durata di circa 120-150 minuti per capitolo, consigliato ad un pubblico esperto.
Come si gioca a Hoplomachus: Victorum
La mini-campagna dura quindi quattro capitoli, di dodici round massimo l'uno, con al termine sempre un nuovo boss.
Le tappe del nostro viaggio sono di tre tipi:
- Evento: qui si pescano due carte evento e se ne tiene una: soddisfatta la condizione descritta, il nostro eroe guadagna un'abilità speciale permanente;
- Giochi: questo è uno scontro non letale e può essere di tre tipi:
- Scontro gladiatorio: occorre eliminare tutti gli avversari, fuorché il Campione;
- Conquista la Bandiera: va presa la bandiera avversaria e trasportata alla propria base;
- Re della Collina: dobbiamo mantenere il controllo della sommità del campo per un certo tempo;
- Arena Gladiatoria: dove lo scontro col nemico è all'ultimo sangue.
In alternativa, si può fare da spettatori all'evento, in pratica saltandolo del tutto e recuperando tutte le ferite dell'eroe, ma aggiungendo al sacchetto di pesca dei nemici un gettone Doom, che è a noi sfavorevole.
In tutti questi eventi abbiamo facoltà di far entrare in campo le nostre unità con l'ordine desiderato, per meglio sfruttarne le caratteristiche. Ciascuna pedina ha infatti punti vita, dadi attacco, gittata e abilità speciali peculiari, per cui potrà essere più o meno preziosa, più o meno adatta alla situazione.
I nemici hanno poi un'intelligenza artificiale molto semplice da seguire, ma molto efficace, basata sull'arena e sull'evento a cui partecipano.
Anche l'arena e le sue regole speciali cambiano, a seconda della regione in cui ci troviamo, per cui combatteremo tra le fiamme, o tra le belve feroci, o incatenati a coppie, ecc.
Gli attacchi sono risolti con i dadi – i tipici dadi personalizzati della Chip Theory Games – dal diverso colore a seconda dell'efficacia. Non c'è un tiro difesa: semplicemente ogni colpo a segno toglie una ferita al bersaglio, a meno di abilità particolari.
A seconda del livello di difficoltà scelto avremo diversi bonus iniziali e anche varie possibilità di far resuscitare il nostro eroe, in modo da arrivare più o meno preparati al difficile scontro finale.
Ogni boss ha le sue specifiche regole e stile di combattimento, in modo che non sia possibile fare una partita identica all'altra, se non dopo averlo consumato.
Nel corso della campagna, miglioreremo il nostro eroe acquisendo nuove abilità, migliorandone i dadi d'attacco, aumentandone vita e numero di seguaci. Troveremo anche nuovi seguaci per rimpiazzare quelli morti nell'arena. Però anche gli scontri saranno sempre più difficili, grazie ad un semplice sistema automatico che aumenta e potenzia i nemici a seconda del capitolo in corso.
Si perde se il nostro eroe muore troppe volte e non ha più resurrezioni a disposizione, mentre si vince sconfiggendo il boss finale.
Materiali
Ergonomicamente, per essere un gioco solitario, è abbastanza ingombrante, ma nulla che un normale tavolo da cucina non possa gestire.
Regolamento
Scritto bene, stavolta, meglio che in altre occasioni in cui la Chip Theory ha lasciato a desiderare. Però anche il gioco è più semplice e lineare, rispetto ad altri loro titoli.
Strategia in Victorum
Ci sono tre elementi strategici da tenere in considerazione.Il secondo elemento strategico è dato dal boss finale, che conosciamo fin dal principio e che ha delle regole speciali. Leggendole subito, è possibile cercare di minimizzare i vantaggi che potrebbe ottenere durante la nostra mini-campagna, quindi passando da un luogo invece che da un altro, o prendendo una determinata truppa anziché un'altra.
In terzo luogo la strategia entra poi in campo nei singoli scontri: ogni arena è molto diversa, così come sarà diverso il comportamento da tenere in un Conquista la Bandiera rispetto a un Re della Collina, o ancora in uno scontro mortale. Ci sono arene più adatte a uno scopo, alleati migliori per un gioco diverso, anche nemici molto diversi di cui tener conto. Fare un buon piano d'azione, decidere l'ordine di entrata delle proprie unità, studiare l'arena di gioco sono tutti passaggi fondamentali per vincere la sfida con meno perdite possibili.
Tattica in Victorum
Così come, a volte, su una scala più grande, dovremo per forza saltare qualche evento per recuperare le forze e ricaricare il nostro campione.
Punti di forza di Victorum
Anche la lore del gioco, mi sento di dire, per quanto non siamo di fronte a un narrativo, è ben fatta e affascinante, con tutte queste fazioni in lotta per lo stesso obiettivo, anche se per scopi diversi.
Il sistema poi è semplice, a livello di regole, ma garantisce una buona profondità a tutti i livelli, garantendo comunque sempre il brivido e l'incertezza del dado, trattandosi di un american.
Le criticità di Victorum
Questa ripetitività, unita alla lunghezza dei capitoli e della campagna stessa, dà al giocatore una certa sensazione di trascinamento, facendo sembrare i tempi di gioco più dilatati rispetto alla loro lunghezza reale.
Conclusione
Avendo ormai provato un po' di giochi della Chip Theory Games, posso dire che il loro stile è sicuramente inconfondibile, intrinsecamente legato alla produzione lussuosa e peculiare delle loro scatole.
Tra tutti, probabilmente il migliore, a mio parere, rimane Too Many Bones. Questo Victorum lo metto a livello degli altri provati, ovvero Cloudspire e Burncycle. In tutti e tre i casi c'è qualcosa che manca, per il salto di qualità definitivo: sono tutti giochi di un buon livello, in cui però trovo sempre qualche difetto macroscopico che i designer non sono riusciti ad eliminare.